Benritrovati tra le braccia del Weakly Hobbyt! Braccia piuttosto infreddolite, causa bufere di neve e basse temperature soprattutto nel centro italia e nel sud. Qui da me (profonda terronia) alcune scuole sono state chiuse fino al 15 febbraio. I nostri pini sono abituati alla neve (non come quelli romani senza spina dorsale che non ci sono abituati, Alemanno cit della settimana) ma nessuno si aspettava di vedere tutto bianco nel giro di una nottata. Se siete bloccati come me a casa, sarà un piacere intrattenervi per una mezz’ora o giù di lì.
Con la mia recensione concludiamo il ciclo delle puntate di Black Mirror, un telefilm inglese molto originale che vi straconsiglio. Wise Yuri ci conduce in uno scorcio del mondo ebraico parlandoci del film “A Serious Man” dei fratelli Coen. E infine Celey introdurrà a “Please Teacher!”, anime del genere seinen divertente e un pizzico sentimentale, e ci racconterà l’episodio 34 della sua amata “SpiderMan Collection”.
Buona lettura! ^^
Black Mirror: The Entire History Of You
(A Cura di Fall)
Terza e ultima puntata di Black Mirror. Ovviamente nuovo giro nuova corsa; intendo nuova realtà e nuovo cast (ripeto per chi legge di questo telefilm per la prima volta). Non ci credevo ma quest’ultimo episodio, scritto dalla geniale mente di Jesse Armstrong, è stato davvero sconvolgente e illuminante. Il migliore della serie!
Siamo in un possibile presente, nulla di troppo futuristico come avevamo visto in “15 Million merits”. Tutto gira attorno ad un congegno molto potente dalla lama a doppio taglio. Si chiama “Grain”, ti viene installato dietro l’orecchio e registra costantemente tutto quello che fai, che vivi (ecco spiegato il titolo).
Nota. Purtroppo non c’è nessuna spiegazione sul perchè il Grain venga usato. Probabilmente per migliorare la sicurezza o per controllare al meglio i cittadini.
Al Grain è associato un piccolo telecomando con cui l’utente può selezionare e rivedere a suo piacimento i ricordi legati alla sua vita. Bello, eh? Forse all’inizio. .
La puntata inizia con un colloquio di lavoro a cui viene sottoposto il protagonista, Liam. Durante il viaggio di ritorno Liam rivede fino alla nausea le scene del suo colloquio, cercando di cogliere gesti o parole dei suoi “esaminatori” per capire se è riuscito a conquistarli. La sera raggiunge la moglie, Ffion, ad una festa di amici del passato e anche lì si percepisce quanto il Grain influenzi la vita di ognuno: si parla di qualcosa e lo si proietta per condividerlo con gli altri. Durante la cena il protagonista coglie degli strani sguardi e risatine tra la moglie e un suo vecchio amico, Jonas. E da lì in poi si comincia con la discesa nella paranoia più totale. All’inizio Liam ne scherza con la moglie in macchina, proiettandole gli atteggiamenti anomali che aveva notato.
Prima solo frecciatine, poi una piccola discussione; tutto nella norma. Ma la gelosia è un tarlo che ti vive nel cervello. Se senti qualcosa, te ne convinci e ne diventi ossessionato. Liam trascorre la notte a rivedere e rivedere la serata precedente e all’infinito le battute tra la moglie e Jonas. Capisce che c’è qualcosa che non va e fa di tutto per scavare a fondo. Si precipita ubriaco marcio perfino a casa di Jonas per scoprire la verità. Il Grain custodisce ogni cosa e nulla può essere nascosto.
E’ stato un episodio molto intenso, viscerale, che gioca sull’insicurezza insita e direi anche fastidiosa di ognuno di noi. Parlo per me, far tornare alla mente un ricordo capita e anche spesso. E basta anche una sola immagine, un cosiddetto flash per aggrapparmici e fissarmici abbastanza. In fondo guardiamo indietro quando ci manca o quando non abbiamo più quello che desideriamo. Opinione personale: grazie a Dio il Grain ancora non esiste! Ci sono cose che è meglio dimenticare per quieto vivere, altrimenti non si riuscirebe più ad andare avanti. Voi come la pensate?
Spero di avervi incuriosito, vi lascio il trailer dell’episodio
A Serious Post
(A cura di Wise Yuri)
Salve a tutti. La sapete una cosa buffa? É da molto che ho il DVD di questo A Serious Man, film dei fratelli Coen, DVD preso sulla fiducia e senza aver visto (non ho avuto modo) il film sul grande schermo. E nonostante mi piacciano i lavori e lo stile surreale dei Coen, ho sempre rimandato la visione del film, senza motivo alcuno a parte un insensato “non me la sento”. Ora, dopo ben tre anni dal debutto cinematografico, mi sono visto sto benedetto film, ed eccomi qui a parlarvene.
Il film inizia con una storia ebraica inventata (non che faccia molta differenza per chi non è ebreo), molto carina, ma che non ha nessun collegamento, anche contorto, con il film vero e proprio. Gli stessi fratelli Coen lo dicono nei contenuti extra del DVD “sì, il racconto iniziale non c’entra nulla con il resto del film. Pensatelo come un corto prima del film vero e proprio”. Nulla da aggiungere a riguardo.
Dopo il corto iniziale, ci ritroviamo nel Minnesota dei tardi anni ’60, ad osservare le disgrazie del padre di famiglia (e professore di fisica) Larry Gopnik. Larry è la quintessenza dell’uomo sfigato che si fa mettere i piedi in testa da tutti, con un controllo sulla propria vita vicino allo zero: la moglie vuole un divorzio rituale (è una famiglia ebrea) per risposarsi con un amico di famiglia, e lo schiaffa in un motel per scapoli, il figlio (di cui si avvicina il bar mitzvah, la cerimonia ebraica che simboleggia il passaggio alla maturità del ragazzo/ragazza) si pippa spinelli e gli fa pagare a sua insaputa una fornitura mensile di dischi, la figlia gli fotte i soldi per la rinoplastica, il fratello disoccupato occupa il bagno di casa per giorni interi, uno studente coreano cerca di corromperlo e poi lo diffama, ed altro ancora.

Come la scena del sogno a base di birilli e vichinghe de Il Grande Lebowski, la storia iniziale non ha nessuna utilità a livello di trama, ma è ganza, indi chissene.
Larry è continuamente confuso, sempre all’ignaro delle tremila cose che beh, gli fanno sotto al naso, e per cercare di riprendere le redini della situazione, o semplicemente per uscire fuori da questo vortice di sfiga totale e disastri personali, chiede consiglio a tre rabbini, nella speranza di ricevere delle sagge parole, ma anche in questo il nostro capofamiglia non ha molto fortuna: tra un rabbino giovane che gli fa la assolutamente inutile, e pure deprimente “parabola del parcheggio”, un rabbino che gli racconta la storia dei “denti del non-ebreo” che ancora una volta lascia Larry col morale sotto le scarpe e ancora privo di risposte, ed uno riconosciuto come un rabbino estremamente saggio, che semplicemente non lo vuole ricevere. XD
Buon cast, tra cui spicca Michael Stuhlbarg nei panni del protagonista Larry, pusillanime padre di famiglia che cerca solo di essere “un uomo serio”, nonostante sia praticamente, mi passino il termine, una mezzasega incapace di farsi rispettare, completamente succube degli eventi. Basta guardare la sua faccia, continuamente contrita dalle amare sorprese che gli riserva la vita, che urla “ma che ho fatto per meritarmi questo? non capisco.”, per capire il tormento e la confusione di quest’uomo.
La comicità è acida, caustica, e molto surreale (come da tradizione Coen), piena di momenti in cui l’humour è quasi subdolo, e che molte persone potrebbero non capire (non perchè sono stupide, ma perché l’humour del film per loro semplicemente “non funziona”), ma ha anche momenti che credo divertano molti, come una scena in cui Larry è a parlare in uno studio legale, arriva un penalista che dovrebbe aiutarlo nei suoi problemi giudiziari, un tizio in bretelle, pingue e con una pipa, che gli muore d’infarto davanti dopo due nanosecondi. Più tardi gli chiedono come sta e lui risponde “oh beh, mi è appena morta una persona giusto poco fa- M-ma io sto bene, sì.” XD La regia è molto buona, quella che vi aspettate da un film dei Coen, e come in Lebowski, ci sono delle dream sequences (le scene-sogno) ben riuscite.

L'interpretazione è talmente buona che, guardando il film, vorrete più volte picchiare Larry per quanto è patetico e sottomesso (anche con il solo intento di farlo reagire alle bastonate morali che riceve).
Cosa altro dire? Beh, se decidete di vedere questo film, non aspettatevi un finale conclusivo o qualcosa del genere, perchè il film finisce, e basta. XD Non vi racconterò la cosa nel dettaglio, ma è così, semplicemente lo schermo diventa nero e partono i crediti, cos’è successo, Joel ha detto “dai Ethan, finiamo il film ed andiamo a farci un paninozzo?” o qualcosa del genere? Potrei cercare qualche interpretazione a questo finale brusco (a dir poco), ma non mi sembra che ricaverei qualche messaggio particolare o senso di sorta a far ciò, indi eviterò. Comunque credetemi, ho visto di peggio a questo riguardo, per me il film poteva tranquillamente durare un’altra mezz’ora, ma i Coen sono registi particolari, si sa, e forse non molte persone avrebbero gradito due ore di film.
Non la miglior pellicola dei Coen che ho visto (devo recuperarne un bel pò, ora che ci penso), ma una visione “seria” consigliata a chi apprezza lo stile surreale dei due fratelli, poco ma sicuro. Ah, dimenticavo, preparatevi a sentire un pò di termini ebraici (ma grazie al cielo sapere esattamente cosa vuol dire quella parola o no non influisce sulla comprensione del film), sapete, in un film in cui i personaggi sono principalmente di confessione ebrea. Dulcis in fondo, ottima colonna sonora, curata in gran parte dal compositore Carter Burwell (già dietro al comparto musicale di altri film dei fratelli Coen), ma anche con canzoni dei Jefferson Airplane. Good stuff, come al solito. 🙂 É davvero tutto da parte mia, ci leggiamo “molto” prossimamente!
Please, Teacher! – 1
Teach me, Teacher
(A Cura di Celebandùne Gwathelen)
Ho talmente tante cose in arretrato da vedere, che quest’oggi, preso un pò dalla noia e un pò dalla disperazione, ho semplicemente cliccato a caso tra i miei file su PC ed è capitato questo Please Teacher!. Sinceramente, non ho la più pallida idea in cosa mi stia imbattendo, so che sono 13 puntate e la cosa mi rasserena, poichè almeno se la serie non mi piacerà, sarà tortura breve, altrimenti ben venga.
La storia, dopo una breve visione di un’astronave a zonzo intorno alla terra, ci presenta Kei, giovane ragazzo del tuo tipico villaggio rurale giapponese, steso vicino al vicino lago ad osservare il cielo stellato. Mentre pondera sulla vastità del cosmo e del tempo, che per lui si è recentemente fermato, così dice, nota qualcosa di strano sul lago. Spaventato il giovane si alza, quando una folata di vento lo manda per aria. In quel momento vede materializzarsi a qualche metro di distanza una donna dai lunghi capelli viola. Spaventato, il ragazzo scappa per la foresta, ma qualcosa lo insegue e quando il giovane cade, la situazione sembra disperata.
E’ una sua compagna a riportarlo alla reltà, e Kei si sveglia sul suo banco di scuola. E’ stato tutto un sogno? Il giovane non ha tempo di pensarci quando un altro compagno di classe entra trionfante in aula con la notizia che il loro vecchio prof ha dato le dimissioni e c’è una nuova insegnante, una donna a quanto pare, ed anche una giovane. Mizuho Kazami è il suo nome, e presto è sulla bocca di tutti, maschi e ragazzi della scuola che siano.

Ecco il nostro protagonista, il karo Kei! 😉
Dopo una visita dal dottore (che sembra anche essere un suo parente), Kei si affaccia sul balcone e scopre che la nuova insegnante sarà anche sua vicina di casa. Il giovane si offre di aiutarla a trasferire le sue cose, e dopo una giornata di duro lavoro rimane solo un pacco. Durante questo, Kei inciampa e cade su Kizuho nella classica posa di semi-sesso, semi-imbarazzo giapponese, e quando Mizuho afferma che ha pensato tutto il giorna a Kei, il giovane sviene. Quando si risveglia, spiega a Mizuho che ogni tanto, in situazioni di stress emotivo, cade in uno stato semi-comatoso che lui chiama “standstill”; quando lei però inizia a parlare del lago e della notte scorsa, Kei capisce che c’è qualcosa che non và, e fuggendo scopre che Mizuho non è affatto terrestre e si ritrova prima a bordo dell’astronave intravista a inizio puntata, che accidentalmente fa partire e svolzzare sul lago vicino il suo villaggio, e poi su una strana dimensione in cui un buco nero riscucchia pezzi di terra tutt’intorno a lui. Inizialmente spaventato e fuggiasco, adesso al giovane Kei non rimane altro che fidarsi di Mizuho che vuole sembra volerlo salvare. Chiedendo a Marie, una strana entità pupazzesca in stile Pikachu capace di controllare l’astronave meglio della padrona, di teletrasportarli via da quel luogo, Kei e Mizuho finiscono nel bagno del dottore di cui prima, venendo ovviamente sgamati in pieno da lui e la sua moglie/amante.
Prima puntata che mi lascia un pò perplesso, da un lato l’idea di ciò che potrebbe avvenire nell’anime mi disgusta un pò (aliena adulta che se la farà col teenager sfigato umano di turno), dall’altro spero quasi che l’abbozzo di relazioni tra compagni di classe possa almeno ricordare da lontano quella geniale serie di anime che è School Rumble. Non so cos’aspettarmi, per ora i disegni sono buoni, i personaggi solo accennati, e la strana combinazione di fantascienza, racconto d’amore adolescenziale e comparsa di scene leggermente più hot mi lascia un certo dubbioso parere semi-positivo.
Vedremo come andranno le cose col passare del tempo.
Voto Personale: 6/10
Spider-Man Collection 34(A Cura di Celebandùne Gwathelen)
Dopo la pausa dello scorso numero, eccoci tornare alle vicende del nostro Uomo Ragno in salsa anni ’70! In questo numero, parlerò dei seguenti albi:
- And Then — The X-Men! da Marvel Team-Up 4del 9/72: In questo albo viene continuata la storia di Morbius rimasta in sospeso dopo Marvel Team-Up 3. Peter, ancora non in condizione, continua ad avere incubi su Morbius e decide che sia il caso di cercarlo per New York. Morbius, invece, deciso a disfare la sua mostruosa trasformazione in vampiro, va a trovare di nuovo il Professor Hans Jorgenson, e lo rapisce qualche istante prima dell’arrivo di Spidey, che ovviamente viene quindi ritenuto responsabile del rapimento. Charles Xavier degli X-Men viene a sapere della cosa, e pur ritenendo che Spidey sia innocente, chiede ai suoi discepoli di portarlo alla loro mansione. Peter, ovviamente, come al solito non è molto collaborativo e prima di farsi catturare da Jean Grey, da del filo da torcere sia ad Angelo che all’Uomo Ghiaccio. Infine Xavier legge selettivamente la mente di Spidey e scopre che in realtà è Michael Morbius il loro “rivale”, che giusto in questo istante decide di non voler più aspettare che Jorgensen si risvegli dopo il pugno di Morbius ricevuto prima del rapimento, ma va invece a zonzo per New York in cerca di cibo. E’ così che gli X-Men lo affrontano e dopo un pò di lotta, Ciclope riesce a stenderlo. Il gruppo X salva Jorgenson e tramite lui, anche l’Uomo Ragno, che combattendo Morbius si era auto-infettato col pericoloso enzima che stava uccidendo il Premio Nobel per colpa di una continua decomposizione cellulare. Spidey ringrazie il gruppo degli X-Men baciando Jean Grey e poi scappando dalla finestra (rompendone il vetro), mentre Morbius rimane appartentemente nella loro custodia.
- A Passion of the Mind! da Marvel Team-Up 5del 11/72: In questo albo Spidey incontra la Visione, che soffre di terribili mal di testa provocati da qualcosa di non ben noto. Dopo aver fatto sosta a casa di Pete ed Harry Osborn, il duo si dirige verso un vicino ospedale dove Spidey mette in atto le sue conoscenze fisiche per cercare di capire da dove vengono questi fremiti della corteccia cerebrale dell’androide (la Visione, in caso non lo sapeste, è proprio un androide). E’ così che la vicenda dei due viene collegata a quella di un criminale noto come “Il Burattinaio”, che in quel momento grazie ad un robot trovato su una astronave spaziale precipitata, guarda caso, proprio vicino casa sua, sta attaccando il Baxter Building durante l’assenza dei Fantastici Quattro. Spidey e la Visione, per via delle loro ricerche, vengono dirette proprio verso il Centro di Comando dei F4, ed irrompono trovandovi il Burattinaio e il suo mostro voodoo di nome Ballox il Mostroide. Mentre Spidey si occupa dell’alieno riprogrammato, Visione prova a stendere invano il Burattinaio. Poi l’androide capisce che sono le onde cerebrali tramite le quali il Burattonaio controlla Ballox il problema, e sfascia la bambola voodoo del mostroide, stendendo al contempo i due rivali. La storia finisce dopo alcune battute riguardo la Guerra Kree-Skrull e le vicende personali tra la Visione e i Vendicatori.
- …As Those Who Will Not See! da Marvel Team-Up 6del 1/73: Marvel Team-Up 6 inizia proprio dove il 5 è finito, con Spidey nel Baxter Building intendo a occuparsi del Burattinaio, svenuto dopo l’attacco della Visione. E’ in quel mentre che la Cosa entra in scena, e con lui c’è anche la sua ragazza cieca, Alicia. Dopo momenti di panico in cui la Cosa minaccia il Burattinaio di farlo a pezzi, si scopre che costui è il padrino di Alicia, e a quanto pare conosce un modo per rendere di nuovo vedente la sua figliastra. Dopo aver scoperto sia le origini del Burattinaio che della ciecità di Alicia, Spidey e la Cosa si fanno dirigere verso il suo laboratorio nascosto, dove però il criminale ha preparato loro un’agguato insieme ad un altro supercriminale chiamato il Pensatore Pazzo. Spidey e la Cosa cercano quindi di farsi strada attraverso diverse trappole, mentre il duo criminale manda uno schiavo androide a recuperare Alicia su richiesta del Burattinaio. Alicia però si spaventa, e questo porta quasi il Burattinaio a ribellarsi al suo socio. E’ in quel momento che interviene Spidey e sistema sia il Burattinaio che il Pensatore Pazzo, mentre Ben, liberatosi dalla sua trappola, corre in aiuto ad Alicia distruggendo l’androide avversario. Ma mentre i due supereroi sono in superficie per controllare come sta la ragazza della Cosa, il laboratorio sotterraneo esplode, e veniamo lasciati col dubbio sul loro destino.
- A Hitch in Time! da Marvel Team-Up 7 del 3/73: In questo numero vediamo come Spidey prima salva una donne da degli aggressori nei panni di Peter Parker, e poi come lui e Thor diventano gli unici esseri non affetti da uno strano blocco del tempo che colpisce sia la terra, che asgard e gli altri piani di esistenza. Davanti al dio del tuono, Pete si cambia in Spidey e lo aiuta a salvare Asgard e Midgar da questa strana anomalia causata, si scoprirà poche pagine dopo l’inizio dell’albo, da Kryllk, un Troll secondo la tradizione nordica. Costui è entrato in possesso di un Cristallo Nero, capace di fermare il tempo. I due supereroi lo combattono, Spidey viene spedito ad Asgard (Thor è bannato, vi ricordo, e non può tornarci) mentre riccioli d’oro scopre la scia dello stesso cristallo su un asteroide intorno a Giove. Mentre lì il Dio del Tuono riesce a far fuori orde ed orde di seguaci di Kryllk, è Spidey a salvare la situazione su Asgard, cambattendo un Kryllk impegnato su plurime dimensioni. Mentre la lotta entra nel vivo, però, interviene l’Osservatore, che afferma di essere il legittimo proprietario del Cristallo Nero, e che Kryllk glielo abbia in realtà rubato. Il potente sovraumano rispedisce Kryllk ed i suoi scagnozzi nella loro dimensione, e riporta sulla terra Thor e Spidey, ringraziandoli del loro intervento, chiedendosi al contempo se fosse davvero stato un caso che giusto loro due si salvassero dal blocco temporale che ha colpito ogni altro supereroe della terra.

Copertina Originale di Marvel Team-Up 6, con Spider-Man, la Cosa, il Pensatore Pazzo e il Burattinaio.
Numero di Spider-Man Collection tutto sommato niente male, anche se tutte le storie sono tratte da Marvel Team-Up e quindi la vera storia di Amazing non viene affatto continuata.
Delle quattro vicende, quelle più ragnesche sono senz’ombra di dubbio le prime tre, mentre la quarta trasporta Spidey un pò troppo fuori dalla sua dimensione, portandolo addirittura a diventare il salvatore di Asgard! (Certo che un cross-over filmico tra Thor e Spidey sarebbe una figata, se fatto bene!) La saga di Morbius pare essere arrivata finalmente a un punto simile ad un capolinea, con Spidey curato dai suoi malori che lo perseguitavano fin da Marvel Team-Up 3 e Michael prigioniero degli X-Men. La storia col Burattinaio non mi è piaciuta tantissimo, sinceramente, anche perchè sia lui che il Pensatore Pazzo sono semplicemente poco carismatici come nemici, e non lontanamente così pericolosi come la Marvel vorrebbe presentarceli. Il Team-Up con la Visione è terribile come racconto stesso, quello con la Cosa già leggermente migliore.
L’ultima storia, ripeto, mi sembra un pò “farfetched”, anche se indubbiamente è quasi più interessante e sensata delle altre. E questo è dir molto.
Ci rivediamo tra 7 giorni! 😉
Voto Personale: 7/10
Al prossimo WH cari lettori, speriamo di avervi scaldato il cuoricino a dovere. Peace!
17 febbraio 2012 alle 17:49
Please Teacher sembra una cagata, buona solo come hentai dato che la ragazza è bona
18 febbraio 2012 alle 00:28
Guarda, per quel che riguarda la prima puntata, non è neanche un hentai, non fanno vedere nulla del corpo di lei. Al massimo c’è un pò di fanservice, ma anche di quello, poca roba…
Sul Weakly 53 parlerò della seconda puntata, vista poco fa, che è leggermente migliore della prima.
28 febbraio 2012 alle 19:49
-Black Mirror: The Entire History Of You
Anche questa puntata ha una tematica che mi stuzzica parecchio, lo guarderei volentieri!
-A Serious Post
Non credo possa piacermi, Lebowski a parte non sono un gran fan dei Cohen.
-Please, Teacher! – 1 Teach me, Teacher
Mh, non mi dice nulla.