Bentornati, ed eccoci al secondo numero di quella che spero sarà una rubrica prolifica. 😀 Anche oggi parliamo di un titolo abbastanza misconosciuto (non preoccupatevi, tratterò anche di platform più noti e meno oscuri, ma se c’è modo preferisco dare spazio a titoli meno conosciuti, invece di fare un intero numero su titoli su cui si è già detto tutto e di più…… per dire, vorreste davvero un intero numero della rubrica sull’originale Super Mario Bros. per NES?), Fractured Soul per 3DS, un titolo che in realtà non è nuovo, ma è un progetto per DS annunciato 3-4 anni fa e riemerso dal nulla, sotto forma di titolo scaricabile dall’ e-Shop del Nintendo 3DS nel settembre dell’anno scorso. Una vera sorpresa, perchè mi ricordo l’annuncio di questo particolare platform, ma anche che dopo qualche news, il titolo scivolò nell’oblio dei progetti dimenticati e mai andati in porto… almeno in apparenza.
Piattaforma: Nintendo 3DS (Scaricabile)
Sviluppatore: Endgame Studious
Genere: Platform/Action
Giocatori: 1
Demo: Sì
The Soul
Ma basta presentazioni. Fractured Soul di per sè è un classico side-scroller, non troppo dissimile ai classici platform per NES e Super Nintendo, un pò reminescente di Mega Man. L’elemento che stravolge il gameplay è che l’azione si svolge contemporaneamente su entrambi gli schermi del 3DS, ed il personaggio può muoversi su un solo schermo alla volta (con una copia trasparente che appare nell’altro schermo e replica i movimenti del personaggio), e passare dall’uno all’altro con il tocco di un pulsante. Sebbene il livello sia sempre lo stesso, quello che succede sullo schermo superiore è sempre differente da quello che succede sullo schermo inferiore, e dovrete imparare a cambiare spesso “dimensione” per superare i livelli. Per esempio, una piattaforma od un appiglio che vi servono esistono sono in una dimensione, oppure quel laser che vi blocca la strada nello schermo inferiore non esiste o si può evitare nello schermo superiore. Ecco, questa è la meccanica su cui è costruito il titolo, e vi converrà assimilarla del tutto, perchè Fractured Soul è un gioco bello difficile che non scherza e richiede impegno, buoni riflessi e tempismo. La curva di difficoltà è ben calcolata, ma è innegabile che questo è un titolo pensato per gli appassionati e per chi vuole una bella sfida, e non per i neofiti.
La cosa buona è che sebbene il titolo richieda molto da voi, che vi costringa a tenere a bada ben due versioni dello stesso livello allo stesso tempo, la difficoltà non è basata su dozzinali mezzucci che rendono artificialmente difficile il tutto, ma è per la maggior parte una questione di pura abilità. Uso il “ma” perchè purtroppo ci sono alcuni difetti che rovinano quella che sarebbe un’esperienza di platforming “hardecore” perfetta. Oltre alla facoltà di saltare tra le due dimensioni, il vostro personaggio può sparare un arma a proiettili in linea retta (stile Mega Man), e la parte shooter è quella meno riuscita del gioco: i nemici sono sì reattivi e precisi nello spararvi addosso (anche TROPPO precisi, volendo), ce n’è una decente varietà, ma sarebbe stato più interessante se ci fosse stato più focus su questa anima del gioco (con qualche arma in più, magari). Poi per carità, i nemici e lo sparare sono indispensabili all’economia di gioco, forse l’anima shooter del titolo poteva essere sviluppata un pò di più (con qualche arma extra), ma sono dettagli.
Il level design dei livelli platform è ottimo, ed è molto vario, utilizzando tutti i classici elementi ed ostacoli del genere e rendendo il tutto più interessante con la particolare meccanica del titolo. Per esempio, mentre nello schermo inferiore c’è sempre la versione “normale” del livello, nello schermo superiore c’è quella alternativa, ed ogni tot. di livelli cambiano le regole: per esempio, nei livelli iniziali non ci sono grossi cambiamenti rispetto alla versione normale, ma andando avanti ve la vedrete con scenari subacquei (e relativa fisica), scenari con folate di vento che spingono in direzioni diverse, gravità alternata, etc. che rendono le cose ancora più difficili ma stimolanti e variegate. Oltre ai normali livelli platform, ce ne sono alcuni in stile shooter spaziale 2D, in cui controllate una navicella… anzi, due navicelle, perchè anche questi livelli usano la meccanica delle due dimensioni, sebbene in maniera leggermente differente. Non sono affatto male, anzi, ed aiutano la varietà del gioco, anche se sembrano un pò inseriti a caso. Presenti anche un paio di boss battle molto ben fatte e toste.
Il gioco di per sè è abbastanza longevo, e richiede 9/11 ore circa per vedere la fine. La rigiocabilità è comunque garantita da vari collezionabili sparsi nei livelli (che vi faranno sudare non poco), stelle da ottenere battendo il tempo par dei livelli , le quali sbloccano dei livello bonus, ed anche delle classifiche online per i tempi dei singoli livelli, nel caso vi sentiate masochistici e competitivi allo stesso tempo. 😀
The Fracture
il difetto principale del titolo è allo stesso tempo uno dei suoi punti forti: la difficoltà. Come scritto prima, sebbene in generale sia ben sviluppata la curva crescente di difficoltà, va fatto notare che in alcuni frangenti il titolo esagera, principalmente per quanto riguarda i checkpoint. In linea generale ci sono un bel numero di checkpoint per livello, ma alcuni stage esagerano un pò troppo, per esempio mettendo pochi o zero checkpoint, i livelli stessi non sono mai così lunghi da rendere il tutto troppo frustrante (se volete qualcosa di davvero frustrante e difficile artificialmente, giocate a Shinobi per il 3DS), e nulla che non si possa superare con un pò di pratica, ma rimane comunque fonte di frustrazione “bonus” e indesiderata. Una cosa che invece potevano inserire è la invincibilità temporanea: in molti videogames, quando venite colpiti una volta il vostro personaggio “lampeggia” e in questo frangente siete invincibili. Ciò vi dà un attimo di recupero ed impedisce che veniate ammazzati da uno o più nemici senza poter reagire.
Ecco, in Fractured Soul questa cosa non c’è. Non si nota subito, e diventa fastidioso solo negli stage finali, visto che il gioco richiede molta precisione e morire più volte per questa discutibile scelta di game design era evitabile. Ed effettivamente diventa non poco fastidioso, specialmente se unito a livelli con un sacco di nemici quasi impossibili da evitare, una sorta di tempo limite e zero checkpoint, la frustrazione vola alle stelle. Ma la cosa buona è che -se vi piace la sfida in giochi del genere – non vi sentirete mai frustrati così tanto, ed anzi, quando il gioco vi irrita, lo fa quanto basta per mettervi la voglia di non arrendervi, vi stuzzica quanto basta per motivarvi a superare lo scoglio. Ma sebbene siano innegabili difetti, non interessano fortunatamente la maggior parte dei livelli, per quanto fastidiosi che siano.
The Shape
Graficamente il titolo si difende bene, con buoni modelli poligonali e sfondi per un titolo scaricabile 3DS (non si notano affatto le origini DS del progetto), tutto ben curato. Stilisticamente prevale un tono molto da avventura solitaria nello spazio, con toni freddi e metallici e tanti corridoi, porte scorrevoli, ed ascensori, ma c’è un pò di varietà, con ambientazioni subacquee, forestali ed invernali, sebbene il tono sci-fi prevalga (il che va più che bene visto che è riuscito). Da far notare l’assenza del 3D, che forse è per il meglio, visto che dovete continuamente guardare due schermi, sarebbe potuto risultare molto fastidioso per gli occhi. Musicalmente abbiamo delle tracce molto in tema, dal sapore leggermente retrò (sebbene non in stile 8-bit o similia), e che aiutano a concentrarsi, ad immergersi nell’esperienza, sebbene non siano nulla di veramente memorabile, ma buone. gli effetti sonori sono nella norma, nulla da dire a questo riguardo.
C’è anche una sorta di storia che gli sviluppatori cercano di raccontare attraverso dialoghi testuali del protagonista che appaiono durante i caricamenti, non so se per scelta stilistica volutamente frammentaria, o per mancanza di budget. Non so, personalmente avrei preferito una narrazione un pò più canonica, visto che dai dialoghi sembrava si potesse fare qualcosa di interessante. Ad ogni modo, la premessa che ricavate giocando (visto che il gioco in sè non spiega chiaramente cosa state facendo e perchè) è che impersonate un ignoto che è venuto al contatto con questa entità nominata vuoto, e si ritrova l’anima spaccata in due parti. Il suo obiettivo è scappare da questa stazione spaziale in cui è avvenuto il tutto. Il tutto è molto vago, lo so, ma non è molto facile farsi una chiara idea quando tutto quello che ti viene dato per ricavare una storia dal filo logico appare solo durante i caricamenti pre-livello, quindi potrei sbagliarmi.
Commento Finale
Fractured Soul è un platformer che affonda le sue radici nei giochi per NES/SNES difficili e tosti, ma innova la formula base con una meccanica originale ed interessante che funziona molto bene, aggiungendo pepe ad un gioco già molto tosto e difficile di suo, che premia la prontezza di riflessi quanto l'”imparare” i livelli, gli amanti del genere con un pò di esperienza lo adoreranno senza dubbio, ma alienerà e risulterà estremamente frustrante a chi cerca un gioco più rilassante o con un livello di sfida medio, va detto.
Ciò che impedisce al titolo Endgame di raggiungere l’eccellenza è una gestione dei checkpoint che solitamente è molto ben curata, ma in più di un’occasione diventa pessima, con quasi zero checkpoint, ed un paio di livelli senza nessun checkpoint che forzano il giocatore al trial and error superfluo, che porta a frustrazione extra di cui un gioco del genere – difficile e impegnativo – non ha bisogno (visto che un pò di frustrazione nelle parti molto difficili va preventivata).
Nonostante questo difetto, Fractured Soul riesce nell’essere sì molto impegnativo e punitivo, ma anche estremamente soddisfacente e capace di irritarvi quanto basta per motivarvi a non gettare la spugna. Il tutto è contornato da un ottimo comparto grafico e sonoro per un titolo scaricabile 3DS, ed una buona longevità, con la campagna principale che prende dalle 9 alle 11 ore, ed una buona rigiocabilità garantita da collezionabili sparsi per i livelli, tempi par da battere, livelli bonus ed anche un sistema di classifiche per i tempi migliori.
Nel complesso, un platformer duro come il granito con il giusto connubio tra tradizione ed innovazione, se amate il genere e vi piacciono i titoli capaci di farvi sudare, è un acquisto “molto consigliato”. Solo questo: provate prima la demo dall’eShop, se questa vi piace potete andare sul sicuro. 😀 E se non possedete un 3DS, vi conviene votare per Fractured Soul su Steam Greenlight, è un titolo che merita attenzione per gli appassionati, e non solo.
Detto ciò, con questo articolo anche il sottoscritto si prende una “pausa estiva” (non prevista a dire il vero), ci si rilegge a fine mese! 😀
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