The Weakly Hobbyt #129

The Weakly Hobbyt #129

Nuovamente dicembre sulle pagine del Weakly Hobbyt, e qui di solito scrivo un commento sarcastico sull’imminente festività, ma onestamente sono un pò stanco, qualche numero e qualche ora di sonno in più e recuperò la mia punge…ntezza. Invece di stare ad inventarmi neologismi da Er Monnezza, voglio approfittarne per riportare una triste notizia (che forse saprete già), ovvero che ieri  Paul Walker, noto come il personaggio Brian O’ Conner della serie Fast and Furious, è morto per amara ironia in un incidente automobolistico, al ritorno da un evento di beneficenza per le vittime del tifone Haiyan, che ha colpito nello specifico le Filippine. Un colpo di NOS per Paul, ed una buona lettura a voi!

Kick Ass 2 – Part 2
(A Cura di Celebandùne Gwathelen)

Kick Ass 2 - Part 2

Parliamo oggi del secondo di quattro numero di Kick-Ass 2. Spoiler (e scene un pochino mature…)! =)

Il secondo numero inizia con la conclusione del caso Jimmy Kim, il capo di un giro di prostituzione a cui la Justice Forever decide di farla pagare. I ragazzi riescono davvero a liberare le ragazze, dare loro i soldi di Kim per farsi una vita e consegnano il criminale alla legge. Dopo questa azione, la Justice Forever ottiene un boom tra la popolazione, con molti altri cittadini che si mettono una calzamaglia e decidono di unirsi per una giusta causa. La Justice Forever stessa si espande per includere altri membri e continua a fare opere di beneficienza, dalle più piccole e insignificanti come scortare a casa la sera ragazze innocenti, al dare da mangiare ai senza tetto.
La vita per Dave sembra andare alla grande, nonostante Hit Girl continua a non volersi aggiungere alla squadra, almeno fino a quando il padre non scopre il suo segreto. Una sera, difatti, Dave trova il padre in camera sua con il costume da Kick-Ass in mano e lo implora di smetterla con queste cose. Dave però si arrabbia, gli strappa il costume dalle mani e fugge di casa. Purtroppo una sventura raramente vien da sola, e quella stessa sera Red Mist ed i suoi scagnozzi fanno visita al Colonnello Stars nella Justice Forever. Una donna che Red Mist chiama Madre Russia, ex guardia del corpo di Putin, spara nelle intestina il capo dei supereroi, uccide la cagna, distrugge il posto e infine decapita entrambi e mette la testa del cane sul corpo del Colonnello. Quando la polizia scopre il corpo, è inorridita, e non sa come interpretare la scritta “Red Mist is Dead Long Live the Mother Fucker”.

Kick Ass 2

La scena della morte di Colonnello Stars, in tutta la sua crudeltà!

Hit Girl, dopo giorni e giorni passati a fare la brava bambina vede il notiziario alla tv con un servizio sul Colonello Stars e spera di convincere Marcus ad agire, ma invece si sente mandata in camera sua. I supereroi sono scossi dalla notizia, ma solo poco dopo Dave si rende conto che sono ancora all’inizio. Red Mist/Mother Fucker assalta il quartiere dove vive Katie Deauxuma, uccide alcuni bambini dopo che questi gli dicono dove vive la famiglia Deauxuma, invade la casa dell’amata di Dave, ne uccide i genitori e stupra la ragazza. Quando la polizia vuole internvenire, Madre Russia fa fuori quasi una decina di poliziotti e fa esplodere diverse volanti, prima che il gruppo scompare “dietro l’angolo”, impossibilitando ai poliziotti l’inseguimento.
La polizia, senza parole, dichiara subito fuorilegge tutti i “superuomini” in costume, e cerca di metterne in prigione più possibile. Quando i poliziotti intercettano i movimenti online di Dave e arrivano a casa sua, il padre dice ai poliziotti di essere lui Kick-Ass e si sacrifica per il figlio andando in prigione lui. Dave rimane tra gli astanti senza poter fare granchè…

Kick Ass 2

Questi poveri piccolini non faranno una bella fine…

La vicenda si fa subito serissima, con Red Mist aka The Mother Fucker che non prende leggera la sua missione di vendetta, e fa fuori prima il Colonnello Stars e poi stupra Katie Deauxuma, fiamma da sempre di Dave. Hit Girl sembra voler intervenire ma continua a tenersene fuori obbedendo a Marcus senza grosse condizioni.
Bellissimo secondo numero, la posta in gioco aumenta subito al massimo, la scena in cui Red Mist uccide dei bambini è davvero forissima, così come lo è quella in cui la testa del cane decapitato viene messo sul corpo decapitato del Colonnello Stars. E’ chiaro che siamo di fronte ad un fumetto che non scherza e vuole subito togliere ogni parvenza di “ridicolo” da Red Mist, per completare il suo cambiamento in Mother Fucker. Non ci sono innocenti, per lui, e non si ferma con le sue mitragliatrici neanchedavanti a dei bambini.
I disegni sono belli e rendono onore alla storia, altamente interessante e intrigante. Davvero il numero che può far decollare questa seconda miniserie sull’unico supereroe reale dell’universo Marvel. Da leggere!

Voto PErsonale: 8,5/10

Picross E: The Trilogy

(A cura di Wise Yuri)

Salve, il mio nome è Wise, e sono un picross-dipendente.

Ed onestamente resta difficile smettere, soprattutto quando Nintendo e Jupiter non si fanno scrupoli nel metterci in mani questi pacchetti di picross, togliendo pure il “fastidio” di dover cambiare cartuccia, con la serie Picross E, solo in digital download su 3DS.

Picross E

Non parleremo in maniera dettagliata dei singoli titoli, visto che che Picross E2 ed E3 sono pressapoco dei DLC, e come tali potevano essere venduti, visto che – appunto – sono solo altri pacchetti di picross, più picross per nutrire la vostra dipendenza (e la vostra mente, eventualmente). Quindi facciamo un riassunto veloce di “cos’è un picross?” (anche se avevo già trattato in precedenza i due Picross per DS), diamo un’occhiata all’offerta del primo Picross E (che è la “base” anche dei successivi), e poi alle differenti modalità extra caratteristiche di uno o l’altro episodio.

Le basi: un picross (picture crossword) è un gioco di logica che presenta un certo numero di caselle in orizzontale e verticale, e dei numeri a margine di ogni riga/colonna. I numeri indicano quante caselle in quella riga/colonna vanno colorate, ed usando la logica dovete riuscite a capire dove si possono trovare le caselle colorate, avvalendovi della possibilità di segnare le caselle  che invece non vanno colorate, e deducendo secondo questo meccanismo. Una volta colorate tutte le caselle giuste, il picross è risolto e la figura stilizzata in pixel appare. Non per i poco pazienti, a dir poco. Ci sono ulteriori regole e tecniche avanzate per dedurre più facilmente la posizione delle caselle, ma di base questo è giocare a picross.

I Picross E non cercano in alcun modo di rivoluzionare le basi del picross, ma offrono un bel pò di contenuto e tutorial curati che vi permettono di entrare nelle meccaniche di gioco anche se questo è la vostra prima raccolta di Picross che giocate. Il gioco vi butta subito nel menù principale (non perde tempo, e fa bene), ed avete un tutorial che vi spiega i controlli e le basi, una modalità Facile, una Normale, dei livelli extra e la Modalità Libera (che non segna i vostri errori, e rende il tutto molto più difficile), per un totale di quasi 200 picross a titolo. Potete anche fare interrompere un picross per riprenderlo più tardi, e scegliere se usare i pulsanti o lo stilo per giocare. Ottima offerta per il prezzo di 5 miseri euro, ed è il prezzo di listino di ogni Picross E, niente sconti.

Quindi andiamo a vedere che offrono di particolare i seguiti.

Picross E2 introduce i Micross, che sono dei picross giganti 80×80 caselle basati su famosi quadri. Sembrerebbe una aggiunta extra piccolo, visto che sono “solo” 5, ma vi accorgerete che sono davvero enormi picross, composti di tantissimi mini-picross, e non è affatto facile venirne a capo. Sebbene nulla che rivoluzioni il tipico picross, una variante non male.

Coem un picross dentro un picross, dentro un picross...

Coem un picross dentro un picross, dentro un picross…

Picross E3 invece sfoggia i Mega Picross, che nonostante il nome non hanno nulla a vedere con i precedenti Micross, e sono molti interessanti. Oltre ai normali numeri sulle varie righe e colonne, i Mega Picross hanno anche dei numeri grandi che si riferiscono a ben due colonne, il che non sembra sta gran novità detta così, ma in pratica vi dice il numero massimo di caselle colorate che devono stare in due righe o colonne, e ciò complica il picross non poco, visto che ci sono possono due blocchi di caselle colorate adiacenti l’un l’altra in due righe/colonne, e devono essere disposte in un certo modo. Ottima, ottima aggiunta.

picross E3 mega picross

Superfluo commentare la grafica, ed il reparto tecnico in generale, i Picross sono sempre stati molto minimali ed essenziali, e davvero non è cambiato nulla da Mario’s Picross, per rimanere in tema Nintendo, è il tipo di gioco che poteva andare anche su Game Boy o vecchi cellulari (ed anche su Super Nintendo, con il giapponese Mario’s Super Picross, le basi e necessità hardware sono minimali), non ha mai avuto bisogno di chissà quali risorse tecniche (viste appunto le origini cartacee del picross in sè), ma sembra nato per l’accoppiata pennino e touch screen.

Ho già parlato dei Picross per DS (Picross DS e Picross 3D),  e se vi sono piaciuti quelli, vi troverete subito a casa, perchè non è cambiato niente, e non è il tipo di gioco che necessità di essere rivoluzionato ad ogni iterazione, perchè tanto rimane un puzzle game tutto logica che per natura stessa non è popolare come un Puyo Puyo od un Tetris. Se lo amate continuerà a piacervi, se siete indifferenti o lo odiate, idem, non cambierete idea. Ed i Picross E sono comunque la migliore offerta possibile se siete curiosi e non avete mai giocato un titolo del genere, ancor più dei titoli DS per il loro prezzo davvero ridotto, ed il valore aggiunto di averli sempre pronti sulla scheda SD del 3DS.

Però innegabilmente più variazioni Nintendo e Jupiter riusciranno a creare sulla formula standard, meglio è. Il che mi fa pensare a come mai non ci sia ancora un Picross 3D, come quello per DS, ma con l’aggiunta del 3D stereoscopico, che potrebbe avere senso molto più di quanto pensiate per un puzzle game come questo. Forse perchè farebbe davvero male al cervello, ma nel remoto caso che Nintendo stia leggendo…. Picross 3DS, io un pensierino ce lo farei! 🙂

Your Life Sucks! Try Again?

(A cura di Wise Yuri)

Reset cover

Oggi per voi ho un manga one-shot, Reset, dall’autore di un altro one-shot già recensito su queste pagine (Duds Hunt), tale Tetsuya Tsutsui.

“La vostra vita è un fallimento. Premete RESET.” Questa è la frase con cui inizia Reset, una frase che appare ai giovani partecipanti del gioco online Dystopia, e gli spinge al suicidio. Per capire il mistero dietro questa catena di suicidi viene chiamato in campo Shunsuke Kitajima, un genial hacker al servizio del governo, perchè inizi un’indagine nel mondo virtuale, nel quale si nasconde l’origine del tutto.

Reset reset, pleaze

Anche questo one-shot è un seinen thriller/action, ma invece di toccare argomenti come la ricerca della violenza dell’uomo moderno, annoiato ed i cui istinti primitivi peggiori affiorano nell’idealizzazione della violenza come sport, Reset parla di depressione ed alienazione derivante dalla dipendenza a forme di intrattenimento virtuali, ed al lembo sottile che crea tra realtà e finzione: cosa è virtuale, cosa è reale quando la simulazione diventa così sofisticata e parte della vita quotidiana?

Reset press start

É una premessa interessante, non nuovissima, visto che il tema di una realtà virtuale ludica inscindibile da quella vera e propria, tanto da essere avveniristica, è comune nel genere della fantascienza, specialmente del cyberpunk (e sempre più nello specifico, quello dei tardi anni ’90 e primi del 2000, con il tema dei videogiochi sempre più realistici ed immersivi), ma l’autore riesce comunque a farci un buon lavoro sopra, innegabilmente, ed in un contesto più realistico, di un piccolo quartiere . Il cast di personaggi è buono, ed oltre al superhacker che cerca di venire a capo di tutto, abbiamo una giovane donna sposata che rimane invischiata nell’intera vicenda, un maestro delle medie che cerca di stare dietro ad un ragazzino sopravvissuto al messaggio “Premete RESET.”, ed il Game Master di Dystopia (nome un pò troppo rivelatorio, comunque), il dio del mondo virtuale.

Devo dire, il formato one-shot certamente non fornisce molto spazio all’autore per sviluppare i personaggi, ma considerato ciò l’autore ha fatto un lavoro discreto, e d’altro canto il formato permette di avere una storia e sviluppo concentrati e per niente dispersivi. Ed al contrario di one-shot shonen chiaramente messi come showcase di una potenziale serie, qui si nota come non ci fosse una chiara intenzione di serializzare il tutto, perchè funziona molto bene in questo formato “ristretto”.

Commento Finale

reset power-up

Reset è un altro meritevole one-shot di Tetsuya Tsutsui, che dopo la caccia all’uomo come sport di Duds Hunt parla della dipendenza dalla realtà virtuale videoludica, che crea un mondo ideale ed inscindibile dal reale dal quale alcuni non voglio uscire più, e gli effetti sociali che potrebbe avere. Un thriller/action dalla premessa che sicuramente avete già sentito (e forse un pizzico troppo cyberpunk), ma sviluppata bene ed in maniera intelligente (esempio il finale, con esito positivo ma non melenso od utopico). Solo questo: non siamo minimamente ai livelli di roba come Ichi The Killer, ma non è roba per ragazzini (ed un paio di scene ve lo ricorderanno, fidatevi di me). Consigliato.

Guacamelee!

(A cura di Alteridan)

Versione giocata: PS Vita

Polli, chitarristi messicani, luchadores, e morti viventi. Si può chiedere di più? Certo! Si può chiedere Guacamelee!! (Il primo punto esclamativo fa parte del titolo del gioco.)

Ma cos’è Guacamelee!? In parole povere è un action-platform in due dimensioni che strizza più volte l’occhio ai vecchi Metroid.

Nel regno dei morti

Juan è un ragazzo che passa la sua vita lavorando in un campo di agave e facendo il tuttofare in un piccolo villaggio messicano chiamato Pueblucho. Sarà proprio in occasione della festa del villaggio che la sua vita cambierà: di ritorno dal college, la figlia di El Presidente, nonché vecchia fiamma di Juan, verrà rapita dal diabolico Calaca al fine di sacrificarla in un rituale che unirà il regno dei morti a quello dei viventi e consentirà allo scheletrico charro di governare per l’eternità sulla Terra.

Calaca e i suoi sgherri hanno appena rapito la figlia di El Presidente.

Proprio nel tentativo di salvare la sua amata, Juan viene ucciso dal malvagio Calaca ma una volta nel regno dei morti il nostro eroe entra in possesso di una maschera leggendaria, il cui potere riporta Juan in vita e gli conferisce abilità straordinarie trasformandolo in un perfetto luchadore.

Il redivivo Juan inizierà così la sua avventura nel tentativo di salvare la figlia di El Presidente dalle grinfie di Calaca e dei suoi scagnozzi.

Le preziose statue dei Choozo

Guacamelee! è un titolo molto semplice da inquadrare: è sostanzialmente un metroidvania, ed anche uno di quelli ben fatti. I livelli sono molto articolati: l’esplorazione e il backtracking sono due elementi molto presenti in questo gioco anche se forse in misura minore rispetto ad altri giochi dello stesso genere a causa di un mondo di gioco non molto esteso, piccolo difetto mitigato in parte dalla possibilità di viaggiare attraverso il regno dei morti e quello terreno in una sorta di binomio di mondi paralleli (una versione in piccolo di quanto visto in Metroid Prime 2: Echoes, per intenderci).

Ogni statua custodisce una nuova abilità. O forse no.

Il piatto forte del gameplay è in ogni caso il sistema di combattimento. Nella sua nuova forma di luchadore, Juan è capace di sferrare potenti attacchi in corpo a corpo e combo articolate, che potranno essere via via potenziate sbloccando nuove abilità nel corso del gioco, abilità che come ogni metroidvania che si rispetti serviranno anche a raggiungere punti altrimenti irraggiungibili.

Ciò che sembra mancare è un maggiore assortimento nei nemici. In ogni caso menare le mani è parecchio divertente e la presenza di nemici dotati di scudi (quindi vulnerabili solo a certi tipi di attacchi) offre una discreta varietà di approccio ai combattimenti.

Aggiungo che come Samus Aran, anche Juan è in grado di rimpicciolirsi per passare in stretti cunicoli, non vi dico come per non rovinarvi la sorpresa: la prima volta che l’ho visto mi sono letteralmente cappottato dalle risate.

Pedrobear e los Super Hermanos

Come avrete intuito dalle immagini in questa recensione e dallo stile del gioco, Guacamelee! non è un gioco che si prende troppo sul serio: il valore aggiunto del titolo sviluppato dai canadesi di Drinkbox Studios è proprio la fine ironia citazionistica.

Tutto il mondo di Guacamelee! è cosparso di easter eggs più o meno nascosti: come le statue Choozo attraverso le quali Juan apprende nuove abilità, chiaro riferimento a Metroid e ai Chozo; così come i riferimenti a meme di internet e ad altri videogiochi più o meno famosi come Super Mario, Majora’s Mask, Fez e molti altri.

Sulla parete potete notare decine di manifesti citazionistici.

Vale la pena spendere qualche parola anche sul lato artistico del gioco: Guacamelee! è un titolo bello da vedere, e sull’OLED di PS Vita il colorato mondo dei luchadores è uno splendore per gli occhi. Anche sul fronte colonna sonora siamo su un livello molto alto: il mix di temi tipicamente messicani e pezzi elettronici sono un ottimo sottofondo per le scazzottate e per i salti acrobatici di Juan.

A winner is you

Guacamelee! è uno dei titoli più interessanti dell’anno che sta per concludersi: prende un grande classico come Metroid e lo rielabora quasi perfettamente in salsa messicana (piccante!). Quasi però: Guacamelee! non è perfetto ed ha diversi difetti, su tutti una longevità tutt’altro che entusiasmante (è possibile completare il gioco in poco più di 4 ore, circa il doppio se si vuole finirlo al 100%) e una scarsa varietà dei nemici.

La narrazione si avvale di alcune simpatiche scenette di intermezzo.

I difetti sono tuttavia controbilanciati da tutto il resto: un combat system molto vario, livelli articolati e un discreto comparto artistico pregno di ironia citazionistica. Va aggiunto anche che la versione destinata a PS3 e PS Vita è cross-buy (acquistando una versione si ottiene gratuitamente anche l’altra, e viceversa) e supporta il cross-save (salvataggi condivisi tra le due versioni).

Se siete appassionati di metroidvania o se cercate un titolo che vi faccia semplicemente passare il tempo con il sorriso stampato sulla faccia ecco che Guacamelee! è il gioco che fa per voi. In caso contrario giocatelo ugualmente perché vale veramente tantissimo.

Voto personale: 8,5/10

Che siate luchadores o mariachi,  l’appuntamento è sempre per domenica prossima! Fatevi pure sentire qui o su Facebook, non siate timidi! 🙂

Una Risposta to “The Weakly Hobbyt #129”

  1. The Weakly Hobbyt #193 | Checkpoint Café Says:

    […] Walker ha girato, prima della sua tragica morte avvenuta alla fine del 2013, come vi riportammo nel Weakly Hobbyt #129. Ve ne parlerò in […]


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