Ultimo numero del Weakly Hobbyt pre-Natalizio. La butto lì? Ultimo Weakly Hobbyt del 2013! Cosa dire? Il banner parla da solo di quello che vi possiate aspettare in questo numero. Halfing, Draghi, Mostriciattoli e Poliziotti in questo numero composto si da soli tre articoli, ma da articoli invero lunghi e dettagliati! Non mi perdo in ulteriori chiacchiere, vi lascio alla lettura e ci sentiamo in outro! =)
The Hobbit – The Desolation of Smaug
(A cura di Celebandùne Gwathelen)
L’evento cinematografico dell’anno per tutti i Tolkienofili che, o per curiosità, o per scetticismo o per entusiasmo, sicuramente non mancheranno di invadere le sale cinematografiche per vedere come Peter Jackson tenta nuovamente di trasportarci nella magica Terra di Mezzo accompagnando Bilbo Baggins, Thorin Scudodiquercia e Gandalf il Grigio nelle loro avventure per riconquistare Erebor.
L’anno scorso ci eravamo lasciati, con “An Unexpected Journey“, in cima al Carrock, con Erebor lontanamente visibile e per Bilbo praticamente a un passo. Nel secondo film della trilogia, il gruppo continuerà il suo viaggio.

Il Bosco Atro è il primo ostacolo sul percorso di Bilbo e Nani: su pellicola è reso benissimo!
Eviterò grossi spoiler in modo che chi è interessato possa ancora andare a vedere il film.
Gandalf, Bilbo, Thorin e compagnia sono in fuga dagli Orchi e dai Warg delle Montagne Nebbiose e trovano un fortuito rifugio nella casa di Beorn, un mutaforma che pur non sopportando i nani, sopporta gli Orchi ancora meno, ed Azog e la sua stirpe in particolare, avendo sterminato tutta la sua razza. Beorn aiuta i nani e li scorta fino all’ingresso nel Bosco Atro. Lì Gandalf nota lo stato della foresta e decide di investigare la questione del Necromante, dicendo a Thorin e compagnia di attenderlo sul monte Erebor, e di non entrare senza di lui.
Bilbo e nani si avventurano quindi nel Bosco Atro, dove ben presto però perdono la strada e vengono catturati dai ragni giganti che ivi risiedono. Gandalf intanto va nel Rhudaur per scoprire che i Nazgul sono scappati dalle loro tombe, e con Radagast si avvia per Dol Guldur per scoprire che il Necromante altri non è che Sauron. Purtroppo, Gandalf viene scoperto e imprigionato.
Bilbo intanto salva i nani dai ragni, solo per venire imprigionati dagli elfi silvani che sottostanno a Thranduil, padre di Legolas. Grazie a Bilbo però i nani riescono a fuggire, nonostante Bolg, orco di Gundabad e figlio di Azog, e Tauriel, guardia reale di Thranduil, ce la mettino tutta a impedirglielo.

Bard è reso in maniera ottimale su schermo da Luke Evans; anche sui figlio Bain recita la sua parte con convinzione
I Nani arrivano infine a Esgaroth grazie a Bard, erede del signore di Dale, Girion, dove riescono dopo alcune vicissitudini a farsi dare dal Sindaco della città armi e provviste sufficienti per raggiungere Erebor. Lì, Bilbo e Thorin riusciranno ad aprire la porta segreta della montagna e il gruppo affronterà infine Smaug dentro la montagna stessa, dopo che Bilbo lo ha svegliato. La lotta con Smaug termina col drago indispettito che vola verso Esgaroth per “fargliela pagare agli umani che hanno aiutato i nani”, mentre ad Esgaroth stessa accadono altre scaramucce notture tra Legolas e Tauriel che hanno inseguito Bolg ed i suoi orchi.

Dale è una rovina, nella terra nota come Desolazione di Smaug
Questo il film, in breve. Ovviamente ci sono state alcune modifiche rispetto al libro, e d’ora in poi non mi contengo più con gli spoiler e vi parlerò chiaro e tondo di cosa, secondo me, nel film ha funzionato bene e cosa no.
Partiamo con tutti i dettagli tecnici; il 3D è okay ed è sfruttato bene in alcune scene, ma per lo più è un gimmick, come al solito. Spero che sta mania del cinema 3D termini presto perchè davvero non ha molto senso come è fatto ora, lo schermo del più grande cinema sarà sempre troppo piccolo; ci vorrebbe una rivoluzione tipo illumiroom per far funzionare bene il 3D.
L’High Frame Rate è ottimo e come ho già detto l’anno scorso, spero che sempre più film vengano girati con questa tecnica, che a sua volta però deve stimulare gli addetti agli effetti speciali di migliorare il loro lavoro: c’erano parti del film in cui davvero si notava tanto che i nani erano solo messi in dei costumi scenici (in particolare quando, fradici e spogli di armi e armature, cercano di convincere Bard a portarli a Esgaroth). Altri effetti speciali erano davvero fantastici invece, primo su tutti Smaug, davvero fenomenale, il Gollum dello Hobbit praticamente (ovvero, Smaug con i suoi effetti speciali sta allo Hobbit come Gollum ed i suoi stava all’epoca con Il Signore degli Anelli), così come anche Beorn, i ragni e tutte le scene a Dol Guldur.

Bilbo combatte coraggiosamente i Ragni del Bosco Atro in una sequenza in cui si svelano anche altri poteri dell’Unico Anello. Ben fatta questa, PJ.
Sono sicuro che senza HFR gli effetti speciali sarebbero stati ancora più convincenti.
Ottima anche la colonna sonora, incredibilmente ispirata e con un pezzo finale “I see Fire” di Ed Sheeran che ormai sta sul mio smartphone da un mese (si, la colonna sonora uscì il 18 Novembre) e di cui ancora non mi sono stancato.
Anche recitazione e doppiaggio mi sono sembrati piuttosto ben fatti, in particolare la mimica di Martin Freeman è davvero superiore, Bilbo non sarebbe potuto essere ritratto da un attore diverso, e Sir Ian McKellen nel ruolo di Gandalf è davvero straordinario.
Mi hanno convinto un pochino meno Orlando Bloom nel riprendersi il ruolo di Legolas, e credo sia stato un peccato che Beorn abbia avuto davvero poco tempo su schermo; altrimenti però non ho grosse lamentele per quel che riguarda il lavoro svolto da attori e comparse. Thorin, in particolare, mi ha convinto molto.

Gandalf ha una missione tutta sua nel frattempo: qui controlla le tombe dei Nove a Rhudaur.
Veniamo alle note dolenti: tutta la seconda parte del film scade totalmente quando inizia ad alludere ad una strana e stupida situazione di triangolo amoroso tra Kili, il più giovane dei nani interpretato bene da Aidan Turner (non è colpa sua se lo script fa cagare), Tauriel e Legolas. Mi trovo in una situazione in cui mi tocca cacciare la meme internettiana su Batman e Ben Affleck. Nulla sarebbe potuto essere peggio di un triangolo amoroso tra un nano, un’elfa che nel libro di Tolkien neanche esiste e Legolas, l’elficità non-plus-ultra fatta persona. Una storia d’amore tra Bilbo e Tauriel sarebbe stata migliore di Kili e Tauriel, diamine, una storia d’amore tra Smaug e Tauriel sarebbe stata migliore! Sono sicuro che la rete presto mi assisterà in questa faccenda…
Seriamente però, la questione è complessa. Tauriel, come già detto, non esiste nel libro di Tolkien ed è una invenzione di sana pianta di PJ. Il personaggio stesso non è male, ed Evangeline Lily è brava nell’interpretazione della guardia reale di Thranduil (anche la sua interpretazione, ad opera di Lee Pace, quasi perfetta!), ma il ruolo datole di provare simpatia per Kili è semplicemente assurdo. Un elfa silvana un nano, per quanto carino, non se la filerebbe MAI. Non accetto repliche su questo. =) Magari proverebbe particolare simpatia, ma nulla più.
Nel seguito del film Kili viene ferito da una freccia con veleno morgul si di essa, altra invenzione di sana pianta di PJ, cosa che forzerà più in là Tauriel a guarire Kili in modi ancora più mistici di quanto succedette tra Frodo e Arwen nel Signore degli Anelli. La scena nel Signore degli Anelli è carina e ha un senso ben determinato, per di più è fatta davvero bene ed è molto drammatica.

Non vi dissi già nella mia recensione del primo film che Lee Pace nel ruolo di Thranduil mi fa impazzire?
Nello Hobbit, PJ ha cercato di replicare la scena, ma il risultato è totalmente diverso e sinceramente mi veniva davvero da ridere; sembrava quasi che Kili fosse drogato mentre Tauriel veniva illuminata da una qualche fonte di luce dietro di lei mentre lo riportava nel mondo dei “non-nazgul”. Tutta la scena, insomma, e direi quasi tutta la situazione tra Kili e Tauriel è incredibilmente pretenziosa e stona con il resto del film.
La presenza di Legolas nel film è parzialmente gradita. Durante la scena della fuga dei Nani nei barili (che secondo me è la migliore sequenza di tutto il film, di gran misura!) Legolas sfoggia la sua incredibile bravura, la stessa che in seguito mostrerà nel Signore degli Anelli in plurime occasioni. In seguito Tauriel e Legolas seguono gli orchi di Bolg nel loro inseguimento dei nani. Quando i tre gruppi finiscono a Esgaroth, ho alzato un sopracciglio. La lotta finale tra Bolg e Legolas in particolare non è molto felice nel come è stata fatta e rimane appesa in malo modo. Inoltre la presenza di Legolas e Tauriel a Esgaroth da di nuovo luogo allo stupido triangolo amoroso di manifestarsi, e già ve l’ho cantata lunga a tal riguardo.

Se il vostro buon Celey sarebbe stato regista del film, Tauriel sicuramente sarebbe rimasta fuori da questo
Altra scena che davvero non mi è piaciuta è la lunga lotta tra i nani di Thorin e Bilbo contro Smaug dentro Erebor. Nel libro, per chi non lo ricorda, Bilbo entra nella montagna due volte: una prima per recuperare un calice e dimostrare ai nani che è davvero un ladro, e una seconda per rubare l’Arkengemma. Smaug, che ovviamente tra la prima e la seconda entrata di Bilbo nella montagna, si sveglia, si rende conto del calice mancante e per questo lo chiama “Ladro” e da lì inizia la loro lotta dialettica.
Nel film Bilbo entra nella montagna una volta sola, e viene subito chiamato “Ladro” da Smaug, seppure non abbia rubato nulla.
Nel libro, dopo la loro lotta dialetta, Bilbo se ne scappa e torna dai nani, che lo attendono sulla soglia della porta segreta. Smaug, che si arrabbia per la mancanza del calice e per il fatto che Bilbo gli sia sfuggito, fa su tutte le furie e cerca i nani dentro e fuori la montagna (distruggendo nel processo anche la porta segreta e intrappolando i nani dentro Erebor). Non trovandoli, però, si dirige verso Esgaroth, sospettando che quegli umani abbiano aiutato i nani e decidendo di porre fine a quell’insediamento fastidioso.
Nel film, dopo la stupenda dialettica tra Bilbo e Smaug (davvero fantastica, a livello della scena degli indovinelli tra Bilbo e Gollum, se non superiore!), i nani vanno in soccorso di Bilbo e inizia una stupida lotta dentro Erebor tra Smaug ed i nani. Anche questa scena, oltre ad essere incredibilmente tirata per le lunghe, è molto pretenziosa e rovina il “pacing” del film in maniera terribile. La scena fa sembrare Smaug un fesso, che sfidato da otto nani non riesce nemmeno a farne fuori uno, e che anzi si fa fregare da questi molteplici volte da una parte e dall’altra del gigantesco regno sotterraneo.
Quando infine Smaug decide di andare verso Esgaroth, poichè stanco di dove combattere i nani, Thorin e compaggine lo richiama indietro (!!! Ma come si fa ad essere così stupidi!!) e lo tentano con una gigantesca statua d’oro appena forgiata (e passiamola, i nani sono maestri di queste arti) che poco dopo, non ancora raffreddata, cade su Smaug placcandolo d’oro; il drago fugge giurando vendetta.

I Nani sono meglio caratterizzati in questo film che nel precedente, per (s)fortuna.
Tutta questa parte, era tranquillamente evitabile. Non ci voleva davvero nulla a rendere la scena come nel libro; non sarebbe stata così lunga (e questo è un bene) e avrebbe avuto più senso. Con un pò di accortezza, la si sarebbe resa anche più credibile.
Così, invece, sembra davvero un filler per quello che sarebbe potuto essere un film più corto. Io spero che questo filler sia giustificato da un terzo fil intenso e senza sequenze extra allungate. Se anche il terzo film dovesse contenere filler a profusione, sarebbe forse stato meglio fare solo due film e non tre.
La pessima notizia, per altro, è che il terzo film è stato spostato da Agosto a Dicembre del 2014 per non coincidere con l’uscita nelle sale cinematografiche di X-Men: Days of Future Past. Le assurdità di Hollywood non me le spiegherò mai…

La lotta dialettica tra Smaug e Bilbo è spettacolare.
FINE SPOILER
Verdetto finale?
La Desolazione di Smaug fa alcune cose terribilmente bene (Beorn, la sequenza nel Bosco Atro, la fuga coi Barili dagli Elfi, la dialettica tra Bilbo e Smaug) altre cose abbastanza/mediamente bene (Gandalf a Dol Guldur, la scoperta della porta segreta su Erebor) ma poi si perde, anzi, annega, in una goccia d’acqua (faccenda tra Kili, Tauriel e Legolas, lotta dentro Erebor). Ci sono tanti motivi per cui andarsi a vedere il secondo episodio dello Hobbit, e ce ne sono quasi altrettanti per non andare.
E’ il quasi a fare la differenza.
Con la speranza che il terzo film sia all’altezza di, non solo concludere bene la trilogia, ma anche di vendicare le pessimità (neologismo) di questa Desolazione. E con questa, vi lascio…
Voto Personale: 7/10
Monster Genetics
(A cura di Wise Yuri)
Un nome, un vero e proprio fenomeno globale di proporzioni mastodontiche, un brand che dal 1996 continua a macinare milioni di copie, lasciando perdere tutto il merchandise e cose che sfoggiano il brand, anche e soprattutto per la serie principale. Ma lasciamo perdere i pigiami da Pikachu, quello che conta sono i videogiochi, e questa é una serie che nonostante l’aspetto e l’essere indirizzata ad un pubblico molto giovane, continua ad ammaliare anche orde di giocatori cresciutelli. Perché oltre il fattore nostalgico (per moltissimi il primo videogame fu quel magico cartuccione blu o rosso giocato sull’ormai preistorico “Game Boy Mattone”), c’é un gdr con enorme profondità e tantissime finezze tattiche per le battaglie, una formula tutta sua con enfasi sul collezionare ed un livello di personalizzazione più ampio di quanto possa sembrare a primo acchito. Altro che “schifezze per mocciosi”.
Detto ciò, la serie principale ha visto tantissime iterazioni con tantissimi miglioramenti, aggiunte e perfezionamenti negli anni, ma é innegabile che alla lunga la formula base sia diventata un pò stantia ed ultra conservativa, e soprattutto su DS, sia venuto a mancare un pò il mordente, adagiandosi in gran parte su quanto fatto con le generazioni precedenti.
Pokémon X e Y in certo senso segnano un giro di boa per la leggendaria serie, con l’abbandono della grafica 2D e con diversi snellimenti alla solita struttura e certe boriose tradizioni, e con le aggiunte al battle system più di spessore dagli episodi per GBA. Sono quindi la “rivoluzione” che molti fan aspettavano da anni? Nì.
Preparatevi un’abbondante tazza di caffè/latte/tè/quello che vi pare, è una recensione molto dettagliata e molto lunga.
The Big Big (3D) Jump
Tecnicamente la nuova veste grafica è più che buona, sia per i modelli dei personaggi (anche se si poteva onestamente fare di più col in cel shading e le varie textures degli ambienti)sia per gli artwork, come immaginabile in stile anime (che c’era già prima, ma è ora molto più marcato), e faccio i miei complimenti alla Game Freak per essere riuscita a traslare perfettamente i 600 e passa sprite 2D in modelli 3D, è esattamente come vi potevate immaginare, ed il passaggio da 2D a 3D è assolutamente indolore.
Una cosa inattaccabile e fatta benissimo è la colonna sonora, con pochissimo riciclo dei temi classici, ed un sacco di tracce originali ispirate (per esempio ottimo il tema techno dei capopalestra), il compositore ha evitato la strada dei soli remix (anche se buoni, come in Nero 2), ed ha fatto un ottimo lavoro. Vorrei poter dire lo stesso del 3D stereoscopico, che se attivato durante una battaglia porta un buon 60 % delle volte a rallentamenti, segno che chiaramente il motore di gioco non è ottimizzato per il 3D del 3DS, il che merita una bella pernacchia, visto che ormai non dovrebbe essere una cosa difficile (ancor più per un titolo interno). Ma tanto il 3D stereoscopico è talmente poco usato, che presto abbasserete la levetta apposita del tutto; oltre alle battaglie ed alla navigazione per il mondo di gioco (per la quale l’effetto 3D è veramente superfluo) è presente/selezionabile solo in alcuni filmati e brevi sezioni del gioco (alcuni brevissime, come salire un ascensore), quindi non mi sorprenderebbe se giocando dimenticaste che l’opzione c’è.
Una passeggiata sul pokè-boulevard
Prima di passare a parlare delle aggiunte e modifiche al gameplay, devo far notare che – a sorpresa – X/Y inizia in maniera molto rapida, saltando o velocizzando molte di quelle che ormai sono tradizioni o dogmi della serie, niente più attesa nel ricevere le scarpe da corsa o loop di vai dal prof. Baobab, vai da tua madre, vai dal vicino, e cazzate simili, iniziate, ricevete un pokèmon dai vostri amici, e via all’avventura, ed in generale ricevete rapidamente quello che vi può servire all’inizio. Lo snellimento di questi dogmi è un piacevole modo di iniziare questa generazione di mostriciattoli, buttando via parecchia fuffa.
A sto giro per la locomozione veloce avete un paio di pattini, che servono anche per grindare su rampe e raggiungere punti altrimenti inaccesibili, e la cosa buona è che li ricevete quasi subito, e li potete usare in qualsiasi momento, visto che sono “mappati” alla leva analogica, se volete usare il classico controllo via d-pad per camminare/correre c’è sempre. C’è anche la classica, cara vecchia bicicletta, che però è resa inutile dalla presenza dei pattini, immagino sia nel gioco per tradizione, e non altro.
Altro cambiamento che snellisce i punti fissi della formula è la conglomerazione nel Centro Pokèmon del servizio di cura dei pokèmon (certe cose non vanne cambiate), del Pokèmarket, ed è presente al suo interno una stanza per la personalizzazione del vostro personaggio (sì, finalmente potete personalizzare l’abbigliamento del vostro avatar, ci sono pure i negozi appositi di abbigliamento). Sempre sul “snellire, ridurre, condensare” abbiamo un piccolo grande cambiamento per quanto riguarda l’esperienza guadagnata in lotta, ovvero che ricevete esperienza anche solo catturando un pokèmon, ed ora il Condivisore Esperienza divide l’esperienza guadagnata metà al Pokèmon che ha sconfitto il mostro avversario, e metà in parti uguali a tutti gli altri pokèmon della squadra. Cambiamento che farà inevitabilmente farà storcere qualche naso, ma che aiuta a ridurre il grinding non voluto, e la trita pratica del “chiama in battaglia il pokèmon che vuoi far salire di livello, ritiralo e metti in campo uno forte”. Se comunque volete fare alla vecchia maniera nessun problema, basta disattivare il Condivisore Esperienza.
Easy Peasy
Ecco, parliamoci chiaro, con le necessità della serie di piacere a tutti (specialmente a mandrie di pargoli), è pura utopia aspettarsi un livello di sfida generale alto, ma il problema che sorge in questa nuova iterazione deriva in parte da alcune funzioni che sono anche utili: la nuova funzione del Condivisore Esperienza aiuta ad eliminare molto grinding, specialmente quando avete pokèmon di basso livello o deboli che volete far crescere senza usare la solita tattica del “butta per primo il pokèmon che vuoi livellare, e cambialo con un altro che sconfigga il nemico”, ed aiuta a tenere tutta la squadra ad un livello più o meno uniforme. Il problema è che ora i pokèmon sconfitti danno a prescindere più esperienza di prima, ed anche senza usare il Super Allenamento Virtuale (che vi permette di aumentare le statistiche base di un pokèmon attraverso un percorso di allenamento, molto comodo per crescere un pokèmon come volete, senza dover stare più dietro a quelle infinite tabelle di punti EV) o darvi di proposito al grinding, c’è il rischio di trovarsi di fronte ad un problema che raramente accadeva nei vecchi titoli, di trovarsi più allenati del dovuto, overleveled, se vogliamo, anche senza darsi al grinding, solo facendo le battaglie normali (che in più occasioni sono evitabili se volete).
Sarebbe bastato fare il gioco un pizzico più difficile per controbilanciare la cosa, sempre meglio un pizzico più difficile che un pizzico più facile. O cosa ancora migliore, sarebbe ormai il caso di avere un selettore di difficoltà all’inizio del gioco, per contentare tutti. Sarebbe una manna per la serie. Sempre per aiutarvi c’è l’introduzione dei nuovi Poteri O, che vi vengono regalati da tizi in completo rosa, poteri che potete usare voi o su altri, ed i cui effetti variano, dall’aumentare la difesa dei vostri pokèmon per un periodo di tempo limitato al ridurre per un pò la possibilità di incontrare mostriciattoli nell’erba alta. Inoltre, non sorprendetevi se come me riuscirete a catturare il leggendario della vostra versione con una banalissimo iperavvelenamento ed una sola ultra ball, in questi nuove versioni i leggendari sono semplicemente molto più facili di prima da catturare (specialmente il leggendario principale, ma è in parte scusabile visto che dopo averlo preso andate diretti alla battaglia finale), che personalmente non mi dà noia, io sono uno di quei giocatori a cui importa il giusto, e solitamente usa la Master Ball per velocizzare la cosa. Ad ogni modo se volete potete non usare i Poteri O, il Condivisore Esperienza od il Super Allenamento Virtuale, non siete forzati a farlo.

questa vignetta mi ricorda l’estrema foga nel sapere di che tipo sarebbe stato Sylveon, nel senso, nulla di meglio da fare? XD
Parlando di modalità e funzioni nuove, c’è lo sbandierato Pokèmon Io & Te, in cui sorseggiate Stinger a bordo piscina, accarezzando le orecchie al vostro Persian- no, ok, è solamente una sorta di modalità Tamagotchi, in cui potete accarezzare e nutrire con i pokèbigne i vostri pokèmon, o giocare a tre semplici mini-giochi per far crescere il legame con il vostro mostriciattolo, ed eventualmente potenziare alcune statistiche. Inoltre è necessario per ottenere Sylveon (fin’ora l’unico pokèmon che si evolve in tal modo da Eevee), ma personalmente non ci ho speso molto tempo sopra.
Combatti, esplora!
Il gameplay di base, anche se snellito delle parti lente o filler che ormai erano una sorta di tradizione, comunque rimane lo stesso di sempre, il che inevitabilmente è un po’ una delusione, più che altro per quanto riguarda l’esplorazione, che nelle meccaniche base avrebbe bisogno di essere ripensata e resa meno rigida, rivendendo per primo il fatto che il gioco praticamente crea un percorso da seguire per proseguire nella storia e nella mappa, distribuendo le MN via via che avanzate. Non dico di far diventare la serie Skyrim, ma basterebbe far saltare il personaggio o permettergli anche solo di scavalcare delle rocce piccole (che diventano montagne insormontabili da circumnavigare), ma nonostante la grafica 3D, le meccaniche rimangono quelle degli episodi precedenti, pensate per un 2D a volo d’uccello. Apprezzo però come tutto ora sembri più un mondo aperto e con ogni sua città e luogo interconnesso l’un l’altro, molto più coeso e meno diviso in compartimenti.
Ripeto, non dico di stravolgere in toto la formula, ma ripensare il tutto per un ambiente 3D (nel senso poligonale). Ora, non tutto è identico, ed un minimo di tridimensionalità nell’esplorazione c’è, con zone acquitrinose che hanno incontri coi pokèmon solo nel fango, e non sulla terraferma, ed ora il personaggio può saltare automaticamente su alcune rocce in successione per arrivare in un punto.Ma di nuovo, si poteva fare tranquillamente la stessa identica cosa in Platino o Nero. Gradite le comodità nella città principale della regione, Luminopoli, che sta al centro della regione, con uscite e scorciatoie per i vari percorsi, con la possibilità di arrivare più velocemente e con precisione dove volete nella città via taxi o bus Gogoat (che fa diverse fermate nella città, e potete scendere dove vi serve).
Altre piccole novità per quanto riguarda la navigazione/esplorazione sono la possibilità di trovare branchi di pokèmon correndo tra le frasche (come un “temibile” gruppo di Psyduck) e le mount, ma frenate la bava, non potete prendere il vostro Tauros ed usarlo a mò di cavallo per la regione di Kalos. Ci sono delle sezioni apposite in cui potete salire in groppa/testa ad un Pokèmon per attraversare zona altrimenti inaccessibili, come un Rhydon per una zona desertica piena di rocce e sabbia ed un Mamoswine per una distesa completamente innevata. Un peccato però che siano così poche, e un elemento rilegato ad alcune sezioni specifiche, che invece poteva essere integrato nel gameplay, sarebbe stato bello usare un proprio pokèmon per superare salite ripide, ed altro, le potenzialità c’erano eccome.
Una delusione sono le palestre, che rimangono strutturalmente identiche a prima, con design pure peggiori e meno ispirati rispetto anche al recente passato (Nero e Nero 2, o Platino, che aveva alcune delle migliori palestre dell’intera serie). Via via migliorano, ma alcune rimangono sprecate (ce n’è una che è un intero percorso per pattini, con rampe che non servono ad una ceppa, ed invece potevano essere usate per inseguire allenatori che scappano via da voi, per buttare un’idea a caso), ed è un peccato vedere che sono più facili di prima. Sul serio, potevano benissimo essere presenti in un vecchio episodio, sarebbero rimaste identiche a livello di gameplay, non sarebbe cambiato nulla.
In X e Y abbiamo anche un nuovo tipo di lotta, la Lotta Aerea (effettuabile solo con pokèmon di tipo Volante o con abilità levitazione), che onestamente sembra un po’ tirata via, in quanto limita il roster di pokèmon, e sebbene appaiono alcuni allenatori durante il vostro viaggio che si sfidano a questo nuovo tipo di lotta, sembra un’idea non pensata poi così bene, e non aiuta quando ci sono assurdità come Pokèmon di tipo volante che non possono partecipare, come Hawlucha (che è un Lotta/Volante) ed attenzione, non c’entra niente il poter imparare Volo o meno, conta solo il tipo, ed infatti Vivillon (un Coleottero/Volante) può partecipare, e non è il solo, ci sono un numero di altri volante come tipo che non possono partecipare, il che riduce di parecchio il ventaglio di possibili partecipanti.
Il problema è che questo tipo di lotta è solo per il single player, non potete sfidare altri giocatori online o wireless, il che è un problema grosso che ironicamente tarpa le ali a questo nuovo tipo di battaglia, perchè ci sono sì diversi allenatori che potete trovare nei percorsi che vi sfidano a questo tipo di battaglia, ma normalmente andrete in giro con uno massimo due pokèmon di tipo di volante e/o Levitazione, ci sarebbe voluta una casa od opzione apposita per questo tipo di battaglia. Detto ciò, le battaglie in sé sono molto simili a quelle normali “a terra”, a parte il non poter usare mosse come Gravità, e se magari ci sono qualche finezze intrinseche, sarà difficile notarle visto com’è poco integrata, almeno per ora.
Presenta anche una casa in cui prende luogo la nuova Lotta Inversa, in cui le compatibilità di tipo sono invertite, ed un attacco Erba su un pokèmon Acqua invece di essere superefficace, diventa non molto efficace, il che si fa un po’ scervellare, visto che dovete invertire il meccanismo, interessante, se non altro.
I’m not a fairy!
Ok, tempo di parlare delle aggiunte maggiori di X e Y, il nuovo tipo Folletto (era da Oro ed Argento che non si vedeva un nuovo tipo) e le mega-evoluzioni.
L’aggiunta del tipo Folletto, e la assegnazione di questo tipo a molti pokèmon fino ad ora di tipo Normale (tra ovvi come Gardevoir e Clefairy cui anche insospettabili come Snubbull e Mawile) è una gran aggiunta, in quanto in questo tipo aiuta a ribilanciare ulteriormente l’equilibrio di gioco, visto che il tipo Folletto è immune al tipo Drago, superefficace verso quest’ultimo, i Buio ed i Lotta, e debole contro gli Acciaio ed i Veleno, e si può rivelare molto tosto anche senza dover aspettare un’altro episodio della serie, è competitivo già da ora. Ora basterebbe riuscire a rendere un pizzico più competitivo il tipo Coleottero (che però è stato reso molto più utile nella quarta e quinta generazione), e saremo vicini ad un gran equilibrio tra i tipi.
Ma ovviamente l’aggiunta più bramata e curiosa è quella della Mega Evoluzione, che in effetti è un aggiunta molto gradita capace di ampliare il ventaglio di opzioni strategiche, oltre ad essere ganze (anche se comunque sanno di Digimon, c’è poco da fare). Per eseguirle ovviamente avete bisogno del pokèmon che può farla e la specifica pietra, e funzionano così: dovete sceglierla e poi selezionare una mossa, nulla di più, nulla di meno. Oltre ad un aumento di certe statistiche, la megaevoluzione conferisce un abilità diversa rispetto a quella che ha normalmente il pokèmon.
Per esempio, Blastoise, invece di Aiutoacqua (che potenzia le mosse acqua del pokèmon quando gli hp sono bassi) in forma Mega possiede Megalancio (che potenzia le mosse varianti di Idropulsar: nero pulsar, drago pulsar, etc.), od in alcuni casi cambia il tipo (Gyarados nella forma Mega passa da Acqua/Volante ad Acqua/Buio ed Aggron diventa un tipo Acciaio puro). La megaevoluzione dura tutta la battaglia, ma ovviamente c’è un limite: potete effettuarla solo una volta per lotta. È un ottima aggiunta che spero di veder ulteriormente implementata in futuro, visto che aggiunge ulteriori opzioni e particolari mosse esclusive alla mega-evoluzione (Kanghaskan per esempio può attaccare due volte per turno) però più per pokèmon deboli senza evoluzione che per pokèmon già potenti/competitivi, Lucario, Garchomp o Gyarados non hanno bisogno di megaevoluzione, Dunsparce ed altri… sì, ne trarrebbero alcuni benefici. Ora come ora è un pizzico superflua da questo punto di vista. Vedremo se in futuro Nintendo espanderà il numero di Pokèmon che possono mega-evolvere, magari distribuendo più pietre.
Come probabilmente saprete, in questo episodio, oltre agli starter della nuova generazione, vi verrà regalato uno starter della prima generazione (a seconda della vostra scelta iniziale). E fino a che dura l’offerta, con il Dono Segreto potete ottenere uno speciale Torchic con abilità Accelleratore (che normalmente non può avere, credo neanche per eredità o Dream World). Per quanto riguarda i nuovi Pokèmon (anche se questa è la generazione con meno pokèmon nuovi, 69 in totale), direi che hanno un buon design (ma questo dipende dai vostri gusti), con alcune eccezioni (tipo l’orribile nuovo pokèmon di fuoco a forma di leone, avrei preferito quello fake a forma di fetta di cocomero che apparve online tempo fa) ed in generale pare ci sia stata più ispirazione a questo giro, un passo avanti dopo Nero e Nero 2 (sebbene ci fossero alcuni ottimi design nel complesso), con anche qualche nuovo doppio tipo interessante (esempio Hawlucha, un Lotta/Volante “vestito” da luchador) ed ovviamente nuovi pokèmon di tipo Folletto. Oltre ad uno dei pokèmon Drago meno drago di sempre. XD Questa è sicuramente la generazione con meno leggendari, visto che oltre a Yveltal e Xerneas (esclusivi di una versione) c’è il terzo leggendario, Zygarde, e potete trovare Mewtwo in una grotta nel post-game, ed uno dei classici uccelli elementali (Moltres, Zapdos, Articuno) appare nell’erba alta a caso, a seconda di che starter avete scelto. E basta, non ci sono i vari leggendari secondari (come i tre golem Regi, o il trio di leggendari con secondo tipo il Lotta di Bianco e Nero). Come forse saprete, alcuni utenti hanno hackerato ed il titolo e scoperti altre 3 leggendari, probabilmente previsti per eventi o promozioni.
All Over The World
Pokèmon X e Y godono di una rinnovata e migliorata interfaccia per l’online (qui nominata PSS- Player Search System), non più relegata ad un piano del Centro Pokèmon, ma accessibile in ogni momento dal touch screen, che mostra una lista di amici e conoscenti (gente con cui avete magari lottato una volta, o scambiato) o passanti se siete online, e vi permette con un tocco di accedere alle varie funzioni online: potete ovviamente sfidare in lotte di vario genere e con varie condizioni avversari da tutto il mondo (oltre alle classiche sfide in locale via wireless od infrarossi), offrire o cercare uno specifico pokèmon per lo scambio, oppure provare il nuovo scambio prodigioso, cioè uno scambio random, attenzione però che molti hacker e teste di cazzo pare abbiano fatto girare diverse uova di pokèmon che in realtà contengono bug, non so se con la seconda recente patch è stato sistemato, ma mi informerei prima. Comunque, potete anche modificare il vostro profilo pubblico, guardare quello di altri (e contattarli per proporre lotte, scambi o chattare con loro), ed usando un edificio a Luminopoli, potete anche registrare un brevissimo videoclip di presentazione dalla durata di 10 secondi.
A questo riguardo, è quasi assurdo che potete registrare un micro-video di presentazione, ma non potete fare screenshot (come in Animal Crossing: New Leaf, per esempio), solo scattare delle foto ricordo (salvate su SD e quindi trasferibili su PC) nei posti in cui vedete un cartello con una fotocamera sopra.
Quasi superfluo parlare della storia, visto che è la solita vicenda in cui il destino del mondo è in mano a bambini di 10 anni ed i loro pokèmon, ed in cui gli adulti o sono i “cattivi” o decidono di lasciare questo gravoso compito a pargoli a cui non è mancato cambiata la voce, limitandosi a vendergli pozioni e pokèball e lasciando andare a rischiare la loro giovane vita invece di chiamare la polizia e rimandarli a casa dai genitori. Solita roba, quindi. XD
Il team di supercattivoni – a sto giro abbiamo il Team Flare – è leggermente meglio della media della serie, tutti stilosi, in tenute molto “businessman di classe”, con scienziati che hanno visori anni ’90, mi piace un sacco il design: e come al solito, vogliono conquistare il mondo (o distruggerlo, una delle due), ma è leggermente più serio il motivo per cui fanno quello che fanno, e la storia è meno banale di quanto possiate immaginarvi, non è esattamente “conquisteremo il mondo, James!”, il che è già qualcosa. É comunque sempre ridicola fino all’inverosimile, non preoccupatevi. 😀
After The Curtain Falls
Anche in X e Y, oltre alla storia principale c’è molto da fare, anzi per molti giocatori il post game è il cuore del gioco, e finire il gioco vuol dire solo iniziarlo, in quanto una volta visti i crediti si apre l’accesso a tutti gli edifici, grotte ed altre cose prima di allora inaccessibili, e potete esplorare il mondo di gioco (come sempre vasto e pieno di cose da fare), o dedicarvi a creare il pokèmon che volete, attraverso il superallenamento ed anche facendo fornicare un paio di mostri per avere una pletora di uova, e possibilità di insegnare mosse (od acquisire abilità) in maniera ereditaria.
Il contenuto post game è quello che vi aspettate, avevo letto di poca “ciccia” a riguardo, ma considerate che il Parco Lotta (introdotto in Smeraldo ed una delle migliori aggiunte alla serie di sempre) è ormai riservato alla terza edizione versione, quindi con grande probabilità sarà in Pokèmon Z (o comunque si chiamerà), ed in generale le prime due versioni di una generazione (esempio Perla, Diamante e Platino) non sono mai quelle definitive. Semplicemente, è così da sempre.
Detto ciò, non è male, con varie location e pokèmon leggendari/speciali che diventano disponibili una volta battuta la Lega. Oltre a quelle già citate, abbiamo una Villa Lotta (a far da complemento al Palazzo Lotta, in cui più avversari sconfiggete più salite di rango, e più avversari tosti appaiono nel palazzo, ed all’Esame Lotta, che vi mette contro 5 allenatori di seguito, ed in base alle vittorie ed alla tecnica, vi assegna un punteggio e dei punti lotta, ed in futuro sono previsti degli esami lotta extra da scaricare, per ora non c’è ancora nulla) nella quale non ci sono le tantissime varietà di battaglie e sfide del vero e proprio parco Lotta, ma potete ottenere punti lotta e sfidare vari allenatori in lotte normali, in doppio, in triplo, a rotazione, niente volante, un peccato perchè era quella che più di altre aveva bisogno di una sezione dedicata.
La aggiunta migliore accessibile nel post-game è secondo me Il Safari Amici, il quale funziona in maniera diversa dalla classica Zona Safari, ovvero ad ogni amico della lista amici del 3DS che gioca Pokèmon X o Y corrisponde una zona erbosa in cui potete trovare da 2 a 3 pokèmon di un certo tipo (sono generati casualmente ma rimangono tali), e se il vostro amico sta giocando ed è online in quel momento, è possibile che troviate pokèmon con l’abilità nascosta (quella che nei precedenti era presente nel Dream World in maniera esclusiva). Quindi incentiva anche che aggiungiate gente alla Lista Amici del 3DS. ;D
Supportata la funzione di Streetpass, che vi permette di accumulare PM (Poké Miglia) incontrando altri giocatori di Pokèmon X e Y usando (appunto) il 3DS in modalità Streetpass, e queste PM funzionano come i Punti Lotta, ovvero potete scambiargli per oggetti utili o rari.
Come dicevo prima, ho sentito alcuni lamentarsi dei relativamente pochi extra (specialmente per il post-game), ma onestamente ho visto di peggio (tipo le versioni Perla e Diamante, che non offrivano altrettanto), ed è innegabile che c’è contenuto a sufficienza da intrattenere il giocatore per decine e centinaia di ore, a seconda di cosa voglia fare, esplorare ogni angolo della regione di Kalos, catturargli tutti, creare la sua squadra per competere online, o covare migliaia di uova per ottenere quel pokèmon con statistiche ed abilità che volete.
Il che mi porta ad un discorso inevitabile: chiaramente X e Y riceveranno una versione espansa con storia un po’ diversa o sequel come in Nero/Bianco 2, nuove funzionalità e caratteristiche, non c’è dubbio a riguardo. La domanda che mi son fatto è: c’è veramente bisogno ormai di una versione Z/platino/smeraldo? Non dico che non voglio un’espansione, anzi, la voglio eccome per X e Y, ma appunto, un’espansione via corposo DLC per X e Y, ormai con uno shop digitale degno di essere chiamato tale, aggiornamenti, patch e le varie funzioni dei moderni videogames e consoles, con il 3DS non c’è più alcuna scusa per fare un edizione “better, stronger, yet faster” del solito gioco e venderla a prezzo pieno. E fare così non penalizzerebbe i moltissimi early adapter come il sottoscritto, bastando comprare il DLC per X o Y. Ma molto probabilmente (quasi sicuramente) sono discorsi utopici, la Nintendo farà la normale versione “remixed, compressed and with a lot more stuff” su cartuccia lo stesso, certe abitudini (soprattutto quelle che ti portano soldi facili) sono dure a morire.
Stavo quasi dimenticando, con l’anno nuovo arriverà la Banca Pokèmon, un servizio che vi permetterà (previo download dell’apposito software) di avere un’enorme box online in cui depositare fino a 3000 pokèmon, con un periodo di prova gratuito, dopo il quale potete abbonarvi per 5 euro all’anno. Personalmente non credo mi servirà mai, ma c’è sicuramente a chi tornerà comodo, è sicuramente un’extra, l’unica cosa obiettivamente fastidiosa e criticabile è che è necessario nel caso vogliate trasferire i vostri mostriciattoli da Nero/Bianco 1 e 2 in X ed Y, forzando di fatto anche i non interessati nel servizio in sè ad usarlo.
Viva la Pokèrevolucion… o no?
Il problema di X e Y è che sebbene adotti una grafica completamente in 3D (e paradossalmente l’effetto 3D c’è solo nelle lotte ed in brevi filmati, per un buon 90 % del gioco non c’è manco l’opzione, è in 2D e basta, che è meglio così, comunque) e permetta di muoversi in diagonale, a livello di meccaniche, movimenti ed esplorazione rimane ancorato alle solite meccaniche del 1996, il che è inscusabile visto che questa era l’occasione perfetta, con un motore di gioco 3D e la dipartizione da quello classico in 2D. Questo poteva essere una gran cosa, specialmente per il design delle palestre (che qui ha ottime idee ma o non sono mai sviluppate come potrebbero, o si vede potevano funzionare in maniera identica in 2D, anche quando sono buone, come quella Elettro che ha quiz di trivia da superare per avanzare), e per permettere un esplorazione e mobilità meno legata a MN, rocce micrognomiche ma che il vostro personaggio non può saltare per qualche strano motivo, o dislivelli minuscoli ma che inabilitano il vostro movimento.
Se c’è una cosa che la serie ha sempre fatto bene, è rifinire ed espandere la propria formula, e per quanto riguarda le battaglie, questo non deve mai smettere, ed in X e Y le aggiunte sono più sostanziali che in gran parte degli episodi per DS, finalmente c’è un equilibrio quasi perfetto tra i tipi con l’aggiunto del Folletto. Ma per quanto riguarda le meccaniche di esplorazione e progressione, ci vuole una revisione profonda, che non è mai avvenuta in maniera sostanziale dall’inizio della serie, e purtroppo neanche qui è presente (davvero, fosse stato in 2D il gioco sarebbe sostanzialmente rimasto identico a livello di gameplay e tutto).
Non che è quella attuale non funzioni, è che dopo 20 anni e passa sarebbe il caso di aggiornarla, non dico snaturarla, ma si può aggiornarla eccome (in maniera sostanziale, voglio dire), e la Nintendo, nonostante quanto voglia far credere, è evidentemente non ancora pronta a rivedere alcuni punti fissi, ormai istituzioni della serie che molti hanno imparato ad amare, rimane molto conservativa, e da una parte capisco benissimo il loro punto di vista, la paura nel toccare una formula ormai leggendaria e distintiva (il che è un po’ lo stesso problema della serie New! Super Mario Bros), nel rovinare la “magia” (ed l’enorme profitto datogli dalla serie). Ma d’altro canto credo la Nintendo sia più che capace di aggiornare la formula in maniera significativa, potenziando e rivendendo quanto basta gli elementi fissi della serie, non c’è bisogno di far diventare Pokémon come Dragon’s Dogma, ma di rivedere diverse cose che un po’ per tradizione un po’ per pigrizia sono fondamentalmente le stesse dal 1996. tipo il sistema di MN, che vi forza a far apprendere mosse che magari non volete ai vostri pokèmon in quanto necessarie per distruggere alcuni ostacoli o superarne altri, ed è ridicolo specialmente con un mondo di gioco in 3D costringere il giocatore ad usare Taglio su un albero che si potrebbe tranquillamente aggirare, visto che la terra che lo circonda è pure piatta. Se già su DS era ridondante, qui è veramente ridicola e retrograda.
Commento Finale
Pokèmon X/Y è allo stesso tempo uno dei titoli migliori della serie, che finalmente fa aggiunte di peso alla formula, (l’unica vera importante di quelle DS sono le MT che non hanno più un limite di utilizzo), raggiungendo un equilibrio di gioco quasi perfetto tra i vari tipi, tagliando e/o snellendo molta fuffa ormai presa per scontata, ed uno dei peggiori, con una semplificazione/facilitazione a volta eccessiva, e nonostante le possibile offerte dal nuovo motore di gioco e dal 3DS, non è la rivoluzione annunciata (anche se molti me compreso immaginavano non ci sarebbe stati cambiamenti drastici), e mostra come alcuni elementi cardine del gameplay della serie necessiterebbero di una gran revisione, ancor più di prima per le possibilità offerte da un ambiente di gioco completamente (e finalmente) 3D.
Se è da parecchio che non toccate la serie, o siete rimasti delusi dai titoli per DS, Pokèmon X/Y è una buona (oserei dire ottima) scelta per ritornare nella serie, ma non aspettatevi innovazioni incredibili. Buon titolo davvero, ma rivoluzionario ed originale… no.
Elementary – Season One
(A cura di Alteridan)
Non sono un grande fan dei serial polizieschi/investigativi, questo perché nella maggior parte dei casi gli sceneggiatori tendono a far risolvere i vari casi tramite escamotage dell’ultimo secondo o ispirazioni inaspettate da parte dei protagonisti rendendo il tutto molto poco coerente.
Elementary rappresenta un’eccezione in una oceano sconfinato di polizieschi anonimi e scontati e ne sono rimasto piacevolmente impressionato sin dall’episodio pilota.
Le premesse di questa serie televisiva della CBS sono molto particolari: Elementary rappresenta infatti una rivisitazione moderna del celebre Sherlock Holmes e del suo assistente John Watson, personaggi fuoriuscito dalla penna di sir Arthur Conan Doyle.
Nell’universo narrativo di Elementary, Sherlock Holmes (Jonny Lee Miller) è un ex consulente investigativo di Scotland Yard che si è trasferito a New York per curare la sua dipendenza da droghe ed alcool. Nella Grande Mela, Holmes incontra Joan Watson (Lucy Liu), il suo tutor di sobrietà. Per mantenere la sua mente impegnata, Sherlock Holmes accetta di collaborare con la polizia di New York nella risoluzione di efferati omicidi aiutando così il suo vecchi amico Thomas Gregson (Aidan Quinn), capitano della polizia ed ex collega di Holmes.

Holmes ha un modo tutto suo di concentrarsi su un caso.
Come dicevo all’inizio di questo articolo, molti serial polizieschi tendono ad utilizzare troppo spesso dei deus ex machina, rendendo di fatto inutili le fasi investigative precedenti. Ciò non accade in Elementary: tutti gli elementi del crimine sono a disposizione dello spettatore che potrà partecipare mentalmente alla risoluzione degli omicidi man mano che i protagonisti andranno avanti con l’indagine senza temere sconvolgimenti improvvisi.
Alla struttura degli episodi, grande punto di forza del serial, si vanno ad aggiungere le ottime performance degli attori. Il cast di Elementary è infatti formato da attori esperti, spiccano naturalmente i due protagonisti: l’inglese Jonny Lee Miller, celebre per aver interpretato ruolo di Sick Boy nel capolavoro Trainspotting e in per molti altri ruoli in serie televisive quali Eli Stone e Dexter; e l’attrice americana Lucy Liu che non ha certo bisogno di presentazioni.

Il cast regolare al completo: il capitano Thomas Gregson (Aidan Quinn), il detective Marcus Bell (Jon Michael Hill), Joan Watson (Lucy Liu) e Sherlock Holmes (Jonny Lee Miller).
In particolare, la performance di Jonny Lee Miller è semplicemente perfetta: l’attore inglese riesce a rappresentare un personaggio complesso quale Sherlock Holmes tramite dei piccoli gesti e un tono di voce armonioso, ma è nelle naturali crisi di astinenza di Holmes che Miller riesce a dare il meglio di sé rappresentando il dualismo che vive il moderno Sherlock Holmes: l’investigatore razionale e l’eccentrico tossicodipendente.

Lucchetti sulla parete di casa Holmes: scassinare serrature è uno degli hobby di Sherlock.
Chiudono il cerchio una sceneggiatura dei casi mai scontata capaci di mantenere sempre alta l’attenzione nello spettatore, ed una trama orizzontale basata sul passato di Holmes che man mano si intersecherà con i vari casi del giorno culminando in un finale di stagione al cardiopalmo.
In conclusione, Elementary è una serie televisiva poliziesca coerente, con un cast eccezionale, ed una sceneggiatura che vi terrà letteralmente incollati allo schermo. Fortemente consigliato a tutti gli amanti del genere.
—
E con questa ci salutiamo per questo 2013, il Weakly Hobbyt si gode una piccola vacanza e ritorna nel 2014! =)
Non che il blog si ferma, ovviamente…ci saranno succose e ludicose novità per tutti noi/voi nel periodo Natalizio e nel Nuovo Anno! =)
Rispondi