Cannes non ha amato molto l’ultima fatica di Nicolas Winding Refr, autore che conoscevo solo di sfuggita, e di cui non ho visto nessun film, quindi questa è la “mia prima volta”, per così dire.
Cosa ne penso IO della pellicola horror di Refr? È presto detto.
Jesse è un’aspirante modella che si trasferisce a Los Angeles, e non contenta di questo primo errore, finisce nelle mani di donne ossessionate dalla bellezza, che le vogliono rubare tutto quello che ha, ad ogni costo e con ogni mezzo. E sia chiaro, Jesse non può NON impressionare: giovane, bella, anzi, di più, brillante, splendente, in maniera naturale, senza trucchi di bisturi o di fard., apparentemente pure dotato di un aura innocente.
Non sorprende troppo quindi vederla fare carriera con una rapidità impressionante, venire notata subito da pezzi grossi, ma anhe – com’è prevedibile – attirare subito l’attenzione, adorazione ed infine ira di alcune sue colleghe più anziane, che cercano di continuare ad essere considerate nel crudele mercato della moda, per il quale sei subito notizia vecchia, avanzo in decomposizione.
Sebbene sembri un normale thriller/horror ambientato in uno scenario insolito per il genere (il mondo della moda e delle modelle), The Neon Demon è un film strano, molto strano, pure troppo.
Sia chiaro, è un film con un fortissimo stile, con violenti contrasti di luce e colori, come la scena della performance in cui il flash rapido ed intermittente (attenzione se siete epilettici) da un tono quasi stop motion o robotico all’azione, o similari scene che usano il neon, giochi di colore e di camera molto bene, con in sottofondo una fantastica colonna sonora elettronica ma non retrò (nel caso il neon vi avesse detto “80’s”). Anche se a volte sembrano durare più del dovuto, va ammesso, per quanto stilisticamente gradevoli siano, anche perchè di solito sono lì per esserci, o cercano di ribadire un filino troppo un tono che era già stato stabilito (con successo, direi) in precedenti scene simili.
Ma avrei fatto a meno della scena di necrofilia perchè non avrei voluto neanche dovermene lamentare nella recensione, un po’ troppo anche per cosa succede prima nel film. Non che manchino scene forti o suggestive (decisamente no, specialmente nel finale), ma boh, avrei meno di questa, anche se gioca bene nel delineare uno dei personaggi, i quali sono tutti ossessionati da Jesse, folli e/o violenti a modo loro, tra cui anche il padrone di un motel interpretato da Keanu “Wick” Reeves, che sarà sicuramente l’attore più noto al grande pubblico del cast. Un buon cast, va detto.
Nella parte finale ho dovuto ripensarci sopra per cavarne un briciolo di logica, perchè negli ultimi 20 minuti il film diventa leggermente incomprensibile e criptico, o meglio, va in una direzione che non avevo dato per scontata, ma ha un suo senso nel complesso (mi aspettavo qualcosa di meglio, ma ci sta, almeno se ho interpretato la cosa bene).
A parte questo, ho trovato The Neon Demon un buon film, forse c’è un po’ più stile che “ciccia”, ma è senza dubbio un horror assai valido, altamente stiloso e forte di un’ottima regia oltre alle spettacolari visuali, con personaggi più che decenti – anche se i dialoghi non sono sempre eccelsi – ed una storia non così strana e nuova, ma raccontata con uno stile forte.
Strano e stiloso al punto giusto per il sottoscritto, ma è uno di quei film che tendono a dividere il pubblico, va riconosciuto che o vi piacerà molto o vi irriterà (tendenzialmente, si intende).
Destinato a diventare un film da riscoprire ed adorare in futuro? Io direi di sì.
Film orribili hanno un seguito cultuale, figuriamoci quelli buoni e con un così forte stile visivo.
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