Grind Cafè #19: Merry Slaying To All!

aqua teen hunger force horror claus

Il quarto numero natalizio del Grind Cafè, chi l’avrebbe mai detto! …beh, io, visto che ho una sfilza infinita di film a tema nella mia lista (e di sicuro la ricontrollo più di 2 volte, al contrario del ciccione rosso), ma se non per il natale in sè (di cui non mi frega niente), dicembre è un buon mese per rivedersi coi parenti, e guardare assieme ad amici horror stagionali in cui psicopatici ammazzano persone con asce, pucciando biscotti alla cannella e ridendo dei clichè. E preparare con astio esami che subito morderanno il culo una volta fatto il salto nell’anno nuovo, uno zompo oltre un sassolino, se vogliamo essere franchi.

L’unico mio rammarico è non poter vedere Krampus al cinema perchè la distribuzione nelle sale è stata cancellata per una release su DVD a marzo, volevo parlarvene ma che ci posso fare. L’intro è finita, andate in pace e guardate i Gremlins, se volete un pò dello spirito natalizio. 🙂

Buona lettura!

Silent Night 2012

Anno: 2012

Nazione: Stati Uniti

Durata: 1 ora 33 minuti

Regia: Steven C. Miller

La cosa ovvia da fare sarebbe stata recensire Elves su questa rubrica, perchè diavolo se è un film perfetto (almeno per Grind Cafè, è roba troppo assurda per non parlarne), ma ho visto fin troppe recensioni su questo e voglio far passare tempo per non semplicemente rigurgitarvi quello che ho sentito più volte. Quindi parliamo di un altro film su babbi natali omicidi! YAY!

Al film di Steven C. Miller va riconosciuto di andare subito al punto, e non solo per il titolo, ma per il fatto che sa il motivo per cui siete a vedere un film del genere, e non vi fa perdere 3 quarti d’ora per vedere uno psicopatico in costume “coca cola approved” che ammazza persone, ma fin dall’intro decide di darsi un tono e di mostrare il killer (e la sua inquietante maschera artigianale di Babbo Natale) all’opera.

Di sicuro Silent Night non vincerà nessun premio per la storia, perchè è davvero slasher natalizio 101: in una piccola cittadina del Winsconsin, un serial killer vestito da babbo natale terrorizza e passa a fil di ascia, lanciafiamme ed altre varie armi i residenti che sono stati “cattivi”. Una poliziotta del posto ancora scossa da un trauma personale è incaricata di sistemare le cose e trovare il colpevole in tempo per la parata natalizia, cosa non facile quando il tuo capo è un testardo Malcom Mc Dowell che non sa fare due più due.
Sì, sul serio, questo è uno slasher horror natalizio con McDowell. Considerato che era anche nel film live-action di Fist Of The North Star (ovvero “Kenshiro”)… mi dispiace, non so cos’altro dire.

Facciamo tutti errori in questa transitoria fase nota come “vita”, posso dire questo, se volete.

silent night 2012 a very McDowell christmas

On ogni caso, se clichè a profusione è quello che cercate il film non vi deluderà, diavolo c’è un abbondanza incredibile di “aringhe rosse” che ovviamente sapete fin da subito non sono il vero killer, ed ovviamente tocca alla protagonista scoprire chi davvero c’è dietro la maschera, invece del babbo natale cinico che viene incriminato perchè il personaggio di McDowell è quello del poliziotto capo stronzo che non capisce una menga.

Se oltre ai clichè cercate il gore, anche il quel caso non verrete delusi, perchè c’è una buona quantità, con diversi tipi di uccisioni e tante armi usate (luci natalizie, accette, anche lanciafiamme!), e gli effetti speciali pratici sono di discreta qualità, specialmente per quella che non è una produzione con gran budget, ma neanche una pezzente, per niente.

Se non fosse per una ridicola scena in cui usano un’ovvio green screen per far cadere un’attrice da una finestra su dei sacchi della spazzatura (e non capisco perchè, dal frame si capisce che avevano già un materasso e dei sacchi della spazzatura visto che l’hanno usato come “sfondo”, perchè non girare la scena e basta?), questo sarebbe potuto tranquillamente passare per le sale cinematografiche al tempo dell’uscita.

Anzi, anche con la scena “incriminante”, poteva passare benissimo al cinema, specialmente se la Universal e Blumhouse possono saturare il mercato di pessim film found footage fatti con i soldi trovati nei risvolti del divano e con la GoPro prestata da un amico.
Ah, per la cronaca, questo è doppiato in italiano e facilmente disponibile anche in Blu-Ray!

Silent Night 2012 the kids love this one

Come quasi tutti i film horror di questo sottogenere, c’è la tipica retorica puritana dell’assassino che uccide brutalmente i “peccatori” (meglio se “borghesi”), ma il film non ci ricama particolarmente sopra questo aspetto (ed ironicamente l’unico che si merita quello che si becca è il prete pervertito e ladro), ed anzi, è quasi cosciente della sua non-sovversività, specialmente quando il babbo natale cinico fa una tirata sulle convenzioni squallide e ipocrite del natale.

O meglio, non cerca di essere provocativo come Silent Night Deadly Night che voleva la cattiva pubblicità sputando su una cosa ritenuta sacra da molti, sa che ormai di sovversivo in questo sottogenere non c’è niente, ma perlomeno riesce a fornire un po’ di spirito “anti-natalizio” nel senso buono, cioè anti-ipocrita, melenso e puritano. Alla fine della fiera è solo una serie di tragedie (come il flashback finale ci spiega, dando un “senso” al perchè di quell’eccidio) che avviene attorno a natale.

Da notare le citazioni a Silent Night Deadly Night (oltre ad alcuni “cammeo”), ovvero l’impalamento di una su un alce a muro e quella più sottile – o meglio, indiretta – al noto “GARBAGE DAY”, meme nato da Silent Night Deadly Night Part 2.

silent night 2012 A Herring!!

Nonostante la storia alquanto prevedibile (anche se il finale spiega diverse cose e da un senso al tutto), Silent Night vi da quello che volete da uno slasher natalizio, e lo fa con una certa pizzaz: non è tanto la regia impressiona o merita nota, ma la cinematografia ha un look distinto, con alcune sequenze atmosferiche ed un look generale alquanto algido, diretto, ed un’esecuzione efficace.

Anche se non uno degli slasher più originali, è decente, uno dei migliori in questo sottobosco di babbi natali assassini.

OH OH!

jack frost title screen

Anno: 1997

Nazione: Stati Uniti

Durata: 1 ora 29 minuti

Regia: Michael Coony

Prima che ve lo chiediate, no, non QUEL Jack Frost, sapete, quel film per famiglie con un pupazzo di neve che forse è più inquietante di quello nell’omonimo Jack Frost, film horror uscito solo un anno dopo, con il quale ho “business in sospeso”, diciamo, visto che recensii il seguito anni fa in uno dei primi numeri della rubrica. Ed ancora oggi me lo ricordo a sufficienza da ribadire con sicurezza che era una schifezza di livello notevole, con una qualità della pellicola patetica (uno “shot on shitteo”, per citare il caro Brad Jones), effetti speciali pratici e digitali orripilanti, brutto, davvero amatoriale, e soprattutto triste, davvero patetico, terribile e bruttissimo ma pure incapace di divertire in “virtù” della sua schifezza.

Ma oggi non parliamo di quello, parliamo del primo film, che a quanto ho capito almeno dovrebbe essere meglio del seguito, e prendete questo con le pinze, larghe pinze, non che sia difficile migliorare quanto vidi in quel film, bastava usare della pellicola che non facesse sembrare il tuo film una cazzo di telenovelas sudamericana. Senza offesa, eh, ma se è un film, voglio che sembri un film. Ma forse sono scemo io, ad aspettarmi qualcosa dall’originale “Jack Frost”.

La storia è alquanto semplice e banale. Jack Frost è un serial killer che viene finalmente preso e sta per essere portato alla sedia elettrica, ma riesce a fuggire a causa di incidente che coinvolge la macchina della polizia ed un furgone che portava uno strano liquame di una compagnia di ricerca genetica. Il furgone all’improvviso… climaxa e Jack viene investito da un liquido che lo scioglie e inesplicamente lo fonde con la neve, trasformandolo in un pupazzo di neve assassino.

Il poliziotto ossessionato che prese Jack e venne minacciato da lui (perchè può mancare questo stereotipo?) viene a sapere di questa notizia e pensa di essersi tolto (assieme a tutta la cittadina di Snomonton) questo problema , finchè Jack non ricomincia ad uccidere persone nelle sue candide e soffici sembianze, intento a mantenere la sua promessa di vendetta…

jack frost imma gonna kill ya

La trama segue tutti i classici clichè da questo sottogenere di “cose/animali assassini”, tipo il poliziotto/scienziato che intuisce che il killer non è morto davvero (pur lavorando di pura paranoia in questo caso) o che gli animali saranno un problema davvero, il figlio del protagonista incolpato senza ragion logica di omicidi quando è l’assassino/mostro a fargli, il vicino pronto a dare manate alla sua famiglia nel nome del signore (perchè “amurica”, immagino), la scena in cui i cittadini urlano nell’ufficio di polizia dopo aver saputo degli omicidi, tutte queste puttanate, ci sono quasi tutte. Potrei andare avanti, ma non voglio rendere questa recensione particolarmente lunga.

Manca il protagonista che racconta a tutti di come sa (o teme) che il killer sia un redivido Jack Frost, non è COSI’ stupido ma non dubitatene, è un film davvero stupido e ridicolo, anche quando ha una spiegazione sul perchè Jack sia diventato un pupazzo di neve assassino (un delirante dialogo dello scienziato inserito a fine film, un rigurgito di script sotto più aspetti)… ed anche perchè É un film horror con un pupazzo di neve assassino, e lo combattono con dei cazzo di asciugacapelli.

E fin dalla sequenza di crediti iniziali si nota lo spirito “ribelle et sovversivo” con voiceover di un tizio che legge a sua figlia una storia sul nostro protagonista Jack Frost, effettivamente dandogli subito la backstory, cioè quella di un banale assassino particolarmente prolifico. questi film sono spesso così “anti-natalizi” in maniera stereotipata che questo taglio è trito e tradizionale di per sé, e sovversivo come un cheeseburger. Cioè proprio no.

Questo sembra più un film rispetto al seguito, ed intendo “più”, la pellicola dà un aspetto amatoriale al tutto e la regia ha un che di “l’ho fatto con la videocamera di mio cugino regista e l’ho girato nella mia città” (e credo di aver beccato una gaffe/errore lasciata nel film, nulla di incredibile, comunque), e non aiuta che la mia copia è di una qualità bruttina (il film è anche difficile da trovare anche per “vie traverse” sorprendentemente). A questo proposito, ci sono anche versioni che sembrano cantante da un vocalist metal di canzoncine natalizie, il film si diverte in questo senso.

Il sound mixing non è tanto meglio della qualità video, anche spremendo il volume al massimo i dialoghi si sentono sembrene un po’ bassini, si capiscono in maniera chiara di solito, ma a volte è quasi più forte il volume del vento che quello dei dialoghi, e per contrasto in altre i personaggi urlano tutti assieme e non si capisce quasi nulla di cosa stiano dicendo. E non è mai stato doppiato in italiano per quanto ne so, mi sono visto la versione originale e non ho manco trovato sottotitoli, ma amen. Lo dico per completezza, so che alcune persone mal digeriscono i sottotitoli.

jack frost the snowmen police

Jack Frost da umano è già divertente per via del pessimo acting, esagerato ma convinto, semplicemente esilarante per la brutta recitazione, solo la voce dell’attore mi delizia per quanto eccessivamente intensa. XD Più divertente dei tentativi di comicità del film come “sai la differenza tra uomo ed una donna di neve? Le palle di neve!” (vera citazione) Il film a volte è più divertente quando non prova ad essere divertente, perchè quando lo fa è davvero cartoonesco, in alcuni casi in senso buono, altri no e risulta fin troppo esagerato, anche per una commedia horror. Non è “consistentemente stupido” da essere sempre divertente, si prende fin troppo sul serio in alcuni punti, il problema è questo, almeno in questo preciso ambito.

Non starò neanche a parlare degli altri personaggi, sono stupidi e stereotipati, quindi parliamo di Jack Frost, frutto del mare di tipo Logia, modello Pupazzo ‘E Neve. Non si fa vedere a figura intera prima di parecchi minuti (i classici 45 e passa minuti) ma anche se ne vedete solo la ridicola mano o la testa, tranquilli, i suoi pessimi one-liner (che manco Duke Nukem al suo punto più basso) e le sue ridicole uccisioni (e si può dire che il tono è voluto, con la musica allegra messa in sottofondo durante le kills) gli vedrete relativamente presto.

E devo ammettere, le uccisioni sono spesso ridicole al punto giusto da essere divertenti, anche se il gore è poco, c’è ma è alquanto scarso in quantità, gli effetti speciali pratici non sono incredibili ma non male, un po’ meglio del previsto per un film del genere, passabili nel complesso.

Tornando a Jack Frost, ovviamente ha diverse abilità, perchè non è un mero pupazzo di neve assassino, ma uno geneticamente modificato, capace di diventare acqua o ghiaccio a piacimento, sparano stalattiti dal braccio che manco il figlio illegittimo di Aokiji e Peter Parker. Il costume è veramente a buon mercato (questo è un film horror che potete dedurre è low budget anche solo dal fatto che il mostro non è mai fatto vedere per intero, solo a “spizzichi e bocconi”), ma mi piace nella sua “artigianalità”, è simpatico, come il personaggio, che è la cosa più divertente di tutto il film, e l’unica degna di una qualsiasi nota. Quello od il modo in cui corre, è un pupazzone spinto su un carrello. XD

il film raggiunge un’ora e mezzo scarsa come da tradizione, cioè grazie a scene filler come quella in cui una coppia entra in casa dello sceriffo per scopare e venire uccisi, lei ovviamente nella vasca da bagno, ma non vi aspettate capezzoli o peli, questo è horror americano bigotto e puritano.

Difficile da scordare la scena in cui lo scienziato “vomita” Jack Frost o quella in cui tutti lo attaccano con gli asciugacapelli. Od il dialogo dello scienziato che negli ultimi 20 minuti di film decide di spiegare allo sceriffo il come ed il perchè Jack Frost è diventato quell’affare, un bel delirante ammasso di parole che qualcuno ha scritto e fatto dire a qualcun’altro per davvero.

Almeno gli attori sono accettabili per questo tipo di film, voglio dire, si vede che hanno fatto qualcosa prima od almeno hanno più esperienza di una prova teatrale alle superiori.

Sì, sono degli asciugacapelli.

Sì, sono degli asciugacapelli.

Stavo quasi per dimenticare il finale sequel bait, OVVIO che Jack Frost tornerà, ho recensito il sequel, già lo so. Ma il finale ve lo assicura anche alle persone normali che non si vedono prima i seguiti di qualcosa che non hanno visto prima, al contrario di me.

Jack Frost non è un capolavoro neanche come horror comedy, e già ad una prima occhiata urla di “direttamente su DVD senza passar dal via”, con una pellicola ed una regia che spesso si avvicina pericolosamente al filmino horror amatoriale fatto nella propria città, senza parlare della ridicola trama ed intreccio, dell’atmosfera low budget “respirabile” in quasi ogni scena, dei personaggi e delle palate di clichè, come le scene filler che esistono solo per non far durare il film meno di un’ora e mezzo. É un film davvero, davvero stupido e ridicolo fino al cartoonesco, non che vi serva il mio commento per capirlo, visto che è un film horror con protagonista un pupazzo di neve assassino.

Ma è un film intenzionalmente stupido, ha un minimo di onestà che mi impedisce di arrabbiarmi od apostrofarlo troppo, e sebbene alcune volte ci provi fin troppo a fare le gag, non posso negare che il film intrattiene e diverte se visto con la giusta ottica. È un film brutto e ridicolo, un b-movie vero in questo senso, ma è divertente anche per questo, traspare che il regista e la troupe si sono divertenti a fare ogni scena ridicola, a costruire il goffo ma simpatico costume da Jack Frost ed anche recitare ogni pessimo one-liner senza ridere in faccia alla telecamera.

Ed è un film perfettamente guardabile, con un budget dietro, per quanto piccolo, cose che non posso dire di molte schifezze recensite su questa rubrica, o che ho visto di persona. É un perfetto film brutto da vedere con amici ed a cui ridere tra un bicchiere di eggnogg e l’altro, ma lasciate perdere il secondo, non vale manco la banda spesa per scaricarlo. A meno che non vogliate qualcosa di davvero deprimente e privo anche di un suo piccolo fascino cazzone.

Molto simpatico.

treevenge logo

Anno: 2008

Nazione: Stati Uniti

Durata: 16 minuti

Regia: Jason Eisener

Questa è una recensione speciale, un piccolo regalino extra per voi, ed è una recensione speciale anche perchè non è di un film che parliamo, ma di un corto particolare.

Quando ti trovi a ravanare nel fondo del sottogenere “horror natalizi”, sai che troverai roba incredibile, ma non sai mai fino a che abissi ci si può spingere finchè non cerchi per scherzo “alberi natalizi assassini”, e scopri che di film con alberi assassini ce ne sono più di uno (a memoria mi pare ce ne siano 5/6 di documentati), oltre al fatto che esiste questo sotto-sotto genere e non te lo sei inventato dopo un Rysty Nail di troppo.

Il motivo per cui non leggete una recensione normale di Treevenge è che non è una feature lenght, ma un corto di 16 minuti, visibile e scaricabile gratuitamente da Vimeo od anche su Youtube integralmente. E già per questo ho più rispetto del previsto verso il regista, perchè con questa premessa cercare di cavarci fuori 90 minuti guardabili di materiale… sarebbe stato improponibile, o patetico, vista la quantità di filler che assilla questi filmacci di serie E con premesse dalle gambe corta.

E di sicuro questo corto di Jason Eisener non perde tempo, mostrando subito conifere a perdita d’occhio ed il title screen mentre il tema di Cannibal Holocaust suona in sottofondo (e ritorna per i crediti finali), che è esilarante, ed un modo incredibile di iniziare il tuo corto horror. 🙂

Ma invece di tartarughe ammazzate realmente segue una tragedia per gli alberi, ovvero orde di guerci boscaioli che non sono ok (ed offrono gioiose ed abbondanti dosi di overacting) arrivano a tagliargli tutti per vendere i loro corpi ancora vivi a famiglie desiderose di addobbarli di ghirlande, bruciandone alcuni in loco mentre parlano ed urlando.

Sì, gli alberi non solo parlano in un farfuglio sonoro come creaturine dei film horror anni 80-90, ma urlano ed anche ringhiano (con ovvi sottotitoli), chiedendosi il perchè di questo, e mentre gli umani si dedicano ai loro disgustosi rituali natalizi, gli abeti attendono il momento giusto per compiere la loro (alquanto sanguinosa, tra l’altro) vendetta.

treevenge tree talk

Ed una esilarante e low budget vendetta questa è, con effetti speciali come alberi mossi da persone alla base, braccia umane ricoperte di “fogliame” che strangolano i malcapitati, e rami che fanno sputare il sacchettino di sangue in bocca all’attore, schizzar via occhi in maniera davvero farlocca od attori che si scuotono gli alberelli addosso per pretendere che gli attacchino.

Più altre scene che seppur ridicole come quelle sopra elencate, sono assai più grafiche e morbose di quanto mi aspettavo da qualcosa daele genere, che altrimenti è permeato da un tono camp, ma non posso dire che il titolo mente, è una vendetta vera e propria. E le uccisioni non sono male in realizzazione, sono grezze ma soddisfano.

Girato interamente in Medina County, Treevenge è la definizione di rapido, efficace ed al punto.

É anche la definizione di girato in economia in digitale (anche se con più budget e gore del previsto), la regia è amatoriale così come le recitazioni, ma non è shot on shitteo e per ribadirlo ulteriormente, non gira attorno alla questione ma vi offre un b movie horror dai toni comici in versione essenziale, senza mezz’ora o più di filler, dalla premessa ridicola ma divertente per questo.

Essendo gratuito (ed anche più corto di diverse videorecensioni di film su youtube), non c’è assolutamento motivo per non dargli un’occhiata, se siete in cerca di horror natalizio e/o volete vedere qualcosa di assolutamente ridicolo che non avete mai visto prima.

Ridicolo, divertente e sorprendemente grafico, Treevenge intrattiene e sa quand’è il caso di chiudere, invece di tanti altri horror che come il proverbiale ospite, dopo poco tempo incominciano a puzzare ma si tirano avanti comunque a 90 minuti perchè sì.

Buon natale!

treevenge tree eye lens

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