Sono appena tornato da un lungo viaggio lungo lo stivale italico, e se vedete questo Weakly un pò incompleto…beh, è perchè lo è! Ma non disperate, presto torneremo agli antichi fasti, e inutile dire che se vedete questo Weakly bello e completo come ogni altro, è perchè non sono stato pigro e mi sono messo a “fixare” tutte le lacune che nella data di pubblicazione non ho potuto sistemare.
Vogliatemi bene e abbiate pietà. Vi parliamo di roba grossa in questo Weakly, Agents of S.H.I.E.L.D., Watch_Dogs, Wet, Dylan Dog…avoja a leggere! 😉
Agents of S.H.I.E.L.D.
(A cura di Celebandàne Gwathelen)
E’ da poco terminata negli states la prima serie di Agents of S.H.I.E.L.D.; inutile dire che, da grande fan del MCU, ho seguito la serie e posso, finalmente, farvi un pò di luce su cosa, spero, anche l’italia vedrà presto sui suoi teleschermi.
Segue, come sempre, un elenco delle puntate della serie tv, con la trama o l’incipit della trama in breve evitando spoiler il più possibile. Tra parentesi vedrete un mio voto per la puntata. Buona lettura!
- Pilot: Puntata iniziale in cui veniamo a conoscenza di Grant Ward, agente speciale dello S.H.I.E.L.D., che al termine di una missione viene chiamato a colloquio con Maria Hill, vice di Nick Fury. In quell’incontro scopriamo che Phil Coulson è ancora vivo, e sta assemblando una squadra speciale per monitorare attività superumane. Coulson vuole Ward nel suo team, così come Melinda May, pilota, Leo Fitz, ingegnere di nuove tecnologie e Jenna Simmons, scienziata. Il gruppo è sulle tracce di un superumano in grado di sopravvivere la caduta da un edificio alto quattro piani, di nome Mike Peterson. Per rintracciarlo, catturano Skye, membro della New Tide, gruppo che cerca di pubblicare ciò che S.H.I.E.L.D. vuole tenere nascosto. Quando si scopre che Mike è un normale umano potenziato da un siero che è un mix tra Extremis (il virus di Iron Man 3) e una versione grezza del siero del supersoldato, si teme per la stabilità di Mike… [7/10]
- 0-8-4: Questa puntata si svolge immediatamente dopo la prima, con Skye che si deve ancora sistemare nel “Bus”, la base aeromobile della squadra di Coulson. Neanche il tempo di conoscere il resto della squadra, che si parte per il Perù, dove è stato trovato uno 0-8-4, ovvero, in linguaggio S.H.I.E.L.D., un oggetto sconosciuto. Una volta trovatolo, il gruppo si rende presto conto che è un arma Hydra sperimentale, perduta dopo la seconda guerra mondiale, basata su energia ricavata dal Tesseract ed altamente instabile. La situazione non migliora quando un gruppo di ribelli comandati da una vecchia fiamma di Coulson irrompe sulla scena, ed il gruppo si rende conto che di “gruppo” ancora non si può parlare, con le diverse personalità della squadra che non riescono a combaciare…[8/10]
- The Asset: Quando viene a rapito uno scienziato su una rotta conosciuta solo dagli agenti S.H.I.E.L.D., si sospetta che ci sia una talpa nell’organizzazione. Al contempo, Coulson e squadra devono fare di tutto per estrarre Franklin Hall, lo scienziato rapito, da Malta, tenuto lì in ostaggio da tale Ian Quinn. Su Malta, gli agenti di Coulson non possono intervenire ufficialmente, e quindi viene mandata sul campo Skye come agente undercover ancora non affiliata a S.H.I.E.L.D.. Le cose, ovviamente, non vanno come dovrebbero, e mentre Ward e Coulson agiscono sul campo (con Coulson non più in forma come prima di New York) Skye inizia a ricredersi sulle sue allenze…[7,5/10]
- Eye Spy: Una serie di furti sconvolgono il mondo, e la colpevole è una ex-agente allenata da Phil Coulson. Akela Amadour, questo il nome della giovane, era data morta sul campo. Coulson non capisce il suo comportamento fuori dal normale, e decide di volerla aiutare. Presto il gruppo scopre però che la ragazza pare avere poteri fuori dal normale, riuscendo a vedere e intuire cose che vanno al di là di quello che sarebbe umanamente possibile. E’ quando vedono i suoi occhi che capiscono tutto…[8,5/10]
- The Girl in the Flower Dress: Chan Ho Yin è un artista di strada a Hong Kong, dotato di poteri pyrocinetici. La titolare donna con il vestito di fieri, tale Raina, lo scova e gli promette di fare molto più del suo potere, se accetta di sottoporsi a dei test. Chan è tentato, ma si ricorda degli uomini S.H.I.E.L.D. che lo osservano e ricorda le loro parole di non dare nell’occhio…che però è esattamente quello che lui vuole! Diventare famoso. Raina gli promette questo e altro, e quando Chan ci ripensa, viene rapito. L’Agente Coulson e il suo gruppo vengono avvisati del rapimento e cercano di risalire a chi possa essere stato, scoprendo che la loro base di dati è stata hackerata…i sospetti, cadono subito su Skye… [9/10]
- F.Z.Z.T.: Una serie di strani delitti accadono nei dintorni rurali di New York city. I corpi di alcuni ex-pompieri vengono trovati levitanti. Quando Simmons ne tocca uno, lei riceve una scossa e il corpo cade per terra, scaricato. Quando il gruppo tenta di capire il motivo di queste strane morti, Coulson (che inizia a chiedersi sempre più spesso cosa è cambiato dopo la sua “morte”) e squadra scoprono un casco di uno dei Chitauri che hanno attaccato New York City in The Avengers. A quanto pare, il casco contiene un virus che viene trasmesso tramite scosse elettriche, che causano una morte per esplosione cerebrale delle persone. Gli Agenti recuperano il casco, ma scoprono allora che Simmons è infetta… [9/10]
- The Hub: La squadra di Coulson viene chiamata nello Hub (una delle molte basi S.H.I.E.L.D.) per una missione particolare a due uomini. I due scelti sono ovviamente Ward, e inaspettatamente Leo Fitz. L’obiettivo del duo è disattivare e riportare alla base un congegno in grado di deattivare e far malfunzionare ogni tipo di arma da fuoco (automatica). Per Skye, stare nello Hub pare essere, invece, un’occasione d’oro per hackerare la rete e trovare informazioni sul suo nebuloso passato…finchè Coulson non la scopre! [8,5/10]
- The Well: Puntata che si svolge immediatamente dopo gli avvenimenti di Thor – The Dark World. Il team di Coulson è a Londra per ripulire la scena, quando il gruppo riceve notizia di uno strano avvenimento accaduto in Norvegia. Un antico albero è stato abbattutto e pare che al suo interno ci fosse un’arma di Asgard. Un gruppo di pagani legati alle saghe nordiche vuole travolgere l’Europa con la furia di antichi berserker. Coulson chiede aiuto allora al Dottor Elliot Randolph, esperto di mitologia nordica, per aiutarli col caso. Ma pare che Randolph ne sappia più di quanto non voglia far credere…. [7,5/10]
- Repairs: Quando in una vicina cittadina, in seguito ad un esplosione in un acceleratore di particelle, iniziano ad accadere strani fenomeni, Coulson e squadra vengono chiamati lì per indagare. Contemporaneamente, Fits e Simmons tentano di fare uno scherzo a Skye, dicendole che le origini del soprannome “The Cavalry” dato a Melinda May sia dovuto al fatto che da sola abbia ucciso una ventina di persone che tenevano in ostaggio del bambini. Ward partecipa al gioco. Nel frattempo, si scopre che i fenomeni sono legati intorno ad una ragazza che lavorava nell’impianto. Coulson sospetta che sia un caso di telecinesi, ma quando l’aereo, durante il volo per il quartier generale, perde energia e rischia di precipitare, si capisce che i sospetti sono sbagliati…[8/10]
- The Bridge: Quando i creatori del Centipede aiutano un prigioniero ad evadere, che pare essere uno stratega di questa misteriosa organizzazione che lo S.H.I.E.L.D. sta calcagnando da inizio serie, diventa evidente che gli esperimenti fatti nella puntata “The Girl in the Flower Dress” siano andati a buon termine. E’ per questo che Coulson richiede Backup da parte di Mike Petersen, che pare sia ora passato a fare l’Agente per lo S.H.I.E.L.D.. La squadra tenta di scoprire dove siano locati i loro avversari, ma le cose non vanno come prospettate… [8,5/10]
- The Magical Place: Coulson viene rapito dall’organizzazione Centipede. Victoria Hand, una delle migliori agenti S.H.I.E.L.D., viene impiegata per trovare Coulson e fermare Centipede una volta per tutte. Gli uomini di Centipede, però, non sembrano interessati a Coulson quanto a come Coulson sia sopravvissuto al bastone che Loki gli ha fatto passare attraverso il cuore… [9/10]
- Seeds: All’Accademia S.H.I.E.L.D. accadono alcuni tentati omicidi, e Fittz e Simmons con Ward e Skye vengono chiamati ad investigare la faccenda. Nel frattempo, May cerca di distrarre Coulson dalle tristi verità scoperte sulla sua morte investigando sul passato di Skye stessa… [7,5/10]
- T.R.A.C.K.S.: Colpevole dell’aver tentato di penetrare l’Accademia S.H.I.E.L.D., Ian Quinn viene cacciato dall’agenzia per mezza Europa. Credono di averlo finalmente scovato, seguendo un carico dall’Italia a Zagabria. Coulson e squadra tentano di agire in segreto sul treno, ma presto le loro strade si separano… [8,5/10]
- T.A.H.I.T.I.: Con Skye in pericolo di vita, il Team protagonista cerca di scoprire dove sia avvenuta la miracolosa “guarigione” dell’agente Coulson. Contemporaneamente, però, Phil ha ancora in ostaggio Ian Quinn, che ovviamente lo S.H.I.E.L.D. ha molto interesse di interrogare. La corsa non è solo contro il tempo, però, ma anche contro la certezza che quando Coulson scoprirà come lui sia tornato tra i vivi, lo saprà anche la misteriosa Clairvoyant… [9/10]
- Yes Men: Mentre Skye si sta riprendendo, una nuova minaccia incombe sulla terra. Una prigioniera di Asgard, di nome Lorelei, è arrivata sulla terra, fuggita dalla prigione durante gli eventi di Thor: The Dark World. Odin manda Lady Sif a rintracciarla e rimetterla in prigione. Coulson e la sua squadra devono assistere la guerriera di asgardiana a combattere una donna che può assoggettare gli uomini al suo volere… [8,5/10]
- End of the Beginning: L’Agente Garret, che ha aiutato Coulson a recuperare il siero per Skye, viene assaltato da Deathlock, ovvero Mike Petersen cyborghizzato dal Clairvoyant. Gli agenti S.H.I.E.L.D. iniziano una caccia all’uomo, dopo che l’Agente Blake è riuscto a piazzare una pallottola tracciante sull’esoscheletro di Petersen. Coulson e Skye, però, iniziano a sospettare che qualcuno li stia monitorande, ed i sospetti di Fitz cadono su Melianda May… [8/10]
- Turn, Turn, Turn: Puntata Interquel tra gli avvenimenti di Captain America – The Winter Soldier e il futuro dell’Universo Cinematico Marvel. Hydra pare essere sopravvissuta alla seconda guerra mondiale e aver infiltrato S.H.I.E.L.D. su ogni livello. Inizia la caccia dei sospettati, che includono Victoria Hand e Phil Coulson stesso. La lotta è senza quartiere… [8,5/10]
- Providence: Mentre Grant Ward e John Garret si svelano agenti Hydra, la vita di Coulson e del suo Team è sotto sopra. Agenti S.H.I.E.L.D. su tutta la terra devono sparire dalla circolazione. All’improvviso la medaglia dell’agenzia di Coulson riceve coordinate, dove lui ed il suo gruppo si dirigono, ancora incoscienti del fatto che Ward sia un traditore… [7,5/10]
- The Only Light in the Darkness: Dopo che Hydra ha preso il controllo del Fridge, una locazione d’alta sicurezza dello S.H.I.E.L.D., diversi criminali imprigionati lì girano liberi per gli stati uniti. Coulson in particolare prova a rintracciare Marcus Daniels, un mutante in grado di assorbire energia e potenziarsi con essa. Al contempo, May se ne và da Providence e Ward cerca di rigirarsi Skye dalla sua parte… [7,5/10]
- Nothing Personal: Skye porta Ward nel bar in cui ha incontrato Petersen per la prima volta, e mentre fa credere a Ward che sta decifrando l’harddisk, in realtà attira la polizia. La ragazza tenta in seguito di scappare, ma viene catturata da Deathlock e, in seguito, costretta a rivelare il modo di decriptare l’harddisk. Deathlock e Ward vogliono partire con lei a bordo del Bus, ma l’Agente Hill e l’Agente Triplett tentano di firmarli. Il loro tentativo è vano, ma Coulson riesce a infiltrare l’aereo… May, nel frattempo, recupera prove su chi fosse a capo del progetto T.A.H.I.T.I.. [8,5/10]
- Ragtag: Coulson e squadra decidono di attaccare la Cybertek, ditta con cui tutti i loro problemi (da Garret a Deathlock, da Centipede a Quinn) sembra collegata. Lì giunti scoprono che il progetto Deathlock va avanti ormai dal 1990, e che Garret stesso fu il primo della serie, prototipo che però ora sta rischiando di morire. La situazione degenera quando Ward cattura Fitz e Simmons, che però riescono a mettere fuori uso le parti meccaniche di Garret. Reina però ha una fiala di sostanza presa dalla Guest House…[8/10]
- Beginning of the End: Finale di stagione; la squadra di agenti vuole fermare un mentalmente instabile Garret presso i laboratori Cybertek. May se la vuole vedere con Ward, Skye vuole liberare il figlio di Mike Petersen, mentre Coulson vuole combattere Garret in persona. Nick Fury, nel frattempo, riesce a salvare Fitz e Simmon, anche se il primo dei due è in gravissime condizioni, e si reca, in seguito presso la Cybertek…[8,5/10]

Giunti in Sudamerica, la squadra ha subito a che fare con roba del gruppo segreto HYDRA...

A inizio serie, Skye non è molto propensa a collaborare...

Coulson e Mike Petersen...due personaggi avvolti nel mistero...

Lady Sif fa la sua porca figura nella puntata in cui è co-protagonista!

Deathlock in tutta la sua bellezza a raggi X!
E queste erano le puntate, in breve e con meno spoiler possibili. Ma la serie di per sè, com’è?
Beh, tutto sommato, non è malvagia, ma è un pò altalenante di sicuro. A inizio stagione, la recitazione dell’uno o altro attore non mi ha convinto molto, ma è indubbio che andando avanti le cose sono migliorate non di poco. Eye Spy in particolare è la prima puntata che davvero mostra i muscoli della serie; anche la sesta puntata è molto bella, con una reale parvenza di drama e rischio per i protagonisti della vicenda.
Le puntate migliori, però, sono quelle in cui l’attenzione passa dai fenomeni supereroi al passato e ai trascorsi di Skye e Coulson. In particolare le puntate Magical Place e T.A.H.I.T.I. sono state interessantissime. La puntata T.R.A.C.K.S. invece è stata girata in maniera sublime, con tanto di cameo ben fatto di Stan Lee.
Un pò deludenti sono state le puntate con l’asgardiano in Spagna e quella post-Thor, soprattutto perchè non si capisce che fine ha fatto l’alieno che gira ancora per londra a fine film. Bisogna dire, però, che si sono recuperati alcuni punti con le mini-saga su Lerelei, con tanto di comparsa di Lady Sif.

Uh, e tu chi sei?
Il finale di stagione è un pò così; forzato per via degli eventi di Captain America, ha comunque il suo senso nel grande schema dell’Universo Marvel. E’ solo un pò un peccato che le cose non funzionino anche viceversa, ovvero che la serie tv influenzi i film. O no? Lo vedremo ad Agosto quando uscirà Guardians of the Galaxy.
Per ora non posso che consigliare la serie tv ai Marvel fan sfegatati. Tutti gli altri…cautela. Senza nome e collegamenti, la serie vale forse un punto in meno di quanti ne darò io, forse anche un punto e mezzo in meno. I personaggi più interessanti, Skye e Coulson, la donna di parecchio a tutti gli altri protagonisti, un pochino stereotipati. Le trame a tratti sono molto sottili, ed i reveal finali possono piacere come non piacere.
Io, da scettico che ero in principio della serie tv, sono rimasto piacevolmente sorpreso, e sono contento che è stata rinnovata per una seconda stagione, di cui probabilmente parleremo l’anno prossimo. Per ora, godetevi questa! =)
Voto Personale: 8/10
Watch_Dogs
(A cura di Alteridan)
Versione giocata: PC
Watch Dogs è un titolo che sin dalla sua presentazione è riuscito a far parlare di sé: annunciato a sorpresa all’E3 del 2012 facendo saltare dalla sedia praticamente tutti, previsto per l’uscita nell’autunno del 2013, rinviato all’anno successivo sollevando molte polemiche, e finalmente arrivato nei negozi lo scorso 27 maggio.
Un colpo andato male
Aiden Pearce è un fixer, un uomo che svolge compiti spesso poco leciti senza fare troppe domande. Aiden è un criminale, o almeno lo era: le sue azioni illecite hanno indirettamente portato alla morte della sua piccola nipote Lena e per questo motivo il nostro protagonista decide di andare alla ricerca dei colpevoli per farsi giustizia.
Aiden però non è un uomo qualunque: oltre ad essere dotato di una buona agilità, probabilmente un lontano parente dell’assassino Altair, è anche un abile hacker, una qualità fondamentale nella città in cui è ambientato il gioco. La ventosa Chicago fa infatti parte di un programma governativo sperimentale grazie al quale ogni dispositivo elettronico, pubblico o privato, viene collegato, monitorato e gestito automaticamente da un supercomputer: il ctOS. Questo ha fatto sì che diverse persone si siano iniziate ad interrogare sull’invasività del ctOS e sull’utilizzo delle informazioni raccolte.

Lo smartphone di Aiden funge anche da menu di gioco dove poter consultare statistiche varie e persino accedere a dei minigiochi.
Le vicende particolari di Aiden si andranno presto ad intrecciare con le vicende riguardanti il ctOS e la società che lo gestisce, andando così a creare una trama forse poco originale ma che riesce in ogni caso a catturare il giocatore grazie ad una narrazione dal ritmo serrato e ad una buona dose di colpi di scena.
Tutto è connesso
La struttura di gioco di Watch Dogs riprende quella di grandi classici degli action free roaming, primo fra tutti Grand Theft Auto. La Chicago del titolo Ubisoft è disseminata di cose da fare: tra missioni principali, attività secondarie, minigiochi e raccolta di collezionabili è impossibile restare dieci secondi senza far nulla. Al contrario di altri giochi della stessa software house, ad esempio gli ultimi episodi della saga Assassin’s Creed, le missioni secondarie risultano essere varie e divertenti, perfette per spezzare il ritmo della main quest e godersi un po’ di sano cazzeggio più rilassato.

Aiden potrà interagire con l’ambiente di gioco ma alcune opzioni più avanzate saranno disponibili solo andando avanti con la trama principale o portando a termine determinati incarichi secondari.
La città, poi, sembra viva: i pedoni si comportano in maniera credibile ed hanno anche alcune routine che li fanno apparire più realistici. Ad amplificare il tutto ci si mette il profiler, l’applicazione dello smartphone di Aiden che ci permette di analizzare i passanti e darci informazioni sul lavoro, il reddito, e le abitudini della persona presa in esame. Il profiler è poi usato anche come scanner a corto raggio per identificare le varie connessioni e gli apparecchi elettronici che possiamo hackerare con la semplice pressione di un tasto, il tutto funziona in maniera molto intuitiva come una sorta di occhio dell’aquila moderno.

Oltre a fornire informazioni generiche sui passanti, il profiler potrebbe svelare anche delle attività secondarie nascoste.
Un altro punto forte dell’esperienza di gioco è il comparto multiplayer: oltre a modalità di gioco cooperative/competitive più classiche come un versione rivista del cattura la bandiera o una più semplice corsa automobilistica, vi è anche la possibilità di invadere la partita di altri giocatori dando vita così ad un minigioco che è una sorta di fusione tra la modalità online di Demon’s/Dark Souls e il multiplayer di Assassin’s Creed. Quando si invade un altro giocatore si inizierà a rubare alcuni dati, mentre la procedura è in corso bisognerà confondersi tra la folla cercando di non essere individuati dal giocatore cui abbiamo invaso la partita, in quella che si rivelerà una moderna partita a nascondino. Se il download dei dati andrà a buon fine guadagneremo denaro e punti esperienza, altrimenti vincerà il giocatore invaso e sarà lui a ricevere le ricompense.
L’engine in due staffe
Purtroppo però Watch Dogs ha anche molti problemi tecnici, problemi che aumentano nella versione PC del gioco. In primo luogo la qualità grafica, anche a livelli di dettaglio molto elevati, sarà sempre altalenante: a fronte di un sistema di illuminazione che da il meglio di sé in notturna e di effetti particellari all’avanguardia, troviamo delle textures di bassa qualità e un aliasing molto diffuso, anche portando l’opzione relativa al filtro AA al massimo; inoltre il gioco soffre di cali di frame rate frequenti anche se non così fastidiosi da inficiare l’esperienza di gioco complessiva. Inoltre l’eccessiva esosità di risorse hardware richieste a fronte di una qualità visiva non proprio entusiasmante tradisce la scarsa cura riposta nella conversione del titolo su PC.
Tutto questo dipende sicuramente dal fatto che Watch Dogs sia un titolo destinato a due generazioni di console molto diverse, e quindi sia di fatto frutto di un compromesso, tuttavia alcune scelte tecniche, come ad esempio la completa assenza di riflessi sulle superfici lucide, risultano essere indifendibili. È inoltre senza discussione la presenza di un downgrade grafico tra le varie versioni presentate dal 2012 fino a quella uscita pochi giorni fa nei negozi.

I modelli poligonali dei cittadini di Chicago sono a dir poco imbarazzanti, fortunatamente quelli dei personaggi della trama sono più curati.
Passando sul versante sonoro bisogna dire che il doppiaggio originale è di buona fattura mentre quello italiano è stato curato in maniera approssimativa, oltre ad aver usato attori vocali di scarso livello è stata fatta anche molta confusione nell’implementazione delle voci dei passanti che a volte risulteranno essere in inglese, altre in italiano e altre ancora in spagnolo. Il consiglio è quindi quello di giocarlo in inglese, se possibile. La colonna sonora invece è di ottimo livello, con una buona quantità di pezzi originali e canzoni più o meno famose concesse su licenza ascoltabili tramite la radio delle auto.
La nascita del Giustiziere
Watch Dogs è un gioco che non fa dell’originalità il proprio punto forte. Analizzandolo attentamente si scopre che, a parte l’hacking, ogni suo aspetto è stato preso da altre opere: abbiamo un sistema di reputazione molto simile a quanto visto nei vari inFamous, delle attività secondarie che sembrano essere uscite da un Saints Row a caso, una modalità multiplayer che strizza l’occhio ai Souls di From Software e un gunplay che riprende i tanti shooter in terza persona usciti da Gears of War ad oggi.

Saper sfruttare le telecamere sarà essenziale, soprattutto per chi nelle missioni vorrà utilizzare un approccio più furtivo.
Eppure Watch Dogs è un gioco che funziona e che sa unire in maniera quasi perfetta elementi presi di peso da altre opere videoludiche. Non passerà alla storia come un titolo innovativo, ma di fatto è uno dei migliori free roaming in circolazione e che dimostra di volere e di potere combattere ad armi pari con i mostri sacri del genere, GTA in primis.
Purtroppo i numerosi problemi tecnici che lo affliggono ed una generale sensazione di déjà-vu che accompagna l’esperienza di gioco non permettono a Watch Dogs di essere considerato un capolavoro, ma i margini di miglioramento ci sono e possiamo stare certi che rivedremo presto in azione il nostro giustiziere Aiden Pearce.
Voto personale: 8/10
Dylan Dog – 12
Killer!
(A Cura di Celebandùne Gwathelen)
Avevo anticipato settimana scorsa che avremmo parlato di un nuovo Dylan Dog quest’oggi, e così fu. Passiamo direttamente a parlare dell’albo, che purtroppo, come lo scorso, non tiene alto lo standard dei primi dieci numeri.
Siamo nell’estate londinese; all’improvviso viene ucciso un tale Albert Hund, da un uomo gigante che con la sua pistola gli stermina prima ogni tipo di guardia del corpo, e poi spappola mano e cervello al ricco impiegato. Segue un inseguimento poliziesco, con questo gigante che pare essere imune alle pallottole di ogni calibro. Anche una caduta dal sesto piano di un palazzo non pare turbarlo più di tanto. L’assassino prende in seguito una macchina e solo in seguito all’incendio, esplosione del motore ed una nuova salva di colpi, questo crolla.
Viene mandato in obitorio, ma lì non rimane a lungo.
Incuriosito anche da un rabbino che lo è venuto a trovare, parlandogli di una strana profezia ebraica, Dylan inizia ad indagare sulla faccenda. Pare che il gigante uccida tutte le persone che facciano Hund di cognome. Dylan manda Scotland Yard a proteggere i rimanenti Hund londinesi (tre sono già finiti 3 metri sotto terra), ma pare che ogni tipo di protezione sia inutile contro la forza bruta e l’imunità dell’assassino.
Dylan inizia a fare collegamenti tra il gigante e la profezia, e pensa che l’essere sovrannaturale sia un “angelo della morte” che ha intenzione di uccidere chiunque si chiami Hund di cognome, e tutto questo entro 24 ore. Dylan, per proteggere un giovane ragazzino di nome Tymothy Hund, fa notare al’indomabile che Dog e Hund sono la stessa parola, ma in altre lingue…ovvero, Cane. L'”angelo della morte” inizia a inseguire Dylan, che durante l’inseguimento reincontra il rabbino di inizio episodio. Dylan riesce a fuggire da quello che ormai ha capito essere un Golem un tempo sufficientemente lungo da far passare le 24 ore (a costo del suo Maggiolone, che esplode in un violento incendio). Il Rabbino, però, ha in mente un piano da quando è stato rintracciato dal golem, ed inseguendo il duo, fa tornare alla polvere l’essere evocato dai suoi antenati epoche fa. Stupito, Dylan torna a casa, mentre altrove un nuovo golem viene costruito.
Numero un pò così, con una trama non banalissima, ma sicuramente meno profonda degli albi precedenti. Come anche con Dylan Dog 11, i disegni sono buoni e l’azione è rappresentata molto bene nelle vignette, dinamiche e non statiche, ma è proprio la trama a non essere il massimo. Il rabbino è un pò un Groucho e un pò un farneticatore di non-sense, ma gli manca la simpatia di un Lord Wells, mentre tutta la questione del golem che cerca di assassinare chiunque si chiami “Hund” mi sembra un pò…boh, pretenziosa.
Non un albo brutto come il precedente, ma sicuramente non un grande albo di Dylan Dog. Soffre anch’esso di un pò di scontatezza. Peccato.
Grouchata dell’Albo:
“Ufficio di Dylan Dog. Se avete un mostro da uccidere siamo al vostro servizio. Se siete un Mostro, possiamo consigliarvi un ottimo specialista in Chirurgia Plastica!”
Voto Personale: 6,5/10
Raunchy Sex Joke Goes HERE
(A cura di Wise Yuri)
WET -che come il gioco stesso ci dice subito é uno slang di wetworks, eufemismo per assassinio, sporcarsi le mani di sangue- é uno di quei titoli piccoli e che potrebbero esservi sfuggiti, che trovate usati a poco e di solito in abbondanza. Inoltre è la cosa più vicina possibile ad un videogame su licenza di un film di Roberto Rodriguez. E se Shank era la versione videoludica non-ufficiale dei Machete, WET é la controparte di Planet Terror e La Trilogia del Messico, o qualcosa del genere (senza mitra usati come gambe artificiali, però).
La presentazione é eccellente, e fin dal menù principale gli sviluppatori inchiodano perfettamente lo stile grindhouse, dalla qualità video appositamente stile pellicola sporca e grattata, con incontri tra mafiosi dagli esiti pulp (molto pulp, pure troppo) e l’introduzione della nostra protagonista Rubi Malone, armata di doppie pistole, katana ed il potere dello slow motion per esibirsi in flamboianti acrobazie, schivando in scivolata la gravità e leggi della fisica, e crivellandola di pallottole.
Diavolo, ci sono persino dei brevi break pubblicitari stile anni ’50/’70 che ricordano di servirsi al bar o che il cinema drive-in cerca i ladri di proiettori, ed offre una lauta ricompensa a chi può aiutarli, e roba del genere.
Lo stile ed il tono grindhouse – lo ribadisco ancora- é semplicemente perfetto.
Quello che segue é una storia di criminali, di gang, di assassini, di inseguimenti in macchina e combattimenti irrealistici, cuori rubati per fare un favore a mafiosi, parolacce e “fottuto/a” su base frequente, tradimenti, doppio-giochisti, etc. La trama ed i dialoghi potrebbero essere meglio, ma sono godibili e fanno il loro lavoro.
Sviluppato da Artificial Mind & Movement (responsabile di opere come Naughty Bear e parecchie versioni portatili di giochi su licenza multipiattaforma) e distribuito da Bethesda, WET é un tps, ma uno che dice “no” a sistemi di copertura e caricatori, a cosa servono se la vostra protagonista ha due pistole dalle munizioni infinite e può andare in slow motion praticamente a piè spinto? Ed intendo ciò letteralmente, perché saltando, scivolando o correndo sui muri Rubi entra in ” slo mo”. Oltre alle pistole ed una grande mobilità – visto che potete fare una corsa a muro stile Prince Of Persia e pure scalare superfici verticali à-la Assassin’s Creed- Rubi può usare la propria katana per un attacco ravvicinato utile per nemici ed oggetti. C’è anche un tradizionale sistema di punteggio che determina la velocità di rigenerazione della salute (che però é più tradizionale come health system), più veloce più alto e mantenuto é il vostro moltiplicatore ed i punti da spendere in potenziamenti, e per lo più sono abilità e nuove mosse utili, principalmente abilità ginniche e la possibilità di sparare in diverse situazioni, ma non solo.
Il problema di Wet è che diventa presto ripetitivo, ci sono alcune idee ed alcune meccaniche, ma il gameplay è un po’ un melting pot di questo e quell’altro preso da altre serie, di mediocre tps in stile bullet time/spettacolare, di mediocre platforming à la Prince Of Persia, e di mediocre ed abbozzato hack n slash. Non per dire che ogni tanto c’è un livello creativo o ben fatto e diverso dal solito (o qualche sezioni che usa bene le abilità ginniche e slow mo di rubi per fare qualcosa di diverso), ma basicamente il gioco è composta da sezioni in cui sparate a nemici ed usate acrobazie per procedere, saltando su muri o tra pali, etc, arene in cui dovete colpire con la spada un certo numero di simboli per bloccare lo spawning dei nemici, sezioni collera in cui la grafica va in rosso nero e bianco (simil Syn City ed il moltiplicatore sparisce per far spazio ad un contatore di uccisioni consecutive) ma a livello di gameplay non cambia nulla, un paio di livelli in cui vi muovete tra macchine in movimento, qualche sezione su torretta fissa e tristi boss battle fatte interamente via QTE (a dir poco pigre e deludenti). Devo ammettere che perlomeno gli sviluppatori nel dare un po’ di varietà al tutto ci hanno provato, peccato che a conti fatti sia poca, ed il gioco stesso si “cannibalizzi” a questo riguardo.
Anche visto in ottica arcade non si può passare sopra a questi problemi, visto che il sistema di punteggio non premia o spinge veramente il giocatore a variare mosse od approcci alle sparatorie (l’unica cosa che conta per fare più punti è uccidere più nemici velocemente per aumentare e mantenere il moltiplicatore, la varietà di nemici è poca (preparatevi a vedere il solito tizio con gatling gun – magari con aspetto diverso ma identiche movenze – parecchio nel gioco), la loro IA mediocre, ed il level design è ripetitivo. Sarebbe già stato meglio se le arene avessero avuto un migliore level design, con più elementi, perchè quei pali, sporgenze e zipline diventano noiosetti, visto che funzionano allo stesso modo per tutto il gioco, e di nuovo, il level design non è orribile, ma è privo di ispirazione e si ripete un po’ troppo (e non aspettavi chissà quale livello o battaglia finale). Perlomeno alcune idee o sezioni migliori non vi fanno venir voglia di abbandonare il titolo a metà.
E non è che ci sia molto contenuto, la modalità storia si finisce in 5/6 ore circa (anche se sto andando a “naso”, visto che non è riportato da nessuna parte il tempo di gioco totale, potrebbero essere di meno le ore), e la Modalità Sfida che sbloccate è una mascherata, perchè consiste nel permettevi di rigiocare le Prove di tiro a tempo con armi che avete già giocato nella storia, ed un Attacco Punti a dir poco tirato via che è letteralmente farvi rigiocare gli stessi identici livelli della storia e darvi un punteggio prestabilito da fare (ed inserendo alcuni punti extra da raccogliere in certi punti), senza nessuna modifica al sistema di punteggio e moltiplicatore. Mazza che impegno. Ci sono extra che sbloccate giocando, ma sono le tipiche concept art, illustrazioni e biografie, ed a parte quelle ci sono delle scimmie giocattolo come collezionabili, ma nulla di sostanziale.
Un’altra cosa per cui WET “casca dal pero” é il comparto tecnico bruttino,con effetti speciali di sangue ed esplosioni ridicoli e datati, texture estremamente datate, specialmente quelle dei personaggi (quello di Rubi è forse il miglior modello poligonale, almeno in-game), con un modello poligonale dal lyp synch un po’ sbilenco a volte, modelli poligonali questi un pò rozzi e con tanto di “capelli fissati” che sembrano più un blocco appoggiato sopra che un estensione della testa, e le texture degli ambienti non sono tanto meglio, anche se il colpo d’occhio é migliore, così come la loro risoluzione e qualità. Discorso completamente diverso per quanto riguarda il lato sonoro, con un sacco di tracce rock, metal, rockabilly ed in generali perfette per accentuare la folle e stilosa azione, con alcune tracce su licenza ma molte composte per il gioco, tanto di cappello perchè è stato fatto un ottimo lavoro.
Un po’ meno bello il doppiaggio italiano un po’ blando e dozzinale, e non quel tipo di dozzinale che è divertente, quasi ironico, solo blando, ed il lyp synch il 70 % delle volte è in ritardo.
Commento Finale
WET in un certo senso è l’adeguata trasposizione videoludica dei film grindhouse a cui si ispira, ma non di quelli di Tarantino o Rodriguez, di quelli che venivano mostrati davvero in double feature in cinemini di bassa lega (essendo pure una produzione low-budget), perchè se innegabilmente WET azzecca alla perfezione lo stile grindhouse, il gioco in sé è un polpettone di tps arcade, hack n slash ed adventure con enfasi sulla spettacolarità e lo stile, le cui parti singole non sono molto sviluppate o profonde. nel complesso la formula funziona e gli sviluppatori hanno provato a rendere il gioco un po’ vario, ma diventa ripetitivo velocemente, con un level design mediocre (con gradite eccezioni in alcuni livelli), e comunque non dura molto, con pochi incentivi per rigiocare il titolo.
Il risultato finale è mediocre ed innegabilmente sa di già giocato (a ragione), ma tutto sommato, se vi piace l’idea, vale almeno una giocata se trovato tra i 5 ed i 10 euro, ad ancor meglio se ve lo fate prestare (o noleggiate, se ci sono ancora negozi che fanno questa cosa, è il perfetto titolo da noleggio), perchè è giocabile ed ha un po’ di charm.Abbastanza da dispiacermi un pò che Wet 2 fu cancellato. 😦
5/10 Polpettone grindhouse, yum!
E con questa…alla settimana prossima! Sperabilmente meno di fretta di stasera! =)
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