Crocevia Multidimensionali – 1 – Myst Masterpiece Edition

Crocevia Multidimensionali - 1 - Myst Masterpiece Edition

Benvenuti nella prima “Puntata” dei Crocevia Multidimensionali in cui vi parlerò della mia esperienza con alcuni dei media di cui questo blog tratterà. Prendete un momento di pausa dalla vostra navigazione, bevetevi un caffè e state ad ascoltare un vecchio lupo di mare come me.

Titolo: Myst Masterpiece Edition
Anno di Pubblicazione: 24 Settembre 1993
Sviluppatore: Cyan
Distributore:Ubisoft
Formato e Lingua: PAL – Tedesco
Giocato su: PC – Windows XP
Genere: Avventura Grafica Punta e Cliccka in Prima Persona

Cover del Gioco

Myst è senza ombra di dubbio un gioco che ha fatto storia e, giocato oggi, rimane comunque ancora una piacevole sorpresa. Io lo trovai fortunosamente in uno mega-store tedesco (Karstadt, immagino non vi dica niente, ma è un pò come un Iper Futura nostrano, ma ogni reparto è dieci volte più fornito e specializzato) nell’edizione Trilogy (cioè con Riven ed Exile) a soli 5 Euro e non mi lasciai scappare l’occasione. Un avviso, il seguente testo contiene SPOILER, quindi se avete ancora intenzione di giocare Myst, non leggete oltre. 🙂

Per tutti quelli che Myst invece l’hanno giocato o che hanno comunque poca voglia di dimenarsi coi VG e vogliono semplicemente leggere cosa ne pensa quest’anima spregevole che vi scrive, vi dico che Myst merita. Quando lo installai per la prima volta, notai diverse problematiche con l’ambiente Windows XP, per il quale non era stato progettato, pur essendo Myst Masterpiece Edition, cioè una versione aggiornata nel suo funzionamento con i moderni sistemi operativi. Alla fine però si è rivelato essere solo un nome diverso per vendere all’incirca la stessa cosa.
La GUI è inesistente (e serve a creare atmosfera) e quel che bisogna fare per poter salvare la partita, è spostare il mouse verso l’alto per visualizzare i soliti menù a tendina (File, Modifica, Help, etc..) che permettono quindi di salvare, caricare, o chiedere aiuto. Il salvataggio è uno shock, sembra che il computer stia andando in crash, ma no fear, è solo il gioco che da i numeri. Alla faccia dell’ottimizzazione.

A parte questi problemi di compatibilità, che volevo toglierci davanti prima per poi concentrarci sull’analisi del gioco, Myst è godibile.

L'inizio di Myst

La storia parte con il giocatore che durante la lettura di un libro viene catapultato nel mondo di Myst. All’improvviso ci troviamo su un molo, una nave affondata sta alla nostra destra e intorno a noi solo il vento e il mare. Dopo un pò di girovagare sull’isola iniziamo a scoprire cos’è in realtà accaduto; un tale Atrus ha lasciato infatti un biglietto a sua moglie Catherine in cui le chiede di aiutarlo; è stato imprigionato in un libro e ha urgente bisogno di uscirne. Ovviamente di Catherine nessuna traccia, e visto che è il giocatore l’unico presente sull’isola, toccherà a lui capire come salvare il pover’uomo. Liberarlo da dove? Beh…nel mondo di Myst, i libri sono di una specie particolare; ogni tomo infatti è il portale verso una piccola dimensione alternativa in cui chi legge il libro viene trasportato. Per tornare indietro basta trovare il libro di Myst ed ecco che ci si ritrova di nuovo sull’isola. Il problema è proprio se non si ha tale libro; si rimane imprigionati nella “dimensione librica” in cui ci si trova.

Continuando ad esplorare l’isola, piena di costruzioni bizarre, ci si imbatte presto o tardi nell’edificio centrale dell’isola, la Biblioteca, attorno alla quale sembra sia costruita tutta l’isola. Gran parte dei libri conservati all’interno sono stati divorati dalle fiamme, e le loro pagine sono solo cenere con poche righe rimaste intatte qua e là. Ce ne sono però alcuni pieni di annotazioni in cui si legge di mondi che, a giudicare da quanto scritto, sembrano creati dallo scrittore, che a ogni passaggio sembra aggiungere più dettagli ai mondi. Su due piedistalli stanno altri due libri, uno rosso e uno blu.

In primo piano, uno degli enigmi legati alla nave, nello sfondo la Biblioteca

All’inizio all’interno dei libri c’è solo una specie di immagine disturbata, come quella dei televisori quando non ricevono segnale; tuttavia accanto al libro c’è una pagina del medesimo colore, che una volta aggiunta al libro, rende l’immagine più nitida.

Anche in questi due libri sono imprigionate due persone, Sirrus ed Achenar, e ciascuna chiede al giocatore di trovare ulteriori pagine per i loro libri in modo da liberarli dalla loro prigionia. E così sta a noi, nei panni dello “Straniero”, girovagare per l’isola di Myst in cerca di quei pochi libri che hanno scampato l’incendio, all’interno dei quali si trovano altre pagine blu e rosse. Raggiungerli non sarà facile perchè per raggiungere i luoghi in cui sono nascosti bisognerà attivare marchingegni sempre più complessi sia su Myst sia nelle dimensioni dei libri trovati.
Mano mano che le pagine vengono restituite, il giocatore scopre che sia Sirrus che Achenar sono figli di Atrus, e incolpano l’un l’altro di aver causato i danni che sono accaduti all’isola di Myst e a loro padre. In un modo o nell’altro hanno ciascuno cercato di fermare il proprio fratello, ma alla fine si sono ritrovati imprigionati a loro volta in un libro, e ripetono continuamente allo straniero di non fidarsi dell’altro.

Una visuale dell'interno della Biblioteca

In ogni caso, i viaggi tra le diverse dimensioni continuano e il giocatore viaggia per diversi onirici mondi, a volte formato da un’infinità di palafitte, altre velieri bloccati e spezzati su una roccia, altre ancora percorsi che sembrano portare all’interno di una miniera dopo una superficie esplorata grazie alla musica, e infine un mondo meccanico. Ad ogni pagina recuperata, Sirrus e Achenar riescono a comunicare di più con Myst e raccontare di più degli accaduti (che si traduce, in pratica, con l’incolpare l’altro di tutto e affermare che loro padre, Atrus, sia morto). Infine hanno sufficienti pagine per per poter dire al giocatore dove si trova l’ultima pagina del loro libro. Lì si trova anche un libro verde; chiedono al giocatore di non toccarlo per nessun motivo, perchè è un libro trappola come il loro e causerebbe il giocatore ad essere imprigionato proprio come loro.

Da qui è il giocatore a decidere il finale del gioco. Riporterà l’ultima pagina ad Achenar? O a Sirrus? O rischierà di sbriciare nel libro Verde? Ogni scelta darà risultati diversi, un motivo in più per giocare Myst più e più volte.

Una visuale crupuscolare sulla Nave spezzata

Tutto il gioco viene presentato da una visuale in prima persona e vi metterà di fronte a delle schermate semi-statiche; per muovervi in avanti, di lato, indietro, vi basta portare il muose ai bordi dello schermo o in avanti sul paesaggio e clicckare lì per muovervi rispettivamente. Per interagire con gli oggetti sparsi per le Ere di Myst stessa cosa, un click su un cassetto e questo si aprirà, un click su un interruttore e questo si azionerà, e così via. Molto basilare, ma molto efficiace, dato che così con un solo pulsante viene attivata una vasta gamma di azioni che sono, per così dire, “Context Sensitive”, cioè sensibili al contesto in cui vi trovate.

Durante alcune fasi potrete portare con voi degli oggetti, come le pagine del libro blu/rosso di turno o altro, e in queste sessioni il puntatore del mouse si trasforma da “manina” nell’oggetto che state portando con voi, che potrà quindi a sua volta interagire in modo diverso con alcuni particolari oggetti (esempio: le pagine che trovate col libro di Sirrus o Achenar). A parte questo, sul gameplay c’è poco da dire, si salva col menù a tendina in ogni istante, unica cautela, se avete in mano una pagina di un libro così facendo la perderete, quindi fate attenzione a salvare sempre subito dopo averne data una.

La strada dal molo alla Biblioteca

Null’altro da dire, passiamo agli awards!!

Great New Ideas

Great New Ideas

Okay, potranno sembrare tutte cose scontate al giorno d’oggi, ma allora Myst vantò diverse cose uniche per l’epoca, su tutte il particolare modo con cui contava di far immergere il giocatore nei suoi meandri. La visuale in prima persona, il sistema di gioco a click per muoversi, le ambientazioni visualizzate in una forma di “slideshow” inspireranno intere serie di cloni di Myst, al punto da rendere in breve il genere delle avventure grafiche in prima persona sovrassaturo. Innovativa anche l’idea di usare all’interno dei libri filmati fatti in QuickTime (che hanno l’abitutine spiacevole di freezare il gioco se giocato su XP -.-) e visualizzati come se il libro fosse la cornice del applicazione. Un premio che il gioco si merita, visto e considerato che è stato il gioco più venduto su PC fino al sorpasso di The Sims nel 2002.
Beautiful Landscapes

Beautiful Landscapes

Uno dei punti forti di Myst è sicuramente il modo in cui i creativi di Cyan hanno concepito le ambientazioni. Per rendere Myst coerente con se stesso, cioè come mondo che è stato creato da uno scrittore, ogni ambientazione è stata ideata in un modo fantastico, ma al contempo organico e sistematico con se stesso. C’è un nave spezzata a metà su una roccia, la prua punta verso est e la poppa da verso sud: fatto di per se impossibile nella vita reale. Intorno a questo spunto fantasioso, però, è stato poi creato un mondo affascinantemente realistico, come se la nave in altro modo non avesse proprio senso di esistere. Anche nel mondo delle palafitte, il modo in cui queste sono collegate è così realistico, così strutturalmente integro che a nessuno verrebbe mai in mente che questo non possa essere un paesaggio realistico, pur essendo palesemente frutto di fantasia, con le sue palafitte storte e meccaniche azionate con una pompa idraulica. E ogni ambinetazione è stata creata con questo in mente; base fantastica, contesto realistico da costruire intorno. Applausi.

Una delle stanze di Sirrus in una delle Ere del gioco

Good Story & Interesting Background

Buona Trama e Background

Il gioco ha una documentazione e un background narrativo alle proprie spalle che è favoloso, e come in un romanzo verrete catapultati da un libro ad un altro, da un Era a un altra per cercare queste pagine nascoste. La possibilità di portare con se sempre solo una pagina, farà si che, se volete vedere più delle trasmissioni sia di Sirrus che di Achenar, dovrete entrare almeno due volte in una stessa Era, facendovi scoprire, col secondo passaggio (che sarà più rapido, essendo gli enigmi circa uguali) nuovi dettagli che vi erano sfuggiti in precedenza. Non di rado quindi vi capiterà di sfogliare uno dei libri che troverete di qua o di là in giro per le Ere, e se vi concedete il tempo di leggerlo, scoprirete con quanta cura e con quanto dettaglio l’universo di Myst è stato concepito. Il racconto vero e proprio del gioco, inoltre, è ben strutturato e la documentazione che vi viene fornita vi aiuterà non di rado a risolvere i diversi enigmi sparsi per il gioco, enigmi che richiedono davvero molto impegno e una discreta dote intuitiva.
Terrific Voice Acting

Ottimo Doppiaggio

La recitazione dei personaggi principali è splendidamente realizzata (almeno in tedesco, lingua in cui ho giocato Myst Masterpiece Edition) e vi trasporta ancora di più nel magico mondo creato dai creativi Robyn e Rand Miller. Sirrus, Achenar e Atrus, per quel poco che compare, sono doppiati in modo convincente e aiutano l’atmosfera del gioco in maniera netta e totale. Dal punto di vista del sonoro Myst non eccelle da nessun’altra parte, non avendo colonna sonora (solo i suoni ambientali dei luoghi in cui vi trovate, tutta immersione, fidatevi!) ed essendo, quei pochi effetti sonori che ci sono, scarsi di qualità, seppure sufficientemente realistici da immergere il giocatore. Proprio per questo, forse, la recitazione parlata degli attori emerge con tale forza e vigore!

Come se servisse un binocolo per tuffarsi in questo splendido panorama!

Sommario? Myst ha sfumature a tratti demoralizzanti (crash improvvisi su XP/Vista, salvataggi traumatici), e la grafica, pur rimanendo molto bella artisticamente, è chiaramente datata e si ha a tratti la sensazione di giocare una slideshow di immagini. Quel che conta, però, è il divertimento che ne trarrete a fine giornata, e se amate gli indovinelli e avete un minimo di passione per mondi fantastici creati dalla scrittura, Myst fa per voi.
Quindi abbiate coraggio e armatevi di pazienza (non è un gioco lungo, ma alcuni enigmi vi faranno davvero sudare) e iniziate a sfogliare le pagine di Myst, trasportandovi su un isola davvero stupefacente!

In Myst compaiono anche luoghi lugubri come questo. Probabilmente una delle stanze di Achenar!

Voto Personale: 8/10

6 Risposte to “Crocevia Multidimensionali – 1 – Myst Masterpiece Edition”

  1. Dunther Says:

    Personalmente ho avuto poche occasioni di provare Myst, e non mi ha esaltato particolarmente; tuttavia, la trama sembrava particolarmente interessante e originale e per questo motivo mi sarebbe piaciuto giocarlo a fondo.
    Ho seguito quindi il tuo consiglio di non leggere le parti spoilerose (il mio parere è che andrebbero in qualche modo separate dal resto, in maniera che chiunque possa leggere senza paura), sperando che un giorno troverò anche io, appassionato di avventure grafiche, occassione di esplorarne una così particolare.

  2. Saeros Says:

    Io provai il gioco all’epoca…ha sicuramente un’ottima trama e dei paesaggi degni di una descrizione letteraria ma il gioco risulta poco coinvolgente in troppe situazioni…forse sarò stato abituato male dalle coinvolgenti avventure grafiche stile “The Curse of the Monkey Island” o altri capolavori di grafica ad enigmi (The Watchmaker), però è mio parere personale che il gioco nel suo insieme non mi ha saputo coinvolgere soprattutto nella sua giocabilità.

    In ultimo, complimenti per la descrizione che fà trasparire la passione con cui hai saputo vivere la trama dello stesso, che preciso degna di nota

  3. Celebandùne Gwathelen Says:

    Grazie; effettivamente è un pò molto slideshow, però per l’epoca era un gran bel gioco. E’ ovvio che giocato oggi perde parte del suo fascino, se uno non riesce a mettersi col pensiero nei primi anni novanta in cui grafiche tridimensionali con vertex shader non esistevano neanche nei sogni dei più arditi grafici.

    The Watchmaker non l’ho mai sentitom che gioco è? 🙂

  4. Saeros Says:

    Un gioco basato per l’appunta sull’avanzamento grafico e lo stile investigativo,; in quel periodo Il gioco arrivò tra le mie mani quasi per caso, e con la giusta curiosità di ogni sano game player mi lanciai a pesce sull’installazione, e appena avviata mi colpì subito già dall’intro…grafica e colonna sonora formano un binomio di curiosità e mistero che mi accattivò subito…
    Ti faccio una brave/sintesi parere sul gioco che credo davvero meriti, evitando ovviamente spoiler ma riferendomi solo a quello che l’intro del gioco stesso ti racconta:

    In primis in The Watchmaker si utilizzano due personaggi simultaneamente coinvolti nella ricerca di salvare il mondo dalla distruzione.
    Il problema sono le “Lay Lines”. Queste sono linee invisibili che solcano l’intera superficie della terra collegando tra loro mitici luoghi ricchi di mistero e potere, legate forse all’ultimo sospiro di vita dei defunti o forti concentrazioni di energie naturali. Una leggenda narra che solo il misterioso Orologiaio, nel lontano 1663, riuscì a catturarne l’essenza costruendo in gran segreto una macchina che ne canalizzava il potere; questa macchina ora ha ripreso a funzionare e se non verrà fermata entro 24 ore butterà nel caos completo tutto il pianeta fino a portarlo alla distruzione. Dalle ultime ricerche sembrerebbe che la macchina si trovi in un castello austriaco del XVI secolo situato su una delle “Lay Lines” più potenti tra tutte quelle che solcano il pianeta. Ed è proprio da qui che iniziano le indagini.
    Ci si trova così ad impersonare Darrel Boone, un consulente sui fenomeni paranormali per Scotland Yard, e Victoria Conroy, una giovane ed attraente avvocatessa, i quali ricevono l’incarico di portare alla luce tutto il possibile sugli strani fenomeni che stanno sconvolgendo la terra da quando la macchina ha ripreso a funzionare. Insieme, con le loro specifiche abilità e astuzie si riuscirà a far breccia nei segreti custoditi dai numerosi personaggi che popolano il castello, tutti propensi al dialogo o a variare il loro punto di vista in base agli eventi; un particolare è dato dal tempo…ma su questo non voglio aggiungere nulla, perché è l’aspetto che mi ha coinvolto maggiormente ma degno di essere scoperto di persona.
    La struttura di gioco si rivela molto appagante per via della non linearità degli enigmi; infatti molti di loro richiederanno la cooperazione di entrambi i personaggi, ognuno facendo uso delle proprie possibilità. Per esempio, basti sapere che Victoria sa essere molto convincente grazie al suo fascino! I puzzle che incontrai nel gioco hanno tutti la loro logica, e non saranno semplici da risolvere. Da questo punto di vista la longevità è assicurata, in particolare ho avuto serie riflessioni e lunghi ragionamenti per riuscire a superare certi enigmi, ma riuscirci è parecchio gratificante.
    Tecnicamente parlando, il gioco ha una grafica di tutto rispetto, anche se ovviamente non paragonabile alla risoluzione grafica attuale, ma comunque sempre piacevole. Anche la colonna sonora è davvero di buon gusto, tutt’ora è il sottofondo di alcuni momenti della mia giornata ;), inoltre (caso raro) c’è un buon doppiaggio in italiano delle voci, dopo certe oscenità udite in altri titoli che hanno azzardato un doppiaggio dalla lingua originale.
    Sinceramente The Watchmaker è una vera sfida per le capacità deduttive ed investigative del giocatore, e se ti piacciono i giochi di grafica, ambientazione e investigazione devi assolutamente provarlo..

  5. Celebandùne Gwathelen Says:

    Fico, mi hai quasi convinto! Per cosa è uscito? PC? O cosa? Dici che si trova ancora in giro senza spendere patrimoni?

  6. Saeros Says:

    Per pc, si lo trovi davvero a poco prezzo ormai, magari in qualche negozio di videogiochi ben fornito, oppure il buon vecchio ebay 😉


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