Non parlo di manga molto su queste pagine, perchè come regola mia voglio che sia qualcosa di finito per poterlo giudicare, motivo per cui non mi vedete recensire roba come One Piece, Billy Bat, D.Gray-Man o Dorohedoro, per dire dei nomi a caso. Ma in questo caso ho trovato qualcosa di troppo bizzarro per non parlare, anche se si tratta solo di una breve impressione e commento a caldo.
La premessa di Delicious In Dungeon è presto detta: un gruppo di avventurieri di un mondo fantasy sta esplorando un dungeon e nello scontro contro un drago, questo ingoia la sorella del protagonista che si sacrifica per far scappare gli altri. Scampato al pericolo, il protagonista decide di non abbattersi e di provare a recuperare sua sorella dallo stomaco del drago, ma l’avventura costo non poco, tra armature, armi, cibo, pozioni e via dicendo, e loro non hanno il becco di un quattrino.
Quindi la soluzione al tutto diventa “lampante”: semplicemente mangeranno mostri che trovano nel dungeon, impresa nel quale sono presto aiutati da un nano esperto nell’arte di sfilettare e cucinare robe come basilischi, slime, pipistrelli giganti, il tutto con riguardo per il gusto, la tecnica e l’equilibrio nutrizionale.
Come genere è una commedia/avventura, visto che oltre al dettaglio e minuzia su come cucinano i mostri (con tanto di scheda nutrizionale di piatti come “fritto di mandragora”), il tutto è umoristicamente centrato in un mondo fantasy molto da videogioco di ruolo, con personaggi che parlano di come “sono morti la prima volta contro quel mostro”, ed il party stesso è caricaturale, con un elfa, un umano, un nano ed un halfling (un hobbit, praticamente). Ed oltre alla bizzarria di discorsi anatomici su smile per capire come è meglio cucinargli, gli scambi tra i personaggi sono buffi davvero, c’è una vera comicità, tra il protagonista che è un fissato sui mostri, l’elfa schizzinosa, etc.
Questo di Ryoko Kui è un manga bizzarro, peculiare e divertente che unisce uno show culinario al mondo fantasy dei gdr, ed è molto recente (ci sono solo 2 volumi pubblicati attualmente), quindi l’unico modo per leggerlo ora è via scans amatoriali, cosa che vi consiglio di fare se la strana premessa vi incuriosisce anche poco. Gradirei averne una copia tradotta da mettere nella collezione, ma nel frattempo il minimo che posso fare è cercare di fargli un pò di pubblicità, ed invitare voi a fare altrettanto 🙂
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