Top Ten – I Migliori Libri

Perchè una Top Ten?

Beh, diciamo che dopo l’articolo sul Year in Review, mi son reso conto che, essendo questo un blog di nuova fattura, la recensione dell’anno in effetti aveva un valore relativo se non dotata dell’opportuno sfondo storico che, ovviamente, ognuno di noi possiede. Cosa vuol dire che ci è piaciuto X e Y? Con chi vengono confrontati questi film? Ognuno, ovviamente, è giudice di ciò che personalmente gli piace, ma altrettanto giusto che costui fornisca i propri metri di paragone.

Per questo, e anche un pò per diletto personale, nelle prossime sedute cercherò di elencare un pò “Il Meglio” di ciò che ho vissuto nei campi trattati da questo blog. E quindi farò delle Top Ten (o Top Five, o Top 25, a dipendenza di quanto materiale ho a disposizione) di Fumetti e Manga, Libri e Film, Anime e Videogiochi. Liberissimi di commentarli e rispondere per tono con le proprie Top Ten.

Quest’oggi parliamo di libri. Sono da sempre stato un discreto lettore, il primo libro che mi venne letto risale alla mia prima infanzia e, no, non sono le storie dei fratelli Grimm. A me la sera venne letto “Lo Hobbit” di J.R.R Tolkien. E questo avrebbe lasciato un gran segno nella mia educazione, nel mio modo di essere odierno e così via. Il primo libro che, invece, convinse me a diventare un assiduo lettore fu “Capitan Fracassa” di Théophile Gaudier, che lessi in 4a Elementare e….beh, è una storia lunga. Sta di fatto che da quel periodo in poi, i fumetti vennero totalmente sostituiti dai libri, e se in precedenza i miei fecero fatica a tenermi lontani dalle immagini di Asterix & Obelix a pranzo, in futuro avrebbero dovuto combattere nemici invisibili e ancora peggiori fatti di frasi e parole.

Il mio genere preferito di lettura, e lo scoprirete dalla mia Top Ten, è il fantasy, ma non disdegno, anzi, apprezzo anche altri generi, soprattutto per fare delle pause tra un viaggio nella Terra di Mezzo e l’altro. Lo ripeterò anche a fine Top Ten – ma perchè non avvisare il lettore prima? – se avete libri da suggerirmi in base ai miei gusti che leggerete qui di seguito, siete caldamente invitati a farlo! 🙂

Un paio di regoluzze prima: per entrare in questa Top Ten il Libro deve essere stato letto da me e finito almeno una volta (ovvio). Inoltre è permesso un solo libro per autore, onde evitare che si accumulino libri della stessa Autrice o dello stesso Autore nelle posizioni 5, 6, 7, 8 e così via. Se un autore piace, è per un libro in particolare ed è quel libro a meritare di entrare nella Top Ten dei Libri, non un altro. Può essere il libro che ha fatto scoprire l’autore o anche no, dipende da caso a caso. Inoltre – ulteriore regola – considero “Libro” una storia con inizio e relativa fine. “Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban”, per quanto parte di una Saga, è un racconto con inizio, svolgimento e conclusione, che ha un finale che magari lascia aperto qualcosa, ma può anche essere preso per definitivo. E’ un Libro in senso finito. “La Regina degli Elfi di Shannara” non è un Libro nel senso di questa Top Ten, quel racconto non ha un inizio (l’inizio è nel libro “Gli Eredi di Shannara”), ha uno svolgimento, ma non una fine (la fine sta ne “I Talismani di Shannara”). In breve; saghe con parti ben definite vengono prese per una sua parte, saghe che a parti non hanno molto senso, vengono prese per intero.

Bene, fatto questo lungo preambolo, diamo il via alla stesura!

10 – “Le Avventure di Tom Sawyer” di Mark Twain

Le avventure di Tom Sawyer

Indubbiamente uno di quei libri che ti influenza la gioventù, “Le avventure di Tom Sawyer” entra in questa lista per la facilità con cui si riescono a leggere le vicende e per la straordinaria rapidità con cui il protagonista ominimo del libro è entrato nel mio cuore da lettore. Ogni piccola o grande marachella che il ribelle americano fa mi ha trasportato un pò più nel suo mondo e mi ha fatto scoprire sempre più qual’è il suo modo di vedere le cose della vita – tristi o deliziose che siano.

Le vicende, le racconto in breve, seguono la storia di Tom Sawyer, un giovane americano nato e vissuto nelle vicinanze del Mississippi, che vive una brighellonata dopo l’altra. Tra queste, fugge con un progioniero su un isola nel Mississippi, inscena la sua stessa morte e altre cose minori ancora.

Lo stile di scrittura mi è piaciuto, e per quando questo sia solo il primo dei romanzi di Mark Twain incentrato sulla banda di Tom (ne scriverà uno più in là sul più grande amico del protagonista, Huckleberry Finn), si vede che stilisticamente Twain aveva un suo know-how.

Poco altro da dire, secondo me è un libro che ognuno di noi dovrebbe leggere almeno una volta nella sua vita. 🙂

9 – “La Canzone di Shannara” di Terry Brooks

La Canzone di Shannara

Devo dire, di Terry Brooks ho letto quasi tutti i libri usciti del Ciclo di Shannara fino al “Viaggio della Jerle Shannara”, e sceglierne uno solo è stata dura. Alla fine però mi sono deciso per “La Canzone di Shannara”, che è il terzo libro scritto della saga.

La vicenda percorre le vicende di Jair Ohmsford e sua sorella Brin Ohmsford. Figli di Wil Ohmsford ed Eretria, i due discendenti del leggendario re elfico Jerle Shannara, vengono avvicinati da Allanon, il misterioso druido che da generazioni fa affidamento sulla famiglia Ohmsford per risolvere i guai che affliggono le Quattro Terre.

Questa volta a creare problemi è l’Illdatch, un libro magico, causa di un sacco di problemi anche nel passato della serie. Pensato distrutto da oltre 70 anni, questo artefatto è invece sfuggito alla morte del suo precedente proprietario, il Signore degli Inganni, e ora ha corrotto nuovi adepti di magia, che si fanno chiamare Mortombre, e corrompono con la loro magia gli Gnomi nell’Est del mondo, iniziando una guerra contro i Nani.

Allanon chiede l’aiuto a Brin, avendo lei ricevuto in dono la Canzone di Shannara in modo più sostanzioso di suo fratello Jair. Cantando, la ragazza è in grado di creare magia a cui può far fare ciò che vuole. Con questa magia deve distruggere il libro. Con Allanon e Rone Leah (la nobile famiglia dei Leah aiuta gli Ohmford da generazioni), si dirige verso est.

Jair, lasciato solo, poichè la sua canzone, al contrario di quella di Brin, crea solo illusioni, è costretto presto a fuggire da Valle Ombra (la sua città di nascita) perchè quest’ultima viene attaccata da Gnomi. Viene avvicinato dal Re del Fiume Argento, un altro personaggio mistico, che gli dice che se non riuscirà a raggiungere Brin, essa soccomberà nel suo viaggio. Viene quindi affiancato da un gruppi di gnomi non corrotti ed un maestro d’armi e parte alla volta dell’est.

Non vorrei spoilerare più di tanto il libro, è scritto bene e continene forse una delle trame meno scontate che Terry Brooks abbia mai scritto. Morti inaspettate, avvenimenti inattesi cospargono il finale del libro e merita davvero di venire letto. Per quanto consiglio di leggere anche gli altri libri della saga (in questo ordine: “La Spada di Shannara”, “Le Pietre Magiche di Shannara”, “La Canzone di Shannara”), quello che a me ha colpito più degli altri è stato indubbiamente questo.

Se siete amanti del fantasy, leggeteli tutti, nell’ordine che vi ho segnalato sopra, così vi gusterete questo libro al massimo. Se il fantasy non vi piace comunque, leggete solo questo libro qui. E’ ricco di storia, autoconclusivo e magari vi farà apprezzare il genere un pò di più. 🙂

PS. Ci sono molti altri libri di Terry Brooks che vale la pena di leggere, sempre del ciclo di Shannara cito: “Il Primo Re di Shannara”, il ciclo degli “Eredi di Shannara”, e il ciclo del “Viaggio della Jerle Shannara”. I suoi ultimi libri non li ho ancora letti, quindi non posso dire nulla a riguardo. Magari se qualcuno di voi li ha letti, mi facesse sapere! 😉

8 – “Baudolino” di Umberto Eco

Baudolino

Lo ammetto, Baudolino è molto probabilmente un libro che piace o non piace in maniera molto soggettiva. Io l’ho trovato fantastico, altri miei amici lo hanno detestato. Io lo considero a pari livello del “Nome della Rosa”, altri lo giudicano infintamente inferiore.

Dato che il “Nome della Rosa” lo conoscono tutti, parliamo invece di un libro meno noto del più noto (a livello mondiale almeno) scrittore italiano. Baudolino sussegue le vicende del protagonista omonimo, dalla sua nascita, da qualche parte nel tardo 1100, fino al 1204, data del saccheggio di Costantinopoli.

La storia, oddio, è difficile classificarla in questo modo, è fondamentalmente una serie di racconti intrecciati di cui è protagonista Baudolino, che segue le vicende realmente accadute in quei secoli. La nascita di Alessandria nel Nord Italia, le vicende intorno la figura di Barbarossa (compresa la sua “misteriosa” morte), la ricerca del Prete Giovanni e addirittura quella del Sacro Graal. Il tutto con un presupposto semplice. Baudolino, l’autore del “manoscritto”, è una persona un pò eternamente bambina, a cui piace burlare la gente, che è bravo nel raccontare e far completare alla sua fantasia quelle parti in cui il suo racconto non riesce più a stupire la gente.

Narra così le sue peripezie nel lontano est, abitato da animali fabulosi, di come sia stato lui a creare la storia del calice di Gesù, di come sia stato lui a creare la Santa Sindone, e di come sia stato artefice di altre mille leggende medievali. Più si sa del medioevo, leggendo questo libro, e più “camei” ci sono al suo interno, dall’introduzione del Volgare, alla santificazione di Carlo Magno, la storia è un susseguirsi di “Vedi, questo è per causa di Baudolino”, che non hanno smesso di stupirmi, farmi sorridere e sognare.

Eh, si, sognare, perchè la storia di Baudolino, cito testuali parole, è la storia di un bugiardo e “solo un [..] bugiardo come lui avrebbe potuto raccontare la sua storia”.

Lo stile di Umberto Eco è genio puro, dalla spassosissima introduzione al nostalgico finale. Un libro da provare, secondo me.

7 – “Il Corsaro Nero” di Emilio Salgari

IL Corsaro Nero

Anche di Emilio Salgari di libri ne ho letti diversi. E so anche che costui è probabilmente uno degli autori più discussi a livello stilistico degi anni finali del XIX secolo. Alcuni giudicano il suo stile povero a livello grammaticale e sintattico. Io, di conto mio, lo trovo ricco di parole e termini nautici di quegli anni. E’ incredibile quanto riesce a fare la fantasia di un uomo che non ha mai vissuti nei paesi lontani di cui scrive e che, in tutta la sua vita, è stato in mare per soli tre mesi.

La storia del libro narra le vicende di Carmaux e Wan Stiller, due naufraghi in precedenza sotto il comando del Corsaro Rosso. Vengono recuperati dalla “Folgore”, la nave del Corsaro Nero, a cui raccontano che Wan Guld ha impiccato suo fratello e lo ha appeso nella piazza centrale di Maracaibo.

Il Corsaro Nero è indignato da questa notizia e giura di farla pagare cara a Wan Guld e tutta la sua famiglia, quindi lascia la nave al suo luogotenente e si avventura con i due nuovi reclutati a Maracaibo, dove riescono a fare il colpo e recuperare il cadavere del Corsaro Rosso, e, tornati sulla Folgore, fargli degna sepoltura.

Decidono quindi di viaggiare verso Tortuga e sul viaggio assaltano un Vascello di Linea spagnolo, sul quale viaggia Honorata Willermann, di cui il Corsaro Nero si innamora ricambiato. Dopo una parentesi storica, il romanzo riprende col Corsaro inteso a combattere a Gibraltar contro le forze di Wan Guld. Seguono altre avventure in mare e nella giungla e un finale…particolare.

Oltre a questo libro, di Salgari ho letto anche “I Misteri della Jungla Nera” e “I Pirati della Malesia”. Il primo non mi è piaciuto particolarmente, mentre i Pirati era in seria competizione col Corsaro Nero per questa posizione. Ho scelto tuttavia il Corsaro in quanto primo libro letto di Salgari e quello col protagonista principale che mi è piaciuto di più.

Che dire, se vi piacciono storie di pirati, buccanieri e filibustieri, il libro vi piacerà sicuramente. A me le storie di mare piacciono da sempre e, anzi, mi farebbe piacere se qualcuno di voi me ne segnalasse qualcuna degna di lettura, perchè sono quasi a secco.

6 – “La Fattoria degli Animali” di George Orwell

La Fattoria degli Animali

Di solito non sono propenso a leggere satira politica, ma questo libro “l’appappa” talmente bene e con tale immaginario allegorico, che è difficile non rimanerne ammaliati.

Tutto il libro è una satira alla russia stalinista. Tutto parte con l’oppressione di Mr. Jones, l’ubriaco padrone della fattoria in cui ci sono gli animali. Stanchi dei soprusi, del mancato rifornimento di cibo, i Maiali, facendo leva sulla profezia in cui si dice che un giorno gli animali saranno liberi, convincono gli altri animali a liberarsi dell’oppressore, e insieme lo scacciano dalla fattoria.

Col motto “quattro gambe: buono; due gambe: cattivo”, i maiali, col loro intelletto superiore, fanno propaganda di se stessi tra gli animali e si proclamano liberatori e nuovi “capi” del resto della fattoria.

Ma presto le cose cambiano. Napoleone, uno dei maiali, prende sempre più potere e dopo un pò scaccia Palla di Neve con l’aiuto dei suoi cani da guardia, dicendo che era un traditore e che voleva prendere lui il potere della fattoria. Chiunque non era d’accordo con la cacciata veniva ucciso dai cani. Napoleone prende quindi il potere e di ogni cosa mal riuscita (la mancata costruzione di un mulino, la distruzione di una capanna) dava la colpa a Palla di Neve, in realtà ucciso dai cani da tempo.

Mano mano gli animali vengono sempre più ridotti in schiavitù, come già lo erano all’inizio del libro, e, con la scusa che i comandamenti che gli animali si erano imposti erano troppi (erano sette), li fa sostituire con un unico rigo: “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”.

Pian piano Napoleone stringe accordi con le fattorie vicine (governate da umani) e dopo un pò prova a camminare su due zampe come gli umani. Presto alle masse (le pecore) viene insegnato un nuovo slogan “quattro gambe; buono; due gambe: meglio” e alla fine gli animali, vedendo Napoleone con gli umani a un tavolo a discutere, non riescono più a notare differenza fisica tra il loro leader e gli umani.

Orwell mi ha totalmente rapito col libro, che è cortissimo, ma che si legge in meno di due o tre giorni. La facilità con cui scrive e racconta le gesta di queste personificazioni della società (di quel periodo) sono incredibili e, anche se non ho colto forse tutti i riferimenti, il senso del libro rimane. L’uomo è un animale che non riuscirà mai a scrollarsi di dosso la sua insaziabile e corruttiva ricerca di sempre più potere. E ricorrerà a qualsiasi mezzo per arrivarci.

LEGGETELO!!!

5 – “L’Isola del Tesoro” di Robert Louis Stevenson

L'Isola del Tesoro

Siamo già a metà classifica, wow. Ultimo esponente su questa classifica dei racconti a sfondo prettamente nautico, l’Isola del Tesoro è un racconto talmente noto che dubito ci sia bisogno di parafrasarlo. Tuttavia una sinossi non fa male a nessuno. 🙂

Jim Hawkings, figlio della proprietaria di un locale sulla costa inglese, trova con un caso fortuito una mappa del tesoro, e con alcuni potenti uomini di Bristol decide di partire alla volta di questa isola, su cui, si dice, sia sepolto il leggendario tesoro del pirata Flint. Senza saperlo il Capitano Smollet ingaggia nell’equipaggio della sua nave, l’Hispaniola, anche Long John Silver e altri ex-compagni di Flint.

Arrivati all’isola, Silver e i suoi ammutinano e scoppiano diverse lotte tra i fedeli a Smollet (tra cui anche Jim) e i pirati. Jim, in tutto questo, incontra sull’isola il naufrago Ben Gunn, e dopo diverse peripezie, viene preso da John Silver e soci e portato a dissotterrare il tesoro. Scoprono che questo è assente e vengono scacciati “dal fantasma di Flint”. In tutto questo Smollet e soci riguadagnano il vantaggio sull’Hispaniola e catturano Long John, portano con se Ben Gunn che rileva di aver dissotterrato lui il tesoro. Carichi del tesoro e lasciando i restanti pirati sull’isola “Cassa del Morto”, tornano in inghilterra, dove Silver riesce a filare via, ma Jim e gli altri vivono una vita in ricchezza e felicità.

Tolto questo di mezzo, il personaggio più carismatico e forte del libro, Long John Silver, meriterebbe un articolo tutto per se. Stevenson ha calato in lui una figura paterna e un opportunista, un ottimo marinaio e uno scaltro pirata, un uomo dalle innumerevoli qualità positive e pieno di vizi e difetti.

Più che Jim Hawkings, Smollet, Livsey, Trelawney, è John Silver quel personaggio che, a me, ha trasmesso più degli altri la voglia di completare il libro, la voglia di sapere questo scaltro personaggio perennemente nei guai come riuscirà a caversela a fine libro. E, per chiunque l’abbia vissuta come me, è indubbio il fatto che il finale del libro faccia un immenso piacere.

Un libro essenziale per la mia formazione mentale.

“Quindici uomini sulla Cassa del Morto,
Yo ho ho ho, e una Botte di Rum”

O anche, come cantava la singla tedesca dell’anime tratto da questo libro.

“Che vogliono i buccanieri?
Oro e Rum, Oro e Rum!
Anche se il Mare è in tempesta, indietro non ci tornano!

Cosa è maledetto??
Oro e Rum, Oro e Rum!
Devono trovarli, non chiedere loro il perchè!

Oro e Rum, Oro e Rum, il Diavolo riempie i loro cuori solo di questo.
Da qualche parte, (yo ho ho), su un isola è nascosto un Tesoro.
E chi scopre quel tesoro (yo ho ho), non starà più senza Oro e Rum.

Tutto, tutto gira intorno a Oro e Rum, Oro e Rum.
Da qualche parte (yo ho ho), su un isola è nascosto un Tesoro.
E chi scopre quel tesoro (yo ho ho), non starà più senza Oro e Rum.

Qualcuno ha nascosto da qualche parte (yo ho ho) su un isola un tesoro.
Finchè non si scoprirà quel tesoro (yo ho ho) si parlerò solo di
Oro e Rum, Oro e Rum!”

4 – “Intervista col Vampiro” di Anne Rice

Intervista col Vampiro

Altra scelta difficile, questa. Di Anne Rice ho letto di tutto, in particolare tutti i libri che parlano di Luis, Lestat e soci. Scegliere l’Intervista sugli altri libri vampirici è stato arduo. E lo è stato soprattutto alla luce del fatto che con ogni nuovo libro la Rice crea nuovi affascinanti punti di vista da fare interpretare ai suoi eroi, nuove avventure che sono più viaggi interiori che spostamenti fisici nel tempo e nello spazio (anche, ma non solo!).

Intervista col Vampiro però è il libro che ha lanciato la Rice nell’olimpo di scrittori gotici, ed è anche quel libro che tanto mi ha avvicinato al mondo dei Vampiri.

Narra la storia di tale Daniel, un reporter che riesce a intervistare un vampiro di nome Luis. Luis de Point du Lac. Questo gli racconta la sua non-vita, di come è diventato vampiro trasformato dal morso del vampiro Lestat, di come i due vampiri vivono insieme nella tenuta del protagonista finchè gli schiavi non si ribellano e bruciano la casa e tutti i possedimenti di Luis. Di lì a breve i due si sarebbero trasferiti e avrebbero iniziato nuova vita, ma Luis, rimasto ancorato alla vita umana, non riesce ad uccidere gli umani per cibarsi del loro sangue, e così si ciba di ratti e animali da strada.

Il problema è che la sua vena da vampiro è più forte della sua morale, e così una notte quasi prosciuga una bambina di poco più di 5 anni; Lestat lo vede e dopo averlo deriso, trasforma la bambina a sua volta in vampiro. Ora la coppia ha un nuovo vampiro da sfamare, e per quando la giovane Claudia fosse culturalmente legata a Luis, così lei è come Lestat nella sua caccia alle prede, fredda e spietata. Il rapporto però si incrina con il passare dei decenni, e infine Luis e Claudia fuggono da Lestat per viaggiare in Europa alla ricerca di altri Vampiri simili a loro.

Senza dire molto altro sulla trama, sappiate che il libro ha un suo fascino ed una sua magia davvero non di questo mondo. Il modo in cui vengono descritti i sentimenti dei non-morti, il modo in cui agiscono e vivono l’uno con l’altro ha qualcosa che fa pensare che la Rice sia soltanto un nome dietro il quale dei reali vampiri hanno fatto pubblicare le loro vicende. La psicologia dei personaggi è così ben delineata che è impossibile non affezionarsi e patteggiare per almeno qualche vampiro di cui la Rice scrive.

E questa è la cosa bella dei suoi libri; certo, è possibile leggere Intervista col Vampiro e fermarsi lì. Ma la vera bellezza sta nel proseguire con Il Vampiro Lestat (o Scelti dalle Tenebre, come l’hanno tradotto in versione italiana), La Regina dei Dannati, Il Ladro di Corpi, Memnoch il Diavolo, Il Vampiro Armand e così via, sprofondando sempre più in un fantastico mondo neo-gotico pieno di avventure vissute nei secoli e nei continenti di questo nostro pianeta azzurro.

Davvero, un libro che consiglio a man bassa a chiunque si senta figlio della notte.

3 – “Felidae” di Akif Pirinçci

Felidae, con il sequel Francis, in un unico libro

Siamo sul popdio ormai; ultimo libro NON fantasy su questa lista è Felidae. Mai sentito parlarne? Non mi sorprende. Non sono neanche sicuro che il titolo in italiano sia questo (ho trovato più volte il titolo “La società dei Gatti assassini”…ma perchè devono fare ste traduzioni di cavolo?), ma è così che l’ho conosciuto ed è così che si conosce a livello internazionale.

Bene, se siete amanti di gatti, e chi non li adora, così piccoli e cucciolosi?, leggete questo libro! E non leggete la trama su internet o da nessuna altra parte, leggete il libro, fatelo, fatevi del bene, è uno dei migliori libri con protagonisti i gatti che potrete mai leggere. Ed è il miglior libro giallo che ho mai letto.

La trama? Ovvio che non la spoilero: Francis si trasferisce col suo padrone in un nuovo quartiere. Ma non è un buon giorno per trasferirsi, a quanto pare: a poche casa dalla sua s’imbatte in un suo fratello morto. Squartato. Al giovane gatto, dotato di un intelletto fuori dal comune, viene il pallino di capire chi era costui e perchè sia stato assassinato e con un fratello gatto di nome Barbablù inizia ad investigare. Inutile dire che ben presto i fratelli morti iniziano a moltiplicarsi, e per qualche motivo gli indizi puntano tutti sulla nota figura di Gregor Johann Mendel. Felini e il padre della genetica? Fidatevi e andate a leggerlo, non ve ne pentirete in nessunissimo modo!

L’arte di scrittura di Pirinçci è notevole. Avendo la fortuna di poterlo leggere in lingua originale (tedesco) vi posso assicurare che il suo stile è favoloso; ricco di descrizioni, dettagli e fatti che solo un vero amante dei nostri amici felini avrebbe potuto integrare in modo così meraviglioso e fluente, che da soli documentano la sua bravura di scrittore. No, non è ai livelli di Umberto Eco (per dire un contemporaneo italiano) dal punto di vista stilistico, ma quasi. E dal punto di vista del vocabolario, questo tedesco-turco mi ha totalmente sorpreso.

Per di più il modo in cui descrive il modo di agire del protagonista fa davvero pensare che sia stato lui a scriverlo. Si, ho detto la stessa cosa dei Vampiri della Rice, ma credetemi, qui la sensazione è ancora più forte e tangente che con un pizzico di fantasia, a fine libro riusciere tranquillamente a immaginarvi il protagonista Francis seduto davanti al PC a scrivere il dattiloscritto che poi avete ricevuto in forma rilegata tra le mani. Un lavoro incredibile.

Un terzo posto meritatissimo, che sarebbe anche quasi diventato un secondo posto. Il problema è che per quanto Felidae sia un libro stupendo, i suoi seguiti lo sono molto meno. Francis: Felidae II è riuscito, Cave Canem è discreto, Il Duello è di nuovo un ottimo libro, ma l’ultimo della saga, tale Salve, Roma! è stata una mezza delusione in quanto a trama. Il secondo sulla lista, invece, non ha sbagliato un colpo.

2 – “Il Ciclo di Belgariad” di David Eddings

1° Libro della Saga2° Libro della Saga3° Libro della Saga4° Libro della Saga5° Libro della Saga

Questi cinque libri sono il top del top del fantasy moderno; almeno tra ciò che io ho letto.

La trama parte semplice; Garion è un contadino orfano, cresciuta da sua “zia” Pol. Ogni tanto ricevono la visita di un vecchio viandante che chimama “Vecchio Lupo”, che pare essere in qualche specie di relazione con Pol. La sua vita scorre tranquilla, finchè Vecchio Lupo non intima Pol, e di conseguenza Garion, a mettersi in ricerca di un Diadema. Li segue Durnik, un fabbro della Fattoria dove vivevano, e insieme a loro viaggiano altri individui. La ricerca ben presto si fa molto più complessa di quello che inizialmente pare, e il gruppo viaggia per i regni del mondo immaginario di Eddings, visitandolo in lungo e in largo. Nel libro, più che del viaggio – che non intendo spoilerarvi in questa sede – vi rimarranno impressi i personaggi e le loro relazioni, che si complicano, intrecciano e dispiegano quasi che fossero un reality show cartaceo. Ogni personaggio ha un carattere unico e fantastico, che vi affascinerà, vi starà antipatico o simpatico a dipendenza del tipo di persona che siete. Alle spalle di tutte queste relazioni tra esseri viventi, poi, si dipana una storia di regni e leggende, di profezie e scelte che soltanto le persone giuste nel luogo giusto possono compiere.

E’ difficile riassumere in poco spazio, ciò che questi cinque libri cercano di raccontare in oltre mille pagine, ma una cosa è certa; una volta che vi siete tuffati in questo mondo, sarà difficile uscirne. Lo stile di David Eddings è così semplice ma efficace, che vi ritroverete a leggere, in un solo giorno, centinaia e centinaia di pagine senza rendervene conto. Ci sono opere in cui questo non è ciò che si vuole, in cui l’attenzione viene richiesta a chiazze, e in cui al lettore viene richiesto riflettere tra un capitolo e l’altro. Qui, invece, il rapimento del lettore è cercato e voluto. Non bisogna staccare un attimo gli occhi dal foglio, pena il ritrovarsi catapultati fuori dal favoloso mondo che ci viene dipinto davanti.

Se davvero volete entrare nel fantasy (e volete, vero?), questo (o Lo Hobbit) è dove iniziare. Secondo me, LA saga fantasy moderna per eccellenza.
E dimenticavo di dirvi, in tutto questo, che il ciclo di Eddings non si conclude affatto qui. Ci sono ben altri 5 libri ambientati dopo questa storie, raccolti nel ciclo Malloreon, e ben tre prequel, di cui uno in stile Silmarillion, e gli altri insieme arrivano a oltre 3500 pagine. Insomma, di roba da approfondire ce n’è! 😉

1. “Il Signore degli Anelli” di John Ronald Reul Tolkien

Il Signore degli Anelli

Prevedibile? Forse. Ma a uno a cui da piccolo venne letto “Lo Hobbit” piuttosto che le favole dei fratelli Grimm, non poteva che mettere questo libro in cima alla sua lista dei Libri Preferiti. E non solo per motivi di tipo nostaligico, di voglia i rileggerlo, di affettività…no, questo libro è alla base di tutto ciò che oggi è fantasy! Tutti i David Eddings, i Terry Brooks, le Licia Troisi e i Francesco Falconi, senza questo libro, non farebbero quello che fanno oggi. Senza Tolkien, il fantasy chissà se sarebbe esistito, e chissà se sarebbe diventato quello che è.

Non fatemi raccontare la trama, su, chi non conosce Il Signore degli Anelli? Chi non ha un minimo di idea di come si svolgono gli avvenimenti? Chi non sa di Frodo, dell’Anello del Potere e del suo epico viaggio per distruggere l’arma più potente della Terra di Mezzo? Ecco…

Quello di cui io volevo parlare non è tanto la trama, magari non complessissima al giorno d’oggi, o dei personaggi, piuttosto stereotipati se poi ci si mette a pensare, ma del mondo che Tolkien ha creato, che è di una complessità e ricchezza davvero oltre l’immaginabile. Oggi abbiamo roba come Dungeons & Dragons, che fornisce dei background narrativi fenomenali, abbiamo David Eddings, che ha scritto tre libri di retroscena per i suoi cicli fantasy, ma nonostante ciò, ho come l’impressione che quello che ha scritto Tolkien va ancora adesso oltre tutto questo. Pensare a un mondo, dipingerlo, riempirlo di popoli su popoli, ognuno con una propria storia, una propria lingua, è un compito immane…e riuscirci non può che significare bravura oltre l’immaginabile.

Pensare che in tutto questo, in questa “mitologia”, ci sono altre mitologie, poesie, poemi, racconti, tramandazioni varie e stratificate (mi riferisco anche e soprattutto a ciò che in seguito è stato fatto nel Silmarillion e nei Racconti inediti), ha davvero dell’incredibile. Scelta che non rimpiego per niente, quella di mettere questa Trilogia in cima alla mia Top Ten.

E così siamo finalmente giunti alla fine di questo lungherrimo articolo. La scelta non è stata facile, e ci sono stati svariati libri che non ce l’hanno fatta a entrare in classifica, alcuni perchè li ho letti troppo tempo fa e non ricordavo a sufficienza per sentirmela di parlarne, altri perchè inferiori, di poco, ai qui presentati dieci. Cito, in ordine sparso, “La Storia Infinita” di Michael Ende, “Jurassic Park” di Michael Crichton, “Robinson Crusoe” di William Dafoe e “Caio, il Monello dell’Antica Roma” di Henry Winterfeld.

La Storia InfinitaJurassic Park

Ora chiedo a voi; i vostri libri preferiti? Le storie che a voi sono rimaste particolarmente impresse? I motivi per cui vi sono rimaste impresse? Libri che mi consigliate? So che ci siete, posate un attimo la vostra tazza di caffè, ed esprimete un opinione! 😉

25 Risposte to “Top Ten – I Migliori Libri”

  1. wanicola Says:

    Omg il Fantasy…non mi esprimo in riguardo, fantascienza FTW.
    Di quelli in catalogo, ho letto solo Orwell (in quanto apprezzo tutte le sue opere, e ha scritto di meglio rispetto alla fattoria degli animali) e i primi due delle cronache dei vampiri(di cui preferisco senza dubbio Lestat il Vampiro rispetto al primo).
    Piacerebbe pure a me fare una top ten per fare qualche raffronto.
    Gli androidi di Dick e i marziani di Bradbury sono sicuramente meglio!

    • Celebandùne Gwathelen Says:

      Invece esprimiti, il blog è fatto per parlarne dopotutto!:)

      La Fattoria degli Animali è l’unico libro che ho letto di Orwell, per quanto io possegga anche 1984, che però sta ancora in attesa di venire toccato (ho un backlog di libri spaventoso!). Visto che tu ne hai letti di libri suoi, me ne consigli qualcuno da aggiungere in coda? 🙂

      Le Chronache dei Vampiri ti consiglio di leggerle tutte, secondo me migliorano a ogni libro di qualcosina, al punto che la mia ragazza, sorvolando l’articolo, mi ha chiesto perchè avessi messo l’Intervista sopra La Regina dei Dannati e Memnoch il Diavolo. La risposta c’è nella testa (dell’articolo), ovvero, è il libro che mi ha avvicinato al genere e mi ha colto così di sprovvista che andavo in giro dicendo di essere un vampiro! 😛

      Di Philip K. Dick ho iniziato a leggere Blade Runner anni fa in germania e dopo 50 pagine non era riuscito a prendermi, perciò lo abbandonai. Bradbury non lo conosco. Lo Sci-Fi mi piace, a grandi linee, ma preferisco di gran lunga il fantasy, e meno stereotipato è, più lo apprezzo. 🙂

      Una tua top ten, su, su, dai, ti incoraggio a farla! 🙂

  2. Dunther Says:

    Finalmente ce l’ho fatta a finire di leggere quest’articolo.
    Come ben saprai, non sono un gran lettore, anzi si può dire che io non sia un lettore affatto, per quanto riguarda romanzi almeno.

    Passando alla tua top ten…

    9: Conosco vagamente la saga, quando ero piccolo mi regalarono un libro, “Il primo Re di Shannara” credo che fosse. Comunque era troppo difficile per un bimbo della mia età, quindi lo accantonai quasi subito.
    6: Questo mi attira. Ne ho sentito parlare molto e dev’essere interessante. Dubito che riuscirei ad apprezzarlo appieno, ma da come me l’hanno raccontato mi ha sempre incuriosito. Penso faccia più al caso mio 1984 però…
    5: “Questo video è stato rimosso a causa della violazione dei termini e condizioni d’uso.”
    4: Oh che coincidenza, un libro che conosco. Anni fa attraversai un periodo particolarmente vampiresco, e mi era stato particolarmente consigliato. Non ricordo se accadde prima o dopo aver visto il film, ma lo scaricai per leggerlo su PC. Il libro era interessante, ma probabilmente perché già sapevo un po’ come andava la storia, e forse anche perché la visione dei vampiri di Anne Rice per quanto riuscita non è esattamente la mia preferita; comunque sia fa parte di quella infinita schiera di libri non finiti, che dubito riprenderò mai. Molto intrigante comunque.
    3: Con questo amico mio ammetto che hai davvero stuzzicato la mia curiosità; sono un grande amante dei gatti, e da come me l’hai descritto sembra davvero interessante. Ho già avuto esperienza con un libro i cui protagonisti sono gatti, per la precisione “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, di Luis Sepúlveda, che lessi da bimbo.
    1: Il libro mattone! Ci fu un periodo in cui il fantasy mi appassionava parecchio, e in tale periodo, tra le altre cose, iniziai a leggere questo libro. Come mi avevano detto tutti, era un libro pesante, ma parecchio coinvolgente. Tolkien descrive con minuziosità tutti i dettagli del mondo da lui creato, e ciò lo apprezzavo. Arrivai circa a metà, poi lo abbandonai. Non per mancanza di interesse o altro, ma semplicemente per dimenticanza o incostanza, la stessa che ormai rende il portare a termine un libro un evento più unico che raro.

    Detto questo, il fantasy ormai ha perso fascino di su di me, sono decisamente più attratto da altri argomenti, quindi capisci il mio “dissenso” su gran parte delle opere da te citate 😀
    Ma comunque tieni a mente che fondamentalmente puoi considerarmi un non-lettore, quindi le mie critiche non contano nulla.

    Personalmente il libro che mi è piaciuto di più dopo l’infanzia (il 99% li ho letti da bimbo), è “Coldheart Canyon” di Clive Barker,
    tradotto in italiano come “Il Canyon delle Ombre”.
    Non saprei se consigliartelo, è una storia molto originale, che contiene una grande varietà di situazioni al suo interno.
    In certi punti è decisamente crudo e macabro comunque, c’è un frangente dove è descritta nei particolari un’orgia tra spettri.

    Mi spiace di non fare più parte di questo mondo 🙂 però il tempo è quello che è, e bisogna sacrificare qualcosa…

    • Celebandùne Gwathelen Says:

      6) 1984 non l’ho letto, chiedi a Wanicola magari.

      5) D’oh! Prova qui: http://www.youtube.com/watch?v=gCN94v6i0Fs

      4) Qual’è la tua visione dei vampiri? 🙂 Quella di Bram Stoker?

      3) Penso che siamo su due livelli diversi, anche se non ho letto Sepulveda. La sua dubito sia una storia moderna, piuttosto un classico, che non ha nulla a che fare con il giallo di Pirincci.
      Non ho letto la traduzione italiana dei suoi libri, ma spero proprio che abbiano fatto un ottimo lavoro, a parte il misero titolo.

      1) Davvero un peccato, magari quando avrai più tempo… 😉

      Okay, vedrò di mettere il Canyon delle Ombre sulla lista dei libri da controllare. 🙂 Grazie! 🙂

      • Dunther Says:

        6) Conosco diversa gente che l’ha letto, so di che parla 😛

        5) Ok riuscivo ad immaginare comunque XD

        4) Mi piace particolarmente quella del gioco di ruolo Vampiri…

        3) Quello di Sepúlveda sicuramente non è un giallo, no 😀

        1) Dubito accadrà mai, ma chissà…

        Coldheart Canyon come puoi immaginare è stato determinante per la scelta del titolo del mio blog 😛

  3. tania Says:

    scusa…senza offesa…io adoro leggere…anzi non faccio praticamente altro…e quindi ogni libro e “sacro”…ma di quelli ke ai elencato tu li sopra ne leggerei al massimo 2…quanti anni ai??lasciamo stare il fatto che odio la fantasy piu di quanto odio le storie d’amore…ma sono penosi…ribadisco..chiedo scusa e rispesto i gusti di tutii…ma per una top ten…non e affatto “giusta” secondo me

    • Celebandùne Gwathelen Says:

      Hahahaha, fantastico, stavo per andare a letto, ma Dunther mi ha fatto notare che c’era questo commento in attesa, e ovviamente non potevo non approvarlo e rispondere! =)

      Diciamo che sono abbastanza vecchio da sapere che “hai” si scrive con l'”h”, che il verbo essere va con l’accento (“è” e non “e”) e che si dice “il fantasy”. 😉

      Il fatto che i tuoi gusti personali discordano dai miei è un bene, il mondo è bello perchè vario, e poi la Top Ten è personale, questi sono i libri che IO in mezzo secolo ho apprezzato più di ogni altro.

      E poi dici che sono penosi…quali in particolare? Ne hai letto qualcuno? Parliamone! =)

  4. tania Says:

    “il canyon delle ombre”???ragazzi ma siamo fuori di testa??e il libro piu schifoso e inutile del mondo!!!per quanto riguarda l’orgia tra spettri..il sesso letto in un libro non e il massimo…secondo me e il peggior libro ke io abbia avuto la sfortuna di trovarmi tra le mani…e poi la storia della kamera ke prende vita…santo Dio quanta immaginazione….l’unica parte bella e stata quando gli e morto il cane…l’unica parte “vera” e decente del libro…Dio santo non sapevo ke a qualcuno piacesse quella porkeria…scusate per la mia “accesa”disapprovazione…ma provate qualcos’altro…stephen king,frederick forsith…ke ne so io perfino stephenie meyer e meglio di quel libro!!

    • Celebandùne Gwathelen Says:

      Sul “Canyon delle Ombre” ti dirà Dunther, non l’ho letto e ho troppi altri libri da leggere per prenderlo in considerazione nel prossimo futuro.

      Per quel che dici tu, ovvero le tue proposte:

      – di Stephen King fin’ora ho letto solo “Christine”, non male, ma con un finale molto scontato, e una trama di per se non molto terrorizzante o shockante o qualsivoglia termine dell’horror si vuole usare. Ho iniziato anche “Misery”, ma non mi è piaciuto, anzi, mi ha fatto senso e dopo 20 pagine l’ho abbandonato. Nella mia libreria mi attendono ancora “IT” e “Il Talismano”, ma per ora, appunto, attendono.
      – non conosco Frederick Forsith, che roba scrive? =)
      – StephAnie Meyer l’ha letta assiduamente la mia ragazza, quindi so che malvagia non è (la mia ragazza è capace di leggere mattoni come libri di vampiri al ritmo di 1 pagina ogni 10 secondi, è un razzo umano!) col tempo, ma soprattutto quando i libri scenderanno di prezzo (ora sono improbonibili!) me li leggerò. Di per se non sono contrario a lei, anche se credo che sia mooooolto pompata la sua bravura. Può darsi che mi sbaglio, eh, ma è un sospetto.

      Comunque sia, scusa per il ritardo con cui ti rispondo, mi sto laurendo e ho molto da fare, se mai leggerai qui, scrivimi pure e condividiamo un pò di pareri contrastanti. =)

      Discutere fa sempre bene al cervello e alla cultura! ^_^

    • Dunther Says:

      Mi spiace ma è il mio libro preferito.
      Schifoso? Forse. Inutile? No. Tanta immaginazione? Assolutamente sì.
      La parte del cane è piaciuta anche a me però.

  5. tania Says:

    per quanto riguarda gli accenti e il fatto ke il verbo hai shi scrive con l’h../:)…scusa ma tu non sbagli mai??e poi l’ho scritto per un errore di battitura..non perche non sapessi scriverlo…comunque…forse hai ragione,ho esagerato un po…comunque..il corsaro nero me l’hanno raccontato e gia dalla trama non lo leggerei mai…forse intervista con un vampiro sarebbe bello…ma non vorrei sviluppare una dipendenza per i film di vampiri come la tua fidanzata:))…senza offesa,veramente….il signore degli anelli e quasi tutti gli altri non mi interessano perche per quanto mi riguara il genere fantasy non e il massimo…frederick forsith…beh io ho letto 2 suoi libri fino adesso perche purtroppo non ne trovo tantissimi in giro….il primo e :”il veterano” ma non credere ke abbia a che fare con la guerra…perche non e cosi…ci sono 5 racconti all’interno del libro,il primo e per l’appunto il veterano…forse l’ultimo racconto a qualcosa di mooooolto fantasioso…quindi non mi e piaciuto tanto….il secondo libro e “il vendicatore”…sinceramente non te l’ho consiglierei ammeno che tu non voglia leggerti pagine di descrizione di cose militari:))…forse questo e uno dei suoi difetti maggiori…lui era un pilota di guerra,mi sembra…quindi a volte usa termini troppo tecnici che io non capisco,forse tu si…aaaaa giusto.stephen king…hai detto ke dopi ke ai cominciato a leggereil libro ti ha fatt sens e lo hai abbandonato…scusa ma ke ti aspettavi??:))pero da un certo senso ai ragione seconde me un horror non deve essere un voltastomaco…

    • Celebandùne Gwathelen Says:

      Ma certo che sbaglio anche io, solo che ho la tendenza a rileggere quello che scrivo, e poi correggo gli eventuali errori. E’ sempre buona pratica scrivere bene, fa capire a chi ti ha davanti che sei una persona seria! 🙂
      Anche se già di per se il fatto di scrivere la propria opinione è lodabile, il magno mare internettiano fin troppo spesso è muto. 🙂

      Tornando a noi; è ovvio che in quanto la MIA Top Ten, i generi che piacciono a me tendono a finire in alto o ad occupare molti posti in classifica.

      Per il Corsaro Nero, devono piacerti storie di mare e di pirati. A me i pirati fanno impazzire e le storie di Salgari sono semplici, meticolosamente descritte e spesso appassionanti. Obiettivamente non è il libro più bello nè del genere nè dell’Autore, ma qui si parla di gusti personali. 🙂

      Intervista col Vampiro te lo consiglio spassionatamente. Se ti sono solo minimamente piaciuti i libri della Meyer, questi ti emozioneranno a maggior ragione. La Rice è una scrittrice brava, sa fare ottima sceneggiatura e nei suoi personaggi c’è talmente tanta vita che non sembrano dei non-morti, anzi! 😉 Se davvero vuoi leggere un solo libro in più nella tua vita, inizia con l’Intervista col Vampiro. Credimi. Fidati di uno sconosciuto internauta. Leggilo. 🙂

      Il fantasy, come anche il genere avventuroso nautico, può piacere o non piacere. Ritengo in ogni caso che Il Signore degli Anelli faccia parte della cultura di ogni individuo, un pò come La Divina Commedia o L’Iliade. Lo devi leggere, poi può piacerti o meno, ma lo devi almeno leggere. Consideralo un epos anglosassone. 🙂 Hai letto le epopee greche, quelle latine, quelle volgari, leggi anche questo. E poi sei libera di non leggere mai più un libro fantasy in vita tua! 🙂

      Forsith ancora non ho ben capito che roba scrive…romanzi storici? Saggi? Thriller? Scusami, non sei stata molto chiara, o soffro di problemi di comprendonio…sai, a 4 giorni dalla Laurea può capitare -.-‘

      (Per gli altri autori di Checkpoint Cafè: è per questo se non mi vedete quasi mai! Dopo il 17 torno attivo come non mai! 🙂 )

      Aspetta, su Stephen King mi sono espresso con poco dettaglio. Ho letto Christine, e non è stato per nulla terrorizzante, bel libro, per carità, protagonisti okay, ma terrore zero!
      Misery è il libro che mi ha fatto senso, ma non orrore, bada bene! C’è una scena a inizio libro che non incute affatto timore, che non ha nulla di anche solo lontanamente terrorizzante, ma fa semplicemente schifo. Schifo, per farti capire, à la piede nudo negli escrementi di cane e non à la testa di zombie che ti cade in testa. Non so se mi sono riuscito a spiegare.
      Se proprio vuoi ti descrivo brevemente la scena…

  6. tania Says:

    aaa giusto “Il canyon delle ombre”…anche qui sono stata troppo cattiva…chideo scusa…non e un libro schifoso…pero sinceramente…e inutile….veramente…se tu l’hai letto e ti piace…va benissimo..non sono qui per criticare…ribadisco…a me piace leggere piu di ogni altra cosa…ma se togli gli approfodimenti su termini,sinonimi e parole un po piu specifiche che puoi trarne ….non resta altro..una storia moooooolto improbabile…come dici te..tanta immaginazione…forse un po troppa…

    • Dunther Says:

      Non capisco cosa ci sia di male nell’immaginazione, è un libro che parla del demonio, di spettri e di una stanza maledetta, tutte cose che ovviamente appartengono alla fantasia; ovvio che è improbabile come storia.

  7. tania Says:

    mi hai convinto…:))e poi secondo me come sconosciuto sei niente male…leggero il signore degli anelli…contento??per qunato rguarda “intervista col vampiro”…lo leggero,mi hai reso curiosa…frederick forsith…beh diciamo che c’e chi lo considera il re de la spy-story,ma io penso che sia piu uno scrittore di thriller,comunque te lo consiglio,il veterano e la miglor mini raccolta di racconti che abbia mai letto…a proposito:in cosa ti stai laureando??le storie si pirati de l’avventura..on e proprio il mio genere…quindi forse dice passo al corsaro nero,ma se me lo trovo davanti prometto che lo leggo…stephen king..non so se l’ho gia detto…io ho letto un libro suo che mi hanno regalato:”a volte ritornano” c’e dentro la mia top 10 delle storie dell’orrore piu improbabili e strane:la fine del mondo per colpa di un influenza,dei ragazzi che vengono a seguire un corso nella classe di un professore a cui avevano ucciso il fratello 30 anni prima,ratti giganti e altre storie degne di film…ma nonostante le storie siano molto, molto improbabili se le leggi scritte da lui sono la bibbia dell’orrore…aa si…volevo chiederti una cosa…hai mai sentito parlare del film :”il ritratto di Dorian Gray”??c’e anche il libro di Oscar Wilde che purtroppo,e sottolineo purtroppo,non ho ancora avuto la fortuna di leggere…tu,o qualcuno di tua conoscenza,l’ha letto?per quanto riguarda il fatto che lo scrivere correttamnete da un idea al lettore di che tipo di persona sei…sono d’accordo ma anche no..”dopo il 17 torno attivo come non mai”cosa significaa??domani ti laurei??AUGURI!(spero che si dica questo quando uno si laurea)…sai io non sono italiana…e forse e un po questo il motivo della mia scrittura non sempre corretta:D Mea Culpa

    • Celebandùne Gwathelen Says:

      Hahaha, grazie mille, quando lo leggi poi fammi sapere che ne pensi. Sempre qui siamo! 😉

      E comunque caschi proprio male, non sono al 100% italiano neanche io, sono tedesco, nato in Germania, anche se studio in Italia da oltre 10 anni ormai! =)
      Una rilettura non fa mai male! 😉

      Mi sono Laureato in Informatica! 🙂
      Non ho letto ancora nessun opera di Wilde, è grave, lo so. Dovrebbe averlo letto la mia ragazza, chiedo e ti dico com’è! 🙂

      Il fatto che tornavo attivo era per i miei osti, anche se è il 27 ormai e solo ora, tra feste di Laurea varie e natale, ho avuto tempo di commentare qui. Mea Culpa.

  8. tania Says:

    no,mi hai frainteso Dunther…non c’e assolutamente niente di male nell’immaginazione…e se la storia non avesse tutti quei particolari pornografici sarebbe GENIALE!!ma io non penso che il filglio del diavolo eiaculi quando la madre gli conficca una spada non so dove…io l’inferno non me l’ho immagino proprio cosi…

  9. tania Says:

    Mi ero dimenticata di aver lasciato una cosa in sospeso con “il ritratto di Dorian Gray”…beh,udite udite signori e signore: l’ho letto!!!Finalmente…é già da un pò di tempo che l’ho letto…forse un mese o più…non bado molto a date,mesi e cose del genere(pensate che metto ancora la data con il 2010)quindi non saprei dirvi esattamente quando,comunque un libro assolutamentissimamente da leggere…a mio avviso scarso per quanto riguarda i fatti…non c’e molta azione…ma assolutamente geniale per quanto riguarda il ragionamento filozofico di Oscar Wilde, che si puo facilmente ritrovare in Lord Henry Wotton(personaggio del libro,nonchè “mentore” del nostro Dorian)…non si puo descrivere…è molto complesso e…completo…comunque dovresti assolutamente leggerlo…Adesso sto leggendo “memorie di una gheisa”…dicono sia imperdibile…(è quello che hanno detto a me)ma sinceramente ci sono TROPPE descrizioni per i miei gusti…é terribilmente noioso…sarà anche cretino da dire,ma non riesco a leggere un libro se lui non si fa leggere…

    • Celebandùne Gwathelen Says:

      Allora devo vedere di leggere Il Ritratto di Dorian Grey il prima possibile, giusto ieri sera ho iniziato un altro libro, di cui spero di parlare qui appena lo finisco, però poi lo leggo, dai!

      Le Memorie di una Gheisha lo conoscono per sentito dire, molti dicono che è molto bello, ma anche molto pesante, un libro che ti deve far riflettere sulla situazione delle donne nel mondo del Medio-Oriente. Non l’ho mai letto, ma metà della mia classe al Liceo lo lesse, e a molti piacque, quindi prima o poi…quando smaltirò la coda di libri da leggere…

      • mariquita88 Says:

        Le Memorie di una Geisha non è un libro pesante, anzi rispetto a tutta la letteratura sulla cultura giapponese o comunque asiatica, è come se fosse un bicchiere di acqua fresca per gli appassionati

      • tania Says:

        Quanto tempo…:D …Non so se “Memorie di una geisha” si possa definire “pesante” quello che so è che è noioso,o almeno cosi è sembrato a me…Alla fine l’ho letto tutto(più che altro perchè non avevo altro da leggere/fare) e devo essere sincera,non mi ha lasciato niente…Non ne ho un giudizio negativo ma neanche positivo.Non mi ha stupito nè per il contenuto nè per la forma…Ribadisco, TROPPE descrizioni,a mio parere.In definitiva,penso che sia un libro di cui si possa tranquillamente fare a meno….
        Che libri hai letto ultimamente?Io stò leggendo “L’esorcista”…
        Rileggendo alcuni commenti precedenti mi sono resa conto di non aver nominato John Grisham…è forse possibile?Forse è veramente tanto tempo che non do un’occhiata qui…Hai detto che ti 6 laureato in informatica giusto?Io non riesco a decidermi tra psicologia e legge,quindi non potrei non ADORARE Grisham…Lui scrive i cosiddetti legal thriller anche se,sempre secondo il mio modesto parere,hanno poco di thriller e tanto di legal ahahah…Nel senso che parla di condanne,sistema giudiziario,avvocati,codice penal,insomma,quelle cose li…Molte persone lo definirebbero noioso come genere,ma io,che voglio fare l’avvocato penalista,lo trovo interessante,e a favore di Grisham c’è anche da dire che ha una scrittura molto scorrevole,niente eccessi di descrizioni,niente tonnellate di particolari,discorsi diretti dove servono,il mio genere insomma…Penso che sia il mio autore preferito il che mi porta a stupirmi ancora di più del fatto che non l’abbia neanche nominato una volta…Che sia veramente possibile?Mah…Comunque ho cominciato a parlare di lui perchè ti volevo consigliare “Ritono a Ford County”,un suo libro(una raccolata di racconti per essere più scpecifici).Oppure “Il momento di uccidere”,mi hanno detto che ci hanno anche fatto un film sopra,io non l’ho mai visto,ma se è bello almeno un quarto di quanto lo è il libro è approvato…Non so se riesco a descriverti brevemente la trama senza darti troppi dettagli e quindi rovinarti la lettura,ti consiglio dunque di leggerlo,ne vale la pena…Ovviamente ti deve prima piacere il genere…Ciao

        • Celebandùne Gwathelen Says:

          Hola, e scusa la tarda risposta! =)
          Ultimamente ho letto i libri di cui ho parlato nei vari Weakly Hobbyt, in particolare “La Solitudine dei Numeri Primi” (Weakly Hobbyt 9) e “Un Nome da Torero” (Weakly Hobbyt 8). Da allora, ho letto moltissimi fumetti e pochi libri, perchè col trasferimento e tutto ho dovuto abbandonare alcune cose, e lo studio all’Università è abbastanza impegnativo che i libri li ho dovuti un pò accantonare. In ogni caso, mi sono letto “Rivergination” di Luciana Lettizzietto, di cui parlerò presto con più dettaglio su questo blog.
          Comunque, di John Grisham ho letto un solo libro, “Il Broker”, che non era niente male, magari prima o poi ci scrivo un piccolo articoletto! =) Comunque il genere non mi dispiace, anche se è un pò troppo noioso a tratti; se dici che quei libri sono niente male, ci farò un pensierino, col tempo! =)
          Scusa ancora la tarda risposta, e a presto! =)

          • tania Says:

            Buon dì …Aaaa no…non puoi dire che Grisham è noiosooo ! 😦 mi offendo ahaha….no,adesso sinceramente parlando anch’io ho trovato un sul libro che digerisco difficilmente….è ancora a metà…e non mi viene per niente la voglia di continuarlo….:( comunque adesso ho cominciato “Artico” di James Rollins…sono solo alla pagina 29 ma diventa interessante,finalmente :)) Un altro bel libro che ho letto in campagna dai miei nonni è “Undici minuti” di Paulo Coelho….Molto interessante…Te lo consiglio 🙂
            P.S. non ti scusare così tanto e per cose futili specialmente….


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