Il dannato caldo estivo ha cominciato ad arrivare, e se da una parte questa stagione per alcuni vuol dire maggiore tempo libero da investire nei propri hobby telematici, per altri è un’occasione per non stare in casa. Personalmente, mi auguro che, come me, facciate parte della prima categoria. E ora sotto con gli argomenti di oggi.
- Spiral Knights
- Doubt & Highschool Of The Dead
- Donald Duck
- Perry Rhodan
- Spider-Man Collection 9
- Team Fortress 2
MMORPG a cuor leggero
Sono sempre stato abbastanza scettico riguardo gli MMORPG, agli albori perché l’idea di pagare un abbonamento per un gioco non mi esaltava, ed in seguito perché mi sono reso conto che i giochi “non finibili”, che si giocano per puro piacere ludico sono, spesso e volentieri, quasi un cancro per i veri gamer; a rafforzare questa mia convinzione, vengono le parole di Jonathan Blow, che li ha definiti immorali.
Tuttavia, di tanto in tanto, ho sperimentato il genere, seppur senza mai concludere niente di rilevante.
Recentemente, con questo stesso spirito di scetticismo e disinteresse, ho deciso di provare Spiral Knights, un MMORPG in Java che, assieme ad altri quattro titoli, lanciava su Steam i giochi Free To Play, ossia videogame totalmente gratuiti, nei quali è comunque possibile spendere denaro per ottenere extra di vario tipo.
L’idea di giochi gratuiti non mi dispiaceva di certo, e ho quindi fatto una piccola ricerca su cosa fossero. Salta fuori che quattro su cinque (Spiral Knights, Forsaken World, Champions Online e Global Agenda) erano MMORPG con circa la media del 7, mentre Alliance of Valiant Arms trattasi di uno sparatutto coreano, poco conosciuto ma abbastanza di qualità. In sostanza niente che mi esaltasse granché, anche perché difficilmente il mio PC li avrebbe supportati, ma alla fine decido di fare un tentativo con Spiral Knights, vagamente incentivato dal fatto che avrei ottenuto un nuovo cappello in Team Fortress 2.
Generalmente non amo parlare di videogame che non ho già finito, specie nell’ambito delle recensioni; ma questa non è una recensione e, vista la natura del gioco, direi che una decina di ore bastino per un parere preliminare.La prima cosa che ho notato, è che Spiral Knights riprende in parte la formula di The Legend of Zelda: Four Swords, proponendo quindi un’esperienza di gioco per quattro partecipanti, completamente votata all’azione, con tanto di visuale a volo d’uccello. La componente MMORPG infatti, dura fin quando non si entra in un dungeon vero e proprio, dove il party viene limitato a quattro giocatori. Nella città potremo invece fare acquisti, vendere o mettere all’asta oggetti che non ci servono, equipaggiarci a dovere e naturalmente partire all’esplorazione di un dungeon.
Il gioco inizia con una sorta di percorso di addestramento, il quale sarà affrontato a fianco di altri giocatori appena arrivati; una volta terminato, ci ritroveremo nella città principale, Haven, l’unica vera e propria città in realtà.Sostanzialmente non ci sono quest o roba del genere, l’unico obiettivo è quello di scendere sempre più in profondità, trovando nemici sempre più forti, ed ovviamente ricompense migliori. I piani sono divisi in tre tier, il primo ne contiene otto, gli altri due non ne sono certo, ma so che in totale ce ne sono ventinove; al termine di ogni tier dovremo affrontare un boss. Esistono diversi Gate dai quali iniziare l’esplorazione, che conducono a piani differenti; e i piani stessi non sono sempre i medesimi nemmeno nello stesso Gate, poiché esistono diverse ramificazioni di percorso che vengono scelte a caso.
Per accedere al tier successivo è necessario procurarsi un equipaggiamento migliore; per esempio, l’entrata al secondo è sbarrata a chiunque non possegga oggetti da due stelline in su (le stelline indicano la qualità dell’equip, e vanno da zero a cinque).
Curiosa particolarità è quella che molti Gate sono ancora “in costruzione”, ed in questi potremo depositare dei minerali trovati esplorando, il cui colore influenzerà i piani per quando verranno aperti. Potrei aver capito male comunque, ma la sostanza è che, per esempio, se la maggior parte dei giocatori depositerà cristalli viola nel primo tier di un Gate chiuso, quel primo tier conterrà piani abitati da mostri non-morti in futuro.
I nostri personaggi non salgono di livello, dunque la loro forza dipende esclusivamente da ciò che indossano; sconfiggendo i nemici però, otterremo dei punti “heat”, che quando avremo terminato un piano vengono assegnati ai nostri equip, facendoli salire di livello (fino al decimo); questa faccenda è del tutto sconnessa da quella delle stelline.
Possiamo equipaggiare armature, elmi, scudi e talismani. Le armi invece (ne potremo portare due, e forse di più in seguito, non ne sono certo) sono divise in spade, pistole e bombe. Ovviamente sono presenti le classiche debolezze e resistenze agli elementi, ed i cambiamenti di status: una spada fiammeggiante causerà ai nemici danni costanti, mentre un attacco velenoso ci impedirà di curarci ed abbasserà momentaneamente il nostro potere d’attacco.
Gli equipaggiamenti possono essere comprati, oppure costruiti dopo aver acquistato la ricetta corrispondente (ed ovviamente i materiali necessari li troveremo esplorando).
Un’opzione molto gradevole è quella di poter equipaggiare qualcosa solo esteticamente, mentre gli attributi effettivi saranno di qualcos’altro. Perché, in fondo, dovrei rinunciare al mio bel casco da minatore, se mi piace più dell’elmo le cui caratteristiche mi sono essenziali al proseguimento?
Parlando dell’esplorazione vera e propria, ci ritroveremo a fronteggiare orde di nemici di diverso tipo, e scarsi enigmi basati più su semplici obiettivi come la pressione di un pulsante, o sull’evitare spuntoni che fuoriescono dal pavimento. Insomma, se questa doveva essere un’imitazione di Zelda, fallisce miseramente, perlomeno sotto questo punto di vista. I combattimenti sono strutturalmente molto semplici, potremo attaccare, caricare il colpo o parare; niente di che, ma funzionano, e divertono abbastanza (tranne per il dannato vizio degli sviluppatori di mettere spuntoni ovunque, che danneggiano noi ma non i nemici).
Una cosa che ci ho messo un po’ a capire è il funzionamento e scopo dell’Energia. L’Energia serve un po’ per tutto, dieci unità vanno via semplicemente per scendere di un piano, due per tornare in vita la prima volta (le successive morti costeranno sempre il doppio), svariate decine per costruire nuovi oggetti, ed oltre questo alcune facoltative zone dei dungeon hanno un costo in Energia (e conducono ad arene particolarmente ostiche, che però ovviamente fruttano buone ricompense).
Ma come si trova quest’Energia, esplorando forse? No. Fondamentalmente ci sono due modi per ottenerla: la nostra scorta principale può portarne fino ad un massimo di cento unità, e si riempirà semplicemente col tempo (anche non giocando, ovviamente), mettendoci circa ventidue ore a raggiungere il massimo; oppure, possiamo spendere soldi (veri) per acquistarne a volontà, senza limiti. È un sistema che ritengo onesto, e funzionale.
Dal mio punto di vista questo è ottimo, perché mi impedisce di giocarci più di un’ora e mezza (generalmente è il tempo che ci metto a fare un’esplorazione completa) al giorno, ed inoltre mi spinge ad evitare il più possibile la morte.
Va notato infine, che il gioco viene aggiornato frequentemente (soprattutto con correzioni di bug e bilanciamenti vari), il che fa sempre piacere, ed inoltre per rispondere a tutte le domande facilmente, esiste una utilissima wiki ufficiale.
Beh, Spiral Knights in sostanza è tutto qui, un gioco senza troppe pretese, ma simpatico, con il quale ci si diverte tranquillamente; ed essendo free, merita sicuramente una chance.
Horror a mandorla
(A cura di Wise Yuri)
No, nonostante il titolo, stavolta non vi parlerò di film come Ju-On (The Grudge) e Ringu (The Ring), ma farò un parallelo tra produzioni occidentali ed anime-manga ad essi ispirati. Non vi aspettate un grande articolo, anche perché non sono un’ esperto di anime, ma solo uno che si informa se qualcosa gli può interessare. Iniziamo con Doubt!
Vi ho già parlato della serie di Saw, quindi non mi ripeterò, ad ogni modo è evidente che Doubt sia nato sull’ onda di popolarità della violenta serie di film su L’ Enigmista. Il manga verte sul “Rabbit Doubt”, gioco in cui tutti i giocatori sono conigli, ad eccezione di uno che impersona un lupo, ed ad ogni turno uccide un coniglio. L’ obiettivo è ovviamente scovare il lupo. Alcuni giocatori di questo videogame decidono di trovarsi di persona, ma presto si ritrovano in un luogo pieno di corridori e porte chiuse, senza sapere perché sono arrivati là. Dopo poco scoprono che qualcuno ha deciso di fare del gioco realtà, impersonando il lupo ed inchiodando Rei, la ragazzina paralitica del gruppo, ad un muro con dei picchetti. Sì, è decisamente così che si inizia uno shonen horror! 😀
Sebbene sia principalmente uno slasher (ambiente chiuso, omicida in giro), ha un che di Saw, per esempio il fattore dubbio, in quanto nessuno sa chi sia il lupo (a parte il lupo stesso), le maschere d’ animale, e per il fatto che si ha l’ impressione ci sia un mastermind, una mente malvagia, dietro il tutto. Il manga in sè non è affatto male, non ha grandissimi personaggi, ma è violento a sufficienza, ti tiene curioso sul prossimo colpo di scena e rivelazione, peccato che verso la fine peggiori, e si concluda con un vecchio clichè degli slasher, ovvero quello in cui credi che il cattivo sia morto, e poi il film termina con un’ assalto dell’ omicida creduto defunto o sparito.
Non è poi così violento, nulla di comparabile ad Hostel, ma è comprensibile, in quanto è un manga pubblicato su una rivista per ragazzi, anche se pensando ad Higurashi, anime tratto da una visual novel, viene da chiedersi cosa non sia permesso. (devo ancora trovare il tempo e la voglia di guardare la serie di Higurashi, ma è molto più psicotica e violenta di quanto pensavo, e mi sorprende che non ci siano state lamentele, in quanto lo stile grafico ed i personaggi non fanno presagire che questo sia un’ anime malatissimo, in cui scolarette prendono mannaie e minacciano bambini con esse)
Doubt non è certamente un capolavoro del fumetto nipponico, ma se vi interessa leggere uno shonen horror/psicologico al “gusto” di slasher e di Saw, potrebbe fare al vostro caso. Personaggi non memorabili ma neanche troppo scialbi, dubbio reciproco, un bel pò di violenza, concept curioso per un manga per ragazzi.
Un voto indicativo? 7 conigli inquietanti su 10. Not bad.
Siete familiari con gli zombie movie, i film con i morti viventi? Anche se non lo siete, sicuramente conoscete i film di Romero, Night Of The Living Dead, Dawn Of The Dead, Day Of The Dead e Land Of The Dead. In italiano sono rispettivamente La Notte, L’ Alba, Il Giorno e La Terra “dei Morti Viventi”. Sono classici del genere, fatti da un grandissimo regista che se ne fotte di andare dietro a mode, che vuole fare i film come vuole lui, non come una major gli impone di. Gli zombi nei film di Romero sono gli strumenti di critica e satira sociale, ed ognuno dei film rappresenta e critica un certo tipo di società, rappresentando il decennio in cui nasce. Ovviamente, oltre a questi “horror di classe”, il genere dello zombie movie comprende un sacco di puttanate che si “vendono” offrendo due soli, semplici, elementi: sangue/violenza e nudità.
Highschool Of The Dead, a questo riguardo, è un caso più unico che raro: racchiude in sè gli elementi iper-abusati sia della maggior parte degli anime, sia dei film horror di serie da C a Z. É un mix unico, che unisce lo schifo degli anime con lo schifo (non in senso buono) degli horror. Beh, in teoria, è solo un delirio di violenza e soprattutto di fanservice, cioè quelle piccole insulse scenette di nudo parziale o sottinteso, che solitamente riguardano personaggi femminili (e sono messi lì solo per “il piacere” del pubblico maschile), elemento su cui certi anime di merda vertono, presentando solo quello, senza trama e con scenette pseudoporno a fare da collante. Non sono un moralista o roba del genere, ma c’è un limite a tutto. Highschool Of The Dead è un mix di anime scolastico, uno zombie movie, e tonnellate, tonnellate, di fanservice.
É assolutamente privo di senso alcuno, e non intendo che è nonsense e fa ridere, è solo un’ ammasso di zombi, violenza a profusione, minigonne e mutande, e col pretesto della solita epidemia di non morti, non c’è manco una trama degna di tale nome a fare da collante. Va detto che molti altri film horror con gli zombi non sono certamente “roba fina”, intrattengono, sono opere senza troppe pretese. Infatti mi aspettavo un mix di sangue e fanservice, qualcosa di triviale ma divertente, ma non una roba del genere, senza capo ne coda e senza contenuto. In poche parole, fa cagare anche per la media di anime del genere. Non ci credete? Cercate immagini di “highschool of the dead” su google, e capirete benissimo che cosa rende lo show famoso e visto. 😦
L’ opera incarna gli elementi principali di critica agli anime (ed incidentalmente, anche quelli su cui vertono gli horror di bassa lega), ed in fondo, c’è veramente motivo di negare? Nonostante ce ne siano fin troppi che campano la loro esistenza e successo nel mettere un personaggio femminile con la quinta in uno stretto vestito da infermiera, gli anime non offrono solo questo, c’è sempre qualcosa di interessante ogni tanto, ma è innegabile che sia un mercato saturato da puttanate “comico-pseudoporno”, con progetti interessanti e curiosi che spesso passano inosservati.

Guardatevi i film di Romero e giocate i Dead Rising, invece di sprecare tempo con Highschool of the Dead.
Se volete vedere qualcosa di veramente bello riguardante gli zombi, prendetevi qualche ora e guardatevi i film di Romero, se volete vedere una ganza parodia del genere, c’è l’ esilarante Shaun Of The Dead (in italiano L’ Alba Dei Morti Dementi), e ci sono moltissimi zombi movie di media/bassa lega migliori di questo schifo giapponese. E con l’ abbondanza di film, telefilm, fumetti e videogames dedicati agli zombi usciti negli ultimi anni, vi sfido a trovare qualcosa di peggio rispetto ad Highschool Of The Dead. Visto che siano in argomento, non posso non fare un’ accenno a Dead Rising, videogioco Capcom che vede voi, il reporter Frank West, chiuso dentro un centro commerciale infestato da zombi, alla ricerca della storia dietro questa epidemia. L’ idea del centro commerciale è presa direttamente da Dawn Of The Dead, grande tributo, ma il gioco ha una trama propria, si rifà al classico di Romero ma inventa la sua storia e personaggi. Bel gioco, altamente raccomandato per i fan del film e dell’ horror in generale.
Per stavolta è tutto, ma è molto probabile che tornerò con un’ altro articolo sul parallelo horror occidentale-anime/manga. Ho un’ altro progetto in ambito anime per il Weakly, ma lo scoprirete a breve. (mi riservo però il diritto di intendere come mi pare quel “breve” XD)
Bye!
Donald Duck
(A cura di Celebandùne Gwathelen)
Come Missi Dominici, di cui vi ho parlato qualche settimana fa, così anche questo Donald Duck è in mio possesso senza passaggio di soldi da quando a metà Maggio le fumetterie tedesche hanno fatto il “Giorno Fumetti Gratis”.
Non mi sono mai dispiaciute le storie Disney, e quindi mi sono detto “perchè no?” e ho messo una crocetta su questo albo.
Le storie contenute sono due, “Il superuomo” e “Il superuomo ritorna”.
In entrambe le storie, Paperino si arrabbia coi suoi nipoti (Qui, Quo e Qua) di leggere troppi fumetti di supereroi e non rendersi utili abbastanza. In una storia gli serve medicina per il suo mal di pancia, in un altra deve consegnare un pacco nella “Strada Segreta”. In entrambi i casi finisce per bere una dose di una pozione che lo rende superforte, superveloce, e gli permette di volare. In entrambe le storie vuole dimostrare ai suoi nipoti di essere diventato un supereroe, ma dopo aver compiuto atti che Qui, Quo e Qua per un motivo o un altro non riescono a notare, perde is suoi poteri e ha un’amnesia che gli fa dimenticare tutti gli atti appena compiuti.
Nelle storie Disney, la trama è spesso intrigante, ma mai la parte principale della vicenda e sono le piccole battute qui e lì, i disegni e l’immaginazione in generale il punto forte. Questo è vero anche per queste due storie, disegnate in maniera eccelsa con cura dei particolari e piccole gag a ogni angolo. Il centro dell’albo presenta anche una parentesi storica dei personaggi “Duck”, decisamente interessante da leggere.
Tutto sommato, siamo di fronte a un albo decisamente apprezzabile.
Voto Personale: 7/10
Perry – Unser Mann im All
(A cura di Celebandùne Gwathelen)
Altro fumetto ricevuto gratis a Maggio nella fumetteria di Paderborn, ho finalmente avuto modo di leggerlo nel volo da Weeze a Bari questo Giovedì.
Preso per curiosità e perchè avevo sentito già altrove il nome “Perry Rhodan”, hos coperto che nell’albo sono presenti ben tre storie maggiori e due minori.
La prima, chiamata “Korsaren!”, ovvero “Corsari!”, narra di un attacco all’astronave del titolare Perry Rhodan mentre lui è in coma farmacologico, in style Luke Skywalker alla fine di Star Wars V. L’astronave è già pesantemente distrutta da qualche avvenimento precedente e la sua ciurma viene catturata per intero. Sta a lui salvarli e uccidere il leader dei Corsari nemici.
La seconda, chiamata “Arenata”, narra di Auris di Lastoor, amante di Perry Rhodan, che precipita su uno strano pianeta e ci passa interi mesi in attesa di venire salvata. Inizia una storia d’amore con il pilota della nave, incontrano strane creature del pianeta che lo uccidono e infine rimane sola sul pianeta in procinto di uccidersi…
La terza (“Narben”) è un prequel a tutte le storie di Perry Rhodan, in cui viene raccontata la sua vita prima di avventurarsi nello spazio e come una donna sia riuscito a convincerlo ad avventurarsi tra le stelle.
Le altre storie sono brevi e per lo più scollegate dal resto.
Cosa dire? Non potrò mai lamentarmi di un fumetto gratuito a prescindere, ma come prova di lettura ritengo che sia piuttosto scarsa. Delle cinque storie, le due brevi sono così poco interessanti, che le ho rapidissimamente sorvolate e sono sicuro di non essermi perso niente. Delle altre due, la storia dei Corsari è un continuo Deus Ex machina, in cui Perry Rhodan sembra sempre avere un asso nella manica di troppo per riuscire a sfuggire da situazioni davvero troppo improbabili.
Le due storie che meritano attenzione sono “Arenata” e “Cicatrici”.
La prima è emotivamente coinvolgente, narrando bene le tappe di avvicinamento reciproco di due piloti precipitati su un pianeta ostile, descrivendo come sopravvivono, come la speranza di venire salvati si trasforma in delusione e infine viene a mancare del tutto. Anche il finale, per quanto un pò strano, riesce a essere sensato e logico. All in all, una storia al di fuori di una continuity sicuramente ben definita, che non rovina la continuity in nessun modo, almeno da quello che sembra.
“Cicatrici” invece è un bel prequel, che non si intuisce essere tale fino alle ultime vignette. Lo stile di disegno è totalmente diverso dalle storie precedenti, ma non male comunque, e la storia della vita pre-spazio di Perry è raccontata in maniera interessante e verosimile.
Tutto sommato un albo lontano dall’essere straordinario e che è lontano dal farvi diventare fan di Perry Rhodan, ma almeno sono riuscito a ottenere gratis un idea di ciò che “mi sto perdendo”. Ovvero niente di chè.
Voto Personale: 6/10
Spider-Man Collection 9
(A cura di Celebandùne Gwathelen)
Ero un pò troppo ottimista dicendo che avrei scritto di SMC9 settimana scorsa, tra E3, amici ma soprattutto studio il tempo è volato via in un attimo. Fast forward di una settimana da “The Weakly hobbyt #23” e sono a casa in Italia a godermi quattro giorni di vacanza. SMC9 è stato divorato nel treno da Paderborn a Weeze e terminato in aereo, quindi finalmente ne parliamo.
Ecco le storie contenute nell’albo:
- Man on a Rampage! da Amazing Spider-Man 32del 1/66: Continua la saga del Coordinatore, e scopriamo finalmente che è nessun altri che Doc Ock! Intanto veniamo a conoscenza del fatto che particelle radioattive nel sangue di zia May stanno decomponendo i suoi globuli rossi, ed ecco la causa dei suoi mali! Spidey cerca l’aiuto di Doc. Connors (ex-Lizard) per una cura, ma scopre che la componente fondamentale, l’ISO-36, è stato rubato dagli uomini del coordinatore. Spidey, grazie a Fowell, li segue e si avventura nella loro base dove, dopo una strenua lotta con Doc Ock, rimane intrappolato sotto un cumulo di macerie.
- The Final Chapter! da Amazing Spider-Man 33del 2/66: Albo storico, per una serie di tavole di Ditko incentrate unicamente su Spidey che monologheggia mentre cerca di liberarsi da un cumulo di macerie enorme sotto il quale è rimasto intrappolato dalla fine dello scorso numero, a pochi metri dall’importante ISO-36! Dopo uno sforzo immane riesce a liberarsi e tornare in superficie, battere gli uomini del Coordinatore/Doc Ock e consegnare l’isotopo al Doc. Connors, che riesce finalmente a creare la cura per zia May. In più, Betty lo vede pieno di lividi e fugge pensando che, come suo fratello Bennet Brant, Peter preferisca le avventure a una vita tranquilla, come lei lo vorrebbe.
- The Thrill of the Hunt! da Amazing Spider-Man 34del 3/66: La vita torna alla normalità in questo numero, e Peter si rende finalmente conto dei danni che ha creato alla sua vita sociale all’università, ignorando Harry Osborn, Gwen Stacy e Flash Thompson nei giorni in cui era in sovrappensiero per zia May. Loro credevano li stesse snobbando per aver ricevuto la borsa di studi in scienze, i lettori ovviamente sanno che è diversamente. Contemporaneamente, Kraven vuole ridare la caccia a Spidey e lo impersona mettendolo in cattiva luce. Spidey lo sconfigge e Kraven rivela al pubblico le sue azioni.
- The Molten Man Regrets…! da Amazing Spider-Man 35 del 4/66: Altra storia “secondaria”, se così la vogliamo vedere, in cui non succede nulla di stupefacente. Molten Man torna alla ribalta dopo essere stato dichiarato non più pericoloso, ma ovviamente va subito in caccia di guai rapinando gioiellerie e simili. Spidey lo ferma e lo incarcera con prove fotografiche delle sue malefatte.

Copertina originale di The Final Chapter con Spidey intrappolato sotto le macerie!
Tutto sommato, siamo di fronte a un numero con due racconti molto belli e direi quasi “storici” per Peter Parker, e due numeri che si perdono nella miriade di lotte che Spidey ha affrontato col passare degli anni. Nè Kraven nè Molten Man sono nemici molto interessanti, secondo me, l’uno perchè non una vera minaccia per Spidey, molto più forte, agile e astuto di lui, Molten perchè facilmente incastrabile, tant’è che Spidey lo cattura per ben due volte con lo stesso trucco – ovvero legandogli mani e piedi con la tela.
Doc Ock/Coordinatore è invece un nemico perfetto per Spidey, teoricamente superiore in quanto a potere e intelligenza, Spidey se la cava sempre per un pelo. Le tavole sotto le macerie, con Pete che parla a se stesso di sensi di colpa e rimorsi se non riuscisse a salvare la vita di zia May dopo aver perso quella di zio Ben sono spettacolari e contano a buon diritto nella storia dei fumetti.
Voto Personale: 7,5/10
Settimana prossima riprendiamo con SpiderMan Collection 10! Passiamo a Team Fortress 2 ora… 😉
Belle sorprese non gradite
(A Cura di Dunther)
Negli ultimi mesi, avendo finito al 100% Left 4 Dead 2, mi sono dilettato con un altro sparatutto multiplayer di cui avevo sentito parlare parecchio bene: Team Fortress 2. Mi ritrovavo tale gioco poiché avevo molto anni fa acquistato l’Orange Box, e francamente era l’unico del pacchetto a non interessarmi, però la curiosità di provarlo si è infine palesata.
Team Fortress 2 è uno sparatutto online multiplayer, seguito di Team Fortress, una mod di Quake molto apprezzata. La sua particolarità consiste nell’essere basato esclusivamente sul lavoro di squadra: due team (RED e BLU) si danno battaglia in svariate modalità, come le classiche Cattura la Bandiera e Re della Collina.
È essenziale che le squadre sfruttino le diverse classi (ve ne sono nove in tutto) per aumentare le possibilità di vittoria, e ad ogni morte è possibile cambiare ruolo a piacimento. Ogni classe dispone di armi proprie, e va giocata in maniera differente, e sono tutte divertenti da usare, con un po’ di pratica. Abbiamo per esempio il classico Soldato dotato di lanciamissili (con il quale è possibile fare il rocket jump), il Medico (che cura e rende invulnerabili i compagni), la Spia (che si traveste da membro della squadra avversaria), l’Ingegnere (che costruisce torrette, distributori di vita/munizioni e teletrasporti), e così via.
La cura riposta nella differenziazione di ogni classe è veramente eccezionale, ed inoltre ogni personaggio dispone di un proprio carattere (che si evince dai filmati di presentazione o da ciò che dice durante la battaglia), e una provenienza etnica diversa dagli altri.Abbiamo poi un’infinità di oggetti atti a personalizzare il nostro team; ci sono i cappelli o i distintivi, che influenzano solo l’estetica, ma anche numerose varianti delle armi. Possiamo, per esempio, trovare una pistola per lanciare razzi di segnalazione da dare al nostro Pyro, e sostituirla al fucile a pompa di base, oppure possiamo rinunciare alla pistola del Cecchino per equipaggiargli uno scudo che lo protegge dalle pugnalate alle spalle.
Gli oggetti possono essere ottenuti in svariati modi: semplicemente giocando, sbloccando obiettivi, comprandoli dal negozio (con denaro vero), costruendoli, scambiandoli con altri giocatori, o anche semplicemente possedendo (o avendo raggiunto determinati obiettivi) determinati giochi; alcuni esempi sono, oltre all’elmo citato nel precedente articolo su Spiral Knights, le Granate Sacre di Worms o il tipico secchio indossato dai Buckethead Zombie di Plants vs. Zombies.
Va notato anche che questo è il gioco che vanta del più vasto numero di achievement che conosca (e probabilmente è anche quello che ne ha più in assoluto), con ben 378 obiettivi da sbloccare.
Frequentissimi update poi garantiscono un’esperienza sempre bilanciata ed efficiente; aggiungendo a volte anche nuovi obiettivi, oggetti, o funzioni inedite, come quella di salvare facilmente dei replay delle nostre gesta.
Ed è proprio per via di uno in particolare di questi aggiornamenti che ho deciso di scrivere questo articoletto, chiamato Über Update. Non si sapeva di preciso cosa avrebbe aggiunto, ma la sorpresa è stata notevole quando hanno rivelato che Team Fortress 2 era diventato un gioco Free To Play.
Certamente la mossa della Valve mi ha fatto piacere, pur non beneficiandone direttamente in alcun modo. Mi sembra veramente un ottimo regalo. Però, la cosa che più mi ha sorpreso è stata la reazione dell’utenza; gran parte dei giocatori si è infatti lamentata, fondamentalmente per due motivi:
1) La possibile (e probabile) invasione di noob e hacker (se trucchi vieni bannato, ma se il gioco è gratis puoi farti quanti account vuoi).
2) L’essersi sentiti “truffati” per averlo acquistato in precedenza.
Ora, se la prima questione è, fino ad un certo punto comprensibile, la seconda mi pare decisamente inappropriata. Probabilmente penserete che non ho voce in capitolo in quanto io tale gioco non l’ho acquistato propriamente di mia iniziativa, però sono sincero quando dico che, se la settimana prossima Valve dovesse, per assurdo, fare la stessa cosa con Left 4 Dead 2, mi farebbe senz’altro piacere.
Comunque sia, se devo dare un parere personale su questo gioco, per quanto riconosca che esso sia fatto veramente benissimo sotto tutti gli aspetti, non mi ha preso tantissimo. In qualche modo, non riesce a importarmi granché dell’esito della partita, ma penso più a divertirmi, il che non so se sia del tutto un male.
Probabilmente sono io comunque, e consiglio senza riserve di liberare una decina di GB sul vostro hard disk per far spazio a questo formidabile sparatutto, e dare voi stessi un giudizio.
8 luglio 2011 alle 02:54
Ottimi articoli complimenti a tutti!
21 luglio 2011 alle 19:59
Oddio, mi ero scordato di commentare quest’articolo a quanto pare o.O .
-Horror a mandorla
Non sono un fanatico del genere, ma ero curioso di sapere il tuo parere su Highschool of the Dead, di cui recentemente mi hanno parlato, chi bene e chi male. Gli elementi che critichi sono gli stessi che me l’hanno fatto evitare del tutto.
-Donald Duck
Ah, il “Superuomo”, come si vede che non hanno Paperinik lì 😀
22 luglio 2011 alle 02:27
no, seriamente, anche sui forum gente che vede anime con medio/alto fanservice l’ ha stroncato, e per far dire “è una merda” anche a chi guarda abitualmente sta roba, fidati, ce ne vuole.
fa davvero schifo anche agli zombi sta robaccia, è insindacabilmente materia fecale.
No joke.