Disponibilità in Italia: Home Video (DVD, Blu-Ray)
Doppiaggio: Sì
–Bozza
Credenziali interessanti quelle di questo premiato film d’animazione giapponese, visto che é diretto da Mamoru Ooshi, meglio noto per il suo adattamento cinematografico di Ghost In The Shell, e non sembra un caso che l’animazione sia della I.G. Production, pressapoco sinonima di Ghost In The Shell, il quale è stato reso l’acclamato successo globale che è oggi da Mamoru stesso.
Ma niente Sezioni 9 (anche se c’è un personaggio principale che fa di cognome Kusanagi, non sarebbe un film della I.G. Production altrimenti) od intrighi politici, perchè Sky Crawlers ci porta nel mondo dell’aviazione.
O meglio, in tardo ‘900 alternativo, in cui l’uomo ha cancellato le tradizionali guerre dal suo mondo, eccezion fatta per l’interminabile conflitto seguibile in TV, in cui compagnie private impiegano piloti chiamati Kildren come guerrieri dell’aria, guerrieri che hanno e sempre avranno l’aspetto di adolescenti prima di morire. La storia inizia quando Yuichi Kannami arriva alla sua nuova base, ignaro di tutto a parte di essere un Kildren e di sapere pilotare un’aereo, e la sua comandante sembra sapere qualcosa su di lui, il tutto mentre l’imbattuto pilota noto come il Maestro ricompare nei cieli…
–Inchiostratura
Il film è alquanto interessante, e non rivela subito le sue carte, costruendo un mondo algido, quasi indifferente, vago ma definito nelle piccole parti che interessano il piccolo universo di questi eterni peter pan diventati (forse nati) adulti disillusi, ed anche se tendenzialmente non succede nulla di incredibile nella prima parti, si forma via via un mistero tra i silenzi scomodi e le domande evitate, e viene da chiedersi cosa siano veramente i Kindred, e quali siano i motivi che spingono Yuichii ad indagare su qualcosa che lui sembra ricordare, non che sia il solo ad avere segreti. Per quanto riguarda la natura dei Kildren…. è quello che sareste portati a pensare vedendo il film o ragionando un secondo sulla trama, sì, ma anche immaginandolo o sapendolo, non rimane meno d’impatto, il che è non cosa da poco, e c’è anche un colpo di scena non male, ed un finale allo stesso tempo più positivo del previsto e tremendamente tragico.
Sky Crawlers è algido, maliconico, maturo e rassegnato, è su una guerra trattata quasi come un evento sportivo, combattuta senza apparente fine da eterni bambini soldati allevati per morire da vaghe compagnie, abituati ed indifferenti alla morte, maturi e disillusi, privi di tempo e di cognizione. Oshii è noto per gli tematiche filosofiche trattate nei suoi, e questo non è certo differente su questo aspetto, ma invece di discutere le implicazioni etiche e sociali delle macchine care alla fantascienza, parla di guerra, innocenza, e morte, ed è alquanto pungente e disilluso su questi argomenti, senza facile retorica.
Senza nulla togliere al poco ma subdolo ed efficace umorismo come la scena in cui Yuicchi e Tobito usano gli aeroplanini giocattoli da cavalcare per i bambini a causa della noia, ed il personaggio di Tobito stesso che fa da necessario opposto agli algidi, silenziosi, quasi apatici protagonisti, che hanno diversi motivi per essere quello che sono.
Le scene d’azione aerea sono fantastiche, e dimostrano un’eccelsa padronanza della grafica digitale da parte dello studio, come ormai potrebbe giustamente aspettarvi, che è accompagnata da uso equilibrato di questa e di animazione tradizionale. Eccellenza (come previsto) anche per quanto riguardo il sonoro, tra un fantastico doppiaggio italiano ed un’ottima colonna sonora del fidato e fantastico Kenji Kawai che rafforza il triste tono del tutto.
– Colpi di china
Siccome parlare di singole scene sarebbe impossibile senza spoilerare e senza contesto sarebbe difficile capirle, mi limiterò a dire che The Sky Crawlers è un triste, malinconico capolavoro di Mamoru Oshii, profondamente triste ma algido, forte e disilluso, come i suoi eterni bambini che combattono nei cieli fino a scomparire nel silenzio e nel nulla. Andate a vederlo o rivedetelo, ORA.
Rispondi