The Weakly Hobbyt #40

The Weakly Hobbyt #40

Bentornati, Benvenuti, Bennavigati! Domenica 13 Novembre in quel della Germania (e più o meno anche nel resto del mondo, se leggete l’articolo il giorno della pubblicazione! XD ), giorno freddo ma soleggiato, come ne vivrò ancora pochi prossimamente, temo. La settimana di Hallowe’en è ormai bella che passata, ma visto che non è possibile scrivere di tutte le cose Hallowe’enose in un solo articolo, quest’oggi non saremo schivi di scrivervi d’orrore, demoni, terroristi, zombie e incubi vari! Come facciamo ad essere così contenti nonostante il freddo, consegne universitarie che si avvicinano e una dannata gatta che non smette di farla sul tappeto di casa? Beh, diciamo solo che ogni tanto, molto raramente a dire il vero – ma succede!, le notizie politiche riescono ancora a farci felici! =)

Sommario

  • A Nightmare on Elm Street
  • Warrior
  • Hector: Badge Of Carnage
  • Left 4 Dead
  • DmC – Devil may Cry
  • BlackSad
  • Spider-Man Collection 24

A Nightmare on Elm Street
(A Cura di Celebandùne Gwathelen)

A Nightmare on Elm Street

Hallowe’en è passato ormai da un pò, ma ciò non mi vieta di parlarvi di un classico dei film d’orrore degli anni ’80!
Visto con la mia adorabile (satanica =P ) ragazza la notte di Hallowe’en, soli soletti nella mia gigantesca casa in Italia (gigantesca paragonata alla mia “abitazione” qui in Germania), è stata la prima volta che mi sono avvicinato a questa saga. Ne avevo già sentito parlare in precedenza, ovviamente, leggendone in diverse Top Ten/Top 100 sui film dell’orrore, ma non ho mai avuto modo (o voglia) di approfondire.
La notte delle zucche è stata la mia occasione: basta perdersi in chiacchiere, parliamo del film!

SPOILER A-GO-GO!

I protagonisti della vicenda sono quattro teenager, Tina e il suo “ragazzo” Rod (in realtà la loro sembra essere una “cosa di solo sesso”) e Nancy e il suo ragazzo Glen. Tina, la notte in cui inizia il racconto, ha avuto un incubo in cui sognava di essere inseguita da un uomo pieno di segni di bruciature in viso, e con un guanto pieno di coltelli al posto delle dita. Quando si sveglia dall’incubo, nota di avere degli squarci sulla vestaglia da notte proprio dove glieli stava facendo nel sogno lo strano inseguitore. Parlando di questo sogno il giorno successivo con Nancy, l’amica le confessa di aver avuto lo stesso incubo. I quattro amici decidono quindi di dormire, per quella notte, nella stessa casa, per farsi coraggio. Glen pensa di concludere con Nancy, ma viene deluso da questa, mentre Rod e Tina se la spassano al piano di sopra.
Ma il divertimento è di breve durata: dopo aver fatto sesso ed essersi addormentati, Tina ha di nuovo lo stesso incubo, e viene uccisa nello stesso, e Rod, che si sveglia per le urla della sua compagna, rimane inerme di fronte alla scena, totalmente paralizzato dalla paura quando vede la ragazza tirata sul suffitto da mani invisibili che la squartano in maniera inumana. Nancy e Glen arrivano nella stanza quando è già troppo tardi, e in quel momento Rod fugge.

Freddie Krueger vuole un abbraccio!

Guardate la silouhette di un uomo mal compreso dalla società: aveva solo bisogno di tanto affetto! Diamogli un abbraccio!

Nei giorni seguenti viene inseguito dalla polizia e arrestato, in quanto ritenuto l’unico possibile assassino della ragazza, ma Nancy sa che non è così, avendo avuto anche lei un incubo in cui veniva inseguita dall’uomo con coltelli al posto delle mani, ed essendosi svegliata dallo stesso con un’ustione sul braccio che si era provocata in sogno. La ragazza inizia a credere che ci sia uno strano collegamento tra i loro incubi e la realtà, e addormentanodsi con Glen che la sorveglia, va a trovare Rod in prigione. Lì vede di nuovo lo strano uomo col viso ustionato, che finge di soffocarlo nel sonno. Quando lui la vede, Nancy scappa e cerca di farsi svegliare da Glen, che però nel frattempo si è addormentato. Svegliatisi per un caso fortuito, i due in piena notte vanno alla stazione di polizia, dove lavora il padre di Nancy, e chiedono di visitare Rod, temendo sia in pericolo. Quando, dopo infinte suppliche, riescono a raggiungere la cella, lo trovano impiccato al soffitto. Per i poliziotti sembra suicidio, Nancy sa che non è così. Cerca così di investigare su questo strano personaggio, e scopre dalla madre che il suo nome è Freddie Krueger, un assassino spietato di oltre venti bambini negli anni ’60, che per una truffa giudiziaria era riuscito a scappare dalla certa condanna a morte. I genitori delle vittime e dei loro amici, indignati, lo accerchiarono nel locale caldaia della sua casa e gli diedero fuoco. A quanto pare, l’assassino è tornato dalla tomba per vendicarsi!

Tina nell'incubo di Nancy

Quando sogni qualcosa così, c'era qualcosa di non cotto bene nella Pasta e Rape della sera prima...

Nancy e Glen però non vogliono rimanere a guardare inermi, e cercano di ideare un piano per liberarsi di Krueger. Scoprono che questo è possibile quando Nancy, portata dalla madre a fare una terapia del sonno, si sveglia con non solo dei graffi sulle braccia, ma anche il cappello di Freddie in mano! La ragazza vuole provare a portare nella realtà l’assassino come ha fatto col suo cappello, semplicemente standogli addosso nel momento in cui si sveglia. Il piano viene distrutto dalla madre di Nancy, Marge, donna alcolizzata e separata dal marito poliziotto, che mette delle sbarre di ferro davanti alle finestre per evitare ai due innamorati di vedersi di nascosto. Durante la notte, Glen e Nancy provano comunque a eseguire il piano, ma prima che Nancy riesca ad iniziarlo, Glen si addormenta e viene fatto in mille pezzi dal suo letto come se questo fosse un tritacarne. Disperata, Nancy si addormenta dopo aver riempito la casa di trappole, e riesce a tirare Krueger fuori dal sogno. Lì lo combatte, anche grazie alle sue trappole e lo imprigiona nello scantinato, chiamando poi a squarciagola il padre, che da poliziotto era accorso alla casa di Glen, di fronte, per questo ennesimo assassinio. In qualche modo Krueger riesce ad uccidere Marge, ma poi Nancy lo elimina voltandogli le spalle e dicendo di “non credere più in lui”. Krueger si dematerializza e sembra tornare tutto alla normalità, con tutti i suoi amici di nuovo in vita, se non fosse che…

Glen Depp

Glen (Johnny Depp) promette a Nancy che non si addormenterà quella notte. Non andrà proprio così...

Come ogni film d’orrore che si rispetti, è il male a vincere alla fine, e anche se sembra che Nancy sconfigga Freddie Krueger, alla fine è quest’ultimo ad avere la meglio.
Tutto sommato, è stata una visione molta piacevole, e nonostante il film sia stato girato e fatto uscire nelle sale cinematografiche ben due anni prima della mia nascita, regge ancora molto bene il confronto con le pellicole di oggi. L’immagine (della versione DVD con scene extra da noi vista) è molto nitida anche per gli standard di oggi, e gli effetti speciali splatter presenti nel film in ogni dove sono sufficientemente ben fatto da non sembrare totalmente fake.
Come film horror è molto grafico nel rappresentare la violenza, al contempo però riesce a incutere un timore psicologico più che terrorizzante, poichè l’idea di un uomo che ti uccide nel sogno non è proprio facile da digestire. Ho una fantasia molto vivida, ma non mi ritengo una persona molto facile da spaventare in generale, men che meno coi film, ma riuscire ad addormentarmi quella sera è stato leggermente più difficile del solito, per via delle (perdonatemi il termine) seghe mentali che mi sono fatti prima dell’arivo di Morfeo. Ritengo quindi che la missione del film sia stata più che raggiunta, oggi a 27 anni dalla sua uscita.
Ho visto il film in Italiano, e ritengo che il doppiaggio sia stato fatto abbastanza bene, ma vi saprò dire meglio quando vedrò la versione in lingua originale. Gli attori sicuramente sembrano interpretare abbastanza bene le loro parti. A tal riguardo, prendetemi per distratto, ma non mi sono reso conto che Glen fosse interpretato da Johnny Depp finchè non ho visto scorrere i titoli di coda del film. Ho conosciuto il Signor Depp con Pirati dei Caraibi, o pochi anni prima al massimo, e vederlo così giovane mi lasciato senza nome da affibiargli. Il suo recitare non è male, tutto sommato, ma secondo me nessuno dei “teenager” recita in maniera stellare. Freddie Krueger invece mi è piaciuto molto come interpretazione, per quanto a tratti molto scenica e poco pratica, e per quanto con pochi momenti davvero degni di nota. Ma d’altro canto il suo personaggio non compare poi molto spesso, quindi stiamo “apposto”.

Freddie

Fate “Ciao!” con la manina! Guardate che sorriso gentile...Freddie vi vuole bene da MORIRE!

La colonna sonora è stupenda, mi è piaciuta molto, riesce a creare bene atmosfera, e la sensazione di fuga impossibile nelle fasi di sogno è sottolineata benissimo dagli strumenti che suonano in sottofondo. Anche la regia del bravissimo Wes Craven è da plauso, con scene molto azzeccate, primi piani e inquadrature che riescono a massimizzare l’esperienza d’orrore della pellicola, lasciando allo spettatore poco spazio visivo e molto lasciato all’immaginazione.

Conclusioni? Un classico dei film d’orrore che merita di stare nelle alte posizioni in cui ne sono venuto a conoscenza! Da vedere la sera per goderselo al massimo del suo effetto “horror”!

Voto Personale: 8,5/10

Brotherhood

(A cura di Wise Yuri)

Questo weekend, o quando avete voglia, potreste andare nel più vicino cinema, e perdere un’ora e mezzo circa della vostra vita a guardare una commedia italiana indegna della nomea di commedia. O potreste fare qualcosa di diverso, e vedervi un bel film. Sto parlando di Warrior, una storia di rivalità ed incomprensione tra fratelli, ambientata nel mondo delle lotte di arti marziali miste. Purtroppo per spiegare bene il film dovrei rovinarvi il piacere di vederlo, quindi mi terrò sul generico ed eviterò spoiler, ci sono già i trailer che raccontano fin troppo dei film che potreste voler vedere.

Tommy e Brendan sono due fratelli che non si vedono più dalla morte della madre, evento che li ha separati l’uno dall’altro. Dopo molto tempo, il caso li fa rincontrare in occasione di Sparta, un torneo di MMA (Mixed Martial Arts, ovvero Arti Marziali Miste) con in palio una somma faraonica per eventi del genere: ben 5 milioni di dollari. Tommy torna alla casa del padre, per andare a trovarlo dopo tanto tempo, ma trova sempre il solito patetico alcolizzato che lo aveva cresciuto, e questo loro incontro è tutt’altro che piacevole; tuttavia, scoperto che questo torneo avrà luogo, Tommy si ritrova a dover chiedere a suo padre di allenarlo alla “vecchia maniera”, seppur riluttante all’idea di dover passare del tempo con lui.

l’altro fratello, Brendan, ha una moglie, due figlie, fa il professore di fisica, e non combatte più (mentre il fratello è stato anche un marine), ma dei problemi finanziari rischiano di rovinargli la vita, e per non perdere tutto, è costretto a tornare sul ring. E sebbene l’idea di vincere la più grande manifestazione di MMA del pianeta, per lui, il “professorino”, possa sembrare impossibile, Brendan deve puntare tutto su questa piccolissima chance, e tornare tra “gli animali”, come gli definisce il preside della sua scuola.

è una storia di incomprensione, di rivalità tra fratelli, di sacrificio. è un’ottimo film drammatico, e sebbene la premessa non sia onestamente la più originale, e le lotte non puntino ovviamente al realismo, questi sono dettagli, in quanto i personaggi sono fantastici, le interpretazioni sono più che ottime, ed anche se prevedete pressappoco quello che succederà nel film, il modo in cui è realizzato è più che solido e riesce comunque a tenervi incollati alla poltrona, senza farvi affatto pesare le due ore della pellicola. è lunghetto, ma cattura la vostra attenzione fin da subito e la mantiene costante per tutta la sua durata. Il trittico di personaggi principali è composto dai due fratelli e dal loro padre: Tommy è freddo, incurante e pesante, segnato dalla guerra, ma non cerca la pietà di nessuno per questo; Brendan è una persona normale, paziente e tranquilla, un professore, tutt’altro che un agguerrito animale da gabbia, mentre il padre, Paddy Conlon, è un patetico alcolista solo e disprezzato dai figli perché sono stati cresciuti da un uomo sempre ubriaco, che cerca goffamente e disperatamente di riallacciare i rapporti con i figli.

Non ho nessuna lamentela, punzecchiatura o battuta particolare da fare, c’è un momento in cui Tommy sembra Stallone, e c’è un montaggio che mostrano l’allenamento di Tommy e Brendan, un pò alla Rocky, ma da qui a chiamarlo “piccolo tributo” ce ne passa, visto che il film non è neanche sulla boxe. Ah, dimenticavo, c’è Kurt Angle (un wrestler) che interpreta Koba, il letale campione russo di MMA. Seriamente, non ho molto altro da dire, o meglio, ho molto da dire, ma ripeto, non voglio rovinarvi il piacere di vederlo,per cui vi dico solo che ne vale la pena di cercare il posto in una sala buia, cercando di leggere numeri di poltrona smangiucchiati dal tempo,e far sloggiare gente che non vedendo una cippa si è messa per caso al vostro posto. Consigliato. 🙂

Noi Negoziamo Coi Terroristi… Male

(A cura di Wise Yuri)

Io sono il tipo di persona che, se non fosse per la brutta abitudine di rompere e/o perdere i cellulari, sarebbe rimasto col il solito Nokia 3310. recentemente, grazie ad un’offerta, ho fatto un balzo tecnologico e ho preso un iPhone. Cercando qualche giochillo sull’Apple Store, mi è venuta in mente questo punta-e-clicca episodico, Hector: Badge Of Carnage, sviluppato dalla Straandaloper e dalla Telltale, e distribuito da quest’ultima per i dispositivi Apple, e recentemente anche su Steam. Il primo episodio mi è piaciuto molto, e quando avrò qualche spicciolo in più prenderò gli altri due, per adesso vi parlerò dell’episodio 1, intitolato “We Negoziate With Terrorists” (in italiano: Noi Negoziamo coi Terroristi),

Siccome un terrorista ha preso ostaggi in un edificio, ed i negoziatori continuano a venir seccati uno dopo l’altro, la polizia di Clappers’ Wreake, piccola cittadina britannica, è costretta a chiamare l’agente Hector perché risolva la situazione. Hector è il prototipo del poliziotto irlandese, corrotto, ciccione, sempre ciucco, e sudicio in tutte le possibili interpretazioni della parola, quindi perfetto braccio al servizio di una città con poca, poca legge. Al nostro protagonista toccherà soddisfare le richieste dell’anonimo terrorista, il che significa investigare, esplorare, parlare con strambi personaggi, soddisfare le richieste di veterani di guerra con argomentazioni a canne mozze, e trovare un possibile utilizzo a tutto quello su cui riuscite a mettere le vostre sozze mani.

la Telltale riesce nuovamente ad imboccare ai giocatori un’avventura grafica di buona qualità, specialmente per il “piccolo” iPhone, ricolma di personaggi corrotti, esagerati, inquietanti, ubriachi, perversi, con un humour rozzo, sudicio, cattivello, e per questo irresistibile. E questo è l’appeal del titolo, che lo rende divertente e godibile, questo sordido punta-e-clicca. Non voglio spoilerarvi nulla, ma se devo fare un esempio per far capire il tono del gioco, direi che il demolire un edificio con dei dildo a motore sia più che esplicativo. XD I controlli sono intuitivi e comodi, il touch screen del dispositivo “Mela” risponde molto bene, interagire, usare e combinare sono azioni, letteralmente, a portata di dito. Vi ho incuriosito od aiutato a scegliere se prendere il gioco o no, nel caso foste indecisi? Me ne frega qualcosa? Beh, qualcosina sì.

Ad ogni modo, trovo difficile dire di no ad un gioco i cui sviluppatori presentano così: “sentite, onestamente non ce ne frega niente se vi piace o no,vogliamo che lo compriate, punto.” XD

Left 4 Dead
(A cura di Celebandùne Gwathelen)

Left 4 Dead

Con lo stesso spirito con cui vi ho parlato di “A Nightmare on Elm Street” vorrei ora parlarvi di Left 4 Dead, sparatutto multiplayer della Valve datato Novembre 2008. Costruito sull’ormai vecchio ma sempre efficace motore grafico “Source”, lo stesso che ci ha regalato le grazie di Half-Life 2 (di cui un giorno vi parlerò), Left 4 Dead è l’ennesimo shooter prodotto dalla casa di Gabe Newell, che piuttosto che stancarsi di fare sempre le stesse cose, riesce a innovare un genere di gioco in gioco. Così Half-Life, così Half-Life 2, poi capito che il genere Single FPS aveva finito di essere fonte d’innovazione (se non tecnologica, come Crytek riesce tutt’oggi a dimostrare), hanno iniziato a fare roba come Left 4 Dead e Portal.
Oggi parliamo di questo primo. Il cuore del gioco batte molto forte, con un concetto molto semplice. Il mondo è stato infettato da uno strano virus che rende le persone dei simil-zombie. Il giocatore, accompagnato da un massimo di tre amici connessi online o bot guidati dall’Intelligenza Artificiale, deve riuscire ad arrivare sano e salvo da un punto A delle mappe fornite dal gioco al punto B, uccidendo nel frattempo orde ed orde di zombie mandategli contro da un artificio chiamato “Director AI”. Ad aiutarci in questo ci sono armi più o meno forti, pile di munizioni extra e medikit; ad aggiunere un tocco di sfida al tutto ci pensano degli infetti speciali, che andrò a descrivere tra un attimo. Per dare un certo senso di continuità al tutto, due, tre o anche cinque cartine vengono raggruppate in campagne, che altro non sono che “n” cartine collegate da un certo senso di continuità ambientale e da armi, oggetti e statistiche che si trasportano dall’una all’altra.

L4D Poster

Curano l'infezione, al ritmo di una pallottola per volta!

Dopo un solo paragrafo ho già un bel pò di robe da spiegare. =)
Iniziamo dai personaggi: come già detto sono quattro, e per quel che riguarda le loro statistiche, sono assolutamente identici, rendendo la preferenza dell’uno o l’altro una cosa meramente estetica: Frank è un biker stereotipato, Luis un impiegato aziendale, Zoey una studentessa universitaria e Bill un veterano della guerra del vietnam. Per motivi che non sono interessanti, tutti e quattro sono imuni al virus che dilaga, e quindi non sono i morsi degli zombie che li possono uccidere, ma l’accumularsi delle ferite o altri usuali modi di morire (cadere da grattacieli, scogliere, sbranamenti, esplosioni in faccia, roba così insomma). Non è per questo possibile ignorare le centinaia di zombie che ci verranno adosso, ma anzi vanno debellati a più non posso, con i mezzi che il gioco ci fornisce. Questi sono otto.
C’è una classica pistola 9mm, l’unica arma con munizioni illimitate (accorgimento azzeccato per non rendere il gioco un survival horror, ma un’esperienza sempre dinamica e rapida), che volendo può essere raddoppiata in un accoppiata da 30 proiettili a ricarica. Abbiamo un Uzi da 50 colpi a caricatore, rapido nello sparare, ma con pochi danni a pallottola. Dal lato opposto c’è la doppietta, fucile da 8 colpi, dalla potenza spaventosa a corto raggio, ma con ricarica lenta e impreciso a distanza. Il Fucile d’Assolto è il fratello maggiore dell’Uzi, ha sempre 50 colpi sparati a raffica, ma potenza di fuoco molto maggiore. Il Fucile a Pompa militare è invece la versione potenziata della doppietta, con un raggio d’effetto più ampio, e con velocità di fuoco aumentata. A chiudere la fila dei fucili c’è quello di precisione, con potenza di fuoco assurda e mirino ma che spara un solo colpo a botta, e non è quindi consigliabile da usare se si viene circondati dagli squilibrati infettati (e capiterà spesso, fidatevi).

L4D Sewers

L'impianto di drenaggio non è un bel posto dove trovarsi aggirati da orde affamate di rabbiosi zombie!

Ad accompagnare le armi, ci sono due tipi di “granate”; da un lato c’è la molotov, classica bottiglia piena di alcool, che alla rottura si sparge e rende il terreno incendiato per breve tempo, dall’altra la “pipe bomb”, una granata con allarme sonoro, che attira a se tutti gli infetti e poi scoppia in una rossa nube di sangue.

Occasionalmente il gioco vi darà altri mezzi di distruzione: tra questi i più frequenti sono taniche di benzina, che hanno un effetto molotov triplicato, bombole di gas in due varinati (grandi e piccole) che esplodono dopo alcuni colpi come delle bombe, e mitragliatori a canne, micidiali strumenti di morte definitiva, plagiati da surriscaldamento e immobilità. A ogni occasione di poter utilizzare questi nuovi mezzi, è frequente applaudire alla loro comparsa, visto che gli Infetti hanno la cattiva abitudine di rendervi la vita davvero difficile. In particolare gli infetti speciali.
Questi sono cinque:

  • Boomer: Queste palle di lardo vaganti in realtà contengono un’accecante bile, che, se riescono a vomitarvela addosso, ha la cattiva abitudine di attirare orde di zombie su di voi per via del suo disgustoso odore (o qualcosa del genere). Evitate di ucciderli a poca distanza, esplodono!
  • Hunter: Un tempo erano degli emo, incappucciati e con abiti scuri. Adesso adorano emulare Spider-Man, si arrampicano sugli edifici e vi saltano addosso con un urlo disumano. Una volta addosso, vi sbraneranno senza sosta, e solo gli altri potranno aiutarvi a toglierveli da sopra. Li odio.
  • Smoker: Ex-fumatori contagiati dall’infezione, questi infetti sono molto alti e dotati di una lunga lingua appiccicosa, con la quale tenteranno di catturarvi e appendere dall’alto di edifici o tirarvi a se per poi sbranarvi. Solo con l’aiuto degli altri riuscirete a liberarvi. Uccidendoli esplodono in una nube di fumo verde tossico, che oscura la vista a chi ci passa attraverso.
  • Tank: Dei veri carrarmati mutanti, questi fusti hanno una massa muscolare non indifferente, e quelle rare volte in cui non vi caricheranno addosso per prendervi a pugni con le loro braccia da 500kg, vi butteranno contro macchine o pezzi di rottami presi dal terreno. Solo con uno sforzo unito del gruppo sarà possibile buttare giù queste bestie.
  • Witch: Le più spaventose e letali in assoluto: sembrano delle innoqui ragazzine pallide che stanno in un angolino a piangere. Una volta infastidite, però, vi renderanno la vita un inferno. Vi caricheranno contro urlando e basta un colpo, e siete a terra; dopodichè iniziano a sbranarvi con i loro lunghi artigli. Anche qui, solo lo sforzo unito del gruppo riuscirà a salvarvi la pelle.
L4D Chruch

Zoey non è molto convinta che andare verso una chiesa costruita dietro un cimitero sia la cosa migliore da fare...

Le Campagne ufficiali del gioco sono sei, quattro erano disponibili all’uscita del gioco, le altre due sono state aggiunte come DLC gratuiti col passare del tempo. Ve le presento in sequenza cronologica degli avvenimenti:

  1. No Mercy5 cartine: Ritroviamo i survivors su un tetto di un edificio subito dopo il filmato iniziale del gioco, con un elicottero che li avvisa che in cima al “Mercy Hospital” c’è una base di recupero dei sopravvissuti. I quattro si vanno strada attraverso le strade della città, la metropolitana, le fogne, l’ospedale stesso e infine lottano sul tetto dello stesso fino all’arrivo dei soccorsi.
  2. Crash Course2 cartine: I Survivors sono nel distretto industriale di Fairfield, e seguendo le strade arrivano ad un magazzino abbandonato dove trovano un camion corazzato col quale scappano verso Riverside.
  3. Death Toll5 cartine: I survivors si trovano in delle strade di montagna: attraversano prima un galleria e un impianto di drenaggio per raggiungere la chiesa di Riverside, dove devono resistere ad un’assedio di infetti per poi giungere alla città stessa, che ovviamente è invasa, e fuggire con una nave da molo vicino al faro della città.
  4. Dead Air5 cartine: I survivors sono di nuovo in città, e si sono riposati in una serra. Vedendo degli aerei atterrare a un vicino aereoperto, pensano di andarvi per salvarsi una volta per tutte. Attraversano così la città prima sui tetti, poi attraverso dei cantieri, per arrivare infine al terminal stesso. Inutile a dirsi, la situazione è peggiore di quanto si aspettavano, e devono combattere sulla pista di atterraggio mentre rimettono benzina ad un aereo militare, col quale riescono infine a scappare.
  5. Blood Harvest5 cartine: La fuga non era poi così lunga: i Survivors si trovano in una foresta e cercano di arrivare ad una postazione militare a sud da lì. Seguono quindi i binari del treno attraverso un Tunnel, lungo un ponte ferroviario fino alla stazione stessa dei treni. Da lì si fanno strada attraverso i campi fino ad arrivare ad una fattoria abbandonata dove vengono salvati dal militare dopo una lunga lotta contro gli infetti.
  6. The Sacrifice3 cartine: I Survivors sono viaggiati via treno fino a Rayford, da dove vogliono andare alle Florida Keys. Per questo però devono arrivare all’altro lato della città, e sono costretti ad attraversare la zona portuale della cittadina, dei cantieri e depositi di materiali da costruzione, fino ad arrivare alla zona vicino ad un ponte levatoio, che dovrebbe essere la loro definitiva salvezza. Il ponte però smette di funzionare, e sembra che qualcuno di loro dovrà sacrificarsi per farlo ripartire…
L4D Zombies!

La quantità di zombie che vi assalirà contemporanemanete ha dell'incredibile!

Ho trovato tutte e sei le campagna incredibilmente ben fatte, la gran parte sono fatte di 5 cartine e sono quindi molto lunghe, ma anche le due da 2/3 cartine sono decisamente coinvolgenti ed entusiasmanti, specialmente “The Sacrifice”. A rendere ogni livello unico, indipendentemente da quante volte lo si è giocato, c’è la “Director AI”, che fa si che la quantità di orde di zombie, il loro posizionamento e la frequenza con cui compaiono sia diversa a ogni volta che si gioca un determinato livello. Questo artifizio Valve è davvero una delle più grandi genialate del gioco, capace da solo da rendere la longevità del titolo più che doppia. Certo, le campagne rendono il gioco in totale un esperienza di circa 6 ore al massimo. Con la “Director AI”, però, è incredibilmente piacevole rivisiatre un livello, anche se lo avete già completato un paio di volte (almeno, questo vale per me, che ho completato tutta la campagna due volte in singolo e una volta in multiplayer).
Quasi dimenticavo di parlarvi del multiplayer: eccezionale! Collaborare con altri due o tre amici in una campagna e finirla assieme è un’esperienza che vale la pena vivere, che purtroppo ho avuto la grazia di provare una sola volta per ogni campagna, poichè gran parte dell’utenza L4D si era già spostata verso il sequel, che io ancora non ho assaporato per intero. Ciononostante, la tensione che si ha in singolo si rispecchia nel multiplayer, anche perchè la Director AI ben presto si adatta alla bravura media del gruppo, e lancia orde ed orde di zombie contro giocatori con una buona esperienza FPS alle spalle. Per non parlare dei micidiali scontro con i Tanker o le Witch, alcuni diventano davvero epici, soprattutto quando i Tanker sono più di uno, e le munizioni ed i medikit iniziano a scarseggiare.

Anche l’esperienza in singolo, tuttavia, non è da buttare. Certo, i bot non riescono a rendere giustizia all’intelligenza umana, ma al contrario di questi ultimi, non iniziano a scappare per i livelli, e mi danno il tempo di esplorare gli anfratti degli scenari delle campagne, piene di scritte sui muri incredibilmente divertenti o piene di indizi sulle cause dell’epidemia e di che cavolo sta succedendo nel mondo in generale. In particolare le “Safe House”, luoghi sicuri da cui si parte e verso le quali ci si avvia in ogni cartina, sono pieni di queste scritte che in multy i miei compagni raramente mi hanno dato la possibilità di leggere con calma. Inoltre, in singolo, l’esperienza è più personale e rilassata, dando ad ognuno la possibilità di giocarsi i livelli col ritmo che preferisce. In multy ho sempre dovuto stare dietro agli altri giocatori, che scappavano da un lato all’altro della cartina, secondo me, senza il level design molto raffinato dei livelli.

L4D Explosion

Il motore fisico incorportao dentro Source è ancora capace di regalare momenti davvero entusiasmanti!

Dal punto di vista tecnico, Left 4 Dead è più che discretamente ben fatto. L’aspetto sonoro è semplice, con pochi effetti sonori, ma azzeccati, diverse linee di dialogo per i vari personaggi per renderli sufficientemente vivi e pieni di carisma, e musiche di suspance in ogni dove. In particolare il suono che si sente quando nelle vicinanze ci sta una Witch è azzeccatissimo, e la prima volta che l’ho sentito sono rimasto con un terrorizzante senso di disagio per metà livello, anche perchè non riuscivo a capire da dove venisse il pianto di questa potentissima creatura che avevo visto nel trailer di apertura del gioco.
La grafica è funzionale, non rimarrete a bocca aperta come la prima volta che avete visto un alba a Crysis o quando vedeste per la prima volta Half-Life 2, ma i dettagli sono molti, le texture buone, i modelli poligonali dei personaggi convincenti e il tutto è incredibilmente fluido nonostante centinaia di zombie, infetti speciali e bot su schermo. E questo è la cosa che è più importante, considerato il tipo di gioco che Valve ha messo insieme.

Giudizio finale? Left 4 Dead è un gioco innovativo, con una bellissima componente multiplayer, con un buon gioco in singolo, campagne interessanti e un aspetto tecnico decisamente gradevole, soprattutto per quel che riguarda l’Intelligenza Artificiale dei livelli. Da provare assolutamente, anzi, se volete farvi qualche partita, contattatemi! =)

Voto Personale: 8,5/10

Controversial Devils

(A cura di Wise Yuri)

Recentemente sono state rese disponibili nuove immagini ed un nuovo trailer di gameplay del nuovo Devil May Cry, titolato DmC: Devil May Cry, che uscirà in un periodo imprecisato del prossimo anno su Piessettre e X-Box Tressessanta. Voglio approfittare dell’occasione per spezzare una lancia a favore del titolo e della Ninja Theory, perché questo odio mostrato dal fanbase della serie Capcom è veramente idiota, ed è il perfetto esempio di come giocare ai videogames non renda necessariamente intelligenti. In primis, ma la gente ha mai giocato Devil May Cry 4, una monnezza di gioco senza idee e tirata pure per le lunghe? No, seriamente, pure il nuovo Splatterhouse, nella sua totale ignoranza e semplicità, è migliore di DMC 4.

Dopo questo clamorosa scivolata sulla buccia di banana, che evidentemente è un evento ciclico per la serie, in quanto ad un episodio bello ne segue uno orribile (anche se il 4 non è brutto quanto il 2, diciamoci la verità), una boccata d’aria fresca ci voleva, e devo dire che la Capcom mi ha sorpreso, solitamente le sue scelte le tirano addosso infamate da buona parte dei videogiocatori. “La serie incomincia a puzzare di morto, facciamo sviluppare il prossimo gioco alla Ninja Theory.” Che poi i fan lo avrebbe comprato comunque, solo perché ” è devil may cry”, che dopo il terzo episodio la serie abbia perso un pò senso di esistere, che questa sia una trovata d’emergenza da parte di Capcom per continuare a macinare soldi con seguiti e similia, sono altri discorsi, tutti veri, ma non perdiamoci in questi che altrimenti non si finirebbe mai di ciarlare.

Sebbene Enslaved: Odissey To The West sia un insieme di alti e bassi, e indi non perfetto, Heavenly Sword è decisamente un ottimo beat ‘em up, molto sottovalutato e bistrattato, la perla dei Ninja Theory. (ve ne parlai tempo fa, ma prevedo, prima o poi, di parlarne ancora, assieme ad altri titoli del genere, in dettaglio) Gli ho finiti entrambi, e posso dire che la scelta di affidare a loro questa sorta di reboot (dopo spiego che intendo di preciso) non è affatto stupida, considerando poi cosa avrebbe fatto la Capcom sviluppando il titolo internamente. (perché la Capcom è un ottimo developer, quando non dorme o fa scelte molto discutibili coi suoi franchise) Dai video di gameplay si capisce che nonostante le modifiche e cambi di rotta, le basi che rendono DMC (ed in generale questo tipo di gioco) un titolo divertente ci sono e sembrano belle solide. Prima parlavo di reboot, ma non so se è il termine giusto, in quanto gli eventi di DmC prenderanno luogo in un universo parallelo rispetto a quello della serie normale, con un Dante diverso che deve combattere i demoni presenti nell’immaginaria Limbo City, oltre a difendersi dalla città stessa, che spesso cambia diventando un luogo demoniaco. No, ripensandoci, è proprio un reboot. L’idea della dimensione parallela è banale a dir poco, ma posso passarci sopra se il gameplay sarà buono come sembra, e comunque almeno la narrazione sarà interessante, la Ninja Theory è inattaccabile a tale riguardo.

Onestamente non vedo motivo di odiare il titolo solo perché non hanno riusato il solito vecchio Dante dai capelli canuti, visto poi che il nuovo Dante è più o meno identico a livello di design estetico (c’è da vedere se avrà un carattere leggermente differente), hanno mandato il personaggio dal barbiere, c’è veramente da incazzarsi per questo? (inoltre, dal filmato si vede come in certi frangenti, si presuma quando si trasforma in demone, il nuovo Dante ha i capelli bianchi e la giacca rossa, omaggio alla vecchia caratterizzazione) Non per il fatto che la Capcom ha preferito usare la “tattica” del reboot per far tornare la serie sulla bocca dei videogiocatori? Accennando nuovamente a Splatterhouse, almeno in quel caso aveva senso un reboot, era un modo per far resuscitare la serie ed aggiornare il gameplay agli standard moderni, sensato visto che “nel frattempo” sono passati 20 anni.

Nulla di trascendentale, nè di nuovo per il mercato, ma in virtù della dose massiccia di beat ‘em up usciti (ed in uscita) in questa generazione di console, hanno scelto il momento giusto per riportare il re dello splatter sulla scena. Ad ogni modo, se la Ninja Theory riuscirà a riportare la serie in forma lo sapremo il prossimo anno. Come si dice in gergo web, “haters gonna hate”, che si può tradurre con “fottitene, tanto chi vuole odiare una cosa la odierà comunque”, personalmente ci voglio sperare un poco in questo DmC, tanto peggio del 2 non può essere, del 4 idem, indi sono tranquillo. XD

Il trailer è la versione estesa di quello mostrato al Tokyo Game Show qualche tempo fa, qui sotto alcune immagini. Peace, ci si legge!

BlackSad
(A Cura di Fall)

Quest’anno Babbo Natale ha deciso di premiarmi prima, e infatti ho avuto la possibilità di andare al Lucca Comics & Games!!

Da questo viaggetto sono tornata più affamata che mai di fumetti e manga. A Lucca ho visitato le mostre di diversi artisti e autori, tra cui Emilio Salgari, Jiro Taniguchi e David Lloyd.

E lì, proprio ad una mostra, io e John BlackSad ci siamo incontrati per la prima volta. E sempre lì, mi sono innamorata di questo gattone tenebroso che nella vita fa il detective privato. L’opera è frutto della mente di due autori spagnoli: Juan Díaz Canales (che si occupa dei testi) e Juanjo Guarnido (che si occupa invece dei disegni). Il fumetto si svolge in una New York degli anni ’50, fumosa e affascinante. Il protagonista è il tipico personaggio hard-boiled: un uomo – ops gatto- che appare sempre forte e deciso, con chiari problemi con le donne (non ad averle eh, ma a tenerle) e con la polizia. A me viene in mente Bruce Willis, non so perchè! Per adesso sono usciti quattro volumi della serie, e in ogni libretto Blacksad affronta una nuova avventura e una nuova tematica. I volumi sono: Da qualche parte tra le ombre, Artic Nation, Anima Rossa e L’Inferno, il silenzio.

Quando ci si mette, John Blacksad sa essere molo convincente.

Io vado matta per le atmosfere noir e ultimamente avevo voglia di immergermi in qualcosa di nuovo.. Blacksad è stata una fantastica scoperta! Non troppo cruento ma intenso al punto giusto, questo fumetto ti rapisce e ti trasporta nei vicoli newyorchesi dove si ascoltano blues e un sacco di chiacchiere su corruzione e razzismo. Come avrete capito, ci troviamo in una città particolare, popolata da animali antropomorfi, vestiti, con un mestiere e le loro storie. John Blacksad è un accattivante gatto nero, il commissario di polizia un austero pastore tedesco e Weekly, un amico di John, un volpino con un avversione per l’igiene che fa il giornalista.

Le tavole sono davvero un capolavoro, Guarnido ha fatto un lavoro eccellente. Anche le scene d’azione rendono bene, sono dinamiche e di impatto! Il fumetto è completamente a colori e ogni pagina sembra ricoperta da una patina satinata. Per quanto riguarda le storie ho decisamente preferito le prime due. La prima per la sua asprezza, la seconda per l’argomento trattato (come sarebbe la discriminazione in un mondo popolato solo da animali?). Gli ultimi due li ho praticamente divorati, li rileggerò sicuramente.. ho paura di aver trascurato qualche dettaglio prezioso.

Tratto da "Da qualche parte tra le ombre".

Alcune perle, lette qua e là nei volumi:

“Non conosco alcun detective a cui piaccia farsi rovinare l’impermeabile. Non gli avrei dato un’altra occasione..”

“Si dice che noi ce l’abbiamo a morte con i topi. Beh, è vero. Sopratutto se commettono lo sbaglio d’infilarsi nella nostra tana con l’artiglieria in mano.”

“Attento feccia, ti conviene sparire se non vuoi finir male. Cominci a stonare in mezzo a tutta questa neve.”

“Sa una cosa, carina, non bisogna mai giudicare la gente dalle apparenze. A lei non piacerebbe che io la trovassi una fichetta snob che se l’è svegliata storta, vero?”

Se avete voglia di assaporare qualcosa di retrò e vi entusiasmano i personaggi cazzuti, Blacksad fa al caso vostro!

Buona lettura e alla prossima

Spider-Man Collection 24
(A Cura di Celebandùne Gwathelen)

Spider-Man Collection 24

Primo numero in cui ci sono SOLAMENTE storie da Amazing Spider-Man da un bel pò di tempo! Non perdiamone altro, andiamo subito a vedere quali sono le storie contenute in questo albo!

  • The Speedster and the Spider da Amazing Spider-Man 71 del 4/69: Questa storia riprende la narrazione con Peter shockato dalle sue stesse azioni, quelle azioni che hanno costratto Jameson a letto in una stanza di ospedale con l’assoluto divieto di alzarsi o incavolarsi (cosa molto difficile visto il temperamento dell’editore del Bugle, e visto che Robertson che ha preso in mano il giornale in quanto capo-cronaca, inizia ad elogiare Spidey piuttosto che diffamarlo). La vicenda che fa incrociare per la prima volta Quicksilver (il Flash dell’universo Marvel) e Spidey ha alla base il fatto che quest’ultimo venga a ancora ricercato per via del furto dell’Antica Tavoletta (che lui però nel frattempo ha consegnato al capitano George Stacy). Quicksilver vuole rifarsi un nome dopo aver involontariamente tradito gli X-Men, e pensa che catturare Spidey lo possa redimere. I due quindi lottano per svariate pagine, finchè Spidey, che ne ha prese non poche durante tutto il combattimento, non riesce a stendere il figlio di Magneto (si, Quicksilver è figlio di Magneto) e spiegargli la situazione. Il giovane mutante gli chiede scusa e Spidey va via volteggiando.
  • Rocked by…the Shocker! da Amazig Spider-Man 72 del 5/69: All’inizio di questo numero vediamo come Shocker irrompe nell’appartamento di George Stacy per rubare dalla cassaforte l’Antica Tavoletta. Tornando dalla casa dei Stacy (Gwen infatti era in casa e ha tentato invano di aiutare il padre) verso il suo rifugio, Shocker deruba altri locali di New York. Peter Parker lo sente alla radio e decide di rintracciare il malfattore, ma dopo una prima lotta Shocker riesce a fuggire (non prima che Spidey gli metta una ragnospia sulla tuta). Con i soldi datigli da Robertson per le ultime foto della lotto contro Kingpin (dall’esperssione della faccia di Peter, con molti zeri in più degli assegni dati da Jameson), Pete regala un viaggio in Florida a zia May e Anna Watson e pensa di chiedere al Dottor Connors di lavorare con lui come Tirocinio Universitario. Durante un’uscita con Gwen, invece, incontra Flash Thompson, con il quale Pete se la prende (secondo me) senza vero motivo. Gwen lo rimprovera, chiamandolo “ragazzino assente in caso di guai”, mentre Flash è un “uomo che è stato in guerra”. Pete ci rimane malissimo, rimproverandosi da solo, finchè non arriva la tanto attesa distrazione, con Shocker che prova a rubare un camion merci. I due lottano, finchè Spidey non riesce a ciecarlo con la ragnetela e togliergli i guanti vibratori. Infine lo impacchetta per la polizia e se la fila, meravigliandosi dove Shocker possa aver nascosto l’Antica Tavoletta.
  • The Web Closes! da Amazing Spider-Man 73 del 6/69: In questa storia Spidey è ancora in cerca dell’Antica Tavoletta, e va da George Stacy, che si sta riprendendo a base di bacetti di Gwen Stacy dalla botta presa da Shocker, per ottenere indizi su dove il malvivente possa averla nascosta. Scopre così che Shocker aveva una fidanzata attiva nel mondo delle danze esotiche, e vi volteggia giusto in tempo per incontrare un tizio chiamato Marko l’Uomo Montagna che mette sottosopra l’appartamento. Spidey cerca di combatterlo, ma il criminale usa la donna come scudo e sfrutta gli spazi angusti dell’abitazione per mettere in difficoltà il nostro eroe. Durante la lotta, altrove, Caesar Cicero, uno degli uomini del Maggia (la Mafia Marveliana), libera Wilson, colui incaricato dal Kingpin per decifrare l’Antica Tavoletta. Quando arriva dal gran boss dell’associazione mafiosa, capitanata da tale Silvermane, un anziano a mala pena in grado di stare in piedi, scopriamo che costui ha anche rapito il Dottor Connors. Intanto Marko, ancora ingaggiato con Spidey, butta la ragazza di Shocker fuori dalla finestra e mentre l’Uomo Ragno la deve salvare, se la svigna con la tavoletta. Quando a tarda sera Spidey torna a casa distrutto e affaticato per chiamare il Dottor Connors per fargli da tutor all’università, scopre che costui manca da casa dal pomeriggio, scortato fuori da due sconosciuti…
  • If This Be Bedlam! da Amazing Spider-Man 74 del 7/69: In quest’ultimo numero contenuto nell’albo Silvermane e Marko minacciano Connors con le cattive affinchè collabori a decifrare l’Antica Tavoletta. I due, ovviamente, ignorano che Lizard potrebbe scatenarsi quando meno se lo aspettano tra le loro mani. Connors, stupito, si chiede come mai debba essere lui a decifrare, finchè scopre che sulla tavoletta sono scritti simboli chimici necessari per la preparazione di un siero. Wilson e Connors vengono rinchiusi in una stanza da Marko e sono costretti a mettersi all’opera sul siero, pena l’uccisione di Mrs. Connors e Billy Connors (il figlio di Curt). Spidey, frattanto, grazie ai giornali, riesce a fare due più due e va da Caesar Cicero per farlo cantare. Il vice del Maggia chiama i suoi scagnozzi per attaccare il supereroe, ma questi non fanno che spifferare che Mrs. Connors e Billy sono prigionieri di Cicero. Spidey cerca di liberarli, ma impegnato con i tirapiedi del Maggia, da tempo a Cicero di piazzare una trappola esplosiva e svignarsela coi prigionieri verso casa di Silvermane. Spidey passa i prossimi giorni a perlustrare la città, deambulando per l’ESU come un fantasma (ignorando come al suo solito le amicizie con Randy Robertson, Harry Osborn e la sua ragazza Gwen Stacy). Altrove, Connors ha finito la preparazione del siero che passa a Silvermane che, bevendolo, ringiovanisce di 20 anni in una botta, annunciando che il segreto custodito dall’Antica Tavoletta era quella della Fontana dell’Eterna Giovinezza!
Amazing Spider-Man 74

La copertina Originale di Amazing Spider-Man 74

Quattro storie che proseguono l’una nell’altra, che si leggono tutte d’un fiato.
Nulla da dire, le storie sono belle e se da un lato è finita la parte di questa saga in cui era coprotagonista Kingpin (salvato dalla misteriosa moglie, introdotta nello scorso numero), incontriamo Quicksilver (figlio di Magneto, e in un paio di scenette di flashback anche la sorella Scarlet Witch), nonchè Silvermane, personaggio di grande importanza per l’introduzione del Maggia, la versione Marveliana della Mafia del nostro mondo. I personaggi sono tutti ben delineati, e anche se c’è un pò di esagerazione nella faida tra Caesar Cicero, ansioso di prendere il posto di Silvermane, e Silvermane stesso, che a quanto pare non ha nulla da nascondere a “Big C”, al punto che quando mostra una debolezza desidera (con un pò di ironia, a dire il vero) che il suo rivale fosse lì.
Per il resto, Jameson esce dall’ospedale (dove Spidey lo aveva mandato alla fine dello scorso numero per spevantarlo) e torna al Bugle, dove insulta Robertson davanti al figlio per la condotta positiva nei confronti dell’Uomo Ragno, Harry Osborn ha un nuovo look alla Fu-Manchu, con baffetti cinesi, i rapporti con Gwen non sono un granchè e zia May sta ancora in florida. Numero niente male, ci vediamo sul prossimo per la conclusione della saga dell’Antica Tavoletta!
Voto Personale: 8/10

E anche per questa settimana è tutta! Ci sentiamo tra sette giorni!
PS. Se vi ricordate cosa avete fatto l’11/11/11 alle 11:11 scrivetelo nei commenti!!

5 Risposte to “The Weakly Hobbyt #40”

  1. Dunther Says:

    -Brotherhood
    Bhe se lo consigli lo aggiungo alla lista dei film da vedere, chissà…

    -Noi Negoziamo Coi Terroristi… Male
    Di questo se ti ricordi avevo accennato nel mio articolo sulla Telltale 😀 però alla fine, per quanto mi ispirasse, non l’ho provato; vuoi per le recensioni non eccelse, vuoi per altre priorità.
    Beh sono contento che ti sia piaciuto, penso che un giorno (forse un giorno molto lontano), lo prenderò su Steam.

    -Left 4 Dead
    Avevo un po’ paura a leggere, considerando che, a quanto ho capito, tu a sto gioco non ci hai praticamente giocato XD .
    In ogni caso sembri aver comunque intuito l’essenza del gioco. Avendo preso il 2 ho avuto modo di farmi sia le campagne del sequel che quelle dell’1, e devo dire che se è vero che l’atmosfera ed i protagonisti del primo sono indubbiamente migliori, le campagne sono relativamente semplici in confronto, perlomeno le prime (che al momento sono le uniche che ho provato).
    In definitiva, non smetterò mai di ripeterlo, sto gioco è valido solo se siete dei supernostalgici del primo episodio, perché sostanzialmente il secondo è solo meglio: più infected speciali, più campagne, più armi (corpo a corpo incluse, che sono importantissime), e ovviamente più gente che ci gioca (e considerando che in singolo è un gioco privo di senso, non è una cosa da poco). I bot comunque, ho notato che rendono di più nelle campagne del primo, essendo strutturalmente più semplici.
    Mi spiace che non hai parlato affatto delle modalità extra oltre alla campagna, come il riuscitissimo VS (sostanzialmente la gente, una volta conosciute le campagne per bene, gioca solo a quello, spesso).
    PS: si chiama Tank, non Tanker 😀 , e le Witch è meglio evitarle che affrontarle.

    -Controversial Devils
    Io non sono tra quelli che è rimasto shockato dal nuovo look di Dante, più che altro ho trovato un reboot non necessario, ma vista l’assenza del creatore originale della saga, la cosa ha senso. Vediamo come verrà fuori, per il momento continua a sembrarmi molto più interessante Bayonetta.

    • Celebandùne Gwathelen Says:

      Ho 35 e passa ore di gioco a Left 4 Dead, e come ho scritto in ambito di mini-recensione, ho giocato la campagna tre volte, due in singolo e una in multiplayer con altri giocatori, e devo dire che mi è quasi piaciuta di più in singolo, perchè me la sono potuta godere dal punto di vista esplorativo, che i miei commilitoni online raramente mi permettevano. Io non so quanto TU abbia giocato al primo Left 4 Dead per parlarne così male, ora come ora la mia connessione non mi permette di giocarci online al primo, ma dopo il primo Dicembre mi trasferisco in una nuova casa dove internet dovrebbe andare una scheggia e se ne riparla! =)

      Per le armi in corpo a corpo; non ne sento affatto la mancanza nel primo, anzi il fatto che sostituiscano una da fuoco nel secondo mi ha un pò infastidito, ma forse lo dico solo perchè al secondo ho giocato poco più di un’ora.

      Le altre modalità non le ho giocate granchè, anche perchè di solito evito gli ambienti pieni di mega-pro in cui io non ho la più vaga possibilità di competere (così come le evito nel 99% dei giochi online come Mario Kart Wii, Super Smash Bros. Brawl, Call of Duty e così via).

      Correggo la cosa del Tank, hai ragione. Le Witch, si, meglio evitarle, quando è possibile. Ma è sempre divertentissimo quando si è vicini ad una!

      • Dunther Says:

        Bhe non è un gioco single player, e nemmeno esplorativo. Però è bello giocare tutti assieme per la prima volta, in maniera da potersi soffermare di più, e questo lo capisco. Il fatto è che piuttosto che perdere tempo a giocare con i bot ad un gioco multiplayer, io avrei giocato uno sparatutto con una campagna vera e propria.

        Al primo ci ho giocato un po’ tramite il 2, non ne ho parlato male, ma in questi giochi qua puntano al miglioramento con i sequel, ed infatti il secondo ha solo roba in più. Io le armi corpo a corpo le adoro, ma puoi sempre non usarle e tenerti le pistoline odiose eh.
        Il vs è sì un po’ mega-pro, ma dipende…ci si deve prendere molto la mano e possibilmente giocare con gente che conosci e/o microfono per organizzare un attacco efficace. Sicuramente non puoi stare lì a cazzeggiare, infatti è una modalità per chi ha già molta pratica con le campagne, però quella è potenzialmente infinita, al contrario delle campagne che, una volta finite ad Esperto, ha poco senso rifare, di solito (io per ora le sto rigiocando a normale con una mia amica neofita, ma non con sconosciuti).

        PS: Mario Kart pro? Brawl pro?? CoD PRO??? X’D Credo tu non abbia mai provato Quake…

        • Celebandùne Gwathelen Says:

          Okay, dimmi un gioco FPS in singolo che posso reperire a poco che si gioca come Left 4 Dead. =) Escluso Dead Island, troppo RPG per i miei gusti. Se ne trovi uno migliore di Left 4 Dead, ti concedo questo punto! =)

          Come fai a giocare al primo tramite il due? Intendi le campagne? Bah, io non credo sia la stessa cosa…sono due giochi distinti e separati. Hanno, sì, importato le campagne del primo nel secondo, ma questo non vuol dire che il gioco è lo stesso! =S

          E poi le pistoline non sono mica odiose! XD Le adoro, mi faccio intere campagne solo con le pistole! =)

          E comunque, no, non ho mai giocato a Quake, e non ne sento la mancanza, sinceramente.

          • Dunther Says:

            Di FPS di qualità non-coop ce n’è a non finire, non c’è bisogno che ti dica la mia 😀 , è impossibile trovarne uno in singolo come L4D perché L4D è multiplayer.

            Certo che intendo le campagne, del resto è quello il primo. L’unica differenza è che hanno cercato di migliorarle leggermente, e ovviamente ci sono tutte le aggiunte tipiche del secondo.
            Dire che è lo stesso gioco è sbagliato, è più una versione potenziata, quasi come un remake.

            Io odio le pistoline, piuttosto che alzarmi le stat di uso di pistoline preferisco non sparare XD al massimo vado di magnum, ma solo se non trovo armi corpo a corpo.

            Eh appunto, mi sa che un gioco multiplayer da pro vero non l’hai mai provato allora 🙂 Quake è un gran gioco comunque eh, ha la stessa importanza negli fps che ha avuto un Half-Life. Ovviamente quando parlavo di gioco pro mi riferivo al 3 o al Live, insomma roba tecnicissima dove la concorrenza ti schiaccia; c’è tutto un mondo così, che a me ci tengo a specificare che non piace, ma siamo anni luce distanti da quello che può essere uno Smash.


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