The Weakly Hobbyt #77

The Weakly Hobbyt #77

Eeeee finalmente rieccoci, ci scusiamo per il ritardo ma tra problemi tecnici (pc che si friggono, hard disk che vanno a buone donne, ec.), impegni personali e membri dello staff che se ne vanno (d’altronde le lauree non si fanno da sole, grazie ancora Fall, e buona fortuna), ma il Weakly goes on (anche se in versione economy), quindi, come al solito, prendete una sedia, avvicinatevi al bancone, e buona lettura! 🙂

Bat is Back

(A cura di Wise Yuri)

Lasciando da parte (non tanto per mancanza di rispetto, ma per non rivangare una tragedia neanche troppo vecchia e sui c’è poco da dire) l’orribile evento accaduto durante una proiezione del film in quel cinema del Colorado, sono qui…. o meglio siamo qui, Wise Yuri e Celey, a dirvi la nostra sul capitolo finale della trilogia del Cavaliere Oscuro di Nolan, decisamente l’uscita cinematografica più attesa e quella più “calda” di fine agosto/inizio settembre.

Come nella precedente doppia recensione, la premessa ed i nostri commenti finali sono privi di spoiler, ma non ci risparmieremo (chi più, chi meno) nel commento/recensione principale, quindi guardatevi prima il film, o saltate al commento finale se non volete rovinarvi….. beh, la visione del film.

Gotham City è stata ripulita dal crimine grazie al decreto Dent, e le strade della città sono talmente “decriminalizzate” che la polizia non ha quasi nulla da fare, e non c’è più bisogno di Batman. Ma questa situazione paradisiaca è fragile e costruita su una grossa, enorme bugia, e l’arrivo di una nuova minaccia solleva il coperchio e tutto quello che ribolle nelle viscere della città viene liberato, e con una nuova minaccia c’è bisogno che il cavaliere mascherato torni a proteggere Gotham, contro tutto e tutti.

Devo dire, sono rimasto molto soddisfatto dal film. E potrei far finire qui la recensione. XD No sul serio, ci troviamo di fronte ad un’altro film di Batman molto ma molto ben fatto, quello che chiude la trilogia di Nolan dedicata all’uomo chirottero, trilogia iniziata con Batman Begins. Ma in tutta onestà, di Begins mi ricordo ben poco, quindi non saprei dire con molta cognizione di causa quanto The Dark Knight Rises vale come chiusura alla trilogia, ma secondo me riesce bene (ma con qualche capperata lì e là, nulla che mini la visione) a continuare la storia di The Dark Knight, a collegarsi con il primo, chiudere più o meno tutti i nodi della trama, ed a mandare Batman in meritata pensione (e preso singolarmente rimane comunque molto godibile). Fino a che qualche altro regista non deciderà di riportare il cavaliere oscuro nei cinema, con il suo stile, chiaro.

Il tema principale del film è la caduta, e la conseguente ascesa (sia in senso metaforico che pratico), quella fase in cui il supereroe perde i poteri o in qualche modo viene sconfitto da un nemico più forte, cattivo e spietato, e deve rialzarsi e superare questa sua fase di estrema debolezza. Qui è stato fatto molto bene, perchè Batman/Bruce Wayne è un reietto, un vigilante che si sacrifica di continuo per una città che lo tratta come una minaccia, e lo fa con estrema dedizione, anche se (come gli dice Alfred) non deve più nulla a questa città. Ed è ormai stanco, sfiancato, e si trova a dover indossare nuovamente il costume, ma quando si scontra contro il brutale terrorista Bane (non credo sia uno spoiler) si accorge come ormai vada avanti solo per pura forza di volontà, e il terrorista mascherato fa ben capire a Batman come sia fragile in quel momento.

Bruce Wayne

Bruce Wayne non ha intenzione di tornare ad essere Batman a inizio film!

Lo stile è lo stesso dei precedenti film, ovvero molto dark, crudo, oscuro, appunto. Molto ben curati i personaggi, sia quelli ricorrenti (menzione d’onore per me va a Michael Caine nel ruolo di Alfred, che in questo capitolo ha davvero degli efficaci momenti emotivi con Bruce), sia le tre new entry (Tom Hardy nei panni di Bane ha una presenza scenica incredibile con quella strana maschera addosso, per esempio), e le performance degli attori continuano ad essere ottime e consistenti (anche se avrei fatto a meno del personaggio di Taila, a dirla tutta, non mi lamento affatto della recitazione di Marion Cottilard, ma del personaggio che interpreta ed il ruolo relativamente marginale che ha nella vicenda), non ho davvero nulla da dire, più che soddisfatto del cast e del lavoro compiuto dai vari attori. Molto buona Hathaway nei panni di Selina Kyle (aka Catwoman, in pratica), e devo dire che non me lo aspettavo.

Il film cerca di far tanto: raccontare una trama curata, sviluppare bene i personaggi, offrire allo spettatore spettacolari scene di azione (inseguimenti su veicoli, combattimenti a mani nude, sparatorie, etc.), e nel frattempo chiudere tutti (o quasi) gli interrogativi, e con essi la trilogia. E ci riesce parecchio bene, ma soffre di alcuni difetti, nulla che rovini in maniera incisiva l’esperienza, ma che ci sono. Ad esempio, il film dura 3 ore, e nella prima parte potrà risultare un pò lento, ma ingrana gradualmente per poi non fermarsi più prima della fine. Inoltre ciò permette di sviluppare un pò meglio i personaggi, quindi tanto “difetto” non è, e per un film che dura 3 ore (che sono tante, l’ultimo volta che vidi un film così lungo è stato per il remake di King Kong, remake coi contropeni ma 3 ore sono sempre 3 ore) non vi sembra che la regia si sia impantanata, sono 3 ore ma non risultano affatto pesanti. E scusatemi se è poco. 🙂

L’unico vero difetto, secondo me, è che hanno provato ad inserire un pò troppe cose nel film, e verso la fine la trama (che procedeva con molta calma nella prima parte) accellera fin troppo, riuscendo sì a dare un senso al tutto ed a inserire qualche bel colpo di scena, ma ad un ritmo fin troppo veloce, della serie “frena, frena!”. Questo poteva essere fatto meglio, onestamente. Per quanto riguarda il discorso realismo, il film (come i precedenti della trilogia), cerca un approccio realistico alla figura del supereroe, riuscendoci bene ma con qualche paperata nel mezzo, ma va considerato che sempre di un tizio con un costume da pipistrello, un personaggio nato nel mondo dei comics, si parla, quindi era difficile in partenza, e non mi aspettavo un risultato perfetto (ricordate che nessun film potrà mai essere all’altezza dell’hype che gli si forma attorno). Molti fan del personaggio si lamentano di questa cosa, ma da semi-profano dico solo a queste persone di andarsi a rivedere Batman Forever e Batman & Robin (maronna se facevano schifo), se proprio non gli va bene un film di Batman un pò meno ridicolo e più serio. 🙂

Selina Kyle e Bruce Wayne

Selina Kyle è la donna che convincerà Bruce a tornare a vestire i panni dell’eroe!

Per finire, non ho fatto a meno di notare come in questi anni ci fossero due trilogie parallele di Batman, una quella filmica di Nolan, l’altra quella videoludica iniziata con l’eccellente Batman: Arkham Asylum (e tutt’ora non conclusa), entrambe molto ben fatte e simili in tono (anche se quello dei videogames è molto più fumettistico), che mi hanno incuriosito e fatto apprezzare molto di più i personaggi e le varie storie a tema Batman, e se non mi hanno fatto diventare un Bat-fan, almeno mi hanno fatto diventare un grande Bat-simpatizzante, e onestamente sono più che soddisfatto a riguardo. 🙂

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Celey

Personalmente ho avuto la possibilità di godermi questo film nelle ultime settimane di Agosto perchè una marea di impegni mi hanno tenuto lontano da ogni tipo di attività ricreativa per un lungo periodo di tempo. Ovviamente ho visto sia Batman Begins che The Dark Knight, e mi aspettavo da questo film una degna conclusione della saga dedicata a Batman. E il film…diciamo che ci prova.

SPOILERS!

La storia, come citato nell’intro di WiseYuri, riprende esattamente otto anni dopo la morte di Harvey Dent/TwoFace, il cui excursus nel mondo del crimine è stato tenuto segreto dal Commissario Gordon per tutti questi anni. Gotham vive un periodo di pace e Batman – nemico pubblico numero uno – ormai non serve più a nessuno. Bruce Wayne si è ritirato sia dal mondo dell’anonima lotta al crimine, sia dalla vita da filantropo industriale. Sia Lucius Fox che una imprenditrice di nome Miranda Tate cercano di convincerlo a fare qualcosa con i suoi possidementi e con le sue responsabilità, ma Bruce non è interessato, e lascia andare in semi-bancarotta le Wayne Enterprises. Nonostante Alfred, quando una nuova ondata di crimine si avvicina a Gotham, prova a convincere Bruce di tornare ad essere Batman o di tornare a vivere una vita normale, il benefattore non si degna di alzare un dito, ancora a lutto per la perdita di Rachel.
Solo quando Selina Kyle, aka Catwoman, gli ruba le perle della madre, Bruce torna alla sua vita e ritorna ad essere Batman, sperando di riprendere in mano l’una e l’altra cosa. Nel frattempo però alla città è capitato ben altro, ovvero Bane, criminale di alta lega che sta cercando di portare Gotham City nell’anarchia e nella sommossa. Dopo aver sconfitto Batman grazie all’aiuto di una trappola tesagli anche con Catwoman (che lui teneva in pugno), Bane trasporta Bruce in una prigione da cui è virtualmente impossibile scappare, e da cui, così dice la leggenda, solo il figlio di Ra’s al Ghul sia mai riuscito a sfuggire. Bruce crede che Bane sia il figlio del suo ex-mentore e antagonista storico, motivo per cui Bane insegue gli stessi scopi di Ra’s al Ghul.
Nel frattempo, Bane ha liberato tutti i prigionieri della prigione di Gotham, seppellito tutti i poliziotti nelle fognature con degli esplosivi appositamente piazzati, creato il caos rivelando a tutti la vera storia dietro Harvey Dent e portando una bomba a Gotham che esploderà appena uno cercherà di fuggire dalla città. La bomba, tra l’altro, è di ideazione stessa di Bruce Wayne, che l’ha inizialmente pensata come fonte di energia pulita, ma che non ha voluto usarla proprio perchè la stessa tecnologia poteva essere usata come bomba.

William Blake

Il giovane Blake è uno dei personaggi meglio riusciti del film! Bravissimo anche Joseph Gordon Levitt a interpretarlo!

Bruce, che segue tutte le vicende da una tv posizionata nella sua cella nella prigione, trova di nuovo la forza di combattere e dopo tre tentativi di fuga riesce finalmente a scalare le pareti della prigione e tornare a Gotham City. Lì, con il Commissario Gordon, una giovane recluta di nome Blake e Catwoman stessa organizza una resistenza e cerca di portare Gotham alla normalità. La confrontazione con Bane però subisce un improvviso capovolgimento, quando una volta in pugno il gigante di muscoli, Miranda Tate pugnala Batman alle spalle e lo ferisce e rigira il pugnale nella piaga dicendogli che è lei la figlia di Ra’s al Ghul e che ha architettato lei tutti i piani di Bane per soddisfare le ultime volontà del padre! Miranda/Talia al Ghul lascia Batman alle veci di Bane, mentre lei se la vede con il resto della battaglia, per impedire a Gordon, Blake, Fox e soci di disinnescare la bomba. Catwoman fa dietrofront e colpisce Bane con un razzo della moto del cavaliere oscuro, permettendo a Batman di inseguire Talia con i suoi soci. Dopo averla ferita mortalmente, Batman prende la bomba col suo velivolo e si dirige lontano da Gotham, appartentemente esplodendo con essa.
Nei credits vediamo come Bruce Wayne viene seppellito nel giardino della famiglia, la sua villa data in beneficienza, e come Blake, il cui nome di battesimo scopriamo essere “Robin”, riesce a entrare nella Batcaverna dalla cascata che la nasconde!

Come riuscite a immaginare, il film fa di tutto per essere una degna conclusione alla trilogia di Batman più riuscita di sempre; ciononostante ritengo che la bontà del film viene minata da alcune cose davvero banali che forse avrebbero potuto essere migliorate con un minimo di cura in più.
Anzitutto Bane, che per quanto è un avversario davvero forte, non ha una personalità che lo contraddistingue più di tanto da Ra’s al Ghul del primo film. Vogliono la stessa cosa e la provano ad ottenere con due modalità leggermente diverse; eradicare il male nella società e la corruzione nella politica con il caos e l’anarchia. Ra’s al Ghul voleva farlo con la violenza dei detenuti di Arkham, mentre Bane vuole ridare Gotham ai suoi cittadini eliminando i confini di classe e “la casta” con la violenza e la rivoluzione con le armi.
La ricchezza di carattere di un Joker viene totalmente ignorata in questo film, nè viene tentato di includere buona parte dei fili lasciati appesi da The Dark Knight nel suo seguito diretto. L’unica vicenda che ritorna è la morte di Harvey Dent e il lutto di Bruce Wayne per la sua Rachel, robetta che poteva essere sostituita con qualsiasi altro movente nel film se fosse stato una vicenda separata!
Il singolo personaggio meglio riuscito di tutto il film è forse Catwoman, che mantiene un carattere simile al personaggio del fumetto, buona in fondo ma imprevedibile nel suo comportamento, capace di mettere in ombra stesso Batman come riuscita. La sua voce, tra l’altro, è sempre peggio mi pare, mentre quella di Bane, almeno nel doppiaggio tedesco da me visto, vince senza ombra di dubbio il premio peggior doppiaggio 2012.
Detto questo, The Dark Knight Rises rimane un buon film. L’aggiunta del giovane “Robin” Blake nel cast è ben riuscita, la vicenda è un pò confusionaria ma alla fine i conti tornano e il finale è uno di quelli che o piace o non piace. Ma che comunque ha senso nel quadro generale del tutto.

Bane e Batman

La sfida tra Bane e Batman non è solo fisica, ma anche vocale! Al buon intenditor, oscure parole!

Commenti finali:

Wise Yuri: ottimo film, che magari non è la conclusione perfetta della trilogia, come molti si aspettavano, ma che è innegabilmente un ottimo film. Il finale è della serie “amore o odio”, ma fornisce una conclusione adeguata alla vicenda ed all’intera trilogia. film dalla durata mastodontica di 3 ore ma che riesce a non farle pesare minimante allo spettatore. Sarebbe stato gradito un ritmo più equilibrato, visto che la prima parte del film si prende il suo tempo, mentre la seconda recupera il tempo perso, accellerando anche troppo verso la fine. Nulla che rovini l’esperienza complessiva. Lasciate perdere l’hype, andate semplicemente a vederlo, e prendetelo per quello che è, ovvero un ottimo superhero movie. 🙂
Celebandùne Gwathelen: Personalmente, ho trovato The Dark Knight Rises un film piuttosto riuscito. Come detto anche da WiseYuri, il film da un certo grado di conclusione alle vicinde iniziate anni fa in Batman Begins, ma soffre un pò troppo il paragone diretto con The Dark Knight, ai quali fasti non riesce proprio ad arrivare. Un pò troppi “WTF?” lo confinano nel reame del “bel film, ma…”. Vi consiglio comunque di vedervelo, l’azione è piacevole, gli effetti speciali sono riusciti e durante certi momenti cercate di non pensare troppo a quanto la storia vi verrà buttata in faccia a pesce. Dategli un pugno e ditegli che siete Batman con la vostra voce più cattiva! =)

Voto Personale: 7,5/10

Gold Fever, We Know How To Do It

(A cura di Wise Yuri)

Precisamente un mese fa Nintendo ha lanciato nei negozi New Super Mario Bros. 2, che è anche il primo titolo ad essere distribuito in forma digitale dalla Nintendo (scaricabile dall’eShop del 3DS), una software house molto conservativa e poco incline a sfruttare l’online ed i servizi che ne derivano. E adorando i platform, come puoi NON giocare ed adorare i Mario? Ho avuto modo di giocarlo a fondo, ed eccomi qui a dire la mia sul secondo platform della serie Super Mario uscito per il 3DS.

Quello che molti vogliono sapere è quanto il fattore “monete, monete & monete dappertutto” influisca praticamente sul gameplay, ma prima voglio far notare una cosa che non vedo molto spesso appuntata dai recensori, sebbene non sia una cosetta. New Super Mario Bros. 2 è stato presentato al pubblico a giugno, ed è uscito praticamente due mesi dopo. Ecco, non voglio dire che è stato sviluppato in 2 mesi, sarebbe assurdo, ma è la prima volta che passa così poco tempo dall’annuncio di un Mario alla sua uscita. E l’impressione che sia stato sviluppato in fretta, per far risalire le vendite della console (le quali son state più basse delle previsioni) con un episodio 2D (i titoli 3D, per quanto spesso migliori, non vendono minimamente quanto gli episodi nel classico stile 2D), è stata confermata giocandoci.

Ora, badate bene, non sto dicendo che questo nuovo Mario è fatto con l’avanzo del maiale, o cose del genere, ma non posso fare a meno di constatare l’affrettato sviluppo del titolo ed un riutilizzo di elementi davvero alto, ancora più che nei precedenti titoli della serie New. Anzi, considerata la qualità comunque alta del prodotto finale, questo è un esempio dell’esperienza e della bravura della Nintendo, la cui esperienza ultraventennale non è casuale, anche quando fanno roba affrettata come questa.

Prima di passare al discorso monete, parliamo brevemente del gameplay. Se avete giocato al primo New Super Mario Bros. per DS (per comodità abbrevierò in NSMB d’ora in poi) od all’episodio per Wii, la struttura di gioco di base è quella del mai troppo celebrato Super Mario Bros. 3, con nuovi elementi ed un sistema di controllo che mutua molte mosse dagli episodi 3D, come il salto a parete, il triplo salto e la “culata a terra”. Più precisamente, riprende lo stesso stile di navigazione dell’episodio DS (in fondo è NSMB 2, ha senso), in cui potete anche non fare alcuni mondi per arrivare a fine gioco ed usate le monete stella raccolte nei livelli per aprire nuovi percorsi (e ad ogni percorso aperto vi dà l’opportunità di salvare, la quale ricevete normalmente dopo aver battuto la fortezza di metà e fine mondo). Detto ciò, ormai dovreste essere più che familiari con i Mario 2D, come buona parte del globo terracqueo, quindi non vi spiegherò come funziona un Mario, sarebbe insegnare alle persone come respirare, od ad un videogiocatore come funziona un gamepad. XD

Già ripresa in Super Mario 3D Land, ritorna nella serie 2D la foglia che trasforma mario in procione (e sempre da Super Mario 3D Land ritorna la foglia bianca, che vi dà i poteri della foglia normale e pure l’invincibilità, power-up messo per aiutare i neofiti e che appare nel livello dopo che siete morti più volte), che permette a mario una sorta di planata dopo il salto, e con la giusta rincorsa, gli permette di spiccare il volo. Tornano anche il mini-fungo ed il mega-fungo dal precedente episodio per DS.

I nuovi power up sono funzionali alla ingorda caccia all’oro a cui il titolo spinge, per esempio abbiamo un fiore di fuoco dorato che vi permette di lanciare palle di fuoco dorate, capaci di trasformare (quasi) tutti i blocchi in monete e seccare qualsiasi nemico, facendovi guadagnare monete extra più nemici e blocchi distruggete di seguito. L’altro è un blocco dorato che mario si mette in testa, e vi regala sempre più monete quando correte con questo in testa, insomma, più siete veloci e più soldi riuscirete a guadagnare. Non un power up, ma ora sono presenti dei cerchi gialli, che non fanno cadere monete rosse da raccogliere (come appunto, i cerchi rossi), ma trasformano tutti i nemici in versioni dorate, che danno monete extra se sconfitti, ancora di più se prendete e calciate un guscio, che lascerà anche una scia di monete. Tanti, tantissimi “ssssoldi!”, che come ritratto dalla vignetta sotto, fanno pensare a Wario, il quale sarebbe stato più appropriato per un gioco pieno d’oro come questo. L’ultima avventura platform della malefica nemesi di mario (Wario Land: The Shake Dimension per Wii, buon gioco tra l’altro) risale al 2008, non molto tempo fa, ma c’è decisamente bisogno di più Wario, magari con gameplay 3D e magari fatto meglio di Wario World (titolo di cui vorrei davvero un seguito, e di cui parleremo a breve, quindi preparatevi).

Tornando in argomento, questa ulteriore ed espansa enfasi sul raccogliere monete (cosa che i giocatori fanno…. dal primo Super Mario Bros., circa) a conti fatti è divertente e carina, raccogliere monete continua ad essere divertente in sè, sebbene sia una cosa stravecchia sia per la serie che per il genere, ma peccato che non abbia utilizzi pratici a livello di gameplay, a parte l’ottenere una vita ogni 100 monete. Il gioco tiene un conto delle monete raccolte, visualizzabile sull’overworld o dal menù principale, e vi sfida a raccogliere un milione di monete, indicando che una volta raggiunto questo enorme numero, ci sia una sorpresa o ricompensa di sorta. In cosa consiste ve lo dico subito, dovrei non rovinarvi la sorpresa in teoria, ma per evitare che qualcuno rimanga deluso è meglio così: ottenete un grazie, una statuina di Mario dorata che appare sotto il titolo del gioco nel menù principale, e basta. Io personalmente una cosa del genere me l’aspettavo, ma insomma, a molti sembrerà una presa per il culo, ed è più che comprensibile. Se poi Nintendo deciderà di dare un senso al raggiungimento di questo traguardo millionario, con livelli extra, o cose del genere, via un aggiornamento del gioco, questo lo sa solo la Nintendo per ora. Allo stato attuale delle cose, raggiungere il milione di monete è solo una sfida per i giocatori esperti e pazienti che vogliono poter dire “ce l’ho fatta!”.

Paradossalmente, per quanto siano carini questi nuovi power up e queste opportunità per raccogliere tonnellate di monete, il gioco gli tratta come una cosa di contorno, e si concentra più sul classico gameplay della serie, aggiungendo nuovi elementi e varianti a quelli classici della serie o ripresi da altri episodi, “mescolando” con sapienza il vecchio ed il nuovo, e proponendo ancora una volta un tipo di platform forse fin troppo rodato, ma ancora solidissimo e capace di divertire come sempre. Il livello di sfida dei giochi della serie New (specialmente di quelli per console portatili, che da sempre sono più facili rispetto agli episodi per console casalinghe) è più basso rispetto a quello dei Mario per NES e Super Nintendo, ed i giocatori esperti non avranno problemi a finire NSMB 2 in 5/6 ore, ma come gli appassionati sanno, in Mario battere Bowser è solo l’inizio del vero gioco, ed infatti le vere soddisfazioni e la vera sfida la troverete nel completare il gioco, nell’esplorare a fondo i livelli cercando le monete stella posizionate in zone difficili da raggiungere, od i passaggi segreti utili per sbloccare i cannoni ed i livelli extra.

La nuova modalità Febbre dell’Oro è praticamente un coin rush, ovvero scegliete un set di 3 livelli (scelti a caso dal gioco), e con a disposizione una sola vita, dovete raccogliere più monete possibile. Carina e decisamente divertente per chi avrà la pazienza di imparare a sfruttare al massimo i nuovi power-up per massimizzare chirurgicamente le monete ottenibili, anche uccidendo più nemici con una palla di fuoco dorata e ottenendo combo sempre più redditizie, ma come gli altri elementi del gioco atti ad aumentare il numero totale di monete, poteva essere curata ed espansa (ad esempio, sarebbe stata troppa fatica mettere la possibilità di scegliere quali livelli giocare, invece di rendere random la cosa?). Più avanti dovrebbero essere resi disponibili dei set di livelli appositamente per questa modalità, sotto forma di DLC, ma se si tratta di livelli già presenti nel gioco principale, sti DLC la Nintendo se li può mettere in quel posto (la tasca, ovviamente). É stata aggiunta anche una modalità cooperativa, ma al momento non ho modo di provarla, quindi non mi esprimo a questo riguardo. Non dovrebbe essere nulla di che, divertente ma migliorabile, stando a quanto dicono diversi siti.

A livello tecnico, si nota un evidente passo avanti (anche dovuto) rispetto alla versione DS, non solo per i meri modelli poligonali (buoni ma si può fare di più), ma anche a livello di stile e fondali, più simili per livello di cura e realizzazione a quelli della versione Wii. Veramente sgradevole invece il 3D, che settato a livello medio è passabile, ma al livello massimo per accentuare l’effetto stereoscopico il gioco rende incredibilmente sfuocati gli sfondi, ed il 3D in generale risulta disutile, tanto che è preferibile spegnerlo per giocare a NSMB 2. Non mi aspettavo qualcosa fatto bene come quello di Super Mario 3D Land (titolo costruito attorno alla console e che sfrutta il 3D anche a livello di gameplay), ma insomma, in questo caso è stato fatto male e tanto vale disattivarlo, perchè non aggiunge nulla al gioco, (il che era in parte prevedibile) ma far andare metà schermo fuori focus era evitabile come risultato. A livello sonoro è tutto a posto per quanto riguardi gli effetti sonori, ma a livello musicale si potrebbe fare di più invece di remixare i soliti temi, gradevoli e ormai classici sì, ma più o meno sempre i soliti. Meglio di quanto fatto con il primo NSMB, comunque.

Tirando le somme, Nintendo con New Super Mario Bros. 2 è riuscita nel suo intendo: dare ai giocatori un’altro Mario 2D, tradizionale e e molto curato, ma è quasi certo che sarebbe venuto fuori un titolo migliore se lo sviluppo non fosse stato così accellerato. L’introduzione dei nuovi power up che renderebbero fiero Mida è carina ma è più un aggiunta accessoria che un qualcosa di integrato a fondo nel gameplay (contrariamente a quanto si fosse portati a pensare), nel bene e nel male. Impossibile negare che è fin troppo simile al primo NSMB, e che per i giocatori navigati (specialmente gli appassionati/esperti di platform) risulterà fin troppo facile, causa il fatto che ormai conoscono il sistema di gioco come le proprie tasche, e causa un livello di difficoltà medio-basso, specialmente -appunto- per gli esperti o per chi ha giocato buona parte dei Mario 2D apparsi sulle varie console Nintendo. Questo almeno per quanto riguarda finire il gioco, completarlo richiederà molto impegno e non sarà affatto facile trovare tutte le uscite segrete e prendere tutte le monete stella, a volte messe in posti facilmente raggiungibili, a volte poste in zone segrete o apparentemente irraggiungibili, che richiedono un’approfondita esplorazione dei livelli. Un peccato per un level design un pò troppo celebrativo e che utilizza poco spesso alcune novità introdotte (tipo gli stage in cui Mario corre automaticamente e voi dovete saltare, calcolando bene i tempi), invece di svilupparle (cosa che poteva essere tranquillamente fatta, e fatta bene). Va però detto che non c’è un livello uguale all’altro, il che non è poco, anzi.

Chi attendeva un nuovo Mario con nuove meccaniche di gioco come la gravità ed il sistema di pianetini e galassie dei Super Mario Galaxy, dovrà aspettare la prossima incarnazione 3D della serie, mentre chi voleva un Mario 2D con maggior livello di sfida (o almeno si spera), maggiormente curato, e con più power up ed elementi non dovrà attendere molto, in quanto New Super Mario Bros. U sarà un titolo di lancio della nuova console Nintendo, che arriverà nei negozi entro la fine dell’anno corrente. New Super Mario Bros. 2 non è il mario 2D perfetto (nè uno dei migliori), è un platform fin troppo “conservatore”, che gioca ampiamente sul sicuro e sul consolidato, ma che ha comunque un bel pò da offrire a chi sarà disposto a sviscerarlo, a scoprire ogni angolo e finezza, ed a livello qualitativo dimostra come la Nintendo, anche nei momenti più pigri, abbia degli standard molto alti. Se amate i platform e la serie, è chiaramente un must, ma se avete preso un 3DS da poco, consiglio di giocare prima Super Mario 3D Land, che sarà facile per i videogiocatori esperti (più di questo NSBM 2, va detto), ma è uno dei migliori Mario recenti, con tantissima creatività ed il miglior utilizzo del 3D stereoscopico che ho mai visto, tale da arricchire anche il gameplay.

Mi permetto di aggiungere che sebbene Iwata (mi pare, non riesco a trovare l’articolo che intendo, quindi non ne sono sicuro) abbia affermato con allegria “non era mai successo che uscisserò così tanti mario in così poco tempo”, personalmente non la vedo come una cosa positiva, anzi. Ma questa fretta disperata per tenersi al centro dell’attenzione è purtroppo è simile a quella della Square-Enix, ed un sintomo comune per colossi dell’industria giapponese che non si sono saputi adattare benissimo ai cambiamenti del settore (basta guardare la SE che annuncia tremila FF per poi o buttarli nel cesso, cambiare tutto a metà strada, o farli uscire con un sacco di problemi), e rimangono così, un pò dinosauri in un industria il cui centro vitale e pulsante non è più il giappone, come “era ed era sempre stato, nei secoli dei secoli, etc.”. Parlando di “numeri 2”, non mi dispiacerebbe vedere un Super Mario Sunshine 2 su 3DS, ma dubito che la Nintendo considererà la possibilità, visto che il Sunshine non è andato giù benissimo a tutti i fan di Mario (io invece sono nella minoranza che lo ha adorato).

That’s all, è probabile che riparlerò dei Mario della serie New, ma per ora è tutto davvero, grazie per aver letto! 🙂

Please, Twins! – OVA
The Summer Never Ends
(A Cura di Celebandùne Gwathelen)

Onegai Twins!

Riprendiamo e concludiamo dopo la lunga estate a parlare di Please, Twins! con un OVA niente male, tutto considerato.
In questo special, vediamo Maiku venire alle prese con la sua sorella ultra-gelosa, vogliosa di stare con lui a tal punto da dormire con lui, rompergli le balle mentre sta in bagno e non permettendogli di lavorare (e quindi guadagnare soldi). Ad aiutarlo ci pensano Kousei e Tsubaki, che gli preparano una tenda con connessione internet e corrente elettrica, per non stare troppo lontano da casa, ma al contempo riuscire a studiare in santa pace.
Purtroppo per lui, Ichigo scopre questo piano di KouTsu e organizza un campeggio estivo, invitando tutti i suoi amici lì. E così vediamo comparire Mizuho e Kei, Haruko e Matagu, Hyosuke e Kaede, Tsubaki e Kousei stessi, nonchè Koishi, Ichigo e ovviamente anche Karen e Miina.
Maiku è demoralizzato, ma inizialmente si lascia andare ai festeggiamenti. E’ quando a Mizuho cade il bikini, che si ricorda del lavoro (perchè poi?) e si chiude nella tenda. Ichigo dice che è giunto il momento per ciascuno di loro di fare bei ricordi per l’estate, e ogni coppietta si apparta, con Haruko che traspoprta Miina e Karen via dalla tenda di Maiku, Koishi che segue Ichigo nella sua super tenda (in cui farà foto di tutte le coppiette mentre amoreggiano) e Matagu che rimane l’unico solo e isolato.
Nella tenda, Haruko racconta alle due protagoniste la storia di un fantasma che si aggira per la foresta, una donna adulta, magra e maggiorata, con gli occhiali, che impazzisce per i perdenti. Ad un tratto si ode un urlo nella foresta, e Karen sviene. Miina esce fuori a controllare e incontra Maiku, che era uscito a sua volta per controllare chi avesse urlato. Il ragazzo dice che per oggi ha finito di programmare, e le offre un caffè nella sua tenda. Miina vuole fare confessargli il suo amore, ma Maiku la ferma, dicendo che vuole essere lui a farlo. Miina è già rimasta solo in reggiseno, Maiku ancora non ha pronunciato le fatidiche parole, quando spunta di nuovo Karen che rompe le balle. I due fidanzatini l’ascoltano con le sue lamentele di volere Maiku solo per lei e di non volere essere messa da parte se i due dovessero metterli insieme, ma per fortuna Maiku e Miina le fanno aprire gli occhi, dicendole che anche se si dovessero mette insieme, lei non sarà mai messa da parte, semplicemente perchè loro sono uniti solo quando sono in tre.

Miina

Miina è pronta a concedersi a Maiku…in campeggio? Sul serio?

Karen salta addosso a Miina per la felicità, rovescia il caffè bollente sui pantaloni di Maiku, che urla e corre fuori dalla tenda per far passare il dolore. All’improvviso sono tutti fuori a vedere Maiku senza pantaloni in mutande, finchè all’improvviso Ichigo non fa una foto e sviene. Standstill ho pensato io, e invece no, svengono anche tutti gli altri, finchè non si scopre che la storia del fantasma era vera, e Matagu era stato scelto come sua vittima. Lui, ovviamente, felicissimo di stare con una donna adulta con gli occchiali e ben messa.
Presto, la storia della ragazza che ha fatto la foto di un fantasma fa il giro del giappone, e Ichigo diventa famosa.
A casa di Maiku, invece, sembra finalmente regnare la pace.

Bel OVA, devo dire, mi aspettavo di peggio. Karen è veramente una cretina per gran parte della puntata, e pensare che stesso lei aveva detto durante l’anime che i tre sarebbero stati un’unico solo insieme. E’ stato bello rivedere tutti i protagonisti di Please, Teacher!, da Kei a Hyosuke e Kaede a Koishi, e la puntata stessa, in generale, non è affatto male.

Please, Twins! OVA

La puntata non si fa problemi a spingere un pò più di fan service!

Ichigo è davvero una stronza, a cui piace spiare chiunque le sta intorno, e per quanto il suo personaggio è stato sviluppato in maniera diversa da quanto mi aspettassi alla fine di Please, Teacher!, almeno è stato sviluppato ulteriormente. In una sadica paparazzi. Ma meglio di niente, e sicuramente meglio del solito stereotipo.
Tsubaki e Kousei sono una coppia fantastica, Hyosuke e Kaede sono geniali (invece di amoreggiare, Hyosuke studia nella tenda!) e Matagu…beh, finalmente ha avuto ciò che sognava da 26 episodi. Adesso è in ospedale, visto che il fantasma gli ha succhiato via l’energia vitale (solo quello?), ma almeno è felice. Visto che sto iniziando a sclerare, vi saluto qui con questa serie di anime, e vi dico alla prossima, qualunque essa sia.

Voto Personale: 7/10

Una Risposta to “The Weakly Hobbyt #77”

  1. PLATFORMATION #21: New Super Mario Bros. 2 | Checkpoint Café Says:

    […] avete un senso di deja-vu a leggere questa recensione, non è un caso, perchè parlai di questo gioco quando uscì, e credo sia il momento di riparlarne, anni dopo, per vedere come ha retto il test del tempo. […]


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