The Weakly Hobbyt #107

The Weakly Hobbyt #107

Bentornati in questo ultimo Weakly Hobbyt di Aprile 2013!
Concludiamo quest’oggi la tetrade di articoli su film che narrano degli anni del nazismo in europa, iniziata quattro settimane fa con Hitler – The Rise of Evil, proseguita con Schindler’s List e La Vita è Bella e che si conclude oggi con la recensione di The Downfall, film in cui assistiamo ai giorni finali del dittatore tedesco. Non è un caso che ho scelto questo film questa settimana, visto che la morte del Führer è avvenuta il 30 Aprile 1945, e quindi c’è l’anniversario tra due giorni.
A parte questo, WiseYuri ci parla dei Depeche Mode, torniamo a seguire le avventure di Asterix, questa volta in Gran Bretagna, e Alteridan ancora una volta ci parla di un film, questa volta delle Idi di Marzo. Buona Lettura e ci sentiamo a fine articolo.

Der Untergang
(A Cura di Celebandùne Gwathelen)

Der Untergang

Concludiamo il nostro mese di Aprile anti-fasci-nazista col film “La Caduta – Gli Ultimi Giorni di Hitler”, conosciuto col titolo originale di “Der Untergang”. Un film italo-austriaco-tedesco che narra degli ultimi giorni di Adolf Hitler nel suo bunker a Berlino, visto principalmente attraverso gli occhi di Traudl Junge, la sua segretaria personale.

Il film inizia (dopo una breve introduzione della vera Traudl Junge), con la chiamata improvvisa, nel 1943, di Hitler in cerca di una segretaria. Tra le molte presentatesi all’appello nel bel mezzo della notte, è proprio l’allora signorina Hump (in seguito Junge) a venire selezionata da un Hitler ancora sereno e non gravato dal peso dell’imminente sconfitta.

Der Untergang

E' dalla notte al giorno che Traudl Junge all'improvviso diventa la segretaria personale di Adolf Hitler

Due anni dopo, però, lo scenario è radicalmente diverso. Il 20 Aprile è il compleanno del Führer, ma a lui ben poco interessa di questo, visto che la guerra ha ormai invaso buona parte della Germania e rischia di coprire anche Berlino stessa. Diverse personalità dell’Alto Stato nazista chiedono o supplicano il loro comandante di abbandonare Berlino, ma questi si rifiuta categoricamente di abbandonare la capitale, non volendo fare la fine del fuggiasco. In maniera abbastanza aperta Hitler pensa ancora a una capitale delle arti, della cultura, e di come una volta vinta la guerra, tutto si risolverà. Inutile dire che le cose non vanno così, e pochi giorni dopo Berlino è sull’urlo dell’invasione, essendo l’armata rossa a meno di 10 km dalla città. Dal suo bunker Hitler cerca di dare nuovi ordini ai suoi militari per comandare le truppe ad un’attacco a tenaglia sui russi, mentre in strada la lotta si fa più intensa, quartiere per quartiere.
Ironicamente, lo stato generale continua ad avere cene di gala (organizzate per lo più da Eva Braun) a cui Traudl e le altre donne di casa partecipano, ma che Traudl in particolare vive come un incubo da cui non riesce a svegliarsi.

Der Untergang

Lo stato maggiore nazista confessa a Hitler che l'attacco di Steiner non è stato possibile e che Berlino probabilmente cadrà.

Quando anche il parlamento viene bombardato, le cene di gala hanno una fine, ma non per questo i tentativi di Eva Braun (al limite della follia) di sdrammatizzare tutto, di rinnovare la fiducia nell’uomo che lei ama, di preparare cene e feste, dare da bere agli ufficiali smettono. Presto la situazione si fa più disperata e quando Hitler viene a sapere che l’attacco risolutore della guerra di Felix Steiner non è stato eseguito, si arrabbia in maniera incredibile solo per poi finalmente ammettere che la guerra è persa e che l’unico modo non inglorioso di finire è quello di commettere suicidio. Nel bunker la situazione si fa più irreale. Mentre Junge, Braun, la moglie di Goebbels, Magda e un’altra segretaria di nome Gerda parlano dei modi più efficaci di suicidarsi, Hitler viene mano mano “tradito” dai suoi più alti ufficiali con le ragioni più diverse, e ne ordina la morte uno ad uno.
Anche Speer, a cui Hitler aveva detto di fare terra bruciata nei dintorni dei percorsi dell’armata russa, confessa al Capo dello Stato di non aver eseguito gli ordine. Hitler non lo perdona, ma lo lascia comunque andare.

Der Untergang

Bruno Ganz è bravissimo durante tutto il film a riportare in vita Hitler in ogni sua sfaccettatura!

La situazione diventa più critica. Da un lato Hitler si rende sempre più conto che non può fuggire ormai, e si informa dai dottori su come commettere suicidio nella maniera migliore (capsule di cianuro o colpo di pistola in testa), d’altro canto convoca nel Bunker Robert Ritter von Greim e la famosissima aviatrice Hanna Reitsch e chiede loro di ricostruire la Luftwaffe con forze inesistenti. I due sono inoltre incaricati di uccidere anche Heinrich Himmler, che tradì Hitler poco prima, cosa che non si sarebbe mai aspettato e lo porta di nuovo sull’orlo delle lacrime.
Nei pochi giorni seguenti, Hitler spera ancora in un cambio della situazione con attacchi di armate che ormai non esistono più. Contemporaneamente i capi di stato nazisti iniziano a bere, Hitler e Goebbels dettano i loro testamenti alla disperata Traudl Junge, mentre Adolf ed Eva Braun si sposano in una cerimonia privatissima.

Der Untergang

Nonostante la situazione disperata, Hitler premia fino agli ultimi giorni con Croci di Ferro i meritevoli della Gioventù Hitleriana.

Cercando traditori a destra e manca però Hitler continua a comandare esecuzioni, mentre le provviste mediche e di cibo cessano. Quando i russi sono a 300 metri dalla Cancelleria, Hitler infine decide di suicidarsi e da l’ordine al soldato Otto Günsche di bruciare i loro corpi in seguito; per nessun motivo vuole che i russi lo possano analizzare in qualche modo dopo la guerra. Magda Goebbels, poco prima che Hitler si ritira, lo implora di non suicidarsi, ma a nulla servono le sue richieste. In seguito alla morte di Hitler ed Eva Braun, Magda uccide i suoi sei figli con capsule di Cianuro, si fa sparare dal marito Joseph, che poco dopo si spara in testa a sua volta. Anche i loro corpi vengono cremati.
Con i capi di stato tedeschi morti, Traudl Junge ed alcuni pochi sopravvissuti del bunker decidono di tentare la fuga. A fortuna riescono ad evitare le sparatorie in città e la guerrilla berlinese. Quando infine giunge la notizia che la guerra è finita e che la Germania ha perso, Traudle Junge e un giovane ragazzo della Hitler Jugend di nome Peter riescono a passare le linee russe e insieme, con una bicicletta, fuggono verso il loro futuro.

Der Untergang

Quando sa di non avere più altra via di fuga, Hitler sposa Eva Braun e con lei si suicida.

Sono convinto di aver scelto un ottimo film per concludere questo mese anti-nazista su Checkpoint Cafè.
Il film è molto ricco e pieno di dettagli che in una recensione come amo tenerle corte sul Weakly Hobbyt ovviamente non sono possibili da descrivere tutti. I personaggi degli ultimi giorni di Hitler però sono tutti presenti, e il modo in cui questi vengono raccontati è realistico e al contempo non stancante. Il film non è, tutto sommato, pesante come lo era stato Hitler – The Rise of Evil, e inquadra anche una diversa natura del personaggio, sottolinea al contempo (e per riuscirci il film deve essere stato davvero ben fatto) l’umanità del dittatore tedesco, e la sua totale follia, dispersione, illusione e ira interna.
Bravissimo, insomma, Bruno Ganz che recita la parte di Hitler così bene, che sono nati dalla sua performance una serie di meme su internet che personalmente non apprezzo, ma che a chiunuqe non capisce il tedesco fanno sicuramente morire dalle risate.
A ciò bisogna aggiungere una performance anche ottima di Ulrich Matthes nei panni di Joseph Goebbels; anche lui riesce con perfezione a rappresentare la “follia” di quest’altro nazista, completamente convinto fino alla fine nelle parole del suo superiore. Allo stesso livello si qualifica la performance di Juliane Köhler da Eva Braun.

Der Untergang

La famiglia Goebbels al gran completo. Magda, la madre, ucciderà i suoi sei figli col cianuro. Joseph, il padre, sparerà in seguito sua moglie e poi se stesso.

Le varie storie secondarie che il film narra, quella del medico SS Ernst-Günther Schenck e del giovane ragazzo della Gioventà Hitleriana Peter, sono intrecciate bene con la vicenda personale, e danno alla storia un punto di vista aggiuntivo a quello di Traudl Junge, che ovviamente per gran parte del film è confinata nel bunker e non poteva quindi davvero sapere tutto quello che avveniva fuori. Le scene di Berlino distrutta sono altrettanto realistiche e lo status generale della germania sull’orlo della sconfitta sono rappresentate con gran convinzione su schermo; l’atmosfera c’è e si sente durante gran parte del film.
Anche i vari dialoghi tra i personaggi sono interessanti, ed è nbello notare come Hitler in particolare perde lucidità mano mano che il film progredisce, con lui sempre più agli estremi, a volte illuso di poter ribaltare la guerra, a volte incredibilmente lucido da chiedere quali siano i modi migliori di uccidersi.

Der Untergang

A fine film Peter prende Traudle Junge per mano e insieme fuggono dall'armata rossa e dalla follia della guerra.

E’ un film da vedere, per chiunque sia anche solo lontanamente interessato agli eventi della guerra come visti dagli occhi di una giovane segretaria, che non era una convinta nazional-socialista, ma indubbiamente venne stregata, come milioni e milioni di tedeschi, dal carisma che Hitler aveva.

Recitazione superba e tecniche di narrazione efficace rendono il film davvero meritevolissimo.

Voto Personale: 9/10

Welcome to the (Delta) Machine

(A cura di Wise Yuri)

depeche mode delta machine

Da grande fan dei Depeche Mode, mi sento in “dovere” di dire la mia sul nuovo album del gruppo, Delta Machine. Per evitare di dare un’impressione grossolana e poco approfondita, mi sono preso un pò di tempo, e dopo 4 ascolti completi, sono pronto a recensire sto benedetto album, in maniera oggettiva ma anche come fan.

Seguendo il trend degli ultimi 2 album, Delta Machine arriva a distanza di 4 anni dal precedente (Sounds of The Universe, in questo caso), prodotto da Ben Hillier (producer della band da Playing The Angel in poi).

C’è da dire che, innegabilmente, questo è il primo album della band da un pezzo a questa parte (esattamente da Exciter, uscito nel 2001) che cerca con convinzione una nuova vena artistica, e vedere una band leggendaria uscire dalla “zona sicura”, dal fare quello che ormai sanno fare bene, senza troppi guizzi o rischi, è un piacere, specialmente per un fan. Mi sono piaciuti gli album precedenti, ma innegabilmente erano tutto tranne che una ventata di novità.

Il risultato è lungi dall’essere perfetto, ma è decisamente interessante, con sonorità molto più blues e minimaliste. “Lungi dall’essere perfetto” più che altro perchè dopo un inizio decisamente energico, il disco continua bene, e poi verso metà la qualità delle tracce (e dei testi) incomincia a singhiozzare, con tracce al limite del superfluo alternate ad altre buone, e con qualche traccia che onestamente poteva non finire nel cd (non perchè realmente brutta, ma perchè molto “ascolta e getta”, non riesce semplicemente a fare un’impressione poco più che passeggera), tipo quella di chiusura (intitolata Goodbye), che a tratti sembra una reprise di Enjoy The Silence, ma fortunatamente questa è l’eccezione, non la regola. Molto buone le bonus tracks presenti nell’edizione Deluxe del disco (onestamente avrei messo quelle al posto di alcune presenti sul disco base, ma è un’opinione mia).

Le tematiche sono pressapoco le solite del gruppo (amore, peccato, redenzione, fede, etc.), con un maggior focus in questo caso su quello della fede (in senso lato, più che altro), e stranamente il mio problema non è questo, è che il tutto avrebbe funzionato molto meglio con testi più curati, ma il problema è più che altro legato alle tracce meno ispirate, ed alcune hanno un testo sì tipico dei Depeche Mode, ma che sembra scritto svogliatamente, od è un pò strano. Non voglio essere critico per il gusto di esserlo, ma considerato il livello dei testi a cui la band ci ha abituato nel tempo, si poteva fare obiettivamente di più.

La voce di Gahan è ancora molto bella, nulla da dire, a parte un dettaglio: probabilmente un abitudine presa negli ultimi album, si nota come Dave ogni tanto tenda a “rimanere” più del necessario su alcune sillabe, per dargli sì quel che di blues (che in questo ci sta) , ma almeno personalmente ne farei a meno.

Commento Finale: Delta Machine è sì un pò sghembo e imperfetto, ma è un buon album, ed il tentativo della band di uscire dalle sonorità classiche, dal capitalizzare sulle solite cose, è riuscito, dimostrando che i Depeche Mode volendo possono tornare ad essere un grande gruppo, tornare a fare quello che facevano prima: sperimentare stili e sonorità con energia.

Le premesse per un ritorno discografico ai “fasti che furono” ci sono, forse basterebbe un cambio di producer, vedremo. Decisamente interessante per i fan che hanno trovato Playing The Angel e Sounds Of The Universe poco significativi ed ispirati, non aspettatevi un “miracolo”, ma merita un ascolto, si fa apprezzare, anche se non subito. Gli ascoltatori casuali potrebbero non gradirlo troppo perchè un pò differente da quella che è la tipica canzone dei Depeche Mode, ma se non avete pregiudizi, dategli una chance. 🙂


Asterix e i Britanni

(A Cura di Celebandùne Gwathelen)

Asterix e i Britanni

E’ da Marzo che non parliamo più degli albi di Asterix, è giunto il momento di riprendere. Ottavo albo creato dal duo Uderzo/Goscinny, questa volta i nostri eroi visitano i cugini d’oltremanica. Cesare, con un grande esercito, è riuscito dopo lunghe lotte, a conquistare tutta la Gran Bretagna!
Tutta? No, non tutta, un piccolo villaggio si difende ancora con onore dalle forze romane, ma il capo del villaggio, Zebigbos, sa di non poter resistere ancora a lungo. E’ allora che Beltorax si ricorda del suo cugino Asterix in gallia che vive in un villaggio che come il loro resiste ai romani, ma da anni e questo grazie ad una pozione magica. Zebigbos manda subito Beltorax in Gallia a chiedere aiuto.

Asterix e i Britanni

Non è semplice per Cesare conquistare la Gran Bretagna, visto e considerato che ogni giorno alle cinque i Bretoni smettono di combattere, e ogni cinque giorni celebrano il week-end.

Giunto nel villaggio di Asterix, la sua richiesta viene prontamente accolta e Panoramix prepara un barile pieno di pozione magica. Durtante il completamento della pozione, Asterix nota delle strane erbe dal druido, e chiede cosa siano. Panoramix risponde in maniera vaga che sono erbe da un paese lontano e che se vuole se ne può portare un pò. Asterix si mette diverse foglie in tasca. Poco dopo, il gruppo parte. In viaggio incontrano una galea romana di ritorno dalla Gran Bretagna, e per passare il tempo li malmenano per bene. Purtroppo, Obelix si fa sentire mentre parla del barile di pozione magica, ed i romani per questo vengono informati della missione del trio celtico.
Giunt in Gran Bretagna, Obelix subisce lo shock culturale del cibo, e presto la notizia della botte di pozione magica viene divulgata tra le truppe romane ed Asterix e soci sono costretti a fuggire a gambe levate (e in seguito con un carro) verso Londinium, Londra.
Lì, i tre cercano rifugio presso un amico di Beltorax, tale Relax, e nascondono la loro botte di pozione tra quelle di vino dell’oste. Purtroppo, su ordine del prefetto di Londra, tutte le botti di vino sono da confiscare e anche la loro finisce tra le mani romane. Questi iniziano a degustare i vini di tutta Londra per cercare quello “incriminato”, con il solito ordine e rigore romano…che però, a causa del vino, ben presto finisce in un disordine italiano, con ubriachi a destra e manca. Asterix e soci, comunque, riescono a irrompere nel consolato romani e riprendersi tutte le botti di Relax, purtroppo però Obelix si ubriaca assaggiandone un paio. Per questo si mette nei guai con una pattuglia romana, cosa forza Asterix e Beltorax a lasciare il carro incustodito, che quindi viene rubato. Trasportano Obelix verso la lovcanda di Relax, dove viene imprigionato dai Romani, e portato alla Torre di Londinium. Nonostante si dica nessuno sia mai fuggito da quella torre, Obelix ovviamente ci riesce e ricongiuntosi con Asterix cercano la botte. Grazie ad un cugino di Relax, riescono a risalire alla casa del ladro, che confessa di aver venduto ogni botte rubata, l’ultima di queste alla squadra di rugby di Camulodunum.

Asterix e i Britanni

I Romani sono fin da subito sulle calcagne dei Galli, anche se spesso i Bretoni non vedono di buon occhio l'invasione dei loro spazi verdi e aiutano in maniera volontaria o involontaria il trio di eroi.

Asterix e Obelix così assistono alla partita di rubgy, durante la quale finalmente trovano il loro barile di pozione magica. Invadendo il campo di gioco, si appropriano dell’oggetto del desiderio, attirando infine le attenzioni romane a cui erano fin’ora riusciti a sfuggire. Rubando una barca, si dirigono verso il villaggio di Beltorax, ma poco dopo lungo il fiume vengono fermati da una galea romana che con un colpo di catapulta colpisce il barile con la pozione e la barca del trio.
L’avventura sembra terminata, ma Asterix ed Obelix decidono di viaggiare comunque con Beltorax verso il villaggio del Kent che si oppone al soggiogo romani. Lì Asterix si ricorda delle erbe di Panoramix e dice di farla lui una pozione, e con questo boost psicologico (più la presenza di Obelix, ovviamente) i Romani vengono ricacciati. A fine avventura, Zebigbos ringrazia di cuore Asterix per la bevanda, che però rivela che non era davvero pozione magica. Zebigbos ammette di averlo saputo da principio, ma chiede comunque ad Asterix di mandargli altre erbe del genere, in modo da farne la bevanda nazionale bretone.
Quando, dopo il ritorno in gallia, Asterix chiede a Panoramix il nome di queste erbe, questo gli risponde con un sorriso: teh!

Asterix e i Britanni è davvero uno dei miei albi preferiti, sia per il modo in cui sfotte il modo di parlare e le abitudini degli inglesi moderni, sia per la trama stessa, che conferma ancora una volta che le storie “investigative” di Asterix sono le migliori, visto che dal punto di vista della “forza” non c’è competizione. Anzi, la missione di Asterix e Obelix cerca di filare liscia con inganni e segretezze, ma purtroppo le disattenzioni di Obelix casuano guai indesiderati e infine la prima volta il duo di protagonisti si trova di fronte a una parziale vittoria romana, visto che la pozione magica non riesce ad arrivare nel villaggio di Beltorax.

Asterix e i Britanni

Il rugby appassiona presto non solo i bretoni, ma anche Obelix.

Per fortuna, però, il lampo di genio di Asterix con le erbe di Panoramix ha successo e la storia si risolve in bene.
I disegni diventano via via migliori e l’albo è tra i più godibili che ho letto fino ad ora di Goscinny/Uderzo. La storia fila liscia, i personaggi sono splendidi, gli sfottò azzeccati (vengono citati anche il Tunnel sotto la Manica e compaiono i Beatles!) e l’amalgamazione di tutti questi aspetti rende l’albo di qualità ancora migliore.

Voto Personale: 8,5/10

Le Idi di Marzo

(A cura di Alteridan)

Il quarto film che vede George Clooney dietro la cinepresa è un’opera che prende molta ispirazione dalla storia classica, come suggerisce il nome della pellicola. Le Idi di Marzo è il nome che prende il giorno il quale storicamente viene fatto corrispondere alla data del tradimento e il seguente assassinio di Giulio Cesare ad opera di Bruto e gli altri cospiratori.

Così come accaduto nel 44 a.c., anche nell’opera di fantasia scritta da Clooney, Heslov e Willimon si narra la storia di un tradimento ma le vicende si spostano ai giorni nostri durante la corsa alle primarie presidenziali del Partito Democratico americano.

Il protagonista del film è Stephen Meyers, interpretato da Ryan Gosling. Meyers è il geniale addetto stampa del governatore della Pennsylvania Mike Morris (George Clooney) nonché braccio destro del curatore della campagna elettorale del governatore Paul Zara (Philip Seymour Hoffman).

Stephen incontra Tom Duffy, capo della campagna elettorale del rivale di Morris.

Tutte le vicende si svolgono nell’arco di pochi giorni, precisamente durante la campagna per le primarie in Ohio dove il governatore Morris vuole dare il colpo di grazia al suo principale avversario, il senatore dell’Arkansas Ted Pullman (Michael Mantell). Il giovane Meyers si ritroverà però suo malgrado coinvolto in una competizione tutt’altro che leale, Meyers dovrà quindi difendersi dai colpi bassi del curatore della campagna di Pullman, Tom Duffy (Paul Giamatti), e instaurerà una relazione con la stagista Molly Stearns (Evan Rachel Wood).

Le Idi di Marzo è un film piacevole che si lascia guardare con molta facilità, nonostante una sceneggiatura non proprio eccezionale, anzi piuttosto prevedibile. Va detto che la regia di Clooney non cerca mai di mettere in risalto la trama quanto piuttosto le interazioni tra i personaggi e i risvolti che inevitabilmente questi hanno con il prosieguo delle vicende.

Molly e Stephen in un locale durante il loro primo incontro non lavorativo.

Ad aiutare nella riuscita dell’opera ci si mette naturalmente anche il cast, capitanato proprio dal protagonista Ryan Gosling, ormai astro nascente della Hollywood contemporanea e perfettamente a suo agio nei ruoli drammatici. Anche il resto del cast fa la sua figura, grazie a nomi affermati come Paul Giamatti e Philip Seymour Hoffman e grazie anche all’interpretazione dello stesso George Clooney.

Le Idi di Marzo presenta dei dialoghi ben scritti ma una trama che a tratti risulta essere scontata e quasi stereotipata, ma nonostante tutto è un film che mi sento di consigliare a chiunque sia amante del thriller a stampo politico, seppur Le Idi di Marzo sia piuttosto leggero rispetto ad altre opere dello stesso genere.

Non è un capolavoro e questo va detto e ribadito, ma si lascia guardare. Una cosa è certa: George Clooney ci sa fare come regista, forse un po’ meno come sceneggiatore.

E con questo è tutto. Devo iniziare a inventarmi qualcosa di fisso e divertente da mettere in coda agli articoli del Weakly Hobbyt, qualcosa in più del solito appuntamento alla settimana prossima. Idee? Raccomandazioni? Fatemi sapere nei commenti!
Ci sentiamo tra sette giorni esatti! =)

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