Guten tag, o guten abend, se ci state leggendo all’ imbrunire, questa settimana abbiamo giochi indie, classici nintendo, commedie horror norvegesi, comics e black/industrial metal, speriamo il boccone sia di vostro gradimento, e che vi divertiate a leggere il weakly almeno quanto ci divertiamo a scriverlo. Alcuni progetti sono in lavorazione, ma non vi dico altro, per ora godetevi il nostro 19° settimanale! 🙂
- Dead Snow
- Lux Mundi
- Chime
- Super Mario Land 2 – Six Golden Coins
- Spider-Man Collection 7
Gore & Snow & Nazi Zombies
(A cura di Wise Yuri)
Stavolta ho per voi una chicca horror/splatter dalla gelida norvegia, Dead Snow! Prima di scoprire questo film, non sapevo manco che i norvegesi facessero commedie horror/splatter, ma lo ammetto, non è il fatto che il film fosse norvegese a spingermi all’ acquisto di questo film, ma il fatto che contenesse zombie. zombie nazisti. XD Per 3 euro di film, ho deciso di soddisfare la mia curiosità, e ne sono rimasto soddisfatto.
Dal lato della sceneggiatura, della trama, Dead Snow è ridicolo e risibile come molti altri splatter, e infatti usa come setting il clichè/tradizione della vacanza/campeggio in un luogo isolato e dove è difficile chiedere soccorso. C’è anche il classico personaggio burbero e/o strano che avverte il gruppo di ragazzi del pericolo, raccontando la leggenda locale sulla maledizione o storia orribile del posto in cui stanno. Per amor di completezza, questa è la premessa: un gruppo di laureandi in medicina va a passare le vacanze pasquali in una baita sperduta vicino alla città norvegese di Øksfjord, ma è un tragico errore, perché i nazisti che occupavano la zona durante la seconda guerra mondiale sono ancora nascosti tra le nevi, in versione non-morta ma non per questo meno letali e spietati.
Sebbene non brilli per originalità, il film è molto onesto, non cerca di essere un capolavoro, ma piuttosto una sanguinosa, esagerata, ed esilarante commedia horror, paragonabile alla serie di Evil Dead ( da noi “La Casa”) per la dose talmente eccessiva da diventare comica di gore (c’è una scena un cui uno dei personaggi è appeso alle budella di uno zombie, mentre un’ altro cerca di mozzicarlo, sempre attaccato alle budella dell’ altro XD) e per l’ humour nero. Inevitabili le citazioni ai classici e non del genere horror, fornite principalmente dal nerd filmico del gruppo, il classico grassone, che come in ogni splatter recente, ironizza sul fatto che la situazioni in cui si trovano sembrano quella dell’ ennesimo film horror/splatter.
Parlando di personaggi, il cast è molto giovine, e visto che è tutto nordico, fare nomi non aiuta molto, ma non è male, seppur nulla di eccezionale, adeguato per un film del genere: ognuno fa il suo lavoro, e sebbene alcuni critici abbiano puntato il dito su interpretazioni non molto convincenti, non vedo perché dovrebbero essere peggio, gli hanno visti i tremila film slasher che escono di continuo, ci sono dentro interpretazioni così superiori? Inoltre si vede che gli attori non sono esperti, non è una scusante, ma guardiamo la cosa in prospettiva, non è una grande produzione. Ciononostante, il make up e gli effetti speciali sono fantastici, e la regia dell’ esordiente Tommy Wirkola è buona per essere il suo primo film, il ragazzo ha deciso studiato bene quanto visti nei film horror/splatter, e ha fatto i bene “i compiti a casa”.
É inoltre un film relativamente recente, del 2009, ma è stato proiettato solo al Sundance Film Festival (manifestazione importante per i registi ed attori in erba) e poi è stato distribuito in DVD, non in italia, ma si può trovare su siti inglesi come Play.com, Amazon, etc. In ogni caso è in norvegese sottotitolato in inglese, non so se qualcuno ha fatto dei sottotitoli in italiano, ma in ogni caso non è stato doppiato in nessuna lingua. Vi avverto perché io sono abituato a vedere film in lingua originale coi sottotitoli, ma non a tutti piace “leggersi” un film, è comprensibile.
Se vi piacciono gli zombie movie e le commedie horror, raccomando caldamente questa follia piena di neve, zombi, budella e sangue. Un seguito, Dead Snow 2, doveva uscire l’ anno scorso, e in 3D (non che mi importi molto, un film non ha bisogno del 3D per essere bello), ma non se n’è saputo più nulla, certamente non lo avremo visto nelle sale italiane. Il regista inoltre sta lavorando ad un action horror dal titolo Hansel & Gretel: Witch Hunters (sì, avete capito bene XD), che segnerà il suo esordio statunitense. Citando lo slogan del film (che farà storcere il naso a chi sa anche un pizzico di tedesco, figuriamoci al nostro Cele XD), vi saluto con un Ein! Swei! Die!
La Luce Del Mondo
(A cura di Wise Yuri)
Salve a tutti, se vi ricordate vi ho già parlato della band Samael in questo spazio, in particolare a riguardo del penultimo album, Above, e dei cambiamenti effettuati dalla band durante gli anni. Inoltre parlavo di come fosse in lavorazione un’ altro album, che stando alla band, sarebbe stato ancora una volta diverso dal precedente. L’ album, col titolo latino (una scelta classica per i dischi metal) Lux Mundi, è uscito da poco più di una settimana, e mi son detto “Perchè no?”. Spero di potervi fornire una maggiore varietà nelle prossime recensioni musicali, ma per ora accontentatevi di questo. 🙂
Scusatemi se non ripeto l’ introduzione al gruppo, già fatta in un precedente Weakly, l’ unica cosa che posso aggiungere, se non volete spararvi la discografia, di sentire un pò canzoni a caso, giusto per farvi un’ idea. Detto ciò, con Lux Mundi la band ha provato nuovamente a modificare il sound, non in maniera drastica, ma funzionale. Prima di procedere, devo dire che la cover è stupenda, minimale ma efficace.
Dopo il “fin troppo ritorno alle origini”, i Samael stavolta trovano un’ equilibrio tra vecchio e nuovo, mantenendo l’ utilizzo di sintetizzatori e suoni elettronici e lo stile relativamente positivo (per un gruppo metal è un pò strano, solitamente è il contrario) delle lirycs di Reign Of Light e Solar Soul (non per tutte le tracce), ma allo stesso tempo con sonorità “cattive” che ricordano album come Eternal e Passage, misto di industrial e black metal (il problema di Above era quello di essere troppo “black”, ancora più dei primi album, ed essere tale senza nessun motivo).
Se l’ intento della band era quello di accontentare capra e cavoli, i vecchi fan ed i nuovi, beh, direi che l’ obiettivo è stato centrato (anche se spesso i fan sono incontentabili), in quanto non è uno stravolgimento pesante, ma neanche un riciclo pigro e svogliato. Parlando di produzione, stavolta è ineccepibile: la voce è sporca il giusto, ed è possibile riconoscere tutti gli strumenti, senza farsi sanguinare le orecchie cercando di ascoltare un ammasso di suoni accatastati l’ uno sopra l’ altro. Non penso di aver molto altro da dire, il disco è composto da 12 tracce consistenti e cattivelle, il numero giusto per un’ album metal in generale, da una band che non ha perso affatto lo smalto, e lo dimostra mischiando il suo passato, remoto e recente, riuscendoci senza nostalgia di sorta. Ottimo album, da una delle band più interessanti del panorama metal.
Vi lascio all’ “Ombra della Spada”, a rileggersi!
Musica e Quadrilateri
(A Cura di Dunther)
Oggi vi parlerò di Chime, un gioco che comprai su Steam in occasione della caccia al tesoro che organizzarono alla fine dello scorso anno.
Chime è un puzzle game uscito originariamente per Xbox Live Arcade, ed in seguito convertito per Windows; qualche mese fa ne è uscita una versione estesa per PlayStation Network, denominata Chime Super Deluxe. A quanto ho capito, parte del ricavato delle vendite, va in beneficenza.
Comunque sia, Chime è un classico puzzle game a blocchi, i quali ci verranno dati a caso e dovranno essere posizionati su una griglia, allo scopo di creare quadrilateri. La dimensione del quadrilatero determinerà quanti punti esso ci darà e, se saremo celeri, potremo oltretutto continuare ad ampliarlo prima che scompaia. Ogni quadrilatero inoltre, aumenterà il nostro moltiplicatore di punti, ma ogni volta che ne creeremo uno, i frammenti dei blocchi avanzati cominceranno ad “invecchiare”, e dopo un certo periodo di tempo scompariranno; quando ciò accadrà, il nostro moltiplicatore tornerà a zero. Per impedirlo basta far scomparire i suddetti frammenti tramutandoli in quadrilateri.
Ogni quadrilatero creato sulla griglia, colorerà la zona che copre, ed ogni 10% di copertura della griglia, aggiungerà preziosi secondi al timer; infine, coprendo al 100% la griglia, riceveremo un cospicuo bonus ed una nuova griglia da coprire.
Il concetto insomma è semplice (forse a parole non tanto, ma vi assicuro che giocandoci non è più complesso di qualsiasi altro puzzle game del genere), oltre a questo però c’è qualche particolarità degna di essere menzionata.
Innanzitutto la griglia in realtà è un sequencer, sul quale passerà regolarmente una…come possiamo chiamarla…barra del tempo. Tale barra verticale, impattando con i blocchi, genererà dei suoni in base alla posizione, forma e dimensione dei suddetti, e farà scomparire i quadrilateri. Infatti, i vari livelli di Chime, sono canzoni, e la nostra partita genererà automaticamente, grossomodo, un remix di tali pezzi. Non si tratta di effetti sonori a caso, perché il tutto risulta perfettamente omogeneo con la canzone stessa, tanto che ci ho messo un po’ a rendermi conto che il mio operato arrivasse ad influenzarla. Per farla breve, la parte musicale di questo gioco è puramente di contorno, e per quanto arricchisca l’esperienza, si può giocare ugualmente anche senza audio.
Le modalità che il gioco offre sono sostanzialmente due:
- Quella a tempo, nella quale potremo scegliere tra tre limiti di tempo (3, 6 e 9 minuti) e cercare di fare più punti possibile.
- Quella libera, nella quale non avremo alcun limite (e nemmeno alcun punteggio, ovviamente), e potremo piazzare blocchi a piacimento allo scopo di giocare con la musica (francamente non ci ho trovato nulla di appassionante in tutto questo).
Tutto qui? Sì, tutto qui. È un gioco semplice e funziona, ma purtroppo il numero dei livelli disponibili non è troppo elevato. Se da una parte ad ogni brano corrisponde una griglia di forma diversa ed una selezione specifica di blocchi disponibili, dall’altra abbiamo a disposizione solo cinque pezzi.
La qualità di quest’ultimi è abbastanza buona, sebbene uno in particolare mi sia risultato insopportabile, specie dopo un elevato numero di ascolti. La versione per Windows include un livello bonus, con la canzone Still Alive che, se avete portato a termine Portal, ricorderete bene.
La versione PSN dovrebbe avere diversi pezzi in più, e forse anche qualche altro extra, ma non avendoci mai giocato non so di più.
Non c’è molto altro da dire su Chime, se non che, per quanto sia destinato a chi ha la febbre dell’hi-score, offre una buona varietà di obiettivi che possono aumentarne la longevità. In particolare, uno di essi richiederà di raggiungere almeno il 100% di copertura in tutti i livelli nella modalità a 3 minuti, cosa non da poco, che in sostanza richiede di imparare a giocare per benino. D’altro canto, c’è anche da dire che un altro si basa sull’ottenimento di 100 cubi da compagnia, cosa noiosissima, in quanto per ottenerne uno è necessario portare il moltiplicatore di punteggio a 17 nel livello Still Alive, e se di per sé farlo non è di certo complicato, l’unica motivazione che può spingerci a ripeterlo per 100 volte è quella di sbloccare tale obiettivo; insomma, è una rottura, e se forse poteva starci l’obiettivo per prenderne 50, quello di 100 è palesemente pensato per aumentare pallosamente la longevità a dismisura.
Comunque sia, Chime è venduto a circa 4€, e personalmente credo di averlo pagato più o meno la metà. Per una cifra talmente bassa, può essere un ottimo passatempo, sebbene non sia di certo niente di rivoluzionario.
Super Mario Land 2 – Six Golden Coins
(A Cura di Celebandùne Gwathelen)
Avevo decisamente voglia di tornare a parlare di un qualche videogioco, ultimamente parlo solo di film e fumetti, ma ero incredibilmente indeciso su quale dei tanti scrivere un articolo per il Weakly. Per Super Mario Land, all’epoca, ho scritto un Crocevia Multidimensionale, e mi sembrava un pò poco dedicare al suo seguito, un gioco per altro superiore, solo un articoletto qui.
Dubito però di tornare a scrivere i Crocevia Multidimensionali tanto presto, ho a mala pena tempo per fare le cose per l’Università e scrivere il Weakly ogni sabato/domenica, quindi…per ora si va di così, poi magari torno sull’argomento! =)
Super Mario Land 2 riprende esattamente dopo la fine di Super Mario Land 1, ovvero con Mario che ha salvato il Regno della Principessa Daisy e torna a “Mario Land” (a quanto pare Mario ha anche un suo regno °_°) per vedere come questo (incluso il suo castello, non sapevo Mario avesse un castello) siano stati invasi da Wario, versione malefica e malvagia del nostro idraulico connazionale. Il Castello è stato chiuso a chiave e Mario deve recuperare le titolari 6 Monete prima di potervi accedere e fronteggiare la sua nemesi.
Le Monete sono ovviamente messe sotto guardia di altrettanti boss distribuiti in sei location diverse. E qui inizia l’avventura di Mario…

In questo gioco tornano molti degli elementi classici dei Mario per console casalinghe!
Il Gameplay in SML2 ricorda solo vagamente quello di SML, e si rifà molto di più alle versioni casalinge della Nintendo dei tardi anni 80, primi 90 (leggi SMB3, SMW), anche se secondo me c’è stato un ulteriore “fine-tuning” rispetto a queste ultime. I due soli pulsanti del GameBoy bastano in tutto e per tutto a far saltare e correre Mario, nonchè fargli sparare le sue solite “palle di fuoco” dopo aver raccolto il rispettivo fiore. Per finire il livello, bisogna arrivare all’uscita dello stesso, ma la navigazione non necessariamente è forzata da sinistra verso destra, e spesso il giocatore ha davanti a se più di una uscita per finire il livello: una tradizionale e una segreta, capace di sbloccare nuove aree. Le monete in questo gioco non servono per recuperare vite, come nei precedenti episodi, ma per accedere a mini-giochi capaci di regalare power up, vite o anche niente. Inoltre dopo 5 nemici uccisi con uno Starman (la stessa che rende invincibili) si riceve una vita extra per ogni ulteriore nemico ucciso. Esistono anche le vite, questa volta però sotto forma di cuori e non funghi 1-Up. Oltre al Fiore, che da a Mario la famosa possibilità di sparare palle di fuoco, c’è anche il Cappello da Coniglio, che gli permette di fare salti più alti, lunghi e svolazzare per un breve periodo in aria.
I Mondi, come già annunciato, sono sei.
- Tree Zone: Zona a tema verde, con Formiche e Api giganti come nemici, si scalano il tronco, le foglie, un alveare e una tana di formiche. Ci sono 4 Stage normali, uno segreto e quello del Boss del mondo, che è uno strano uccello. Zona standard da inizio gioco, non male ma neanche eccelsa. Ottima per recuperare un sacco di vite!
- Space Zone: il mondo nello Spazio, non banale da raggiungere dall’OverWorld, ma non difficile da finire. E’ infatti composta da soli due livelli, uno con Gravità Lunare (leggi, salti giganti) e uno che va avanti in autmatico, obbligandovi quandi a stare al suo passo. Alla fine di questo livello c’è già il boss finale, che è Tatanga, il boss di fine gioco di SML! Qui è molto più facile da battere però!
- Macro Zone: come dice il nome, in questa zona sarete in una casa gigante, sentendovi come nei viaggi di Gulliver nel mondo dei Giganti. Il mondo è composto da 3 livelli, uno segreto e quello del boss finale. Attraverserete questa casa gigante dal prato antestante, poi la porta, l’interno e infine l’attico dove vi scontrerete con un Ratto Gigante.
- Pumpkin Zone: mondo a tema Halloweenoso, con 3 livelli normali, uno del boss (una strega) e due segreti. Per arrivare alla moneta attraverserete bare, un cimitero, una specie di casa infestata. Il livello presenta un sacco di nemici nuovi, e tutto sommato non è male.
- Mario Zone: in questa zona siete all’interno di un gigantesco pupazzo a Forma di Mario (ma che roba ci mette Mario nel suo regno? °_°). Ci sono in totale 4 livelli in questo mondo, il boss e tre livelli standard. Niente stage segreti. Il boss è odioso, essendo tre boss in uno (tre maiali da uccidere uno di fila all’altro), ma non è molto difficile da battere, al contrario di ciò che dice la rete.
- Turtle Zone: per entrare in questo mondo dovrete farvi mangiare da…una Tartaruga gigante! Il temuto (neanche tanto) mondo subacqueo è composto da soli due livelli standard, il boss e uno segreto. Il primo livello, tra l’altro, a poco a che fare con roba subacquea, essendo quasi interamente sulla terraferma. Il secondo è sottomarino, ma non molto difficile, anche se contiene un simpatico labirinto inondato. Il boss è una piovra, probabilmente il boss più facile del gioco.

Il costume da Coniglio permette a Mario di saltare più in alto e svolazzare leggermente
Una volta recuperate tutte le monete (attenzione! Se perdete tutte le vite, perderete tutte le monete – ma non il resto del vostro progresso) avrete accesso al livello finale, il Castello di Mario/Wario con quest’ultimo come boss finale. Lo stage di Wario è enorme, lunghissimo e senza checkpoint, quindi dovrete affrontarlo tutto in una botta e poi sconfiggere Wario. Secondo me, Wario stesso non è chissà quanto difficile, ma il livello metterà a dura prova i vostri nervi!

Ecco Wario nella sua prima gloriosa apparizione!
Tutto sommato ho trovato Super Mario Land 2 abbastanza godibile. Rispetto al predecessore, il gameplay è stato affinato non di poco, con la possibilità di navigare il mondo con una mappa di tutte le zone (tra l’altro anche non povera di segreti a sua volta!) e con una superiore libertà di affrontare i mondi e più sentieri all’interno di ogni stage. Questo rende il gioco anche notevolmente più lungo: 32 livelli contro 12, più del doppio! Il gioco, poi salva alla fine di ogni stage completato, mentre SML non salvava affatto il vostro progresso.
La grafica in SML2 è decisamente più curata, ma con la palette limitata di colori, si perde un pò il senso di ciò che è sfondo e ciò che sono le vere piattaforme sui cui potete saltare. La grafica di SML era più semplice, ma anche più chiara. Le melodie sono discrete, nello standard (alto!) dei giochi portatili di Mario, però non di certo comparabili a ciò che è stato prodotto su SNES e NES. Gioco decisamente godibile anche al giorno d’oggi, consigliato a chiunque ami la sfida di un buon platform 2D old-school!
Voto Personale: 8/10
Spider-Man Collection 7
(A Cura di Celebandùne Gwathelen)
Questo numero era il primo della rivista a rischiare di non uscire, dopo le vendite non buone dei numeri da 2 a 6. Cambia il formato della rivista, infatti (88 al posto di 112 pagine), ma non cambiò il prezzo, per cercare di recuperare qualcosa su ogni numero venduto. Le storie, quindi, diventano quattro invece delle solite cinque.
- Captured by J. Jonah Jameson! da Amazing Spider-Man 25 del 6/65: in questa storia compare per la prima volta Spencer Smythe, costruttore dei famosi Ammazza-Ragni, che propone a J. Jonah Jameson di catturare l’Uomo Ragno con il suo incredibile Robot. Beffa di questa storia è che è stesso Peter Parker a consigliare a Jameson di finanziare l’inventore in cerca di finanziamenti, non rendendosi contro di che sfida sarebbe stato il robot pilotato da un senso capace di percepire tutto ciò che ha a che fare coi ragni. Fantascienza ancora oggi che fa un pò ridere, ma decisamente interessante come sfida per Spidey che per una volta è vulnerabile anche nei suoi abiti civili. La vittoria è ottenuta manipolando i comandi del robot…
Da notare: altra apparizione di Norman Osborn, compare per la prima volta, anche se non ne viene vista la faccia, Mary Jane Watson e May scopre un costume dell’Uomo Ragno in soffitta! Peter dice che è un costume da usare a una festa, ma May lo sequestra. - The Mystery of the Man in the Crime-Master’s Mask! da Amazing Spider-Man 26 del 7/65: prima parte di una storia in cui Peter, senza costume, segue le tracce di Foswell, l’ex-Grande Uomo, un nuovo criminale dal nome “Signore del Crimine” e Goblin. Strutturato molto come un thriller poliziesco, vediamo come Goblin e il Signore del Crimine si contendono i racket di NYC, e Spidey sospetta che ci sia Foswell dietro la maschera del nuovo criminale. Pete è costretto a comprarsi un costume da Uomo Ragno da Halloween per seguire le vicende dei due Boss al molo, ma viene sconfitto e catturato da Goblin alla fine del numero.
- Bring Back my Goblin to me! da Amazing Spider-Man 27 del 8/65: seconda parte della storia della lotta tra Goblin e il Signore del Crimine, che inizia con Goblin che entra trionfante alla riunione della sua nemesi criminale con Spidey catturato. Questo fa si che i criminali, tra cui anche una nuova figura chiamata il Guercio, fanno lode a Goblin e non al Signore del Crimine. In quel momento entra la polizia informata della riunione criminale e inizia una lotta senza quartiere, Spidey si libera, combatte Goblin che però scappa, combatte il Signore del Crimine che fugge nelle fogne della città, dove Spidey lo perde. Convinto che Foswel sia il Signore del Crimine, va da Jameson ad accusarlo, ma in quel momento compare lo stesso Foswell, mentre il Signore del Crimine è fuori gli uffici del DB, che viene ucciso dalla polizia in una sparatoria. Il Signore del Crimine vuole rivelare l’identità segreta di Goblin, di cui era a conoscenza per via di un patto stipulato con quest’ultimo, ma muore prima di poterlo fare. Egli stesso era invece Nicky “Lucky” Lewis, personaggio fino a quel momento sconosciuto.
A fine storia Goblin minaccia di colpire di nuovo Spidey quando meno se lo aspetta, mentre scopriamo che ad avvisare la polizia del raduno è stato proprio il Guercio, che altri non è se non Foswell!
- The Menace of the Molten Man! da Amazing Spider-Man 28 del 9/65: in questa storia Peter Parker si diploma e vince la borsa di studio per l’Empire State University per meriti scolastici (mentre Flash Thompson la vince per meriti sportivi, e Liz Allen decide di chiudere sia con “Petey” che con Flash). Peter cerca inoltre di recuperare la sua tuta dell’Uomo Ragno presa da Jameson alla fine della prima storia dell’albo, andata a finire nelle mani di Spencer Smythe. E’ mentre Spidey è lì che Smythe viene aggredito da un suo collaboratore che vuole vendere una delle loro invenzioni, una lega di metallo liquida, che sfortunatamente gli si rovescia addosso mentre viene colpito da uno strano raggio (laser? nucleare? non viene specificato!). E’ così che nasce Molten Man, l’uomo di metallo fuso, che avido di potere con la sua forza vuole impadronirsi della città. Spidey, con non troppe difficoltà, lo riesce a fermare e mandare in gattabuiale.
Ritengo questo albo il migliore fino ad ora della serie Collection: ricco di storie significative, di personaggi nuovi importanti e con una delle prime storie a due parti Marvel, si raggiunge un nuovo standard di qualità. L’invenzione di Smythe, capace di sentire “ragni” ovunque essi siano è un pò ridicola, e soprattutto c’è da chiedersi come mai Smythe non la riutilizzi in futuro (sono proprio curioso se accade!), ma la Marvel ogni tanto creava cose un pò al di là del fisicamente possibile. Per non parlare delle fosse che si scavava da sola, Smythe avrebbe potuto riutilizzare la sua invenzione in ogni momento e non darsi sconfitto quando Peter si toglie il costume e danneggia il robot.
La storia di Goblin e il Crime-Master è un piccolo capolavoro, raccontata in maniera spettacolare, con ben due storie in cui narrare tutti i fatti con calma e precisione, concludendo la prima giusto quando Spidey viene per la prima volta catturato da Goblin. Goblin stesso diventa un personaggio incredibilmente affascinante, col mistero della sua identità segreta ancora non rivelata e con tutte le armi a sua disposizione, ci rendiamo per la prima volta conto di quanto questo nemico non sia davvero all’altezza del nostro tendiragnatele.
L’ultima storia dell’albo è un pò inferiore alle altre in quanto a trama, Molten Man non è proprio un nemico meritevole di molte attenzioni, almeno non per ora, ma il diploma di Peter è un passo non povero di significato per il prosequio della vita di Pete e del cast di personaggi, che pare perdere Liz Allen, ma mantenere Flash Thompson.
Voto Personale: 8,5/10
Settimana prossima dovrei parlarvi del numero 8, quindi…alla prossima! ^_^
23 Maggio 2011 alle 18:45
-Gore & Snow & Nazi Zombies
Mhmm boh, ammetto che mi hai messo un po’ di curiosità, ma non sono un cultore del genere…
-Super Mario Land 2 – Six Golden Coins
Trovo che questo episodio sia davvero riuscito, e decisamente più maturo rispetto al suo predecessore. La world map, il motore grafico ereditato da Super Mario Bros. 3, le trasformazioni e la prima apparizione di Wario (uno dei miei personaggi preferiti), che cosa si può desiderare di più? Ah bhe, forse di non perdere le monete ad ogni Game Over, ma vabè.
La mia preferita era la Mario Zone comunque 😀
24 luglio 2011 alle 15:44
La mia, prevedibilmente, era la Tree Zone! Mi piacciono gli ambienti naturali! =)