Siete voi il Numero 23? Beh, non vi preoccupate, questo Weakly è una pura coincidenza.* Questa settimana al bancone abbiamo caffè, videogame indie, musica chiptune, e non solo.
*chi indovina la facile citazione vince un boccale di rabarbaro.
- X-Men: First Class
- American Pie 2
- VVVVVV
- PPPPPP
X-Men: First Class
(A cura di Celebandùne Gwathelen)
Come preannunciato, all’uscita di un ennesimo film Marvel, eccomi qui a scriverne!
Fin’ora i film sugli X-Men non sono stati affatto male, col secondo particolarmente ispirato e coi restanti che si classificano tra il buono e il discreto. Con tutta la pletora di film Marvel degli ultimi anni, e soprattutto grazie al loro successo, è ovvio che il Franchise che ha riportato i film di supereroi in auge non poteva mancare all’appello in questa stagione particolarmente ricca di super uomini.
Ecco quindi First Class, un film che racconta le origini di Magneto e Charles Xavier, partendo esattamente dov’è iniziato il primo X-Men: nei lager tedeschi in Polonia, dove un giovane Eric Lehnsherr piega un cancello perchè separato dalla madre. Spoilers ahead!! Lì viene osservato dal dottore Klaus Schmidt, che gli chiede di rifare lo stesso trucco con una moneta, ma quando il giovane Eric non ci riesce, il nazista ne uccide la madre. La rabbia causata da questo evento, fa esplodere la potenza magnetica del mutante e Klaus inizia i suoi esperimenti su di lui.
Frattanto vediamo come Charles Xavier incontra una giovanissima Raven (alias Mistique) e la adotta come sorella, si laurea in Genetica e fa sfoggio di una personalità estremamente donnaiola, sfruttando non di rado le sue abilità telecinetiche per sapere come conquistare una donna.
Fast forward nel 1962; Moira McTaggert è un’agente CIA a cui è stato assegnato il compito di sorvegliare un segretario statale; entrando nell’Hellfire Club da spogliarellista lo segue e scopre che sta in combutta con dei mutanti capitanati da Sebastian Shaw, un doppiogiochista i cui piani sembrano quelli di far scatenare la terza guerra mondiale tra Russia e Stati Uniti d’America. Scettica, l’agente richiede l’aiuto di Xavier per capire se ciò che ha visto è realtà o un gioco della sua mente; Charles vede nei ricordi dell’agente e vedendo che lei già sa la risposta alla sua domanda, accetta di aiutarla. Frattanto, un Eric adulto è in cerca di Klaus Schmidt con intenzioni molto poco benevoli e viaggia attraverso mezzo mondo (Francia, Argentina, etc) in cerca di ex-nazisti che sappiano dove possa trovarlo. Alla fine sia Charles con Moira, sia Eric in solitaria arrivano a uno yacht da qualche parte al largo della costa statunitense. Eric spera di trovarvi Schmidt, Charles e Moira Sebastian Shaw. E’ solo quando scoprono che Shaw e Schmidt sono la stessa persona, nonchè un mutante con la capacità di assorbire ogni tipo di energia cinetica, che la caccia all’uomo inizia veramente! Charles per aiutare gli USA, Eric per i suoi propri fini omicidi.
I due mettono su una squadra di mutanti a loro volta, a cui si uniscono Hank McCoy (Beast) e altri mutanti minori dell’universo Marvel, per combattere Shaw e i suoi seguaci (Emma Frost, Riptide e Azazel). Gli eventi del film proseguono con la Crisi Cubana, dove avviene lo scontro finale tra Shaw e Magneto e dove Charles ed Eric iniziano ad andare strade separate, portando agli eventi dei primi X-Men.

Xavier, Magneto e il primo gruppo di X-Men
Ho cercato di contenermi negli spoiler, e devo sinceramente dire che riassumere questo film non è affatto facile poichè molto povero di momenti vuoti e quindi non rilevanti per la storia: non è un lungometraggio relax, in cui ci si mette nel cinema e ci si può concedere il lusso di perdersi 5 minuti di film per una chiacchiera o per distrazione. La trama è intensa e scandita con un ritmo serrato, in cui un avvenimento fa seguito all’altro. Colpa anche il fatto che ci si sposta spesso da un continente del globo all’altro, è facile perdersi di tanto in tanto e trovarsi spaesati per una scena o due. Capite bene però, che la ricchezza del film non è di per sè un malus. Richiede solo una attenzione superiore rispetto a quella dei film che vediamo di solito al cinema. L’ho gradito con Inception, e l’ho gradito anche qui.
Gli attori fanno tutti un’ottima parte, la trama è decente e abbastanza profonda, come tutte le trame in cui ci sono conflitti tra mutanti ed esseri umani, la regia era più che decente, con alcune inquadrature, soprattutto degli scontri in volo, davvero riuscite, ci sono solo alcune cose che mi lasciano perplesso.
1) Il make-up di Beast, alias Hank McCoy. Secondo me, davvero pessimo. La versione in X-Men 3 era molto molto più riuscita.
2) Emma Frost come semplice scagnozza di Sebastian Shaw non mi è piaciuta, nè mi è piaciuta l’attrice che l’ha interpretata, anche se la sua parte l’ha saputa recitare.
3) Problemi di continuity in ogni dove. First Class dovrebbe essere il prequel della saga, ancora prima degli avvenimenti principali di Wolverine, fare sì che Xavier e Mistique si considerassero fratello e sorella, fare si che Mistique e Beast avessero una storia e una pletora di altre scene o scenette “secondarie” incoerenti fa si che gran parte dell’integrità che aveva la storia fino ad ora va improvvisamente a farsi fottere. Beast, per esempio, in X-Men 1 o 2 viene mostrato ancora da umano, ma qui è già nella sua forma bestiale. Shaw viene citato in uno degli X-Men passati. Beast e Mistique non paiono conoscersi in X3. Che fine fanno i mutanti reclutati da Xavier nei film successivi? Che fine fa Emma Frost?
Temo che alcuni degli interrogativi verranno risposti in un eventuale “First Class 2” o “Second Class”, ma per ora disturbano la continuity in maniera incredibile.

Sebastian Shaw ed Emma Frost nella stanza dei bottoni (del loro sottomarino)
Per il resto però, ottimo film, decisamente da vedere anche per chi non ha visto i precedenti o a chi non hanno interessato film Marvel fino ad ora. Non dico a livello di Watchmen o Dark Knight, ma quasi.
Voto Personale: 8,5/10
American Pie 2
(A cura di Celebandùne Gwathelen)
Dopo la recensione della scorsa settimana di American Pie, in questi giorni ho proseguito la visione della serie con American Pie 2.
Il seguito avviene all’incirca un anno dopo la fine del primo, i cinque ragazzi protagonisti del primo film sono al College ora (l’Università Americana) e tornano a casa dopo il loro primo anno di studi! Kevin e Vicky non si sentono da allora, Jim non ha avuto più alcun rapporto da quando è stato “usato” da Michelle (e un secondo finisce molto male per colpa di suo padre che entra nella sua stanza mentre cerca di fare sesso con una del college), Finch ha studiato arti marziali per prepararsi al prossimo incontro con la madre di Stiffler e Oz non vede Heather da tanto tempo, pur sentendosi ogni giorno via telefono. Steve Stiffler stesso invece se la spassa in maniera grassa ogni volta che può.
E’ proprio a una delle feste di Stiffler che la polizia entra in casa e lo multa per fare una festa di quartiere (solo in america succedono ste cose, ho tenuto mille feste a casa mia, nessuno mi ha mai detto niente) e quindi i ragazzi devono trovare un altro posto per farlo. Kevin chiama il suo contatto dello scorso film e gli viene proposta una casa vicino a un lago, ottima per feste estive. Così i cinque si rimboccano le maniche per lavoretti estivi e cercano di prepararsi per la festa di fine estate. Kevin rincontra Vicky, ma tra i due scende il gelo quando lei si rende conto che lui è ancora innamorato di lei, essendo andata avanti. Nadia, la studentessa estera del primo film, vuole venire a trovare Jim, e lui chiede l’aiuto di Michelle per consigli su come fare l’amore per non deluderla di nuovo. Finch si prepara per l’arrivo della mamma di Stiffler, mentre Oz cerca di fare sesso via telefono con Heather, che sta in spagna, senza mai riuscire.
Succedono i soliti casini, con una coppia di lesbiche che si divertono a spese di Finch, Jim e Stiffler, Jim incolla le sue mani al suoi genitali e un sacco di cose strane succedono con Michelle, inclusa una settimana di finto fidanzamento per far ingelosire Nadia. Alla fine, la festa avviene comunque e Jim si rende conto che preferisce Michelle a Nadia, Kevin fa un bel discorso sulla spiaggia sull'”andare avanti” e decide che è meglio avere Vicky come amica che perderla, Heather arriva alla festa in tempo dalla spagna e balla con Oz fino a notte tarda. Nadia, abbandonata da Jim, va a letto con Sherman (il ragazzo che nel primo film aveva sfidato i quattro a fare sesso prima della fine del Liceo) e Stiffler scopre che lei due “lesbiche” non lo erano poi tanto.
Finch rimane deluso la sera della festa, ma il mattino dopo la madre di Stiffler fa la sua acclamata comparsa e ognuno è felice! End of story!

Il gruppo di ragazzi al gran completo alla fine del film, escluso Paul Finch che se la sta spassando con la madre di Stiffler
Che dire? La prima parte del film (leggasi i primi 10/15 minuti) e l’ultima (ovvero gli ultimi 15/20 minuti) sono fatte molto bene, ma nel mezzo ci sta un ora almeno di tiritera inutile e non necessariamente divertente, che cerca di fare perno sul rapporto strano tra Jim e suo padre, su battute stupide sul sesso e su situazioni troooooopo irreali per essere verosimili e quindi far nascere la risata. L’evoluzione dei personaggi si concentra molto su Jim, Michelle, un pochino su Oz e Heather o Finch, ma pochissimo su situazioni, dal punto di vista dell’evoluzione dei personaggi, molto più interessanti come Kevin e Vicky o Stiffler. Un vero peccato, perchè per quanto le disavventure di Jim possano far ridere qualcuno, non è stato così con me e avrei preferito vedere altro.
Poi, di nuovo, le situazioni non erano affatto coinvolgenti per me, non ho nulla contro le storie di adolescenza, stralci di vita o drammi amorosi e sessuali, ma nei miei 25 anni e passa di vita non mi è capitata una delle disavventure che a loro capitano in queste 4 ore di film che ormai ho visto della serie. Tutto qui è ancora più esagerato che nel primo film, e alcune scene sono tirate troppo per le lunghe (il primo incontro con le finte lesbiche, ad esempio…poteva finire 5 minuti prima!), concentrandosi poco su quello che ho già citato sopra.

Una delle scene più stupide ed irrealistiche del cinema americano... -.-
Tutto sommato, niente male come seguito, l’intermezzo è dimenticabile e alcune scene dovevano essere tagliate, ma alla fine si mantiene sullo stesso “sufficiente” livello di American Pie. La colonna sonora è di nuovo azzeccata, gli attori sono okay, peccato che lo script faccia abbastanza pietà.
Voto Personale: 6/10
VVVVVV & PPPPPP
(A cura di Wise Yuri)
Hello cybersurfisti e pirati della rete semplici, stavolta vi proporrò qualcosa di leggermente diverso, una sorta di doppia recensione, dell’ originale platform indie VVVVVV e della sua soundtrack, PPPPPP. Il perchè di questo titolo, VVVVVV, non lo so, ma non importa molto alla fin fine. Incominciamo parlando del gioco, e poi passiamo alla sua soundtrack. Perché recensire anche la soundtrack? Perché è una delle migliori colonne sonore per un videogame che abbia mai sentito.
VVVVVV vede una nave di scienziati infilarsi in un’ anomalia spazio-temporale (o qualcosa del genere), e l’ equipaggio sparpagliato nei luoghi più disparati di questa “anomalia”. Nei panni del comandante Viridian, toccherà a voi esplorare questo casino spazio-temporale, recuperare gli altri membri dell’ equipaggio, e tornare a casina bella. La grafica è estremamente retrò, stile 8-bit, basta guardare la stilizzazione dei personaggi in omini pixellosi. Il titolo è uno dei platform più originali che abbia mai giocato, e ciò dipende da una scelta di gameplay semplice ma radicale: non potete saltare. Potreste pensare che un platform dove non si salta, non sia affatto un platform, e avreste ragione, se non che in VVVVVV la cosa avvenga in maniera indiretta. Mi spiego subito: potete muovere il personaggio verso destra o sinistra, e con un tasto cambiare la gravità.
Su questo concetto di poter invertire la gravità del livello, in ogni momento e con solo la pressione di un tasto, verte VVVVVV. Altre regole sono la cara vecchia morte istantanea a contatto con nemici e punte, e il fatto di poter invertire la gravità solo se a contatto con una superficie (non potete cambiare la gravità mentre “cadete”) od un corda elastica. Avete a disposizione una mappa per orientarvi e vedere dove sono i teleporter che avete già trovato, e un sistema di autosave molto comodo, soprattutto nelle zone più difficili, in cui il contatore delle morti aumenterà dismisura.
É un titolo dal concept semplice ma geniale, che mette alla prova abilità, riflessi e tempismo, ed infatti, è un titolo abbastanza difficile. Non è impossibile, se volete qualcosa la cui difficoltà vi faccia venire aneurismi, provate coi Touhou, o con qualche altro bullet hell. 🙂 VVVVVV è sì un titolo impegnativo e difficile, ma è anche uno di quei titoli in cui fallisci tantissime volte (e sempre per colpa tua, non per barbonate o “scherzi” del gioco), che ti stimola quanto basta per farti venire voglia di provarci ancora una volta. Il gioco vi propone schermate di difficoltà via via superiore, senza brutalizzarvi con sadici ed improvvisi aumenti, in modo che la vostra abilità aumenti con la difficoltà dei livelli che andate ad affrontare. Inoltre ci sono diversi checkpoint ben situati, e non è che avete un limite di vite, quindi direi che è fattibile.
Se siete dei giocatori navigati, impiegherete circa 6 ore, cazzeggiando un pò alla ricerca dei Gingilli, collezionabili sparsi in giro per la mappa, per terminare il gioco. Ma sono 6 ore iper-gratificanti (un pò di più se volete prendere tutti i Gingilli) e se volete punirvi/sfidarvi ulteriormente, ci sono delle prove a tempo, una modalità in cui tutto il gioco è girato in verticale, e la modalità del vero dolore, quella No Death, in cui dovete farvi tutto il gioco senza morire, manco una volta. Non penso molte persone, me compreso, riusciranno mai a finire quest’ ultima modalità, ma la sola modalità principale vale l’ esigua spesa, 5 euro se preso da Steam (è giocabile sia su PC che Mac) o 3,60 euro se comprato dal sito ufficiale.
Indipendentemente dalla cifra pagata, VVVVVV è uno dei migliori acquisti che potete fare in ambito videoludico. è un platform inusuale, intrigante, difficile ma stimolante, con un grande level design, ed è privo di filler, di fastidiosi riempitivi. E la colonna sonora chiptune è stupenda, ma di questo ne parliamo tra poco. Caldamente, caldamente consigliato.
Piccola trivia: questo è il primo gioco a pagamento dell’ autore Terry Cavanagh, che aveva fatto anche il curioso Don’t Look Back, piccolo titolo freeware che casualmente ho già giocato.
Per prima cosa, pollice in su per la cover stile Abbey Road (ovviamente dei Beatles), non è che non sia mai stata parodizzata, ma mi piace comunque questa “versione”. La sountrack di VVVVVV appartiene al genere della chiptune. Cos’è la chiptune? É un genere musicale in cui le sonorità ricordano quelle delle musiche che si potevano sentire su vecchi computer o macchine da gioco come NES o game boy, spesso prendendoli direttamente dalle suddette macchine. Presumo sia venuta fuori grazie alla recente ondata di vecchi franchise che ritornano, assieme a nuovi titoli che si ispirano ai classici del passato sia nel gameplay che nella grafica, cavalcando questa onda di nostalgia. Ma alla fine poco importa, io non ho vissuto o “giocato” in quell’ epoca, e la qualità di PPPPPP non dipende in nessun modo dal fattore nostalgia, o meglio, è ovvio che se siete dei videogamer più “stagionati” potrebbe piacervi anche per il fattore nostalgia, ma non è necessario averne per farsi piacere questa soundtrack, direi che basta essere ascoltatori anche casuali di OST e capperi vari.
Perchè penso che questa sia un’ ottima colonna sonora? Perchè è allegra, si sposa perfettamente con lo stile grafico, vi stimola a riprovare dopo l’ ennesima morte, e vi si impianta nel cervello tanto che potreste trovarvi a canticchiarla anche se non state giocando a VVVVVV. Inoltre penso che le tracce siano abbastanza complesse per musica di questo tipo. Ho sentito qualche traccia composta da una band chiamata Anamanaguchi per il videogame di Scott Pilgrim, non mi dispiace affatto, ma preferisco queste sonorità, le trovo più rifinite al contrario di quelle NES usate dall’ altra colonna sonora, un pò troppo “rudi”. Eccovi la mia preferita, e quella che penso sia la più indicativa della colonna sonora.
Non male, eh? Il resto della colonna sonora è altrettanto buono, ed evidentemente anche l’ artista, Magnus Pålsson, nome d’ arte SoulEye, lo sa, visto che ha messo in vendita la colonna sonora, a 6 euro circa, sia in download digitale che su CD. Potrebbe essere uno dei pochi CD di colonne sonore che prendo, assieme a quello de Il Grande Lebowski e di Killer 7. 🙂 Ad ogni modo, questa soundtrack dura complessivamente 30 minuti, il che va bene, non mi aspettavo una cosa superdeluxe, e il contenuto è di qualità. Dimenticavo, uno dei motivi per cui la ritengo importante è per il semplice fatto che VVVVVV non sarebbe altrettanto stupendo senza questa soundtrack, o meglio, sarebbe comunque un gran gioco, ma devo ammettere che faccio fatica ad immaginarlo senza questa musica, che certamente aiuta a dargli carisma.
Direi che non ho altro da dire, spero di non avervi ammorbato troppo, ci si rilegge su queste pagine, stesso bat-canale e spero stessa bat-ora! XD
21 giugno 2011 alle 16:03
Bè, a proposito di x-men: (potrebbero esserci degli spoiler,eh!)
condivido molte delle cose che hai scritto, in particolare sui “difetti” del film:
Bestia sembra un pò un pupazzo scimmiesco, tipo pianeta delle scimmie ma blu..
Emma Frost.. bè secondo me il ruolo non è azeccatissimo, ma non ho letto fumetti dove è la protagonista, quindi non saprei dirlo con esattezza, ma penso che avrebbe un pò di più d’interesse a comportarsi da leader… a parte che poi in Origins:Wolverine è stata catturata e quando viene salvata da Charles (in sedia a rotelle, e quindi postumo agli eventi di First Class) non sembrano conoscersi o non sembra avere i poteri telepatici, oltre a sembrare ancora una adolescente..
Inoltre!
Riguardo le ultime scene del film: sono in contraddizione con le prime di X3.
Infatti in queste ultime viene mostrato un flashback di come Erik e Charles vanno in casa Gray a trovare la piccola Jean per fare in modo che lei possa controllare i propri poteri e non che siano questi a controllare lei.. il problema è che Erik ha l’elmetto anti-poteri-psichici ma Charles cammina.. il che presupporrebbe che Chares non abbia perso il controllo delle proprie gambe alla fine di First Class..
Altro problemino.. (non ricordo in quale film) viene detto che Magneto abbia contribuito alla progettazione/costruzione di Cerebro, ma in First Class non mi pare aver visto una scena del genere.. anzi è stato Hank McCoy a progettarlo/costruirlo… Charles l’ha solamente utilizzato una volta.. poi può essere che in un prossimo film vedremo come verrà costruito Cerebro nei sotterranei della scuola da Magneto, però, insomma, non so se davvero sarà così..
Vabbè, avrei finito..
🙂
Buoni esami di stato 2011 a tutti!! XD
23 giugno 2011 alle 17:30
-X-Men: First Class
Mah, interessante, però non mi ispira troppo. Il primo X-men è uno dei miei film di supereroi preferiti, ma sono un po’ scettico riguardo gli altri (visti i due sequel). Penso dovrei dare la priorità alle origini di Wolverine 😀
-American Pie 2
Niente da aggiungere, come il primo, è un film carino, divertente, piacevole.
-VVVVVV & PPPPPP
Oh, stavo scrivendo una recensione di VVVVVV tempo fa, ma poi s’è persa.
Questo gioco l’avevo inizialmente piratato (comprando poi solo la soundtrack), ma quando fu messo in offerta su Steam lo presi anche lì. Diciamo che è un titolo che ha contribuito molto a modificare la mia opinione sui flash game (e a seguire più attentamente i lavori di Cavanagh).
In generale è ben fatto, originale e stimolante; però la durata non mi ha soddisfatto pienamente, anche avendo preso tutti gli amuleti o quel che erano. Certo, ci sono achievement vari (purtroppo non di Steam, in quanto il codice dei flash game gli impedisce di connettere le due cose), perlopiù robe da pazzi.
Ah e il titolo penso derivi da varie cose, come i sei membri dell’equipaggio il cui nome inizia per V, o il fatto che ricordi un perpetuo su-giù.
La soundtrack l’ho molto apprezzata, anche se qualcuno l’ha definita “keygen music”, fa ottimamente il suo lavoro, e si ascolta piacevolmente anche fuori dal gioco stesso (per quanto comunque per l’album abbiano scelto di rendere tutte le tracce loopabili, cosa che non condivido). Forse non tra le migliori in assoluto, ma comunque parecchio gradita, e la mia traccia preferita è ‘Pressure Cooker’. Probabilmente ti farà piacere sapere che è stato realizzato un album di remix (chiamato ‘PPPPPPowerup!’ http://www.youtube.com/watch?v=PChp2Z0Z11s ), di cui uno (realizzato dal mitico Danny Baranowsky) è disponibile gratuitamente http://www.youtube.com/watch?v=cA7NdYGvKx4 .
PS: io ce l’ho quella del Grande Lebowski!!!