[ARCADE 51] #2 Black Knight Sword

Black Knight Sword

Black Knight Sword è una favola nera, raccontata attraverso lo stile del teatro illustrato giapponese, il kamishibai, una specie di teatrino cartaceo per bambini, con figure mosse nello sfondo da cartelli, simile a quello dei burattini, ma diverso, con tanto di narratore esterno che parla in rima, la favola di un’uomo che, penzolando dal cappio in cui è morto, estrae una spada da un cadavere e si ritrova trasformato nel Cavaliere Nero, con l’unica missione uccidere la crudele Principessa Bianca.

N.B.: La versione recensita è quella per XBLA, è disponibile anche su PS3 come titolo per Playstation Network.

Forte di questo stile mai visto in altri titolo Grasshopper, il tutto è visto con il bordo di un teatro, nel quale il tutto è fatto di tantissimi scenari fissi dipinti, ed onestamente mi ricorda un pochino lo stile d’animazione delle Streghe in Madoka Magica, con tutte queste figure bizzarre che si muovono in maniera erratica su questo sfondo animato in continua modifica.  Inoltre potete vedere lo spazio che questi scenari e pannelli occupano, e spesso anche le ombre, dando al tutto un feeling organico, una bizzarra tridimensionalità. C’è di più riguardo la storia (e noterete dei paralleli che acquistano via via una sorta di senso in questo folle macero di fiabe cupe ed assurde che viene messo assieme), ma non moltissimo, è più un corollario di bizzarre fiabe nere senza logica tra loro.

Black Knight Sword power wheel

Essendo questo un titolo Grasshopper, oltre allo stile grafico e completa follia nel design di nemici e boss (sul serio, credevo che la mucca gigante di Deathsmiles fosse il boss più assurdo che avevo mai visto in videogame, ma mi sono dovuto ricredere), l’accompagnamento sonoro è altrettanto schizzato, con una discreta varietà di tracce che vanno dallo sghembo & strano al lirico, all’atmosferico, passando per il puro bizzarro, composte ovviamente da Akira Yamaoka, uno dei migliori acquisti che la Grasshopper potesse fare, pochi discorsi. All’inizio dello scenario e durante il livello c’è un narratore che appunto racconta bizzarre storie fiabesche come farebbe un burattinaio. E sebbene sulle prime mi infastidiva il narratore, alla lunga mi ci sono quasi affezionato, ed obiettivamente il doppiatore italiano è adatto, e la narrazione, un po’ amatoriale, stranulata e bizzarra ci sta in questo contesto.

Il gameplay invece è quello di un action platformer 2D che mostra senza vergogna le sue radici old school, un sidescroller moderno “vecchio stile”  che comunque non sembra essere particolarmente ispirato da un particolare titolo (né ne è una sorta di copia), ma il gameplay e le meccaniche pensate sono comunque solide e di buona fattura.

Solitamente in titoli di questo genere ci sono problemi relativi al non poter attaccare i nemici in situazioni in cui invece vi servirebbe, ma Black Knight Sword non ha questo problema. Il cavaliere nero ha un’ottima mobilità, ed oltre a poter attaccare in posizione neutra diritto a destra e sinistra, potete attaccare con un’angolazione leggermente più bassa rispetto alla vostra da abbassati, potete attaccare verso l’alto e diagonale alto anche a mezz’aria(e se sferrate un colpo in aria rimanete un secondo in aria, il che sembra una piccolezza, ma impedisce che il vostro personaggio caschi facilmente di sotto), potete anche fare il “pogo kill” alla Duck Tales, saltando e premendo giù più l’attacco per colpire “rimbalzandoci sopra” i nemici, ed è molto utile, essenziale per arrivare in alcuni punti segreti e la Modalità Sfida.

L’unica cosa a cui dovrete abituarvi è la schivata, che richiede di abbassarsi e premere A, e consiste in una rotolata sempre all’indietro, ma scoprirete che può tornare molto utile. Poi ci sono mosse ulteriori che otterrete sconfiggendo i boss, ed anche se non sono necessarie (volendo potete anche non usarle per gran parte del gioco), ma possono risultare molto utili.

Sì, questo succede.

Sì, questo succede.

La spada (che a feeling sembra più una lancia visto che la usate per infilzare i nemici, invece del classico taglio) è in realta un essere chiamato Elleboro, che potete anche lanciare in linea retta a mò di arma a lungo raggio, e serve sia come strumento per attivare interruttori/piattaforme che per raccogliere oggetti, scagiona un’attacco magico di zona e permette di colpire nemici distanti ed in posizioni fastidiose, ma finchè è usato come “proiettile” ed è in azione in aria, voi non potete usare la spada. Questa poteva essere una meccanica interessante se sviluppata di più, funziona ma poteva essere molto più rilevante e permettere qualche situazione creativa non vista in altri titoli del genere,un “rammarico” non vedere gli sviluppatori osare a riguardo, molto poco “punk”.

Il titolo è molto diretto e non prevede quasi nessun elemento puzzle, è concentrato sul platforming (ma và) e sul combattimento dei nemici, ed offre un buon level design ed una buona varietà di nemici, gradualmente introdotti e con qualche sorpresa. I pattern anche dei singoli nemici o dei mini-boss (oltre a quelli dei boss, che sono parecchi e spesso tosti) richiedono attenzione e prontezza di riflessi, e possono regalarvi qualche sorpresa.

I problemi del gioco sono due: primo, la brutale difficoltà.

Black Knight Sword non ha paura di mostrare le sue origini di sidescroller tosto e che vi dà veramente poco con cui lavorare, in cui perdere le vite, e venir sconfitto serve da deterrente a giocare alla cazzo, visto che non vorrete perdere manco una vita Ho letto che anche a normale è difficile, personalmente ho provato a Normale il primo stage e mi è sembrato un po’ facilino, personalmente, e ripeto personalmente perchè ormai sono abituato ad alte difficoltà nei platformer.

Il gioco non cerca di facilitarvi mai le cose, richiede impegno, attenzione, e che siate reattivi, appunto, che vi impegniate, perchè se non lo fate e cercate di proseguire alla cazzona, il gioco vi prenderà e vi sbatterà contro il muro. E lo farà di nuovo. Non c’è una via facile, o continui pop up che vi dicono direttamente cosa fare.

Black Knight Sword black knight

 

I nemici sono tosti e c’è poco spazio per il cazzeggio, dovete impegnarvi, e vista la possibilità di attaccare in pressapoco qualsiasi situazione in cui vi serve, dipende solo dalla vostra abilità. I potenziamenti si riveleranno quasi essenziali (specialmente alla difficoltà più alta), visto anche l’esiguo numero di vite fornitovi di default dal gioco (solo 2 extra), e sebbene possiate comprarne di extra al negozio con i cuori raccolti, spesso comprare una vita extra significa dover rinunciare ad un potenziamento della difesa od un ripristino parziale della vita. Scegliete bene anche perchè i potenziamenti sono temporanei (ed al massimo durano per il livello, e si annullano quando fate game over), ed il costo aumenta ad ogni acquisto. L’unica cosa permanente sono gli attacchi speciali che acquisite sconfiggendo i boss. E non disdegnate di esplorare ed aprire i forni a microonde sparsi per i livelli, vi servirà ogni power-up di salute e cuore che riuscite a trovare.

In ogni caso vi conviene salvare spessino, visto che il titolo per scelta non ha autosalvataggio di sorta, dovete salvare manualmente dal menù di pausa, e salva quanto compiuto fino all’ultimo checkpoint. Come ampiamente ribadito sopra, le vite extra gratis sono rare e costano, e quando le finite è game over, potete riniziare il livello da capo o ricaricare la partita salvata. Ed vi ritroverete a fare da capo un livello almeno una volta….per livello, ciò non facilità il gioco se fate i cazzoni, ma almeno sapete già com’è il livello, e potete riprovare a proseguire senza farvi troppo male per avere una chance con il boss di fine livello.

E di per sé “alta difficoltà” non è un problema.

Ma per quanto in molte occasioni (quasi sempre) la sfida sia “pura e dura”, in più di un’ occasione il gioco finisce per tendere sul crudele e basta, come un boss verso la fine del gioco, che appena fate un passo nella stanza vi tira un coltello che vi uccide subito ed è quasi impossibile da schivare, specialmente quando non sapete o potete sapere che arriverà, od una serie di presse che non è chiaro come superarle ed anche sapendolo vi viene dato poco tempo per farlo, pena morte istantanea (più la boss battle finale del 3° livello in stile bullet hell, che non è cheap ma è semplicemente e diabolicamente difficile).

Black Knight Sword tin knight

 

Quindi, sì, c’è un approccio trial and error che risulta necessario in non poche occasioni, ma attenzione, non è il caso di semplice memorizzazione , il titolo è semplicemente molto difficile, morirete tantissime volte e inevitabilmente rigiocherete più volte sezioni dei livelli, ed in boss in particolare richiedono molta fatica, di nuovo, perchè non potete pensare di buttarvi a caso e sperare di cavarvela, anche fuori dalle boss battle conviene prima osservare un secondo, dare un’occhiata magari muovendo la telecamera per vedere se ci sono nemici o pericoli sopra, e poi agire rapidi.

 

Quindi, sì, in molti casi è richiesta anche una buona dose di memorizzazione, visto che alcuni sezioni sono difficilissime di per sé, ma ribadisco, è subordinata alla vostra abilità e bravura, sarà supefluo memorizzare sezioni se poi non vi impegnate o diventate bravi a giocare il titolo. É importantissima la rapidità e la prontezza di riflessi, ma se non sapete come gestire una cosa (o semplicemente cosa fare) spesso morirete e basta.

L’altra faccia della medaglia è che gratificante da morire vincere, visto l’approccio senza pietà del gioco, e personalmente non mi disturba, perchè adoro giochi difficili e che offrono una grande sfida, che vogliono da voi impegno e non vi regaleranno la vittoria solo perchè avete comprato il gioco, ed il titolo è privo in gran parte di scelte design che portano a tantissime morti cheap e difficoltà/longevità artificiale, è solo maledettamente difficile, e poco incline a darvi risorse extra, specialmente vite. E quando non esagera vi irrita abbastanza da stimolarvi e farvi ritentare subito una sezione e boss difficile.

Ed il gioco sarebbe difficile anche se aveste vite infinite, ma questa mancanza di risorse datovi crea frustrazione che era riducibile facilmente…. dandovi vite infinite, appunto, perchè diavolo se è irritante arrivare ad una boss battle e dover rifare la sezione o dover rincominciare il livello perchè vi farebbero comodo più vite invece di più attacchi magici. Anche una suddivisione più comparmentalizzata dei boss e di alcuni sezioni avrebbe aiutato, visto che principalmente i boss sono il punto più difficile in assoluto del gioco fare una sezione staccata dal livello per il boss avrebbe fatto bene, visto che anche finendo le vite, vi ritrovereste a ripartire comunque dal boss.

Sembrano piccolezze, ma avrebbero ridotto enormemente il fattore frustrazione.

E parlando di boss battle, sono tutte ganze, toste, stilose e ribadisco toste, e la boss battle finale, come potete immaginarvi, è la più tosta di tutte (anche se questa se la gioca con la terza, a seconda di quanto siete bravi coi bullet hell), con innumerevoli fasi, pattern di attacchi e proiettili di varia foggia degni di un gioco Cave. Ma come nel resto del gioco, quando vincete dopo aver riprovato la tremilionesima volta, avete assimilato i pattern ed avete affinato la vostra abilità, è estremamente soddisfacente. L’unica lamentela è che avrei evitato il “tradizionale” rematch coi boss prima di combattere quello finale inserito nell’ultimo livello.

black knight sword starting point

 

Problema numero due: longevità.

Sì, il gioco è un po’ sul corto, non cortissimo a dire la verità (specialmente comparato a Liberation Maiden), ci sono solo 5 stage, sono estensivi ( anche se non propriamente enormi) ed hanno un buon level design, ma anche considerato l’ultimo livello che contiene – oltre a sezioni nuove e non riciclate – anche il sopracitato rematch con i tutti i precedenti boss…un paio di livelli in più avrebbero fatto bene, innegabile.

Difficile darvi una durata in ore, visto che il gioco non lista una durata di sorta, ed in ogni caso non conterrebbe il tempo speso a riprovare boss o sezioni toste (che non sarà poco, specialmente a Difficile). Pare che a normale ci vogliano 7/8 ore a vedere la fine, ma è sentito dire, e dipende comunque dalla vostra competenza/abilità nel genere, quindi non è facile dirvi con certezza quanto impiegherete voi a finirlo.

In ogni caso consiglio di giocare prima a Normale, a meno che non siate pronti ad altissimi livelli di sfida, a livelli estremi di difficoltà -masochistichi, oserei dire-, perchè a Difficile i nemici prendono più danni, sono più aggressivi, vi fanno il doppio di danni (almeno alcuni di sicuro), e vi fanno il culo “di più” in maniera notabile.

Tecnicamente è solido e fluido, l’unica lamentela risiede in caricamenti a volte un pizzico lunghini (contando anche quelli “mascherati” dall’apertura del sipario), e ci sono alcuni bug durante le boss battle, più che altro grafici, solo una manciata di essi (anche meno) intaccail gameplay (gli ho riscontrati nella boss battle del 3° livello, assieme ad un raro bug nella battaglia finale che vede il boss colpire il cavaliere nero e schiacciarlo a mò di cartone animato warner bros, con il cavaliere freezato in quello stato, che non vi fa neanche morire per i colpi del nemico, ne vi fa tornare al menù, il boss continua i suoi pattern, ma il resto del gioco è sotto un freeze, strano, comunque capitatomi una volta e mai più)

Oltre alla modalità storia, avete una modalità Allenamento, un’ottima Modalità Sfida (il miglior extra del gioco, secondo me) che presenta diverse stanze sfide che tengono fede al nome, sono davvero toste e richiedono una perfetta padronanza del “pogo kill” e della schivata, una modalità Arcade (ovvero una versione riarrangiata del gioco normale, con nemici più tosti, livelli riarrangiati in più parti, che va completata tutta di un fiato, ma per venirvi incontro vi danno di stock più vite e più attacchi magici), e le stranissimi erbe testa di gatto come collezionabili (sì, sono deliziosi vasi da pianta con teste di gatto che spuntano fuori dal… fiore, credo, e riconferma della vecchia tradizione Grasshopper di teste senza corpo parlanti/espressive), oltre ad alcuni obiettivi/trofei tosti da ottenere (ed altri semplicemente legati alla progressione). Quindi c’è una discreta rigiocabilità ed un po’ di contenuto extra per tenervi occupati post-game.

Commento Finale

Black Knight Sword wallie

Black Knight Sword è uno dei titoli Grasshopper meno discussi o noti, ma che meriterebbe più notorietà, in quanto è un buon sidescroller vecchio stile, con ottimi controlli, spettacolare stile, ed un livello di difficoltà bello alto, brutale e senza pietà, capace di dare soddisfazione ma che non vi regalerà nulla e vi farà sudare il successo. E quasi mai per difficoltà artificiale, controlli deficitari, o colpi bassi (ribadisco, QUASI mai), ma perchè è proprio dannatamente difficile e le poche risorse a vostra disposizione vi faranno pensare bene come usare i vostri potenziamenti.

Sarebbe stato ottimo (e poteva essere meglio, lascia un pò di questo “retrogusto”) se avesse provato ad inserire una meccanica originale/particolare alla formula del classico sidescroller da Super Nintendo/Mega Drive, se avesse inserito uno o due stage in più, visto che hanno scelto il classico formato da 5 stage (non corti, ma neanche così enormi), o se fosse stato un pizzico meno brutale. Ma ciò non toglie che è un buon titolo, consigliato ai fan della Grasshopper che magari non sono stati troppo convinti a prima vista dal titolo, ed agli amanti dei sidescroller duri come il muro che vogliono il massimo da voi, e forse vi fanno vincere. 🙂 Non è il miglior titolo creato dal team giapponese, ma merità un pò più attenzione di quanta ne ha ricevuta.

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