Eccoci, puntuali come un orologio svizzero, a deliziarvi con le nostre esperienze hobbystiche di questa settimana. Un numero pieno di roba Marvel, questo, e spero non vi dispiaccia! Ecco i temi trattati oggi:
- Deadpool 0
- Spider-Man: The Animated Series
- Spider-Man Collection 17
- Sam & Max: Season Two
- Shogun: Total War
I’m Deapool!
(A cura di Wise Yuri)
Devo dire che questo articolo, in sè, è una vera e propria eccezione per il sottoscritto. Come forse avrete capito da alcuni miei articoli ed introduzioni, non sono un tipo da comics americani coi supereroi. Perchè? Beh, a dir la verità non mi interessano molto, e se già il mio interesse è poco, ad allontanarmi ci si mette pure il fatto che ci sono milioni di supereroi, alcuni veramente ridicoli, ci sono le serie a loro dedicate, c’è la serie che ne spiega le origini, ci sono serie su alleanze di supereroi che provengano da varie testate, reboot, vendicatori, vendicatori di vendicatori di vendicatori, e così via. Non sto cercando di denigrarli, e non potrei in quanto non gli ho mai letti, ma c’è da ammettere che la cosa diventa ridicola e confusionaria agli occhi del consumatore/spettatore medio. Anche il manga più orrido prima o poi finisce, e finisce davvero, al massimo l’ autore farà una mini-serie prequel , ma di sicuro non ci sono tremila revisitazioni e crossover a-go-go. Non sono supereroi-fobico o roba del genere, ma non sono un adoratore dei supereroi e dei loro film, ripeto, non mi incuriosiscono molto, se nulla.
Ma c’è una testata che mi ha incuriosito, ovvero quella di Deadpool. Più che altro per aver visto alcune strip sue sul web, in cui si esibisce in uscite cazzone, ironiche e taglienti, come ” Shh! il mio senso comune pizzica.” XD Tra l’ altro è nel roster di combattenti del picchiaduro crossover della Capcom, Marvel VS Capcom 3, perlopiù accoppiato ad un’ altro personaggio sborone ed ironico come Dante di Devil May Cry. Questa sua “cazzonaggine” ed ironia mi hanno incuriosito, ed ho poi recuperato quello che presumevo fosse il primo numero della serie, cioè “Deadpool 0”, ma che in realtà tratta le origini del personaggio.
La cosa buffa è che un paio di anni fa Deadpool (interpretato da Ryan Reynold, vedere foto sopra) è apparso nel film dedicato alle origine di Wolverine, e il volume 0 inizia con Deadpool che cerca uno sceneggiatore per fare un film sulle sue di origini, “tutto viene trasformato in film: vecchie serie televisive, giochi da tavolo, barrette di cioccolato, voglio essere io a precedere Hollywood” dice, e spara ai primi due tizi, venuti da lui con idee ridicole, ma il terzo vuole prima sentire la versione di Deadpool su… beh, sè stesso. Abbiamo un lungo flashback sulla sua vita da persona normale, quando aveva il nome di Wade Wilson, su com’è è diventato un mercenario, e così vià. Il volume termina con lui che va alla prima del suo film, ed a vedere la sua vita ritratta come un merdoso e generico film su un supereroe, si incazza come una iena ed incomincia a fare casino, riducendo la macchina dello sceneggiatore in un rottame liquefatto avvolto dalle fiamme, per poi andare a trovare il padre.
Prime impressioni? Provo già una grande simpatia per il personaggio, è veramente uno dei supereroi più chiaccheroni, ironici e sarcastici che abbia mai visto, e per questo lo adoro. Deadpool è un personaggio divertente anche perché è cosciente delle stronzate e delle cose tipiche di questo tipo di fumetto, e non si fa scrupoli a prendere per il culo gli altri eroi mascherati, ed anche sè stesso. Inoltre il fatto di avere sempre una battuta od una risposta assurda pronta per essere usata riconferma quello che prevedevo: è un adorabile cazzone. XD
A livello estetico, Deadpool ha un costume ed una maschera rosso-nera simili a quella dell’ Uomo Ragno, ma le somiglianze si fermano lì, anche perché il nostro supereroe, lingua lunga a parte, ha “solo” il potere della rigenerazione totale ed un corpo muscoloso, e per questo è ben armato, con coltelli, pistole, mitra, e due katane che porta sulla schiena tipo Leonardo delle Tartarughe Ninja. Che strana connessione. Ah, a quanto pare è un X-Men o roba del genere, ma personalmente me ne frega poco, se mi vorranno spiegare il suo background e passato per bene, ok, ma anche se non lo faranno, me ne importerà poco, voglio seguire la sua serie, non “laurearmi” in fumetti Marvel.
A questo riguardo il volume 0 offre anche una corposa retrospettiva sul personaggio di Deadpool, nei vari ruoli e nelle varie apparizioni fatte in altre testate, che a quanto pare sono tante. Cosa gradita per chi, come me, vuole solo seguire la serie di Deadpool, e non dover nerdare come una scimmia per capire meglio il personaggio. Perciò, almeno stavolta, grazie Panini. Oltre alla retrospettiva, in questo volume 0 hanno anche inserito il numero di “The New Mutants” in cui evidentemente Deadpool fa la sua prima apparizione “ever”.

"Alloora, fammi capire bene: la tua ex-moglie, ex-supermodella da podio, è diventata uno zombie divoracarne e vuoi che io l' ammazzi?"
Come potete vedere dalla vignetta sopra (che non è del volume 0, ma rende l’ idea), il disegno è molto ben curato, e mi piace molto, in questo “primo” volume il tratto è un pò dark , ma non troppo. Sebbene la storia dell’ origine di Deadpool non occupì moltissime pagine (34 in tutto), è ben scritta, ed il materiale extra sul personaggio fanno valere i 3, 50 € del volume. Anche se, come me, non andate pazzi per i comics, direi di dargli almeno una chance. Non è una rivoluzione del fumetto, ma almeno UNA chance se la merita davvero.
Spider-Man: The Animated Series
Puntate 1-5
(A cura di Celebandùne Gwathelen)
Una delle cose più belle di internet e del modo in cui lo streaming ha influenzato il nostro modo di reperire le cose sulla rete è che siti ufficiali hanno iniziato ad attirare a sè, piuttosto che a siti di video-streaming, l’utenza interessata alle proprie opere. Tutto questa frase contorta per arrivare a dirvi che sul sito della Marvel potete vedere in streaming in maniera assolutamente gratuita episodi di fumetti e cartoni animati da essa prodotti. Perchè non approfittarne? Visto che sono molto in fase “Spider-Man” ultimamente (potremmo quasi cambiare il nome della rubrica in “The Weakly Spidey”! 😉 ), perchè non gustarsi un pò di sani cartoon del nostro tesiragnatele preferito? Settimana dopo settimana (circa), vedrò di vedermi cinque episodi messi in streaming dalla Marvel, alcuni della serie anni ’90, alcuni della serie anni ’60, parlandovene volta dopo volta! =) Iniziamo con la prima!
The Night of the Lizard è il primo episodio di cartoni animati ragneschi del 1994, e la serie parte subito niente male. La trama, come il titolo lascia immaginare, riprende quella dei fumetti in cui Doc. Curt Connors, per far ricrescere il suo braccio perso in guerra, vuole mischiare sangue rettile a quello dei mammiferi. Per fare ciò usa un congegno chiamato Ricombinatore Neogenetico, e Peter Parker è suo assistente di laboratorio all’ESU (Empire State University, la stessa dei fumetti). Ovviamente l’esperimento va male e Connors si trasforma in Lizard e terrorizza la città. Spidey è sulle sue tracce, anche per via di una taglia di 1000$ imposta da J. Jonah Jameson sul primo che gli porta una sua foto, e chiede aiuto alla moglie di Connors, Margaret. Eddie Brock, l’altro fotoreporter del Bugle a caccia di scoop, sente che Connors è Lizard e corre verso il Bugle per il suo premio Pulitzer, ma Spidey lo ferma per cercare di aiutare il suo professore a ritrasformarsi indietro. I due lottano nelle fogne di NYC e dopo una lunga battaglia anche subacque, Spidey riesce a riattivare il Ricombinatore Neogenetico per far tornare Lizard Curt Connors. Il mattino dopo, Brock vuole presentare a Jameson Lizard in persona, ma ovviamente fa una brutta figura davanti al Professore ritrasfromato in umano.
Voto Personale: 7,5/10

Peter Parker, com
The Spider Slayer introduce una serie di altri personaggi fondamentali per la serie, a partire da Felicia Hardy, fino ad arrivare a Kingpin e a Norman Osborn, nonchè alcuni personaggi storici dei fumetti come Harry Osborn e Flash Thompson. La trama dietro il cartoon è quella di Spencer Smythe ingaggiato da Norman Osborn per distruggere Spider-Man coi suoi robot; nè Spencer nè suo figlio Alistair immaginano però che è Kingpin a ordinarlo a Osborn per via di un vecchio debito. Contemporaneamente nel Loft di J. Jonah Jameson c’è una cena di gala sponsorizzata dalla madre di Felicia Hardy, in cui l’attraente fanciulla bacia Peter Parker dopo un ballo assieme. Flash Thompson, umiliato da questo, si traveste da Spider-Man per spaventare Peter: è in quel momento che appare l’Ammazzaragni Vedova Nera che rapisce Flash Thompson credendolo Spider-Man ed Eddie Brock lo smaschera in diretta nazionale. Ben presto però l’errore diventa evidente, poichè Spidey entra in scena per salvarlo e per combattere la Vedova Nera. Durante la lotta il Laboratorio di Spencer Smythe viene gravemente danneggiato ed esplode con lui ancora al suo interno (Spidey, Thompson, Osborn, Brock ed Alistair Smythe riescono a fuggire). A fine puntata Jameson licenzia Brock e Kingpin fa credere al giovane Smythe di essere stato un amico di suo padre e di volerlo aiutare a uccidere Spider-Man dandogli fondi per costruire altri Ammazzaragni.
Voto Personale: 7/10
Return of the Spider Slayers prosegue dove abbiamo interrotto la scorsa puntata: Alistair Smythe lavora per Kingpin ora e ha costruito altri Ammazzaragni per vendicarsi di Spidey e tutti quelli che ritiene responsabili della scaomparsa di suo padre. Per questo manda una nuova Vedova Nera contro Spidey e questa, in congiunta con un altro gigante Ammazzaragni Azzurro (Tarantola) riescono ad addormentarlo e catturarlo. In questo modo Smythe fa venire Jameson da lui (bendato) e lo attacca tramite una bomba a Spider-Man, in modo che la bomba li faccia esplodere insieme. Poi manda le sue creature a caccia di Flash Thompson, Eddie Brock e infine un terzo Ammazzaragni (Scoprione) per attaccare la fabbrica di Norman Osborn, la OsCorp. Spidey (e il nolente Jameson) inseguono gli Ammazzaragni e Spidey riesce a liberare sia Thompson dalla Vedova Nera che Jameson da lui; ora la bomba è attaccata solo a Spidey e non più a entrambi. Brock, che ha appena trovato un nuovo lavoro, viene inseguito dentro gli uffici del nuovo giornale dalla Tarantula e nonostante Spidey riesca a salvarlo, i danni al giornale sono tali che il suo datore di lavoro lo licenzia, additandolo come colpevole di questo. Brock giura vendetta al ragno. Frattanto le forze di difesa di Osborn se la vedono male, soprattutto quando i tre ammazzaragni di fondono in un unico gigante e potentissimo drone: OsCorp viene quasi distrutta ed Osborn fugge. Frattanto Spidey è riuscito a staccarsi dalla bomba con idrogeno liquido, insegue Osborn, lo salva e fa esplodere gli Ammazzaragni con la bomba di Smythe. Questo, deluso, affronta il suo destino come collaboratore di Kingpin finchè Spidey non viene ucciso. A fine episodio, Peter Parker, che per le scorse tre puntate ha cercato di evitare un blind-date con la nipote di Anna Watson, rimane totalmente di sasso quando vede per la prima volta Mary Jane Watson!
Voto Personale: 8,5/10

Ecco la Vedova Nera: uno degli ammazzaragni progettati da Smythe.
The Menace of Mysterio riprende un pò la prima storia di Mysterio dei fumetti: Mysterio si finge Spidey e fa rapine, poi sfida ufficialmente Spidey sul Ponte George Washington dove crede di sconfiggerlo: Peter vuole smettere di essere Spidey per via dei mille danni che la dopppia identità gli porta, ultima di queste la dimenticanza di un’uscita con MJ, ma in quel momento l’agente di polizia Lee (non so se il personaggio esiste anche nei fumetti) vuole parlare con Peter a riguardo di Spidey: crede che sia stato ingannato, e dice che Pete non aiutando la polizia fa ciò che l’Uomo Ragno non fa mai: voltare le spalle. Qui il cartone animato riassume brevemente la morte di zio Ben e di come Peter abbia deciso di diventare un vigilantes mascherato, e la storia riprende con Spidey e Lee che investigano su chi sia Mysterio e con la lotta finale tra i due. Spidey viene scagionato, Mysterio arrestato e MJ va da Peter a fare pace. All’s well that ends well!
Voto Personale: 7/10
Doctor Octopus: Armed and Dangerous inizia con una visita da parte di Peter alla Mansione di Felicia Hardy; i due non fanno in tempo ad uscire assieme che la ragazza viene rapita da Dottor Octopus. La madre di Felicia è preoccupatissima per la figlia, e accetta di pagare un riscatto: per questo si rivolge a Jameson e il suo network televisivo. Jameson deve portare i soldi personalmente, ma viene catturato dall’ex-scienziato e neanche Spider-Man riesce a fermarlo. E’ nei panni di Peter Parker che il nostro eroe, con la scusa di portare il riscatto per Jameson, si infiltra nella base di Doc Ock e cerca di convincerlo a lasciar andare i suoi ostaggi. Pete non viene ascoltato e scaraventato dalla finestra; è così che è Spider-Man a salvare la giornata combattendo Doc Ock e liberando i due ostaggi dopo una lotta a colpi di scienza e attrezzature scientifiche! A operazione conclusa, Spidey si fa ritrovare coi suoi abiti normali in alcuni detriti sotto la finestra da cui era stato scaraventato.
Voto Personale: 7,5/10

Doc Ock, incarcerato, alla fine della quinta puntata, che medita vendetta.
Che dire dei primi cinque episodi di questa che si è piazzata prima nella mia Top Ten dei Migliori Cartoni Animati? Io li ritengo tutti degni non di una visione, ma di molteplici visioni! La sigla è veramente bella, per quanto sia sul trash/metal andante (non sono molto esperto, magari Dunther mi saprà dire meglio), animata bene e tutto, l’animazione mi piace, ricca di dettagli, include giochi di illuminazione e fa uso di scene 3D che si mischiano abbastanza bene (per l’epoca – 1994) con le parti animate del cartoone. Il doppiaggio è niente male, in particolare mi piacciono moltissimo le voci usate per J. Jonah Jameson, Kingpin e Felicia Hardy, ma anche quella del protagonista Peter Parker/Spider-Man e di zia May non sono affatto male! =)
Le storie sono decisamente avanti a quello che sto leggendo su Spider-Man Collection in questi mesi, ma d’altronde sono avanti di quasi 30 anni come complessità e caratterizzazione, anche se storie come quella di Mysterio sono prese pari pari dai fumetti anni 60.
Cosa particolare di questo cartoon è che Peter parte già da Uomo Ragno affermato e le sue origini vengono raccontate in diversi Flash-Back, di cui ne vedremo ancora non pochi. Altra cosa niente male è che le storie sono molto dense e vengono subito introdotti moltissimi personaggi che saranno fondamentali per la serie a partire da Eddie Brock, Norman Osborn, Felicia Hardy, Alistair Smythe e così via, che non fanno proprio parte del cast fisso e iniziale di Spidey degli anni ’60, ma invece sono stati introdotti mano mano che i fumetti andavano avanti. Il fatto che vengano presentati così presto, è un ottimo modo per arrivare prima all’azione, che in questo cartone è animata proprio bene, con scene davvero impressionanti in quanto a velocità e complessità. Non ho altro da elogiare, ci vediamo alla prossima! =)
Spider-Man Collection 17
(A cura di Celebandùne Gwathelen)
Con questo albo la collana prende una nuova direzione: per 17 numeri erano stati pubblicati solo i racconti tratti da Amazing Spider-Man, inclusi gli Annual, eccezion fatta per la prima storia dell’Uomo Ragno, apparsa su Amazing Fantasy 15. In Spider-Man Collection 17 invece c’è il numero uno di The Spectacular Spider-Man, nuova rivista Marvel dedicata alle disavventure di Peter Parker e combriccola. Perchè una seconda rivista? Dovete sapere che all’epoca, la Marvel e la DC (casa editrice di Batman, Superman, Green Lantern, etc…) avevano un’accordo che limitava a 8 il numero di riviste pubblicaili al mese. Poichè, però, il successo Marvel era immenso, Martin Goodman, capo della Marvel di allora, chiese di risistemare questo accordo per aumentare il numero di riviste pubblicabili a un numero indefinito. La cosa andò più o meno in porto, e ad “Amazing Spider-Man” si accostò “The Spectacular Spider-Man”, sempre disegnato da Romita e sceneggiato da Stan Lee, ma fatta in bianco e nero invece che a colori. E questa sarà solo la prima delle mille riviste secondarie in cui compare il Ragno! Passiamo ai contenuti dell’albo! =)
- O, Bitter Victory! da Amazing Spider-Man 60del 5/68: in questa storia si riprende il filo narrativo esattamente dove lo abbiamo lasciato: con George Stacy sotto ipnosi mentale e Kingpin pronto ad affrontare Spidey. La lotta che i due iniziano scatena un incendio quando Spidey viene buttato contro l’alimentatore dell’apparecchio ipnotizzatore: Pete è costretto a fuggire per il fumo e per il fatto che ci vede doppio, mentre il Capitano Stacy viene sottoposto al lavaggio del cervello. MJ, allertata nello scorso numero, corre da Gwen ed Harry ad avvisarli del pericolo, ma Stacy torna in tempo per dire loro che è tutto okay nel retro del locale. Il giorno dopo, Pete va da George Stacy per parlargli, ma mentre Gwen non c’è il Capitano, sentendo come Peter abbia capito cosa stia succedendo, cerca di colpirlo col suo bastone da passeggio. Pete si difende, ma in quel momento entra Gwen che lo vede colpire il padre e lo caccia di casa. Il giorno dopo, a George Stacy viene ordinato di rubare dei documenti dagli archivi della stazione di polizia, e Spidey lo ferma e lo fotografa. Credendo che pubblicare la foto sia l’unico modo per far capipre a Gwen (e a New York) cosa stia succedendo con i vari lavaggi del cervello di Kingpin – e non potendosi fidare di nessun altri, Pete decide di dare le foto a Jameson, che le mette sul Bugle. Il numero si conclude con Gwen che legge l’edizione del giornale con la foto di Peter Parker che incrimina il padre di tradimento.
- What a Tangled Web We Weave…! da Amazing Spider-Man 61del 6/68: all’inizio dell’albo, George Stacy vede l’edizione del Bugle che Gwen aveva adocchiato alla fine di ASM60, e i due decidono di fuggire da NYC. Tuttavia vengono ripresi da alcuni scagnozzi di Kingpin e riportati al suo nascondiglio, che è in un laboratorio di Norman Osborn (all’insaputa dello stesso). L’industriale, frattanto, inizia ad avere sempre più “incubi” e pensieri oscuri riguardo la faccenda di Goblin, da cui si sente attratto e intimorito allo stesso tempo. Le investigazioni di Spidey al Gloom Room A-Go-Go intanto portano anche lui alle industtrie di Osborn, dove poco dopo inizia tutto lo Showdown, con Spidey che irrompe nei Laboratori del padre di Harry mentre Kingpin vuole sbarazzarsi dei due Stacy. La lotta inizia presto, e anche Norman partecipa alla battaglia aiutando a salvare i due minacciati dal Prof. Winkler, costruttore della macchina Lavacervelli, e aiutando Spidey a inseguire Kingpin, che però a bordo dell’elicottero di Osborn è già lontano. Con la distruzione dell’apparecchio di Kingpin e la morte di Winkler, Stacy torna se stesso e Osborn lo scagiona da ogni accusa. Solo Pete ha ancora mille problemi, con Gwen che forse lo odia e Kingpin in fuga.
- Lo, This Monster! da The Spectacular Spider-Man 1 del 7/68: in questo albo, completamente in bianco e nero, viene narrata una storia che non segue cronologicamente quelle di ASM61, ma si posiziona prima delle stesse. Richard Raleigh si candida come sindaco di New York e pare avere la vittoria in mano, con mezza NYC pronta a votarlo nelle prossime elezioni. Contemporanemante però la mala è alla sua caccia e un gigantesco energumeno di 3 metri (chiamato “Il Mostro” durante tutta la storia) pare andare in giro solo per distruggere i suoi cartelloni pubblicitari. Spidey lo affronta, ma invano; la forza del gigante è troppo anche per Spidey, che è costretto a salvare cittadini in pericolo e lasciarlo fuggire. Durante l’albo scopriamo che Raleigh è tutt’altro che la buona persona che sembra, anzi, è lui a finanziare la mala che finge di essere contro di lui, ed è lui a fare un attentato a una sua festa di gala danneggiando un soppalco che solo Peter riesce a fissare all’ultimo momento prima che si stacchi su un pubblico ignaro di tutto. Anche George Stacy nutre sospetti a riguardo e li condivide con Jameson e Peter; il Bugle in tutto questo sostiene Raleigh nella sua campagna elettorale e Jameson in un intervista cita il sospetto di Stacy al politico, che scopriamo così essere il boss del Mostro, che non è altro che un furfante di strada mutato e condizionato mentalmente. L’energumeno viene mandato ad uccidere George Stacy, ma Peter fa in tempo a cambiarsi nel suo alterego e salvare il capitano. In seguito si fa inseguire dal mostro fino a casa di Raleigh, dove la lotta che ne segue uccide sia il politico che la sua creatura. A fine numero Jameson dice che la farà pagare a Spidey per aver ucciso un così onesto cittadino, mentre Robertson nello sfondo afferma che in realtà non ne sapevano molto sul suo conto.

Copertina Originale di Amazing Spider-Man 61
Tre storie niente male in questo albo, le prime due la continuazione della saga del Lavacervelli, idea niente male, probabilmente piuttosto nuova all’epoca, che introduce e riporta in auge non poche cose capaci di rendere molto interessante la vita dell’Uomo Ragno in futuro. Da un lato, infatti, Kingpin inizia a conoscere Peter Parker tramite George Stacy che gliene parla, e lo zar del crimine invia degli scagnozzi a casa sua e di Harry che rovistano e distruggono tutto l’appartamento. Harry vuole aiutare Peter nella sua situazione, cercando di essere il migliore dei suoi amici, ma Pete rifiuta l’aiuto e cerca di risolvere il problema da solo. Dall’altro lato, il rapporto tra Gwen e Peter, che era divenuto davvero molto molto stabile ultimamente, anche a causa della “scomparsa” di Pete in seguito alla sua amnesia, torna ad essere spinoso dopo che il nostro eroe ha colpito davanti agli occhi di Gwen il padre e ne ha pubblicato la foto colto in flagrante sul Daily Bugle.
Ad aggiungersi a questo c’è il fatto che Norman inizia a sudare freddo ogni volta che pensa a Goblin: Harry in una vignetta arriva a chiedergli come faceva ad essere coinvolto nella sua morte (visto che Spidey aveva detto alle autorità, all’epoca, che Osborn lo aveva aiutato a uccidere Goblin) e Norman risponde di non saperlo. Più volte ha incubi di Goblin e l’Uomo Ragno smascherato (di cui però non riconosce mai il volto) e quando, nei momenti finali di ASM61, placca Winkler provocando l’esplosione che ucciderà il malvivente, si stupisce della sua stessa forza.
Due parole su Lo, This Monster!: nell’albo lo stesso Massimiliano “Metodico Max” Brighel non sa dove posizionarlo con certezza nella continuity ragnesca. Ufficialmente dovrebbe essere tra “Il marchio del Lavacervelli” e “O, Bitter Victory”, ma secondo Brighel è piuttosto un sogno che Peter Parker fa. Secondo me, l’idea del sogno ora come ora non ha molto senso, e credo piuttosto che si svolga come la Marvel abbia indicato, tra le pagine della prima parte della saga del Lavacervelli, o in qualche modo tra questa saga e quella del Dottor Octopus, dopo che Ka-Zar gli abbia fatto tornare la memoria e dopo aver sconfitto l’ennesimo Ammazzaragni di Smythe. Vedremo un pò come vanno le cose in futuro e se c’è qualche altro indizio a riguardo!
Per il resto ritengo questa storia incredibilmente attuale: un politico che è tutta facciata, di cui non si conosce il passato, che fa di tutto pur di vincere le elezioni; gente che si basa sull’immagine di un politico per votarlo, giovani disinteressati al discorso politico e che sono spesso male informati è una storia che soprattutto in Italia dovremmo riuscire a identificare in qualche modo; sapere che già nei tardi anni ’60 il tema veniva affrontato, ci fa capire che non siamo poi così avanti nel 2011 come crediamo di essere!
Rifletteteci su, e alla prossima! =)
Voto Personale: 8/10
Oltre il definito ed….oltre
(A cura di Wise Yuri)
Titolo: Sam & Max: Seasone Two
(rinominato poi Sam & Max: Beyond Space And Time)
Anno: 2007-10
Genere: Avventura Grafica (aka punta-e-clicca)
Giocatori: 1
Sviluppatore: Telltale
Piattaforme: PC, Steam, XBLA, Wii
Qualche numero fa vi avevo parlato della prima stagione di Sam & Max, punta-e-clicca della Telltale, che hanno riportato in auge i personaggi e lo stile del classico Lucasarts ispirato all’ omonima serie a fumetti, Sam & Max: Hit The Road. (del quale parleremo, prima o poi)
Quindi, eccoci a parlare della seconda stagione, intitolata Beyond Space And Time, let’s go!
Non ripeterò quanto precedentemente detto sulla serie e sui personaggi, quindi consiglio a chi non l’ ha fatto, di leggersi l’ articolo sulla prima stagione, di cui parlo nel numero 28 del Weakly.
INTERFACCIA, GRAFICA ET SONORO
L’ interfaccia ed il sistema di interazione/controllo è rimasto invariato alla precedente stagione (rifatevi al weakly N° 28), l’ unica cosa da far notare è che stavolta sono state ridotte le possibili interazioni con elementi dello scenario messi lì solo per una gag od un commento ironico/sarcastico. Una piccolezza che però, quando vi trovate bloccati e non sapete come proseguire, aiuta in quanto c’è meno cazzabubbole a cui cercare un senso od un utilizzo. Graficamente un balzo c’è stato, i modelli poligonali sono più rifiniti e le animazioni sono migliori, ed anche gli scenari sono più curati. Ho notato alcuni bug, comunque molto rari, come il lip synching non perfetto di un paio di personaggi (accaduto al massimo due volte), ma nulla di più.
Una cosa di cui non avevo parlato nella recensione della prima stagione, che avrebbe invece meritato qualche riga, è il doppiaggio: le musichette di sottofondo fanno il loro lavoro, ma in giochi di questo tipo la cosa importante a livello sonoro è il doppiaggio, e tutte le stagioni di Sam & Max hanno un dub coi contro-contro-contro peni. Ovviamente tutto in tono con lo stile assurdo, ironico, sarcastico e parodistico tipico della serie. Ancora una volta, la versione recensita è quella Steam, che stavolta ha solo i sottotitoli in inglese (come i dialoghi, quindi), e dopo il mezzo troiaio fatto con l’ orrorifica traduzione italiana della prima stagione, direi che è meglio. Ad ogni modo le versioni Wii e XBLA del gioco sono tradotte in italiano, e spero meglio rispetto al lavoro fatto con la versione Steam di Save The World.
GAMEPLAY & TOMATOES
La Telltale ha deciso con questa stagione di ridurre il numero di episodi da 6 a 5, ed è stata un’ ottima scelta, in quanto ha permesso di evitare un’ eccessiva ripetizione degli scenari, permettendo di sviluppare la storia ed i personaggi senza riempitivi. Inoltre, il blocco di 5 episodi semplicemente “funziona meglio”, è il numero giusto in cui “spezzettare” la storia e le vicende. A questo giro è stato eliminato il problema più grosso della prima stagione: la ripetitività degli scenari e situazioni, e il backtracking nei soliti posti. C’è una maggiore varietà di scenari, tra isole vulcaniche, ufo, circoli artici, gironi infernali, castelli gotici, ed anche il vecchio quartiere di Sam & Max cambia tra episodio ed episodio, con zone momentaneamente inaccessibili e compagnia bella, invece di farvi visitare per forza i soliti due posti di sempre, uguali episodio dopo episodio.
I vari enigmi/puzzle sono ancora meglio, peccato che anche stavolta ci siano alcuni enigmi veramente assurdi, anche per gli standard della serie, che rischiano di farvi bloccare per un pò, a meno di usare una guida, ovvio. Ad ogni modo, ottima, ottima fattura degli enigmi. Anche questa stagione ha mini-giochi arcade sulla Desoto (e non solo), e per quanto siano molto all’ acqua di rose, facilini, ad alcune persone potrebbero sembrare come dei riempitivi per allungare artificialmente la durata del gioco. Personalmente mi sono piaciuti come diversivo dall’ avventura principale, ma posso capire perché alcune persone gli hanno trovato superflui, in quanto i mini-giochi in sè, onestamente, siano dispensabili e non particolarmente elaborati. (senza dubbio alcuni lo sono) Comunque non influenzano affatto, nel bene e nel male, il divertimento offerto dai tradizionali enigmi.
Ah, dimenticavo, la Telltale ha aggiunto un sistema di suggerimenti per venire incontro ai giocatori meno navigati, buona aggiunta, visto che se non volete aiuti di sorta, vi basta mettere il livello dei suggerimenti a zero, mentre chi non si vuole “sbattere” troppo troverà la cosa utile.
PERSONAGGI & HUMOUR
Oltre ad approfondire i personaggi di Sam & Max, quest ultimo incredibilmente più psicotico, folle e bastardo di prima, la seconda stagione introduce molti nuovi personaggi, a cui viene dato un pò più spazio rispetto a quelli che ritornano dalla prima stagione. Folle ed assurdo lo stile, folli ed assurdi i personaggi: vampiri emo, golem fatti con dolci, moai alticci, belzebù in persona, demoni, ristoratori dediti alla magia nera, zombie da rave, mariachi spaziali, creature frankeistaniane…. Se questa sommaria lista non vi dà un’ idea del tono e della varietà di personaggi di questa stagione, beh, allora compratevi il gioco, non mi metterò a spoilerarvi i dialoghi od i dettagli.
Ma posso dire che personalmente ho adorato Satana, qui veramente pacato e patetico, Flint Paper, detective privato uscito direttamente da un hard-boiled, ed Harry Moleman, continuamente disoccupato e con un manto di sfiga grosso come un titano. L’ humour è ancora più cinico, sarcastico ed assurdo, e stavolta non risparmia neanche i protagonisti, un’ esempio è quando Sam & Max dicono a Flint Paper come sta la situazione, e lui non gli crede vista l’ assurdità di quello che dicono. Max se ne esce con questa frase: “Se fossi tosto come lui, neanch’ io mi darei ascolto.” XD In chiusura, vorrei dire che la stagione è scritta ancora meglio, e di sicuro sorprende, soprattutto in quel mindfuck totale (cioè una cosa intricatissima “fotticervello”) del quarto episodio. Good stuff. 🙂
GIUDIZIO FINALE
La Telltale ha rimediato agli errori commessi con la comunque buona prima stagione, rendendo l’ esperienza di gioco meno ripetitiva, ha “compattato” meglio la storia, ed ha semplicemente fatto un punta-e-clicca migliore, con più personaggi meglio caratterizzati, enigmi migliori, un intreccio meno dispersivo. La prima stagione era buona, ma con “Beyond Time And Space” la serie ha fatto un deciso balzo di qualità. Ottimo lavoro, Telltale.
Ma detto tra noi, il meglio per la serie ha ancora da venire. Alla prossima infornata a base di sarcastici cani e conigli antropomorfi!
L’Arco degli Uesugi
Cronaca di una Campagna a Shogun: Total War
(Raccontata da Celebandùne Gwathelen)
Nel Weakly Hobbyt 11 vi avevo annunciato che due settimane dopo avrei continuato la mia cronaca della mia partita a Total War. Ovviamente siete stati testimoni del contrario di questo, e me ne rammarico. Imputato di questo è in parte il mio vecchio portatile, che è stato sostituito da uno nuovo, e sul quale ho lasciato per mesi immutato il mio file di salvataggio. E poi c’è stato lo studio e un’estate passata piuttosto lontano dai videogiochi.
Sono qui oggi per concludere la narrazione della mia campagna, finita questa settimana con una cocente sconfitta.

Questa era, all
Dopo la sconfitta delle truppe degli Hojo, per il clan Uesugi arriva un periodo piuttosto tranquillo. Negli anni fino al 1537 vengono reclutate nuove truppe e fortificati i confini con gli stati del sud-est, nonchè riconquistata Dewa. A est del regno Uesugi i Mori e i Takeda combattono imperterriti per le province orientali del Giappone, e in qualche modo i Mori riescono a ottenere l’appoggio dell’Imperatore del Giappone. L’autunno 1539, invece, è pregno di cattive notizie: l’erede del Daimyo, Uesugi Nobumaru, viene ucciso da un Ninja, mentre viene riconquistata l’isola di Sado a Occidente.
Non molto tempo dopo viene effettuato il tentativo di conquistare Noto, ma di nuovo la forza dei Monaci Guerrieri è superiore a quella di No-Dachi e Cavalleria messa insieme e la battaglia si conclude con la testa del generale Uesugi su una spada dei Ronin.
Nel 1542 Echizen è luogo di una rivolta dei contadini rivelatasi un nulla di fatto; senza alcuna lotta le forze ronin hanno depositato le armi e si sono arrese.
Dopo diversi anni di relativa pace ai confini del regno Uesugi, si apprende la notizia che un altro clan, quello degli Oda, si è estinto: Lord Oda è morto nell’estate del 1545 senza avere eredi e le sue truppe si sono sparpagliate tra ex-alleati e nuovi gruppi di Ronin. Poco dopo scoppia una guerra tra gli Imagawa e i Mori, entrambi alleati degli Uesugi, che decidono di stare fedeli ai vicini Imagawa.

La situazione diventa stretta: gli altri shogunati bloccano l
Quando pochi mesi dopo si scopre gli Imagawa avevano infiltrato un Ninja in territorio Uesugi, la fedeltà del clan alleato viene messa in gran dubbio. Si pondera un attacco su Shinano, che però quella stessa stagione viene attaccata dai Takeda e strenuamente difesa. Nell’estate 1546 uno Shinobi di Imagawa viene nuovamente catturato e interrogato. La tensione sale. Uesugi Kenshin, figlio minore di Uesugi Tomooki, diventa maggiorenne e unico erede del clan.

Mercanti Portoghesi attraccano ai porti Uesugi
Nell’estate 1547 truppe Uesugi da Mutsu invadono Hitachi, da cui i Takeda, il clan più ricco del Giappone, fuggono senza ricorrere alle armi. Nell’inverno dell’anno successivo, gli Uesugi provano di nuovo a invadere Noto, questa volta con una superiorità numerica di 7 a 1 (659 contro 82) e finalmente riescono a conquistarla!
Nell’autunno 1549 i Takeda tentano di riconquistare Hitachi, ma nonostante l’inferiorità numerica, gli Uesugi riescono a tenere il territorio. Nello stesso mese dei Portoghesi sbarcati a Mutsu offrono di portare vantaggiosi doni al clan in cambio della costruzione di Chiese e Mercati. Nella primavera del 1550 viene firmato un armistizio tra Uesugi e Takeda. Non molto dopo, grazie a Diplomatici, gli Uesugi scoprono che i Takeda sono rimasti con soli tre territori nell’oriente del giappone.

Piccola Panoramica degli ultimi tre territori dei Takeda: in alto Kozuke e Shimtsuke, in basso, con il Daimyo a proteggerla, Shimosa.
Nell’estate 1551, gli Uesugi compiono un attacco di massa ai territori dei Takeda. Kozuke viene attaccata, con l’aiuto degli Imagawa, da Musashi: la battaglia è breve e le truppe Imagawa fanno strage dei loro nemici. Solo un piccolo contingente Uesugi riesce ad arrivare nel castello e rintanarsi lì!
Nello stesso anno Hitachi attacca Shimosa, le cui truppe fuggono il confronto diretto e si rintanano nella loro fortezza mentre a Kazusa, regione ribelle, le truppe nemiche rimaste fedeli agli abitanti della regione attaccano alcuni Yari Ashigaru recentemente corrotti da un diplomatico Uesugi. Nelle foreste del luogo le truppe mercenarie si battono bene e uccidono il capo dei ribelli, che poi si rifugiano nella fortezza.
Shimotsuke, invece, viene invasa da Mutsu da Lord Uesugi in persona, per di più aiutato dagli Imagawa: segue una battaglia di proporzioni epiche, in cui il massacro delle truppe Takeda è totale.

Le truppe Uesugi assaltano una fortezza dei Takeda
Dopo la morte del loro Daiysho, i Takeda smettono di esistere come clan.
Nella stagione successiva il castello di Kozuke viene assaltato, ma con scarso successo: i ribelli si difendono coi denti e abbattono le forze Uesugi.
Le altre provincie, invece, nonostante plurime rivolte, non riescono mai ad ottenere la secessione dal Clan Uesugi e col tempo diventano provincie politicamente stabili.
Nei mesi successivi il Daimyo Uesugi prova a creare un esercito in grado di conquistare Kozuke, ma gli Imagawa riescono nell’intento prima di lui e nel 1554 invadono la provincia e ne assediano il castello. Nell’autunno dell’anno, la forza preparata per invadere Kazuko marcia verso Kazusa, nel tentativo di strappare almeno questa regione dalle mani dei ribelli. La battaglia è vittoriosa e nella primavera del 1555 la regione è degli Uesugi. All’orgogliosa età di 64 anni, inoltre, Lord Uesugi diventa per una terza volta padre.

La cartina del Giappone Settentrionale nel 1555: i Takeda non esistono più (per ora).
Nel 1556 l’Imperatore del Giappone dichiara una seconda volta di supportare il clan dei Mori, e chiede a chiunque altro di interrompere le sue ostilità con questo clan. Gli Imagawa continuano a mandare Shinobi in territorio Uesugi, che vengono puntualmente presi prigionieri e in molti casi uccisi. Per quanto l’alleanza sembri stabile, le dissidie iniziano a crescere.
Nello stesso anno un erede del clan Takeda diventa maggiorenne e inizia una ribellione in quel di Izu, regione sotto dominio Imagawa. Anche nella provincia di Kai, sotto controllo Imagawa, nuovi fedeli ai Takeda fanno rivolte. Anche se non tutte queste rivolte hanno successo, nell’inverno 1558 Takeda è già riuscito a sottomettere due province: il clan dei Mori contina a combattere gli Imagawa, mentre gli Uesugi creano una rete di spie in modo da poter osservare tutto ciò che succede nelle aree a loro limitrofe. Mori ed Imagawa continuano la loro inesorabile lotta, ma pare che i Mori abbiano la meglio al momento, e invadono anche la vicina provincia di Mino. Internamente, gli Uesugi stanno attuando una politica agricola invidiabile per avere entrate sempre maggiori.

La situazione del Giappone centrale è piuttosto guerrigliera, con Mori e Imagawa che si lottano a ogni turno. La rete di spionaggio è un successo.
Nel 1561, mentre la rete di spionaggio degli Uesugi arriva sempre più lontana, i Takeda riescono a riconquistare anche una terza regione, Kai, e assediano le truppe Imagawa lì stazionate. Per gli Imagawa la situazione è davvero nera, la guerra coi Mori sembra una guerra persa a lungo andare e il ritorno dei Takeda non è certo una cosa favorevole ma anzi una spina nel fianco che si conficca sempre di più!
Questo fino all’inverno del 1562: in quell’anno Lord Imagawa muore e la sua fazione si suddivide in tanti piccoli eserciti ribelli. Non volendo lasciare nessun territorio dei ronin ai Mori, gli Uesugi attaccano con quello che poche stagioni prima era stato definito “l’esercito più grande del Giappone” i territori senza padrone. In tutte le regioni gli attacchi sono in una tale massa che i ribelli decidono di ritirarsi nella fortezza, solo a Musashi i ronin decidono di difendersi. La battaglia è una carneficina, sul ponte che separa le due rive opposte della regione muoiono centinaia di uomini Uesugi e ribelli. Dopo estrenue lotte il ponte viene conquistato, ma le forze ronin si radunano su delle vicine colline dove, nonostante una battaglia in superiorità numerica, gli Uesugi perdono all’ultima grazie all’incredibile forza del generale nemico che uccide il generale Uesugi e mette il resto degli uomini in fuga.

Gli Uesugi vincono la lotta sul ponte, ignari che il generale Ronin avrebbe fatto la differenza poco dopo
Nell’estate 1563 l’attacco a Musashi viene tentato di nuovo. La situazione è di nuovo nera, quando arrivano rinforzi da ogni dove, tra gli altri anche Moschettieri e Yari Samurai, che alla fine uccidono il fortissimo generale nemico e conquistano finalmente la regione.
Nel 1564 anche la provincia di Totomi, l’ultima precedentemente in possesso degli Imagawa e ancora sotto controllo ronin, viene invasa e annessa al regno Uesugi. Le truppe ribelli trincerate nelle fortezze di Shinano e Kozuke sono morte sotto l’assedio continuato degli uomini Uesugi, e la stessa fine accadrà anche agli uomini di Totomi poche stagioni dopo.

Gli Imagawa sono scomparsi dalla cartina geografica del Giappone, definitivamente.
Nell’estate del 1566, nonostante l’autorevole età di 75 anni, Lord Uesugi riceve un altro figlio, facendo salire il numero dei suoi eredi al trono a ben tre! Nell’inverno dello stesso anno, il progetto di spionaggio del giappone è finalmente completo, e grazie a diplomatici in ogni regione dell’isola nipponica, è finalmente possibile osservare ogni mossa avversaria.

Il Giappone è sotto la completa osservazione degli Uesugi. Inoltre è quasi equamente spartito, come grandezza territoriale, tra i Mori e gli Uesugi stessi.
Nell’inverno del 1567 muore anche il Lord degli Shinano. In giappone rimangono solo i clan Mori, Uesugi e Takeda! Nell’estate e autunno del 1568 due Ninja nemici provano ad assassinare generali Uesugi e uno riesce addirittura nel suo intento. Lord Uesugi crede che vengano dai Mori, e la guerra tra le due fazioni ha inizio.
Truppe vie mare vengono mandate nelle province Mori prive di garnisone, come Nagato e Iwami, nel lontano sud del Giappone. Anche Bungo, nella stagione successiva, viene invasa con soli 60 Arcieri, e il castello che resisteva all’invasione a Iwami viene preso dalle truppe Uesugi in attacco. A Echizen i Mori attaccano in 1100 contro 900, e perdono. A Totomi i Mori sono di nuovo in mille, ma i “soli” 800 uomini a difesa vincono. Shinano invece, nonostante una prode difesa, viene invasa da 700 Mori.
Nella stagione successiva i Mori si difendono a Shinano, 2200 loro contro 1900 Uesugi. La battaglia va avanti per giorni, fino a quando le truppe Uesugi sono sfinite e si ritirano. I Takeda, al contempo, invadono Musashi a tradimeto, e nonstante una streua difesa gli oltre 900 uomini del Daimyo nemico sconfiggono i 360 Uesugi. Il regno è in uno strano stato di collasso espansivo, con pochissime truppe su ogni fronte e nemici ovunque.

Una delle tante battaglie che si terrano nel corso del lustro tra gli Uesugi (in blu) ed i Mori (in rosso). Qui siamo a Hida.
I Mori non fanno fatica ad approfittarne, e lanciano una micidiale controffensiva, che debilita in pochi anni le forza Uesugi fino ad arrivare a stanare il Daimyo nella capitale a Mutsu. Lì, dopo ininterrotti tentativi di forzare l’assedio dei Mori, il Daimyo Uesugi muore con l’unico figlio maturo abbastanza da succedergli al trono.
In seguito le lontane regioni di Nagato, Suo e Iwami reggono ancora per qualche anno, ma prive di guida e con un bilancio totalmente in rosso, soccombono allo strapotere dei Mori (impegnati ora in una guerra contro i Takeda a nord).
Gli Uesugi vengono cancellati dalla cartina geografica, e la partita finisce.

Un breve sguardo alle ultime due regioni in possesso degli Uesugi nel 1572, prima di venire obliterati dai Mori.
Conclusioni?
Shogun – Total War mi sembra invecchiato piuttosto male, dieci anni dalla sua uscita (Settembre 2001) e i ben 6 episodi successivi ne sono la conferma. Le battaglie, in particolare, sono ingestibili, con una telecamera davvero scomoda e una grafica al limite dello scadente.
La colonna sonora rimane molto bella (anche se i brani sono un pò pochi, ma di grande atmosfera!) e la parte tattica, sulla cartina del giappone, molto entusiasmante, direi con stupore che è la parte meno invecchiata del gioco.
Per quanto mi riguarda, la mia sconfitta non mi ha fatto passare la voglia di giocare a Shogun, anzi, ho voglia di riaffrontare le battaglie nel giappone, magari con una nuova fazione, o magari in un nuovo periodo. Quindi, aspettatevi altre Cronache da parte mia: anche se poco seguite, mi piace scriverle e magari prima o poi troverò qualcuno di passaggio sul blog a cui interessa l’argomento! =)
Alla prossima! =)
4 ottobre 2011 alle 03:26
-I’m Deapool!
Di recente mi è capitato di sfogliare un fumetto di Deadpool, e anche se non credo arriverei al punto di leggerlo seriamente, è uno dei personaggi Marvel che negli ultimi anni ha stimolato maggiormente il mio interesse!
-Spider-Man: The Animated Series Puntate 1-5
Argh, dannazione a te 😀 mi hai convinto a cominciare a guardarmelo pure io. Da piccolo lo adoravo ma non l’ho seguito tutto naturalmente, e a rivederlo ora mi rendo conto che, anche se i disegni magari sono un po’ orridi ai giorni nostri, c’era tanto impegno dietro, e le storie erano interessanti. Ne approfitto anche per esercitarmi con l’inglese, ho affinità con Spider-Man come insegnante 😀 (gioco per PS docet).
La sigla non te la so classificare, ma concordo che è parecchio galvanizzante!
13 novembre 2011 alle 17:12
Hai poi iniziato a vederli, SM:TAS?
13 novembre 2011 alle 18:45
Sono già alla cinquantesima @.@ mannaggia a te.