
La premessa di It Follows è territorio familiare per il genere, tanto che potete riconoscerne il profumo di naftalina che rimane nonostante tutti i profumatori del mondo: ci sono adolescenti, e c’è un’entità che gli insegue. Nel caso vi foste sfuggito il titolo.
La diciannovenne Jay non è stata ancora colpita dalla crisi di fin dè siecle, dal nichilismo corrodente, e quindi giustamente pensa alle solite cose: scuola, i ragazzi ed i fine settimana al lago, perchè anche se siamo in autunno il modo di bagnar le lonze bisogna pur trovarlo. Tutto ok, fino a che – dopo un po’ di amplesso – la ragazza si trova assalita da visioni bizzarre e dalla strana, inspiegabile sensazione che qualcuno o qualcosa la stia inseguendo.
Per dire qualcosa sulla creatura senza spoilerare l’intero film, questa è come una malattia venerea, che è un po’ ridicolo, ma ha senso nella logica del film, ed è sicuramente un bel modo di “riformulare” la tipica morale dello slasher, quella cattolica del “niente sesso prima del matrimonio o chiamo Jason Vorhees”.
Ad essere onesti, questo di David Robert Mitchell è un film migliore di quanto “dovrebbe,” vista la premessa e gli elementi usati, ed ha momenti di buona tensione e paranoia, una ottima cinematografia, un ottimo camera work ed una fantastica colonna sonora davvero atmosferica.
Ma nonostante sappia cosa sta facendo e lo faccia in maniera decisamente solida, It Follows alla fine lascia un po’ a desiderare, è un po’ troppo familiare, ed è un po’ lento per un film di 90 minuti. La cosa frustrante è che si avvicina davvero moltissimo al “buono” in pagella, è sicuramente più che decente, sopra la sufficienza, ma non va oltre. Un 6.5 su 10.
Un film più che decente ma di cui non comprendo la entusiastica ricezione, sinceramente.

P.S.: Carini i brevi segmenti in cui i personaggi vedono vecchi film horror e b-movie in tv, tradizione del genere che apprezzo, specialmente quando posso rivedere sul grande schermo i ridicoli alieni con le palle da ping pong (con pupille disegnate come lo struzzo di Te Chi El Telun di Aldo, Giovanni e Giacomo) come occhi di Killers From Space.