Giusto qualche giorno fa, il 29 settembre, su Steam è uscito questo gioco, The Binding Of Isaac, cioè Il Sacrificio Di Isacco.
Questa non è una recensione, ma un “first look” al titolo, ovvero le mie impressioni sul gioco.
Il titolo del gioco, non a caso, si rifà all’ episodio della bibbia in cui Dio chiede ad Abramo il sacrificio del figlio Isacco, per poi fermarlo prima che il sacrificio abbia atto. Beh, Edmund McMillen (una delle menti e mani dietro a Super Meat Boy) e Florian Himsl (che ha curato lo stile grafico di giochi come Alien Hominid e Castle Crashers) hanno deciso di prendere l’ idea biblica e farci qualcosa di morboso.
Un bambino di nome Isaac (cioè Isacco in inglese) e la sua religiosa madre vivono felici assieme, finché un giorno Dio parla alla madre, chiedendo di eliminare le impurità dalla vita di Isaac, e lei lo priva dei giocattoli. Tempo dopo, Dio comunica nuovamente con la madre, e gli dice che l’ anima di Isaac è ancora impura e contaminata, per cui viene rinchiuso in una stanza, lontano da tutti e tutto.
Ultimamente, Dio chiede un’ ultima prova di fede, e chiede il sacrificio di Isaac. La madre prende un coltello da cucina e si prepara a compiere il sacrificio, ma Isaac la vede arrivare ed, usando una porta nascosta sotto il pavimento, scappa nel seminterrato.
Questa è la morbosa premessa di The Binding Of Isaac. Il gioco è un curioso mix di roguelike e sparatutto: dovrete affrontare 6 dungeon di fila, sopravvivere ai nemici con le risorse limitate a cui potrete mettere mano, sconfiggere i boss di fine dungeon, ed infine, uccidere vostra madre. Isaac, quell’ omino rosa che vedete nell’ immagine, dispone di un’ unica arma a proiettili, cioè le sue lacrime, ma è possibile raccogliere potenziamenti per aumentare la velocità od il raggio d’azione, per dirne due, oltre ad artifatti e tarocchi usa-e-getta. Una cosa di cui è impossibile non parlare è l’ enorme tributo del gioco al primo Legend Of Zelda: l’ utilizzo delle bombe, le chiavi che vi servono ad aprire porte chiuse, l’ HUD praticamente identico, con i due slot per l’ arma principale e la secondaria, con i contatori di soldi, bombe e chiavi, il design delle stanze è anch’ esso “molto simile”, e ci sono altri piccoli tributi, come i venditori di oggetti nascosti in delle cave del primo Zelda, qui impiccati e spesso con la testa mancante.
Il gameplay è sostanzialmente quello di un roguelike tipo Z.H.P. od i giochi della serie Mistery Dungeon (Shiren The Wanderer, Pokèmon Mistery Dungeon), arma a proiettili a parte: le stanze dei dungeon, come gli oggetti che troverete, sono casuali, quindi passando alla stanza successiva potreste trovare un negozio come un fottio di nemici senza testa che sputano bolle di sangue. inoltre oggetti indispensabili od utili, come i cuori, le bombe ed i soldi (e fortunatamente anche i nemici), non ritornano visitando nuovamente la stanza che li conteneva, quindi, come in ogni roguelike che si rispetti, spesso dovrete fare delle scelte in base a quello che avete, poichè le risorse sono solitamente scarse e non saprete mai cosa potreste trovare più avanti: “ho un bel pò di soldi, mi conviene comprare un cuore extra o me la rischio e me li tengo per dopo?” “mi è rimasta una bomba, la uso per uccidere un nemico o me la tengo, visto che potrebbe servirmi per distruggere delle rocce che mi impediscono di arrivare ad uno scrigno?”.
I controlli sono “disegnati” nella prima stanza, e sono molto semplici. Per sparare si usano le frecce della tastiera, ma è possibile utilizzare il mouse (anche se comunque potete sparare solo nelle quattro direzioni cardinali), e devo dire che ho preferito il connubio tastiera mouse, invece di “tastiera only”. Una cosa che non c’è in altri roguelike è l’ obbligo di eliminare tutti i nemici di una stanza prima di proseguire, mentre solitamente l’ obiettivo di un gioco del genere è solo quello di sopravvivere ai dungeon, uccidere i nemici serve a salire di livello, ma non è necessario uccidere tutti i nemici di un piano. Ah, a proposito, dimenticavo, non c’è il concetto di “salire di livello”, e Isaac non deve mangiare, cosa che invece è comune per questo tipo di giochi, nei quali si può morire di fame davvero.
Ci sono diversi oggetti da collezionare (ci vorranno molte rigiocate per prendere tutto, vista anche la natura random del gioco e del genere) ed obiettivi di Steam, il che incita a rigiocare l’ avventura più volte. Secondo alcuni giocatori è possibile finire il gioco in un’oretta, ma personalmente credo ci vorrà molto di più, i roguelike non sono propriamente facili, anzi, e questo gioco non fa eccezione. A livello grafico, il titolo riesce ad essere grottesco, sebbene adotti uno stile cartoon simile a quello di Alien Hominid (chi ha giocato questo gioco o Castle Crashers riconoscerà subito lo stile di grafica ed interfaccia, strano perché prevedevo sarebbe stato lo stile grafico di Super Meat Boy quello usato). Se l’ idea di una morbosa reinterpretazione della storia biblica di Isacco vi stuzzica, vi piacciono i roguelike o siete curiosi sul genere (anche se il gioco non è un roguelike canonico), The Binding Of Isaac è un gioco tosto ma soddisfacente, ed è acquistabile per 5 €.
Ottimo prodotto, ma se cercate qualcosa di cartoon o “carino”, cambiate gioco, visto che qui è pieno di aberrazioni umane, mosche, feci (sì, esatto), larve, e cose così.
4 ottobre 2011 alle 18:07
Wow sono contento di leggere finalmente il tuo parere, anche se avevo già beccato qualche review in giro. Sono completamente estraneo ai roguelike o come si chiamano, e non credo mi piacerebbero.
Questo però, prima o poi me lo prendo, le idee mi ispirano e il tributo a Zelda è un’attrattiva fortissima.
Anche se il prezzo è veramente ridotto, aspetterò una buona offerta perché ho tutto tranne che fretta, devo ancora giocare Gish tra l’altro!