Godetevi questa prima parte del nostro nuovo Weakly in silenzio e poi, se non lo avete già fatto, se ho stuzzicato la vostra curiosità, cercate di vedervi il film ritratto in copertina. Merita davvero tanto. Dopo la mia sfilza di immagini, godetevi i nostri articoli più “tradizionali”, che variano come al solito tra anime, fumetti e videogiochi. =)
The Artist
(A Cura di Celebandùne Gwathelen)
Voto Personale: 8,5/10
Quattro rapinatori vs. centinaia di poliziotti
(A Cura di Dunther)
La scorsa settimana su Steam c’è stato il free weekend di Payday: The Heist, sparatutto multiplayer co-op uscito lo scorso anno. Mi trovo spesso ad approfittare di tali iniziative, anche in quei casi in cui il gioco in prova non rientra tra i miei potenziali acquisti.
Payday mi incuriosiva da un po’, visto che mi era stato presentato come un clone di Left 4 Dead, gioco che ho davvero adorato.
Piuttosto che copiare banalmente ambientazione e scopo della loro fonte di ispirazione, i programmatori della Overkill Software hanno deciso di optare per qualcosa di molto diverso, che tra l’altro non era mai stata sviluppata in questo contesto.
I protagonisti sono quattro rapinatori, e come intuibile le varie campagne li vedono alle prese con un “colpo” diverso.
I livelli consistono in un susseguirsi di piccoli obiettivi, come sabotare la sorveglianza, difendere una determinata posizione, rubare qualcosa, costringere qualcuno ad andare da qualche parte, ed infine fuggire.
Chiaramente ad ostacolarci avremo le forze dell’ordine, inizialmente in maniera banale e disorganizzata, per poi fare regolarmente dei veri e propri “assalti”. Un assalto è l’equivalente dei cari vecchi panic event di Left 4 Dead, solo che in questo caso ci vengono schierati contro innumerevoli membri delle forze speciali, dotati di armi molto più efficaci, e vestiari parecchio più resistenti; le finestre diventano fonti di pericolo a causa dei cecchini, improvvise granate fumogene ci impediscono di vedere i nemici avanzare, gli SWAT si calano dagli elicotteri, e non di rado fanno capolino anche delle unità più particolari, dotate ad esempio di armi elettriche stordenti, o di un massiccio equipaggiamento protettivo.
L’idea non è male, ma se dover sterminare un’orda di infetti ha senso, lo ha decisamente meno quando si ha a che fare un centinaio di poliziotti; più che una rapina, sembra una guerra in certi momenti. A questo si aggiunge che l’IA degli infetti era molto più funzionale, mentre questa è decente, ma non elaboratissima, ed ogni tanto si impalla letteralmente, lasciando i nemici a guardarci beatamente mentre li trivelliamo di colpi. Mi può anche star bene che ci mettano così tanto ad andar giù, ma sarebbe stato molto più interessante avere a che fare con pochi nemici, più furbi, piuttosto che schierare un numero elevatissimo di essi allo scopo di compensarne l’idiozia; senza contare che quando sparano sembrano essere quasi infallibili, a prescindere dalla distanza.
La varietà delle missioni comunque è notevole, e segue un ordine cronologico pur non avendo una vera e propria trama. Un peccato, viste le potenzialità delle premesse.
Il gameplay ha delle contaminazioni dall’orrida serie di Call of Duty, ma ciò non è necessariamente un male. La storia del non rimanere troppo esposti funziona abbastanza bene, se non fosse per la difficoltà nel capire la direzione dalla quale provengono le pallottole (un problema che, al giorno d’oggi, non sarebbe stato difficile evitare). Esaurita la nostra energia finiremo a terra, in attesa che qualcuno venga a salvarci; se ciò non accadrà entro trenta secondi, finiremo in arresto. Una volta arrestati si attende semplicemente qualche minuto prima di respawnare, ma esiste un modo per velocizzare il tutto: se abbiamo degli ostaggi infatti, possiamo usarli come merce di scambio per far rientrare un nostro compagno. Non è troppo realistico, ma funziona ed è piacevole urlare contro i civili in maniera da tenerli sotto controllo (anche allo scopo di non ucciderli accidentalmente, visto che è prevista una penalità nel caso di vittime collaterali), e poi legarli; ovviamente la polizia li può liberare, quindi meglio tenerli d’occhio.
Il poter mirare non mi è mai dispiaciuto (avvicinando l’arma alla visuale, intendo), così come non mi dispiace lo sbloccare roba nuova completando un’infinità di mini-sfide. Infatti, prima di ogni colpo possiamo scegliere l’equipaggiamento da portarci appresso, e ciò può cambiare notevolmente il tipo di contributo che daremo alla nostra squadra. Il contro di tutto questo è che, con le armi standard iniziali, è di gran lunga più difficile affrontare le missioni, costringendoci a “livellare”, il che non sarebbe un male se il gioco fosse più vasto.
Infatti un difetto inequivocabile di questo videogioco è l’esiguo numero di missioni: ne abbiamo solo sei, la cui durata varia dai quindici ai trenta minuti. Considerato che Left 4 Dead 2 ci mette a disposizione sei campagne base, più una bonus priva di trama, più le sei ereditate dal primo, capirete la differenza, anche perché una campagna dura in media almeno quarantacinque minuti. È vero sì che ci sono più livelli di difficoltà, ma lo stesso si può dire per Left 4 Dead 2, che ha anche altre modalità, tra cui un riuscito versus.
E visto che siamo in vena di paragoni, Left 4 Dead 2 l’ho pagato (in un periodo di sconti) meno di 4€, mentre questo, a prezzo dimezzato, veniva 9,49€; decisamente sconveniente.Parlando brevemente del comparto tecnico, abbiamo un gioco discreto, carino da guardare nonostante qualche animazione orrenda, e con una soundtrack decisamente a tono con l’azione, che non nego mi piacerebbe reperire quando sarà rilasciata.
Normalmente disapprovo l’inondazione di tutorial tipica delle produzioni più recenti, ma in questo senso Payday lascia fin troppo in balia di sé stessi, non spiegandoci diverse cose che è fondamentale apprendere, come la gestione dei level-up.
Infine, mi tocca segnalare che nonostante io abbia impostato la sensibilità del mouse al massimo, i movimenti di quest’ultimo mi sono risultati goffi e lenti, per i miei standard. Non poter mirare adeguatamente in un gioco del genere è per me fonte di grandissima frustrazione, e non sono l’unico a cui è successo.
Nonostante non sia riuscito appieno, questo gioco ha delle belle idee, ma realizzate senza l’esperienza che può avere una casa come la Valve. Se gli autori dovessero sviluppare un seguito avrebbero tutta la mia attenzione, nella speranza che imparino dai loro errori.
Detto questo, Payday: The Heist è consigliato solo a chi cerca esattamente ciò che è: una simulazione di rapina in co-op; non troverete di certo di meglio in questo campo.
Lenore – Ossa e Frattaglie
(A Cura di Celebandùne Gwathelen)
Lungi da me l’idea di voler sostituire la recensione di Fall, questo articolo nasce dalla semplice voglia di dire la mia su Lenore – Ossa e Frattaglie. Per prima cosa, prima di leggere oltre, andate a leggervi l’articolo della nostra cara Fall che sta qui. Fatto? Bene! =)
La mia opinione su Lenore, infatti, è ben diversa da quella ottima di Fall. Non posso negare infatti che l’albo mi ha deluso alquanto, da un lato forse perchè il genere più di tanto non mi attira, dall’altro perchè l’albo si finisce di leggere in poco tempo e non mi è venuta alcuna voglia di rileggermi alcune delle storie, neanche quelle che considero le più riuscite.
Il personaggio di Lenore stessa, poi, è lontana da quello che io sono in ogni direzione, e mi sento sempre incredibilmente dispiaciuto per le persone a cui lei fa del male, volente o nolente. E’ chiaro che stiamo parlando di un fumetto, ma la mia simpatia è sempre diretta verso le sue vittime e raramente verso di lei, cosa che con il proseguire della mia lettura non le ha fatto guadagnare punti carisma. La piccola Non-Morta Non-Viva non è l’unica protagonista delle storie di Roman Dirge, ma comunque quella più frequente, e anche le storie in cui lei non c’è, sono per i miei gusti solo discrete.

Ecco lo stile in cui è disegnato Lenore. C'è a chi piace, a me non mi ha ispirato più di tanto!
Lo stile di disegno, per quanto caricaturale e ben riuscito nel suo intento, non mi è particolarmente piaciuto, e le poche immagini che ho quasi apprezato sono quelle che veramente terrorizzano (come un orrendo primo piano di Mr. Taxidermy). Il fatto che personaggi carini, buoni e felici vadano a finire irrimediabilmente al cimitero può far ridere ad alcuni, ma personalmente mi mette a disagio e non mi fa godere la lettura.
Personalmente, ho apprezzato storie come “Magia!!”, “Ragno, Ragnino, Ragnetto”, “La Piccola Ballerina”, “Ragamuffin” e “Il Ritorno di Mr. Gosh”, le altre sono storie che più che d’orrore erano tristi, e per i più svariati motivi, alcuni dei quali citati sopra, non mi sono piaciute.
Voto Personale: 6/10
Panzer Dragoon Resurrection
(A cura di Wise Yuri)
In tutta onestà, non avrei pensavo di trovarmi qui a parlarvi di Panzer Dragoon, ma visto il recente annuncio di Crimson Dragon (conosciuto prima come Project Draco), erede spirituale della vecchia serie Sega sviluppato per Kinect ed in uscita entro l’anno solo per X-Box Live Arcade, congiunto al fatto che ho recentemente finito Panzer Dragoon Orta per la vecchia X-Box (sì, quel carcassone nero impossibile da mettere in verticale), ne approfitto per parlarvi un pò di Orta, uno dei miei titoli preferiti, ed un gioco della libreria X-Box particolarmente amato dai retrogamers. Anche perché Crimson Dragon sembra più rifarsi alle meccaniche da shooter a scorrimento di Orta che a quelle degli originali Panzer Dragoon per il vecchio Saturn, che avevano un impostazione prettamente gdr (giudicando dai video di gameplay).
Non so onestamente cosa pensare della scelta di rendere Crimson Dragon un titolo solo per digital divery e “kinect only”, visto poi che per ora quello abbiamo per discutere sul titolo è quel trailer postato sopra. Onestamente sembra qualcosa di più funzionale con il Wiimote od il Move, ma non so. Ho visto titoli come Rise of Nightmares che sembrano far buon uso del Kinect, quindi potrebbe anche funzionare bene, ma penso che aggiungere la possibilità di utilizzare un normale controller farebbe felici molte persone. L’unica cosa che posso aggiungere su Crimson Dragon è che sicuramente sarà meglio di quella fetecchia di Lair. Si accettano scommesse. 🙂 (No sul serio, Lair faceva davvero pena)
Per la cronaca, il gioco è tuttora disponibile solo per X-Box, ma è compatibile anche con X-Box 360. Se eventualmente verrà rilasciato nuovamente su XBLA od altri servizi di digital delivery (nel caso Crimson Dragon venga ben ricevuto), lo scopriremo più avanti. É ambientato molto tempo dopo gli eventi di Panzer Dragoon Saga, ma fortunatamente non richiede di aver giocato il suddetto titolo per seguire la trama.
Panzer Dragoon Orta racconta la storia di, beh, Orta, una ragazza dai capelli grigi che ha vissuto imprigionata in una torre per tutta la sua vita, e che viene liberata da un misterioso dragone, grazie al quale cercherà di farsi strada in un mondo post-apocalittico, inseguita dalle forze dell’oppressivo e misterioso Impero, che insegue Orta in quanto crede sarà lei a portargli alla distruzione. gli scenari variano da laboratori per la creazione di draghi artificiali, cunicoli di montagne, fiumi circondati da vegetazione rigogliosa, torri meccanizzate, deserti, cieli distopici, mantenendo però uno stile asettico e privo di fronzoli.
A livello di gameplay, il titolo è uno shooter su rotaie, ma nulla a che vedere con titoli come House Of The Dead, Time Crisis, o similia: a cavallo di un drago con 3 forme intercambiabili (e potenziabili raccogliendo del DNA occasionalmente lasciato dai nemici) e diverse modalità di sparo, dovrete distruggere i nemici ed evitare gli ostacoli, in alcuni punti potrete effettuare uno scatto a destra o sinistra (per girare attorno ad un boss), ma il drago avanza automaticamente per gli scenari (potete muoverlo, ma non fermarlo), lasciando a voi “solo” il compito di tenere sotto d’occhio gli ostacoli ed i nemici. Le tre forme di drago sono le classiche, una base senza particolari forze ma sempre utile, una leggera molto agile e con uno sparo continuo che aggancia automaticamente il nemico o proiettile più vicino, ed una potente ma molto poco agile. Manco a dirlo, conviene cambiare forma a seconda della situazione e del nemico.
E… non c’è molto altro da dire, è basicamente uno shooter “2D e mezzo” (o 2.5D, se volete), un prodotto semplice a livello strutturale, a metà tra l’old school ed il moderno, davvero difficile (anche alla difficoltà base), tosto, capace di dare grandi soddisfazioni a chi avrà la pazienza di imparare morte dopo morte, specialmente contro uno dei giganteschi boss. C’è un equilibrio tra frustrazione e soddisfazione, del tipo “no, ora ci riprovo finchè non mi riesce”, che tiene viva l’attenzione per tutto il gioco, diviso in 10 impegnativi sebbene non lunghissimi capitoli. Oltre alla modalità principale, sono presenti diversi extra da sbloccare nella Scatola di Pandora, tra missioni bonus, una vasta enciclopedia del mondo di Panzer Dragoon, un bestiario, concept art e addirittura l’originale Panzer Dragoon per Saturn, perfettamente giocabile.
Non mentirò, questo non è affatto un gioco per tutti, ma è una piccola gemma per gli amanti degli shooter, con un stile fantasy particolare, futuristico, distante ed asettico, e con un comparto tecnico (plauso per l’ottima colonna sonora) molto curato ancora oggi (non è neanche un gioco vecchissimo, ma comunque fa la sua porca figura per un titolo del 2003). Non è neanche troppo costoso recuperandolo via i mercatini dei forum, ma ripeto, lo consiglio solo a chi cerca una bella, bella sfida, a molti la difficoltà potrebbe far venir voglia di tirare il controller fuori dalla finestra. Okay, non così tanto, ma abbastanza da abbandonare il gioco dopo poco. Ed è tutto quello che ho da dire su Panzer Dragoon Orta, speriamo bene per Crimson Dragon!
Please, Teacher! – 5
For that, Teacher, I…
(A Cura di Celebandùne Gwathelen)
Quinta puntata, altra puntata di totale stupidità. Non a caso questa si apre con una bimba che vede Kei in spiaggia e se ne innamora, ma poi si sente spezzarsi il cuore quando lo vede con Mizuho.
In questo episodio, come avrete intuito, è improvvisamente estate e la nostra coppia è al mare in un’isola settentrionale del giappone, a godersi una tarda luna di miele. Dopo una splendida giornata passata in spiaggia, però, accade ciò che in ogni anime accade: guarda caso, tutti gli amici di Kei (e SOLO loro) sono casualmente nello stesso villaggio costiero; l’occasione è aiutare un loro professore, tale Yamada, a costruire e far decollare un aereo monopersona.
Kei e Mizuho sono costretti a nascondersi e separarsi, ma vengono sgamati ugualmente ed i due raccontano ovviamente che tutta è solo una strana coincidenza. Mizuho torna in albergo, Kei viene costretto dai suoi amici ad andare con loro ad aiutare il professor Yamada. Quella sera, Kei e moglie si ritrovano in albergo, e dopo aver visto la stanza, Kei prova ad abbracciarla, ma lei gli propone di farsi due passi fuori. GUARDA CASO, gli amici di Kei sono nello stesso albergo, e i due vengono sgamati di nuovo, al punto che Ichigo fa la battuta “è come se fosste sposati” (quella ragazza secondo me ha già capito tutto). Kei è quindi costretto, per non farsi capire, a passare la giornata in piscina coi suoi amici, mentre Mizuho passa il resto della sera con Yamada, che lei ritiene incredibilmente noioso.
In piscina, Koishi ci prova ancora con Kei, prima chiedendogli un parere sul suo bikini, e poi chiedendogli cosa ne fosse di loro dopo aver visto quel film al cinema da soli. Kei evita ogni tipo di domanda pericolosa. Più tardi quella sera, Hyosuke e gli altri obbligano Kei a giocare a carte con loro fino a tarda sera, nonostante Mizuho lo aspettasse in camera, prima fresca di doccia, ma poi sempre più annoiata. La partita a carte è noiosa e si protrae ad eternum, e quando i ragazzi hanno giocato così tanto che sono finite le loro scorte di viveri, la ragazzi si porta Kei a fare la spesa. E’ in quel momento che Kei perde la chiave della sua stanza, e non molto dopo tutti quanti lasciano il loro luogo d’incontro per stanchezza. A quanto pare, però, più di qualche chiave viene confusa, e mentre Hyosuke si trova nella stanza con Kaede (che lo bacia credendolo un sogno), Matagu (l’amico nerd di Kei, già Kei è nerd, figuratevi lui) si ritrova in camera di Mizuho, e inizia a toccarle il seno. Mentre Koishi ci riprova con Kei, chiedendolo di baciarla per testare se lei è davvero innamorata di lui, si sentono due urla dall’hotel, e Kei ha la scusa per scappare da quel momento di totale imbarazzo. Infine Kei trova Mizuho in lacrime, ed i due vanno in spiaggia, per tranquillizzarsi dopo quella notte di totale buco nell’acqua. Mizuho gli confessa che non vedeva l’ora che lui tornasse, Kei le confessa che era incerto se lei volesse il suo ritorno o no (ma fesso, ti ha dato la chiave per dopo apposta!!). Infine i due provano a baciarsi, ma ancora una volta vengono interrotti dalla bimba di inizio puntata che urla a Kei di averle infranto il cuore. Mizuho lo prende per un pedofilo e se ne va senza voler sentire scuse.

Una ripresa dall'alto di come Kei spreca la sua serata di Luna di Miele coi suoi amici!
Puntata davvero pessima, secondo me, le cose vanno in totale stallo, e se fossi stato io il protagonista della storia, non sarei mai rimasto fino a tardi a giocare a carte coi miei amici, sapendo che la mia caliente moglie mi aspetta in camera a letto. Tra l’altro credo che Kei e Mizuho avranno seri problemi se continuano a mentire sul loro status quo d’ora in avanti, le avance di Koishi verso Kei si fanno sempre più pressanti (mostrarle il bikini, fare la spesa da solo con lui all’una di notte sono tutte scuse per provarci e la ragazza inizia a cacciare le palle) e Ichigo su tutti diventa sempre più sospettosa delle “strane coincidenze” che vedono coinvolti Kei e Mizuho. Peccato che siamo ancora solo alla quinta di tredici puntate, e temo che davanti a me ci sono almeno altre cinque di filler inutili in cui nè Kei e Mizuho si riusciranno mai a baciare per le più strane ragioni, nè il loro segreto uscirà fuori, per le ancora più disparate ragioni.
Voto Personale: 4,5/10
E con questo anche per questa settimana vi salutiamo! Spero abbiate apprezzato i nostri articoli e, come sempre, rimaneteci fedeli, consigliateci agli altri! =)
15 marzo 2012 alle 05:50
-Panzer Dragoon Resurrection
Questo gioco lo provai ai tempi grazie ad una demo. Non ricordo molto, ma non mi colpì, probabilmente perché non sono un gran fan del genere.
5 aprile 2012 alle 12:09
Lenore ed io ti verremo presto a trovare, Celey. Come puoi non adorarla?? <3<3<3
13 aprile 2012 alle 19:10
Che ci posso fare, le bambine morte non mi piacciono, le preferisco vive. Non mi fa ridere.