Con Halloween e l’annuale Lucca Comics alle spalle, ci muoviamo verso l’appuntamento con il nostro fastidioso ma testardo settimanale, la cui uscita ritorna domenicale, dopo il leggero anticipo di settimana scorsa. Mentre veniamo derisi, a ragione, anche dagli zulù, c’è il solito balletto di una cosa che ci ostiniamo a chiamare “politica”, mentre in realtà dovremo chiamare “Bagaglino”, che attualmente deve combattere con una grande mancanza di idee da parte degli scrittori. Periodo fiacco. Senza andare troppo sul politico (anche perché è un argomento poco discusso qui sul blog, non per scelta, ma così è), rieccoci, dietro lo stesso metaforico bancone, e con un menù scritto alla bell’e meglio sulla lavagnetta. Sedetevi pure. 🙂
Sommario
- Grand Theft Auto V
- Lucca Comics 2011
- Spider-Man Collection 23
- One Piece: Strong World
- Dylan Dog 2
Macrocrimine Number Five
(A cura di Wise Yuri)
4 giorni fa la Rockstar ha rilasciato il trailer ufficiale di Grand Theft Auto V, nuovo episodio della fortunata serie sandbox, che dovrebbe uscire in una data imprecisata dell’anno prossimo (che ci dice aprile 2012, ma mi sembra troppo presto).
Il gioco si presume sarà ambientato nella stessa Los Santos di GTA: San Andreas, ed il trailer fa intendere che il protagonista sarà un padre di famiglia con un passato oscuro e presumibilmente criminale, al quale dovrà fare ritorno. (non sarebbe un GTA se non si dovesse scalare ogni volta i ranghi della criminalità organizzata) A questo riguardo c’è chi specula su un sistema karmico simile a quello di Infamous, per esempio, e non mi sembra una sparata a zero, se il protagonista sarà del tipo detto sopra. (inoltre svilupperebbero qualcosa di già presente, in GTA IV era possibile, in alcuni casi, prendere decisioni su chi salvare ed uccidere) Inoltre, il numero romano cinque del titolo (Il “V”) fa intendere che i soldi saranno molto più importanti nell’economia di gioco (lo stile usato per il V è quello delle scritte sulle banconote americane) L’unica altra cosa abbastanza sicura ricavabile dal trailer è che il mondo di gioco sara ancora più grande e comprenderà anche enormi montagne. il resto è pura speculazione, ancora non sappiamo manco su che piattaforme uscirà. (anche se non richiede un genio ipotizzare che uscirà sicuramente su PS3 e 360, e dopo per PC ed altre piattaforme)
Personalmente mi è piaciuta la piega presa con GTA IV, ma spero che con GTA V la Rockstar migliorerà ed andrà in fondo, perché nel 4 si vede come volevano reinventare e re-immaginare la formula di gioco, praticamente ignorando in gran parte gli episodi non numerati venuti dopo GTA III. Il problema è che poi non sono andati fino in fondo con questa “rivoluzione”, e un pò si nota. GTA IV spaccò in due il fanbase, ma personalmente l’ho trovato una boccata d’aria fresca dopo San Andreas, che non mi piacque molto, più che per altro per il troppo, troppo, contenuto, e fa sta stare il titolo Rockstar come Donkey Kong 64 sta alla Rareware. In una parola, esageration. Perché offrire molto contenuto è una buona cosa, ma va fatta bene, e va offerto vero contenuto, invece di riempire il gioco con roba a caso. (le patenti di guida in un gioco in cui il modello di guida è arcade “abbestia” è unSenza andare troppo nel dettaglio (una recensione sarebbe una buona idea, ma non garantisco nulla), la formula di gioco di GTA IV funziona, perché gli elementi alla base di ogni GTA, cioè sparare, guidare ed esplorare, sono ancora più che divertenti, ed ho gradito le novità, ma alla fin fine è il solito GTA, ed il gioco non ti spinge ad esplorare molto, in quanto molte missioni secondarie sono legate all’utilizzo del telefono. (ci sono però ben 200 piccioni da scovare ed uccidere)
Vediamo un pò in che direzione questo nuovo episodio farà andare la serie, per ora è davvero tutto, stay tuned!
Lucca Comics 2011 – The Wise Report
(A cura di Wise Yuri)
Quasi una settimana fa, dal 28 ottobre al 1 novembre, si è tenuto l’annuale Lucca Comics & Games, la maggiore manifestazione italiana di anime, manga, fumetti, videogames, giapponeserie e nerderie assortite. Il sottoscritto, nonostante qualche “problema interno” e non, è riuscito a girare in quel di Lucca per 3 giorni (1 in meno del previsto, purtroppo) quel che basta per farci un piccolo “riassunto personale”. Chiarisco inoltre che non è una cronaca completa dell’evento, sapete, non sono un giornalista, e non bloggo per lavoro, quindi non sono andato a cercare cose che mi interessano, per “amor d’articolo”. Non ho fatto foto, più che altro perché non sono il tipo.
Detto ciò, ecco il mio personale resoconto di 3 giorni in “nerdolandia & otakutopia”.
Giorno 1
Purtroppo non ho avuto molto tempo e/o occasioni di girare per la fiera, causa sopraccitati “problemi interni”, ma sono riuscito a dare un’occhiata al Japan Palace, e prendere questo piccoletto:
Quest’anno, oltre al piano terra, ripieno come al solito di bancarelle di merchandise anime, manga, e oggetti tradizionali giapponesi, ho scoperto che esiste un primo piano: oltre ad alcune bancarelle di parrucche e ammenicoli per il cosplay, c’era un folkoristico wc ed una stanza di un associazione dedita agli scambi culturali col giappone, tra le altre cose. E “tra le altre cose” c’era una sala di proiezione, che quest’anno proponeva una rassegna di film giapponesi ambientati nell’epoca edo (cioè quella del giappone medioevale, con samurai, ronin, etc.), come si poteva notare dai poster appesi per i corridoi. Neanche a farlo apposta, quando ho dato un’occhiata al film in proiezione, c’era un tizio con una faccia esaltata/ridicola ed i seguenti sottotitoli (sì, in lingua originale): “Ma aveva delle tette enormi!!”
Se esiste un essere superiore, prego che non faccia mai sprofondare nelle acque quell’isola di folli, gli voglio troppo bene. XD
Giorno 2
Primo vero giorno di Lucca Comics per il sottoscritto, nel quale ho avuto modo di visitare un pò a fondo la sezione Games. Nello specifico, ho avuto modo di provare alcuni titoli in prova allo stand Nintendo, comprese le prossime uscite “Mariose” per il Nintendo 3DS. Quello che sono riuscito a provare oggi è Mario Kart 7, non so perché incominciare a numerare i giochi ora, ma ormai si inventano i titoli a mò di tombola alla Nintendo, e analizzare la cosa eccessivamente la cosa non vale la candela.
Beh, è… Mario Kart, l’archetipo e modello di ogni gioco di kart da ormai qualche decennio e passa. La versione che ho provato non aveva il 3D, se poi il gioco lo deve avere o no, boh, non so, forse non era attivato. Avevo sentito che il veicolo si poteva trasformare in deltaplano e sottomarino, ed infatti, nelle due tracce giocate, ho potuto vedere queste modifiche del kart. É solo una demo, e queste sono impressioni a caldo, ma mi aspettavo qualcosa di più, per quanto poco incidono sul gameplay.
Mi spiego: prima della gara potrete equipaggiare, tra le altre cose, il kart con eliche e deltaplani (altra novità questa personalizzazione del kart). Saltando da una rampa si apre il deltaplano equipaggiato, e potete controllare la velocità di caduta, oltre a sterzare, per prendere eventuali monete situate in aria. Nel caso il percorso vi porti sott’acqua, al vostro kart spunterà l’elica equipaggiata, per ovviare al fatto che un veicolo del genere non si muove benissimo sott’acqua. Non so, mi aspettavo qualcosa di simile a Diddy Kong Racing, con tracciati che potevano vedervi al comando di kart come di hovercraft o di un aeroplano. Ritornano le monete dall’originale Super Mario Kart (anche se erano presenti pure in Super Circuit per GBA), da raccogliere per aumentare la velocità massima del kart. A parte ciò, confido che i Retro Studios, dietro alla saga di Metroid Prime ed al meraviglioso Donkey Kong Country Returns, faranno un ottimo lavoro col nuovo Mario Kart.
Tra l’altro, posso riconfermare che ci sono sempre quel paio di stand addetti al retrogaming, con prezzi strapompati anche per roba non rara e neanche tenuta in maniera perfetta. Le abitudini sono dure a morire, evidentemente. A parte qualche raro caso, comprare retrogames a “i’ Lucca” vuol dire voler spendere più del necessario. (considerando poi negozi online inglesi)
Giorno 3
3 Days In The Abyss, cantavano i Testament, e sebbene non sia stata un’esperienza terribile par moi, poteva andare meglio, ma… lasciamo stare. Oggi sono riuscito ad esplorare per più di 5 minuti gli stand dedicati sia ai manga ed ai comics americani, sia ai nostrani fumetti, e a tal riguardo c’era uno spazio in ricordo di Sergio Bonelli, il creatore di Tex Willer, e capo del colosso editoriale omonimo, che se ne è andato giusto un paio di mesi fa. In ambito anime, ho notato lo stand Dynit, ed ho approfittato per chiedere informazioni sull’edizione italiana di Madoka Magica (un anime di cui vi avevo già parlato tempo fa, un oscura e bizzarra reinterpretazione del mahou shojo): nei primi mesi del 2012 dovrebbe arrivare il primo Blu-Ray (e si presume anche DVD), e visto che l’anime è composto da soli 12 episodi, non ci dovrebbe volere troppo ad averlo tutto quiggiù in italia. Solitamente non compro DVD/Blu-Ray di anime, ma questo è il caso di supportare la Dynit, i doppiatori sembrano adatti, la serie è di qualità, e la sola scelta di portare Madoka da noi è encomiabile. Se vi piacciono gli anime in generale, va vista, ma non fatevi ingannare dall’aspetto e dalle immagini, che danno una falsa idea del tono ed intreccio.
Tornando in ambito 3DS, ho avuto modo di provare i quattro livelli giocabili nella demo di Super Mario 3D Land, il cui logo mostrava solo un “Super Mario”, con la coda di procione attaccata alla “O” di Mario, sottile riferimento a Super Mario Bros. 3. Come i New Super Mario Bros. per NDS e Wii, si ritorna, per la bilionesima volta, alle basi degli episodi 2D per NES, soprattutto all’immortale (e sopraccitat0) Super Mario Bros. 3. C’è da saltare sulla classica bandiera di fine livello, c’è un limite di tempo per finire il livello, e il sistema di controllo è quello vecchio, A per saltare, B da tenere premuto per correre e da premere per utilizzare la mossa del power-up specifico, palla di fuoco per il Fire Flower o codata della tuta da procione, per fare due esempi banali.
Però in 3D, sia nel senso “occhialini che fanno male agli occhi” sia nel fatto che il gameplay è simile a quello degli episodi in tre dimensioni, come Super Mario 64 e Sunshine. Il titolo è sviluppato dallo stesso team dei due Galaxy, ed infatti ho avuto l’impressione di giocare ad un Super Mario Galaxy, solo in salsa old school. L’effetto 3D non è male, questa è la prima volta che provo il “3D senza occhialini” del 3DS, e per quanto “funzioni” come effetto, è solo un’effetto, l’unica implicazione che ha sul gameplay di questo titolo è che rende più difficile la percezione dello spazio, e rende certi salti più difficili di quanto dovrebbero essere. Difficoltà artificiale, questa. Riconfermo il mio pensiero sul 3D in generale: un orpello reiterato milioni di volte, stantio ed inutile, soprattutto se parliamo di videogames. (inutile quanto volete, ma nei film ha più senso di esistere) Il gioco in sè sembra carino, ma personalmente i New Super Mario Bros mi sono piaciuti proprio poco, e la serie regolare di Mario (cioè la Super) necessita di nuove idee, ma idee vere, non un brodo di dado, una rimescolata della broda, e toh, un nuovo Mario.
La cosa davvero sorprendente di questo Lucca Comics & Games è stato il tempo, erano tre anni, se non più, che regolarmente venivano giù le cataratte, e per il 31 c’erano i monsoni a creare un caos di persone e cosplayer bagnati come pulcini, che a malapena riuscivano ad avanzare nella folla di aficionados, curiosi, abitanti della zona, e truffatori che chiedono qualche soldi agli impreparati viandanti. Direi che è tutto, non so se il prossimo anno rifarò una cosa simile, ma non escluderei questa possibilità. In ogni caso, non voglio pensare ora ad una cosa che farò tra un anno. XD
Spider-Man Collection 23
(A Cura di Celebandùne Gwathelen)
Altro numero di Spider-Man Collection, si torna finalmente alle storie contenute in Amazing! Non perdiamoci in chiacchiere, togliamoci davanti il prima possibile i brutti ricordi degli scorsi albi e vediamo cosa è contenuto in questo:
- The Reprehensible Riddle of…the Sorcerer! da Marvel Super-Heroes (vol. 1)14 del 5/68: In questa storia, per apparentemente nessun motivo particolare, un Mago vuole uccidere Spider-Man dalla sua casa a New Orleans. Con la sua magia non solo gli causa un costante mal di testa e stordimento, ma lo costringe anche a prendere un volo per New Orleans e vestirsi col suo costume da Uomo Ragno durante la parata del Mardi Gras. Qui dirige i suoi passi verso un magazzino dove c’è l’Uomo Sintetico, un essere animato solamente dalla magia dello Stregone. I due lottano, con Spidey visibilmente in difficoltà, finchè non succede qualcosa di altamente bizzarro. Lo stregone aveva mandato un pacco indirizzato all’Uomo Ragno verso New York. Ovviamente non avendo un indirizzo, l’Ufficio Postale rispedisce il pacco al mittente. Il postino, suonando il campanello, causa un corto circuito nel macchinario che stava amplificando i poteri dello stregone e lo uccide. A Spidey passa ogni male e l’Uomo Sintetico cammina sprofondando nel Golfo del Messico. Fine.
- Crisis on Campus! da Amazing Spider-Man 68del 1/69: In questo numero inizia una delle saghe a più ampio respiro di tutte quelle fino ad ora create per Spidey. Introdotta in Amazing Spider-Man 67, si torna a parlare della rivolta studentesca all’ESU, capitanata da un amico di Randy Robertson, Josh, per dedicare agli studenti più bisognosi una sala che invece di venire trasformata in Casa dello Studente, diverrebbe Ostello per Ex-Studenti in Visita. Al momento, però, questa sala è dedicata all’esposizione di quella che viene chiamata “l’Antica Tavoletta”, preziosissima stele in argilla che conterrebbe preziosissimi segreti. Kingpin è tra le persone a bramarla e sfrutta un’irruzione studentesca per attaccare l’ESU e rubare la tavoletta. Pete, presente per puro caso sulla scena, si cambia in Spidey e combatte Kingpin, salvando Randy da un muro in crollo, ma non riesce a impedirgli di fuggire con la tavoletta. Una volta messi in salvo gli studenti coinvolti nella rissa, che vengono arrestati dalla polizia che li sospetta complici di Kingpin, Spidey si mette all’inseguimento dello Zar del Crimine.
- Mission: Crush the Kingpin! da Amazing Spider-Man 69del 2/69: Si torna subito a Kingpin, a cui è riuscita la fuga con l’antica tavoletta, e scopriamo che lo Zar del Crimine ha una moglia, che viene definita l’unica persona di cui lui abbia paura. Intanto nascono nuove rivolte all’ESU che domandano la scarcerazione degli studeti arrestati per essere complici di Kingpin e autori dell’irruzione nella sala esposizioni. Gwen inoltre schiaffeggia un manifestante per avergli sentito dire calunniate su Peter Parker. Il nostro eroe, intanto, definito un vigliacco dallo studente di cui prima, va ad affrontare Kingpin nel suo nascondiglio (trovato grazie al super-senso di ragno), e dopo una dura lotta con lui e una decina di scagnozzi, riesce a stenderlo e impacchettarlo per la polizia (e arresta anche il suo socio, tale Wilson, il cui compito era tradurre i geroglifici sulla tavoletta). Kingpin però, arrestato, accusa Spidey di essere suo socio e la polizia gli crede, al punto che quando l’Uomo Ragno cerca di consegnare l’Antica Tavoletta alle forze dell’ordine, viene sparato e costretto a fuggire.
- Spider-Man Wanted! da Amazing Spider-Man 70 del 3/69: Kingpin, in galera, cerca in tutti i modi di forzare le barre di ferro che lo relegano nella sua cella, mentre Pete, disttrutto, torna a casa con la Tavoletta d’Argilla, nascondendola per ora in camera sua. Lì è tormentato da incubi a raffica, e il mattino qualcuno si avvera, poichè litiga con Gwen, che gli esprime in faccia le sue accuse di vigliaccheria. Intanto gli studenti in rivolta vengono rilasciati e parlano col Rettore dell’ESU (una versione incredibilmente somigliante allo Stan Lee dei nostri giorni), che accorda a trasformare la sala esposizioni in una Casa dello Studente. Frattanto, a Kingpin riesce l’evasione (ha forzato le barre di ferro della prigione!) e Spidey non appena apprende la notizia cerca di rintracciarlo, picchiando suoi ex-scagnozzi come se fossero punching-ball. Infine lo rintraccia e riprende una nuova lotta, che finisce con una nuova sconfitta di Kingpin. Spidey sta per catturarlo, quando si intromettono Ned Leeds e J. Jonah Jameson arrivati in macchina, che chiamano la polizia. Nello stesso istante arriva una seconda macchina, dalla quale una voce femminile ordina a Kingpin di salire; lo zar esegue e mentre Spidey cerca di inseguirli, si mette in mezzo Jameson, che accusa ancora una volta Spidey di essere complice del criminale. L’Uomo Ragno, incavolato, prende Jameson dalla giacca e gli urla contro di dargli addosso senza motivo. Jameson, per lo spavento, ha un collasso e sviene. Pete, confuso, fugge dal luogo dello scontro poco prima che arrivi la Polizia, che scorta Jameson in ospedale.

Copertina originale di Amazing Spider-Man 69
Gran bel numero di Spider-Man Collection questo, con l’inizio della saga dell’antica tavoletta, con temi di attualità e momenti soap opera incastrati davvero bene.
Kingpin, secondo me, è un criminale un pò esagerato, che anche senza alcun tipo di superpotere, riesce a mettere in difficoltà Spidey che dovrebbe avere la forza proporzionale di un ragno, decisamente tanta se confrontata alla massima forza a cui può aspirare un qualunque essere umano, anche grosso e grasso come Kingpin. Non riesco a credere che una persona, per quanto forte, riesca a forzare a mani nude le sbarre di una prigione di ferro. Inoltre ritengo stupide alcune scelte di Pete, in particolare quella di tenersi l’antica tavoletta a casa. Avrebbe potuto in qualsiasi momento andare alla centrale di polizia di New York con le manu alzate per consegnare la tavoletta e si sarebbe lavato le mani di qualsiasi accusa. Capisco la voglia di creare drama e tensione, ma almeno si fossero scelti un motivo più realistico per cui Pete non avrebbe potuto consegnare alle autorità il bene “rubato”.
Per il resto, però, non ho nulla da dire sulle vicende narrate in Amazing, la storia tra Pete e Gwen va al ribasso, May non viene quasi citata in queste pagine, la vita sociale di Pete è di nuovo scesa sotto terra, anche per via del fatto che tutti lo chiamano vigliacco perchè, giustamente, appena arrivano guai, Pete scappa per cambiarsi in Spidey!
Ah, due parole sulla storia da Marvel Super-Heroes: pessima e noiosa! Il Mago è un avversario troppo più sgravato, direi anche più forte di Dr. Strange, che chiaramente è un nemico al di là della portata di Spidey. Non aveva chance di vincere, e gli stessi autori se ne sono resi conto, al punto che sono dovuti ricorrere ad un Deus-Ex-Machina per salvarlo. Belli, bellissimi (per l’epoca) i disegni, ma la storia di per se è proprio da buttare.
Face front!
Voto Personale: 7,5/10
One Piece: Strong World, capo und coda
(A cura di Wise Yuri)
Recentemente ho visto (con un ritardo ciclopico, ma amen) il 10° film di One Piece, ed il mini-episodio uscito in seguito per dare un pò di background agli avvenimenti del film. (e su alcuni personaggi della serie nel complesso) Questa è stata una vera e propria eccezione, in quanto mi ricordo di aver visto, mi pare (gli ho visti qualche annetto fa), il 5° e 6° lungometraggio dell’anime, e maremma tremota se erano orribili, l’unica cosa che mi ha spinto a vedere Strong World è stata la partecipazione di Eiichiro Oda, il creatore, disegnatore e scrittore della serie, per celebrare il 10° anniversario dell’anime di One Piece. Iniziamo, a “suorpresa”, dal film in sè.
WARNING: Dò per scontato che seguiate One Piece e siate aggiornati con l’uscita del manga o dell’anime, non spoilero, ma semplice non vi spiego chi è chi e cosa è cosa. Giusto per essere chiari.
Strong World prende luogo in mezzo agli archi narrativi di Thriller Bark e dell’arcipelago Sabaody, e vede il pirata Shiki, il Leone Dorato, nemico giurato del leggendario Gol D. Roger, tornare sulla scena dopo ben 20 anni per devastare l’ East Blue. I membri della ciurma di Cappello di Paglia, che sono tutti nati in quella parte del mondo, decidono di fermare la loro avventura per vedere cosa sta succedendo di preciso alla loro terra natale. Durante il viaggio sono avvicinati da Shiki, che con l’inganno cattura Nami e disperde il resto della truppa nella suo arcipelago di isole volanti, ricolmo di bestie geneticamente modificate.
Devo dire la verità, non mi aspettavo un capolavoro, ma con Oda a scrivere il copione, mi aspettavo onestamente di meglio, si nota che è scritto in maniera molto più curata rispetto agli altri film della serie, alcuni ridicoli anche per gli standard degli anime. (in un film c’era un cattivo col potere di diventare caramello, lasciamo perdere) Shiki non è un cattivo memorabile, ma non è poi così pessimo, e poi ha un timone incastrato in testa, oltre a due spade per gambe (se l’è tagliate per scappare da Impel Down), quindi è ok. il mio personaggio preferito è il dottor Indigo, braccio destro di shiki, solo perché ha delle scarpe da clown che fanno rumori buffi, ed invece di parlare si mette a mimare come un imbecille. XD
Non è un brutto film d’animazione, soprattutto considerando che è lì solo per speculare sull’ormai florida e perpetua fama di One Piece, ma il punto è, stringi stringi, è la solita pappa: c’è un pericolo in arrivo per la ciurma, arriva un nuovo cattivo, i membri della ciurma vengono separati, si riuniscono, e Luffy (mi rifiuto di chiamarlo Rubber) finisce il nemico con la solita mossa. Succede anche nella saga regolare una roba del genere, ma poteva essere fatta meglio, ecco tutto. Nulla di speciale.
Alcuni episodi dell’anime furono fatti per introdurre la trama del film che sarebbe uscito a breve nelle sale, e ci fu un mini-episodio, ambientato 20 anni prima degli avvenimenti della serie, che faceva luce sul personaggio di Shiki, e sulla nascita della rivalità tra lui e Gol D. Roger. Inoltre forniva dei retroscena su altri personaggi, sia principali che minori, come il tizio con l’afro incastrato in una cassa del tesoro, che appare nei primi volumi, se non ve lo ricordate è normalissimo, era un personaggio “molto secondario”, ed era veramente all’inizio inizio del manga/anime.
In conclusione, Strong World non è da buttare come film di One Piece, ma non è nulla di superlativo per l’osservatore comune, e oserei dire anche per i fan della serie. In sintesi, leggetevi il manga e basta. XD
Dylan Dog – 2
Jack lo Squartatore
(A Cura di Celebandune Gwathelen)
Secondo numero di Dylan Dog, uscito nel lontano Novembre ’86, in questa vicenda, dopo aver assistito ad una seduta spiritica per richiamare dai morti l’anima di Jack lo Squartatore, iniziano ad esserci a Londra diversi omicidi simili a quelli fatti dal famoso sconosciuto killer del ‘800. Dylan viene messo su quella pista da Jane Sarandon, unica erede e prima sospettata dell’uccisione della prima vittima, Sarah Sarandon, donna incredibilmente ricca. Dylan irrimediabilmente inizia a frequentare la pazzoide ereditiera, che gli mostra il Museo delle Cere, luogo perennemente raffreddato da ventole di areazione non poco rumorose, dove fanno l’amore, mentre altrove “Jack lo Squartatore” uccide ancora. Più tardi quella notte, Dylan si intrufola nella casa in cui è stata fatta la seduta e scopre che era tutto un falso, con lo “spirito” del defunto proiettato a mò di ologramma nel fumo della casa. Dylan ipotizza quindi che l’assassino è una delle restanti persone presenti alla seduta, che danno di matto, e le altre sono le potenziali vittime. Così l’Ispettore Bloch fa sorvegliare le restanti persone 24 ore su 24, ma per colpa dell’ostinazione degli stessi, i sorvegliati scappano dalle loro guardie e contiuano a fare le loro regolari scappatelle. In seguito ad una di queste, una nuova vittima viene trovata l’indomani successivo, tale Margareth, amante ultrasettantenne dell’altrettanto vecchio Lord Dunsany.
In seguito a quest’ultimo assassinio, Dylan e Jane Sarandon si trasferiscono nella tenuta del Lord, mentre l’ultimo altro partecipante della seduta, tale Richard Dewey, viene sorvegliato dagli uomini di Bloch. La notte però arriva la notizia che Dewey è scomparso, e per quanto Dylan lo incolpi, Bloch lo avvisa che l’assassino è stato dichiarato destrimane dalla scientifica, mentre Dewey è mancino.
Nella tenuta del Lord contina la commozione, prima Jane urla per via di un incubo (per poi ritirarsi), poi Dylan va a trovare Dunsany nel suo studio, per scoprire che il vecchio Lord vuole vendicarsi della morte di Margareth di persona. La notta però non è finita, e quando una domestia dice di vedere un fantasma di una ex-abitante della tenuta, tutta l’attenzione si sposta di nuovo in un’altra ala del maniero. Dylan ha un intuizione e corra subito di nuovo verso la stanza di Lord Dunsany, per trovarlo orribilmente sgozzato e decapitato. Un secondo dopo, anche Jane è scomparsa e squilla il telefono. E’ Dewey che afferma di averla rapita ed essere lui Jack Lo Squartatore. Dylan al telefono riconosce il rumore dell’impianto di raffreddamento del museo delle cere, e si dirige lì col suo Maggiolino Bianco, senza dire nulla a Bloch. Giunto lì, trova Dewey sgozzato nella statua a cera di Jack Lo Squartotre con Jane che piange ai suoi piedi. MA lì Dylan scopre l’inganno: il bisturi è nella mano destra di Dewey, che però è mancino. Jane ruba la pistola a Dylan e gli spiega gli avvenuti, dichiarando di aver ucciso Sarah per ereditare i suoi soldi, e aver fatto gli altri omicidi “senza senso, per mascherare l’unico sensato”. Alla fine della storia, la giovane prova ad attaccare Dylan, ma questo schiva i suoi attacchi e urta l’impianto di raffreddamento che va in corto e inizia un incendio. In quel momento, Dewey cade dalle braccia della statua di cerca di Jack lo Squartatore, che attacca Jane con la sua ascia. Dopo averla uccisa, attacca Dylan, ma la mano con l’ascia si scoglie e si stacca, e Dylan fugge. I suoi ultimi pensieri, che concludono l’albo sono: “Avevo visto veramente la statua di Jack annimarsi?… E se invece era stata solo un’allucinazione provocata dal dolore, chi aveva ucciso Jane?…”

Una scan dell albo: qui vediamo come Dylan scopre come funziona l'ologramma usato durante l'evocazione di Jack!
Un bel modo di finire il secondo albo di DYD! =) Personalmente la storia mi è piaciuta, e per quanto ci sia molto poco di “sovrannaturale” nell’albo per la sua quasi totale durata, il finale è altamente scenico e stupendo. I disegni sono belli come nel primo albo, e a differenza di quest’ultimo non si intuisce affatto fin dall’inizio cosa succede nella storia che Scalvi ha inventato basandosi su questo famoso personaggio della storia inglese, in particolare londinese. Bellissima l’idea, quasi un classico ormai, di Jane che a fine albo racconta ogni delitto visto dal suo punto di vista, con Dylan che inserisce le parti mancanti del racconto durante questa specie di confessionale.
E bellissimo anche il finale, in cui è come se Jack lo Squartatore si riprende ciò che era suo, ovvero la fama di essere il più grande degli assassini di Londra, uccidendo a fine racconto Jane. O era tutto un’allucinazione? =)
Grouchata dell’Albo: La sapete quella del lord che telefona a casa e chiede al maggiordomo di passargli la moglie? Il Maggiordomo fa: “Spiacente ma sua moglie è a letto con un altro uomo” “molto bene,” dice il Lord “Allora prendete una pistola, uccideteli entrambi e poi sbarazzatevi dell’arma” Dopo un po’ il maggiordomo torna al telefono e dice: “Fatto signore” “Benissimo e vi siete sbarazzati dell’arma?” “Sì signore l’ho buttata in piscina ” “Piscina? Ma che numero ho fatto?”
Voto Personale: 7,5/10
É tu-tut-tto gente, ci si ribecca settimana prossima, stesso bat-blog, stesso bat-giorno!
16 novembre 2011 alle 00:25
-Macrocrimine Number Five
Anche io ero tra la folla virtuale che si era radunata attorno al countdown per questo trailer, però ero scettico. E a dire il vero, il mio timore si è confermato.
Lasciando stare che non sono affatto un appassionato della serie, devo dire che nonostante tutto penso che se mi ci metterei, mi divertirei; e prima o poi lo farò, avendo acquistato il pack completo a 7,50€ da Steam, è facile che un giorno mi verrà il pallino di giocarmene uno. In ogni caso, il primo GTA la cui ambientazione mi ha ispirato davvero, è stato il 4, mentre il 5 sembra ripercorrere quella strada soleggiata e colorata di San Andreas. Quindi insomma, partiamo male, fortuna che posso sempre giocarmi gli altri 😀 .
11 marzo 2013 alle 11:35
Anche qui un breve commento sul secondo episodio di Dylan Dog, Jack lo Squartatore:
– mi è piaciuto anch’esso molto, forse anche più del primo, per la sua natura giallistica che lasciava poco spazio al paranormale, ma sul finale (o meglio, nelle ultime 2-3 tavole) mi son cadute le palle……:facepalm:
“INIZIO SPOILER”
ok che il fumetto tratta il paranormale, ed è un compromesso che son ben disposto ad accettare nella quotidianità del fumetto, ma se una storia me la impostate sul realistico e la sviluppate così fino alla sua conclusione, non potete piazzarmi il sovrannaturale nelle ultimissime tavole per salvare il culo al protagonista, per me è davvero poco rispettoso nei confronti del lettore, uno schiaffo madornale alla sospensione dell’incredulità!!! “FINE SPOILER”
A parte ciò, anche qui il megaspiegone finale stonava un po’ (ma è stato simpatico il siparietto creatosi con Dylan che aiutava il killer nello spiegone XD), ma forse è un segno distintivo dell’opera (poi se accade solo in questi due episodi non so), chissà!
11 marzo 2013 alle 17:25
SPOILER
Sul finale va detto che il racconto viene raccontato da Dylan in prima persona, come se fosse un rapporto poliziesco. Dylan ammette di non sapere cosa abbia visto davvero e che questo è quello che a lui è parso di osservare. Ci lascia nel dubbio, insomma.
Certo, è un “narrative device”, ma secondo me salva l’albo dal totale facepalm! 😉
E, si, bella la scena in cui i due (Dylan e la colpevole) parlano dei delitti! =)
Sinceramente comunque, questo è uno dei motivi per cui questa storia mi è piaciuta un pò meno della precedente!
11 marzo 2013 alle 22:36
Non ho ben capito una cosa del tuo post…io nella tua recensione ho letto che lo reputi un buon numero, finale che a me non è piaciuto compreso, mentre nel commento dici che senza questo “narrative device” l’albo sarebbe stato da facepalm…non capisco…