The Weakly Hobbyt #41

The Weakly Hobbyt #41

Salve boys, salve girls, potrei ammorbarvi con intro vagamente sarcastica ed ironica, ma stavolta non lo farò.

Voglio solo avvertire che domani alle 9 inizierà il Black Friday su Amazon.uk, ovvero un’ondata di offerte su tutto, dovrebbe durare qualche giorno, l’unica regola è che dovrete mettere l’oggetto nel carrello e terminare l’acquisto entro 1 5 minuti, sperando che non siano finite le scorte.  Domani mattina si inizierà con sconti su profumi e DVD, se come me vi rifornite di media vari via siti inglesi, state all’erta, c’è il “rischio” di fare ottimi affari.

quindi, beh, buona lettura. ^^ E scusate per i pochi articoli di questa settimana, ci rifaremo tra 7 giorni.

Sommario

– Il Grande Lebowski
– Road & Track Presents: The Need for Speed
– Spider-Man Collection 25

Meet The Drugo

(A cura di Wise Yuri)

Parliamo di qualcosa di bello, perché no? Parliamo di quello che è, senza dubbio alcuno, il mio film dei fratelli Coen preferito.

parliamo di una delle migliori commedie dello scorso millennio (per poco, è un film del 1998), un film che prende il pulp e gli ride in faccia, parliamo de Il Grande Lebowski. Se siete appassionati di film, ne avrete sicuramente sentito parlare, ma nel caso vi suoni nuovo, cercherò di fare un piccolo riassunto.

Siamo nella Los Angeles degli anni ’90, nello specifico a Malibù. Non il liquore al cocco, la città. 🙂

Jeffrey Lebowski, detto “Il Drugo”, è un hippie post-moderno, pigrissimo e continuamente disoccupato, che passa le sue placide giornate ad oziare, a farsi pippate di maria, e a giocare a bowling con i suoi due migliori amici, Walter e Donny. Ad interferire con la sua vita tranquilla arrivano due sicari, che prima cercano di ucciderlo, e poi si accorgono di aver sbagliato Lebowski, di averlo confuso con un omonimo ricco magnate. Prima di andarsene, però, i due scagnozzi si liberano le reni pisciando sul tappeto del Drugo. Il “nostro” Lebowski, cercando risarcimento per lo “sfortunato evento” dal suo ricco omonimo, rimane invischiato in situazioni da hard boiled, a dover gestire rapimenti, riscatti, ed altre cose più adatte ad un personaggio come Vincent Vega.

Il film in sè è una gigantesca parodia del genere hard boiled,  e gioca su questo, prendendo situazioni pulp e mettendole nelle mani di un “eroe” hippie che è esperto di doppiogioco ed inganni quanto io sono esperto di meccanica. sono tantissime le battute ed i personaggi memorabili, tutti sopra le righe come il protagonista, iniziamo parlando del Drugo e dei suoi amici.

Jeffrey “Il Drugo” Lebowski. Un rimasuglio degli “hippie years”, pigro, cazzeggiatore ad oltranza, che va in giro in maglietta, infradito, pantaloncini ed accappatoio, e con barba e capelli molto “jesus christ”. Tutt’altro che un uomo d’azione, direi. è facilissimo simpatizzare con il tipo, è troppo sfatto, cazzone e divertente per non amarlo fin da subito. voglio dire, come fate a non trovare perlomeno simpatico un tizio come questo, che gira in un supermercato come potreste voi girare per casa di domenica?

Jesus Christ Pulp Star, tutto per voi. 🙂

Walter è completamente schizzato, spesso è calmo, ma tende ad avere reazioni esagerate, con one liner altrettanto esagerati, e spesso si incazza come una scimmia, arrivando a puntare la pistola addosso a qualcuno per una stronzata. Ma il vero motivo per cui Walter è esilarante è il suo continuo fare paragoni con “quando ero in Vietnam”, parlando come un soldato vissuto, solo che non c’è mai stato in Vietnam, visto che il Drugo gli risponde sempre “Walter, ma che cazzo dici, tu non ci sei stato in Vietnam, la vuoi piantare con questa storia?” XD Verso la parte finale del film si convince di essere ebreo, per dire. Non viene spiegato perché Walter si mette in testa questa storia del Vietnam, ma è molto più divertente senza una spiegazione, anche ridicola. inoltre spesso si mette a fare crociate senza motivo, parlando sempre come se fosse un esperto dell’argomento discusso.

Donny è l’altro amico del Drugo, molto timido, spesso zittito da Walter, e cardiopatico. Sebbene inizialmente non abbia molta importanza, verso la fine diventa un personaggio importante per gli eventi del film. (come sempre, nessun spoiler)

Tra gli altri personaggi, come non parlare di Jesus, l’avversario della squadra del Drugo nelle semifinali del torneo di bowling, un pederasta spaccone e dal pesante accento cubano, che spesso parla di sè stesso in terza persona, fuori come un balcone, o del gruppo di rapitori nichilisti tedeschi, gli Autobahn (tributo al famoso gruppo di musica elettronica tedesco Kraftwerk ), uno dei quali è interpretato da Flea, celebre bassista dei Red Hot Chili Peppers.  O di Maude, artista di avant-garde, femminista convinta, che ama descrivere la sua arte come “molto vaginale”, del magnate del porno (e strozzino) Jack Treehorn, etc.

Potrei tranquillamente fare un’intero articolo sui tantissimi momenti esilaranti o sull’assurda compagine di personaggi presenti nel film, ma mi limiterò a parlare di un paio di scene, le prime che mi vengono in mente pensando a questo film.

Numero 1, la scena in cui i nichilisti vengono in casa del Drugo, mentre lui sta facendo un bagno con le candele a bordo vasca, e vedendo il furetto, dice “bella la marmotta”, e subito dopo gli buttano la “marmotta” nella vasca.

Numero 2, il discorso del Drugo con il capo della polizia di Malibù, in particolare lo scambio di battute finale tra i due:

“Non mi piace che tu vada in giro ad importunare i nostri cittadini, Lebowski, con il tuo cognome da mezzasega, con la tua faccia da mezzasega, con i tuoi modi da mezzasega, e non mi piaci tu. Sono stato abbastanza chiaro?”

“Mi spiace, non stavo ascoltando.”

Il film è letteralmente pieno di momenti geniali come questi due, è divertentissimo, e anche nelle scene tristi riesce a spazzare via il magone con una cazzata assurda ma che ti fa sorridere. Una scena che viene spesso citata è quella del sogno, in cui Lebowski, causa una bevanda drogata, si fa un bel trip, sognando di volare in un panorama di ragazze birillo e vichinghe con cui lanciare palle da bowling. Non ha nessun senso a livello di trama, ma è una scena talmente onirica e bella che posso evitare di cercagli un senso, visto che semplicemente non ne ha.

Il trio di amici del bowling, da sinistra verso destra Il Drugo, Donny e Walter.

La selezione musicale è semplicemente stupenda: Captain Beefheart, Bob Dylan, Gypsy Kings, Kenny Rogers. Per dire, solitamente non compro le soundtrack su CD, ma per questa ho fatto ” molto volentieri” eccezione. Concludendo, un must see per chi (eretico) non l’ha ancora visto, un must “re-see” (scusatemi per il neologismo) per chiunque abbia già visto ed apprezzato questa perla “made in Coen”.

Smettetela di leggere e iniziate a guardarlo/riguardarlo, và. 🙂

Road & Track Presents: The Need for Speed
(A Cura di Celebandùne Gwathelen)

The Need for Speed Cover

Giocandomi Need for Speed Underground sono stato colto dalla mia solita sindrome del perfezionismo. Non mi capita spesso di essere perfezionista, come avrete sicuramente indovinato dai miei articoli, non raramente pieni di errori che poi sono problemi di battitura per lo più, perchè preso dal fatto che faccio il “proof read” degli altri articoli presenti nel Weakly, spesso non ho il tempo per fare la stessa cosa per i miei articoli.
Dicevo, la mia sindrome del perfezionismo riguardo una serie prevede che io mi giochi tutti gli episodi che riesco a recuperare di una determinata saga in ordine cronologico delle loro uscite. Ho finito Underground quest’anno, mi è quindi venuto lo schizzo di farmi la saga “Need for Speed” (come se con Zelda e Resident Evil non avessi abbastanza da fare!). Utilizzando la fida Wikipedia per questo tipo di ricerche, sono quindi finito con in mano “Road & Track Presents: The Need for Speed”, primo titolo della saga, datato 1994, uscito originariamente per 3DO, ma poi portato su quasi ogni altra piattaforma dell’epoca. Io l’ho giocato nella sua versione PlayStation, visto che quella per DOS non sono riuscito a farla partire (sono un pò scarso col DOSBox).

RTp:tNfS

Fare salti così non era proprio tra le cose più realistiche che accadevano nel videogioco...e neanche tra le più convenienti...

Veniamo a parlare del gioco: siamo di fronte a un classico gioco di guida, di come all’epoca ne esistevano già tanti, ma pochi con grafica completamente poligonale e tridimensionale. Guidati dalla redazione del magazine automobilistico “Road & Track”, EA si è messa d’impegno per creare un’esperienza di guida simulativa estremamente dettagliata. Le macchine presenti sono nove, più una bonus da sbloccare, e includono sia bolidi d’importazione nipponica (come una Toyota Supra, una Acura NSX e una Mazda RX-7) che muscle car americane (Chevrolette Corvette ZR-1 e la Didge Viper RT/10) ed esotiche europee (la classica Porsche 911, la Ferrari 512TR e l’appena uscita -credo – Lamborghini Diablo). Ognuna è disponibile in una sola colorazione, e direi che per l’epoca i modelli polegonali non erano male, per quanto ognuna delle macchine altro non sembra che un parallelepipedo con decorazioni dove la macchina lo voleva.
Non capitemi male, però: l’aspetto grafico del gioco, considerando l’anno che correva, lo ritengo molto riuscito. Mentre i fanboy Nintendo giocavano a quel capolavoro che è Donkey Kong Country, con la sua grafica 2D che fingeva il 3D, gli utenti 3DO avevano già vero 3D davanti a loro, e per questo ritengo che sulla grafica un pò “grezza” si possa tranquillamente chiudere occhio. Le texture sono scarse e usate giusto dove serviva, ma, e qui c’è il più grande elogio al gioco, la sensazione di velocità è abbastanza marcata, e non ci sono rallentamenti di alcun tipo durante le molteplici corse che ho eseguito. Anche con 8 (sette più la mia) macchine su schermo.
Anche il sonoro del gioco, tutto sommato, non si fa disprezzare: siamo di fronte ad un paio di tracce musicali ripetute per ogni pista in maniera random (i.e., non sempre nella pista X avrete il brano Y, cambiano casualmente), ma per quanto non siano nulla di memorabile, si lasciano ascoltare per la durata di una corsa (che possono anche essere lunge 8 giri!). Nulla di eccelso, nulla da buttare.

Coastal Ride

La Mazda RX-7 corre lungo il percorso punto a punto costiero. Per l'epoca il paesaggio virtuale che ci circonda non è affatto male!

Le piste, visto che ne stavo parlando, sono sette, più una da sbloccare. Le ambientazioni sono abbastanza variate, si va da una pista nel deserto, a una nelle alpi, da una lungo la costa a una in città, passando per colline e foreste. Tutte sono abbastanza generiche e di certo non vi rimarranno impresse per i paesaggi presentati (eccetto forse quella lungo la costa, davvero niente male). La più grande distinzione che si può fare tra le piste è il loro tipo. Alcune, infatti, sono a percorso chiuso, e quindi con un determinato numero di giri da eseguire prima che la gara finisca. Altre richiedono invece di giungere da un punto A a un punto B dell’ambientazione, e sono suddivise in tre sotto sezione, alla fine di ognuna la macchina parte dalla griglia di partenza dalla posizione nella quale si è piazzata nel tratto precedente. Personalmente, ho trovato questo secondo tipo di competizioni molto più interessante rispetto alle gare sui circuiti, e non so quanti giochi di corse all’epoca avevano già tentato questo tipo di appraccio. Sicuramente l’ho trovata una sorpresa gradita.

Abbiamo quindi appurato che dal punto di vista tecnico, The Need for Speed è un gioco datato, ma non malvagio. Veniamo ai dolori.
Per quanto l’approccio simulativo intrapreso da EA Canada nel creare il titolo sia ammirevole, l’ho trovato la più grande spina nel fianco durante le mie partite. Forse perchè venivo dal background di NfS:Underground, gioco decisamente voltato ad un approccio arcade, ma ho trovato il modello di guida di tNfS troppo “pesante”. Non ho nulla contro giochi simulativi, ma qui si è chiaramente calcato troppo la mano secondo me. I bolidi sono incredibilmente difficili da controllare, anzi, non si ha quasi mai la sensazione di dominare la macchina, è sempre lei che domina il giocatore con la sua incredibile resistenza a sterzare nella direzione che vogliamo, con freni che bloccano lo sterzo e un freno a mano assente o inutile (non ricordo quale dei due, di solito nei giochi di guida che padroneggio lo uso spesso e volentieri, ma qui non ne ho mai fatto uso). Per quanto capisco che macchine così potenti sono difficili da guidare (anche se non vedo perchè), ritengo che EA abbia esagerato questa volta: la simulazione è quasi dissimulante, e sicuramente non è divertente da giocare. Aggiungete a questo una difficoltà degli avversari smisurata (è quasi impossibile raggiungere il primo di una gara, figurarsi poi superarlo, e pensate sempre che al primo minuscolo errore, tre macchine vi passano da dietro) e avete il quadro completo di un gioco che chiede molto, e, detto sinceramente, non premia il giocatore a sufficienza. Quando finalmente riuscirete a vincere una gara, infatti, altro non riceverete che un “Bravo, hai vinto!” e basta. Non sbloccate niente, nessuna macchina nuova, nessun tracciato nuovo, solo un nome nella lista dei record della pista. Neanche un colore nuovo della macchina tra cui scegliere. Nulla.
Inoltre, per quanto mi sembra stupido parlare di “motore fisico” in un gioco del 1994, anche questo è totalmente fagliato, con salti dopo le rampe e dopo discese ripide che rasentano l’assurdo e distruggono totalmente l’aspetto simulativo del titolo. La neve, poi, è di nuovo resa troppo scivolosa, e una volta che uscite di strada nelle piste innevate, tornare in pista senza perdere tempo è impossibile, visto che la macchina slitterà, rallenterà e sarà incontrollabile per almeno un paio di secondi prima che riuscirete a tornare in controllo.

Interior

Oltre al fatto che ogni veicolo si comporta in maniera diversa (dato per scontato oggi, ma non affatto così allora), gli interni delle macchine, per quanto dei semplici sprite 2D col volante animato, sono fatti decisamente bene, tutti diversificati e pieni di dettagli come impanto di areazione, cloche animata, stereo a cassette (!!) e rumore del cambio diverso! Qui siamo in una Dodge Viper.

Le modalità di gioco, per concludere il discorso negativo, non sono neanche molte: Time Trial, Practice, Tournament (ovvero una gara singola con molto più giri del normale) e qualche opzione per audio, gestire le memory card e roba così. Sono sicuro che i commentari audio alle vetture siano niente male, ma sinceramente volevo giocare un bel gioco di guida, e non avere annunci pubblicitari sulle vetture dell’epoca.
In conclusione, per quanto l’aspetto tecnico del gioco sia ancora piuttosto guardabile, è la giocabilità il più grande problema. Forse perchè venivo dalla stupenda esperienza di Underground, forse perchè anche nei giochi di guida il modello di guida, appunto, si è evoluto col tempo, ma quello di cui ho sentito la gravissima mancanza in Road & Track Presents: The Need for Speed è stata la sensazione di controllo della vettura. E se quella manca, dopo un pò il gioco stanca, e non riuscirà mai ad uscire dalla sua mediocrità. Peccato.

Voto Personale: 6,5/10

Spider-Man Collection 25
(A Cura di Celebandùne Gwathelen)

Spider-Man Collection 25

Si conclude in questo alba la carrellata di storie riguardanti l’Antica Tavoletta! Non perdiamo tempo e vediamo quali sono le storie contenute in questo albo!

  • Death Without Warning! da Amazing Spider-Man 75dell’8/69: Continua qui la vicenda rimasta appesa nel numero 74 di Amazing Spider-Man. Spidey è ancora in cerca della famiglia Connors e non sa che sta per buttarsi a capofitto in una lotta tra capi del Maggia. Big C infatti convince Marko l’Uomo Montagna che la persona che assomiglia a un Silvermane ringiovanito non è realmente lui, e i due iniziano a prendersi a scazzottate mentre Connors fugge dalla scena nel caos. E’ proprio quando Silvermane, ringiovanito ulteriormente, riesce a sconfiggere Marko, che interviene Spidey e dopo aver sconfitto l’Uomo Montagna, inizia a prendersela con Silvermane, ormai ringiovanito fino ad avere circa 20 anni! In quel momento Connors viene visto fuggire da uno scagnozzo di Big C (Caesar Cicerno), e per la paura e l’ansia si trasforma in Lizard, stendendo il tirapiedi e scappando dall’edificio del Maggia. Intanto la lotta tra Silvermane e Spidey continua, e mentre l’ex-anziano torna ad essere un adolescente, entrano in scena Cicero ed i suoi uomini che cercano di sparare l’Uomo Ragno (invano). Dopo due scazzottate Big C e soci sono stesi, e il nostre eroe nota un bambino fuggire via dalla scena dello scontro. Non molto dopo nota i vestiti di Silvermane giacere per terra, mentre i vagiti di un neonato piano piano svaniscono nel nulla. Tremendamente scosso, l’Uomo Ragno finalmente libera Mrs. e Billy Connors (che ormai sa che il padre è Lizard) e gli rimane un solo compito: fermare il suo amico-nemico!
  • The Lizard Lives! da Amazing Spider-Man 76del 9/69: In questo epidosio, dopo la dura lotta e perdita della scorsa storia, Pete torna un pò ad occuparsi della propria vita sociale, in particolare contatta zia May (ancora in Florida con Anna Watson), ha un breve incontro con Harry Osborn e si gode una serata in compagnia di Gwen Stacy che al lettore viene nascosta (per noia? per materiale hot? Non lo sapremo mai! =P ). Poi, si torna all’azione, col nostro eroe che perlustra la città in cerca di Lizard, che altro non vuole che vendicarsi dell’Uomo Ragno per le sue scorse sconfitte. I due iniziano una feroce lotta sui tetti, con Spidey che frena i suoi colpi per paura di ferire il Dottor Connors, e con Lizard che se ne frega di tutto e tutti e ci da dentro forte. Spidey è disperato, ma continua a lottare finchè non gli viene in mente un’idea per fermarlo. Mentre Lizard lo butta da un cornicione credendo sconfitto il suo avversario, però, interviene la Torcia Umana, che “salva” Spidey dalla sua caduta e vuole ora affrontare a suo modo Lizard!
  • In the Blaze of Battle! da Amazing Spider-Man 77del 10/69: Senza perdere una frazione di secondo, si torna a lottare, con Johnny Storm ignaro della particolare situazione di Lizard e Spidey. La Torcia infatti ci da dentro pensate e non risparmia nessun colpo, e quindi l’Uomo Ragno è costretto a combattere contro Lizard e al contempo fermare la Torcia Umana a suo modo (e ricompaiono improvvisamente le ragnetele di asbesto, ma che cavolo, se ne porta sempre dietro una cartuccia?). Mentre Billy lascia sua madre in una stanza d’albergo in cerca del padre per le strade di New York (crede di poter fare qualcosa), la lotta del trio si sposta verso il porto, e dopo una breve lotta subaquea tra Lizard e Spidey, i due risalgono in superficie con l’uomo lucertola temporanemanete stordito. Fingendo di avere un superudito subacqueo, Spidey dice alla Torcia di aver sentito un richiamo d’allarme dei Fantastici Quattro. Johnny, senza pensarci su due volte, vola via per aiutare i suoi amici, e Pete pensa a come risolvere la situazione. Così va in un magazino dove appende Lizard al soffitto con la ragnatela. Billy li vede e lo segue, ignaro del fatto che Lizard non ricorda di essere il Dottor Connors. Fortunatamente Spidey riesce a intervenire prima che Lizard riesca a ferire Billy e gli lancia addosso una strana polvere deidratante, che per qualche motivo fa tornare Lizard ad essere il Dottor Connors. La famiglia è riunita grazie a Spidey e tutti sono felici e contenti.
  • The Surfer and the Spider da Silver Surfer 14 del 3/70: Questa storia, tratta dalla serie Silver Surfer, l’omonimo eroe salva il pianeta terra da un impatto con un meteorite, ma uno dei detriti di questa lo colpisce facendolo precipitare nel porto di New York. Lì arrivato incontra Spidey che, volteggiando, spara la sua ragnatela sulla Tavola di Norrin Radd. Credendolo un avversario, i due si prendono a scazzottate finchè non arriva l’esercito che vuole catturare o uccidere l’alieno, credendolo una minaccia. Fortuna vuole che un ragazzino patito di supereroi in quel momento è sul tetto dove i due si stanno prendendo a mazzate e si mette a giocare con la Tavola dell’ex-araldo di Galactus. In questo modo, quando Silver Surfer la richiama a se per fuggire al bombardamento del militare, il ragazzo si trova coinvolto nella sparatoria e Norrdin Radd deve usare tutto il suo potere per salvare il ragazzo, a furia di essere troppo debole per combattere con Spidey dopo. Quando il padre del bambino lo nota, urla ai militare di cessare il fuoco. Per fortuna questi realizzano la situazione e smettono di bersagliare Silver Surfer, che rimane solo al centro della strada che piano piano si sgombera. Spidey, a sua volta, si allontana avendo capito il suo errore. Fine.
Amazing Spider-Man 77

Copertina originale di Amazing Spider-Man 77

Albo un pò particolare questo. Da un lato finisce la Saga dell’Antica Tavoletta, senza che si sa che fine faccia l’antica tavoletta. Con Silvermane “morto” (in realtà è ringiovanito al punto da non esistere più, al punto da non essere più stato concepito…eh? Non mi è chiaro la circostanza della sua scomparsa…) e la sede del Maggia sotto sopra, non è stato spiegato se l’Antica Tavoletta ca l’abbia il Dottor Connors, Wilson o se alla fine l’abbia recuperata Big C. A Spidey ad un tratto neanche importava più, impegnato e com’era con la cattura di Lizard.
Altra storia senza senzo questa, visto che ormai è sì chiaro cosa scatena la trasformazione in Lizard, ma non più cosa la annulla. Due volte Spidey ha creato un siero, questa volta invece gli è bastato buttargli addosso della polvere deidratante dopo che lui aveva visto Billy svenire davanti ai suoi occhi (probabilmente impaurito dalla visione del padre tramutato). Ha senso? Per me no!
E poi basta con l’asbesto!! Fino a due pagine prima le ragnatele di Spidey erano perfettamente normali, poi appare la Torcia Umana e diventano d’asbesto? Inizia ad essere un pò tediosa questa cosa..
Due parole sulla storia di Silver Surfer: la Panini decise di pubblicarla in questo numero di Spider-Man Collection per “dimostrare” di stare a passo coi tempi, visto che in quel periodo usciva al cinema il secondo film dei Fantastici Quattro, appunto con la presenza di Silver Surfer. Fortunatamente la storia è totalmente slegata temporalmente e può stare un pò ovunque nella vita di Spidey e Norrin Radd, per me però è la solita inutile azzuffata tra Supereroi. L’albo non mi è piaciuto moltissimo, e dalla conclusione della saga dell’Antica Tavoletta mi sarei aspettato molto di più. La “morte” di Silvermane è paurosa, ma i due albi su Lizard, in particolare il secondo, sono davvero pessimi. Speriamo che si torna in salita presto!

Voto Personale: 7/10

Continueremo con le sintesi di Spider-Man Collection tra due settimane, settimana prossima vi parlo di un altro fumetto e ancora non so quante altre cose! =)
Buon tutto e a presto!

3 Risposte to “The Weakly Hobbyt #41”

  1. Dunther Says:

    -Meet The Drugo
    Ahaha, il Grande Lebowski, forse il mio film preferito. Poco da aggiungere, l’ho rivisto innumerevoli volte e conosco a memoria molte battute, ed oltretutto anche io ho preso la soundtrack 😀 .

    PS: Cele se vuoi una mano con DOSBox ti spiego come funziona, non è niente di complicato, basta seguire le istruzioni.


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