Sì, ancora EDF! EDF! EDF! EDF! EDF! Ed EDF!
Stavolta affrontiamo l’episodio per PS Vita, Earth Defense Force 2: Invaders From Planet Space, che già dal titolo infonde il suo amore per quella fantascienza retrò che omaggia a piè sospinto.
Questo in realtà non è un titolo inedito, ma un porting/remake del secondo episodio della serie (come il titolo implicherebbe), uscito anni fa su PS2 sotto il titolo di Global Defence Force, ed inedito in america fino ad ora (il che è strano), ma portato nel vecchio continente. Misteri del marketing (circa).
A livello di storia (sì, c’è un pizzico di storia) questo è un seguito dell’originale che fa riferimenti ad Earth Defense Force 2017, quello in realtà un prequel. Non che importi molto, perchè anche dopo questo piccolo momento flashback, tempo 2 anni e rincominciano a piovere formiconi giganti spaziali dal cielo, a sputacchiare acido su Londra, e cercando qualche monocolo, non importa.
Quello che importa è che ci sono robot giganti, mostri, insetti giganti ed altre minacce aliene a cui sparare con armi ridicole e divertenti. Perchè è per questo che siete qua, immagino, di sicuro non per la narrativa.
So che hanno cambiato qualcosa rispetto alla traduzione inglese originale, tipo i nemici che ora sono chiamati Buggernauts, che è uno dei nomi più ridicoli ed esilaranti possibili da dare ai nemici, e segno che a livello di storia, il gioco ha già “vinto”. XD Ma oltre a ripetete spesso la parola “buggernauts” ci sono anche le classiche frasi ridicole dette alla radio, a volte con gente che attenta un accento inglese in maniera disastrosa ma esilarante, o che dice cazzate.
A livello di gameplay… è EDF classico, con tre classi tra cui scegliere: il classico soldato EDF base, la Pale Wing che ha una barra d’energia consumata sia dal jetpack che dalle sue armi, e l’Air Raider, una classe nuova che è praticamente un tank, armato di torrette portatili e capace di evocare bombardamenti e colpi arei al costo di crediti da ottenere sconfiggendo nemici.
La cosa più importante è che ogni classe offre effettivamente un approccio diverso, visto che con Pale Wing avete l’enorme vantaggio di poter volare (sebbene non possa usare alcun veicolo), ma anche una barra della salute molto più corta delle altre classi, e dovete bilanciare l’uso del volo con quello delle armi vere e proprie, che non usano proiettili ma attingono alla stessa barra d’energia del jetpack. L’Air Raider non ha armi automatiche comode sempre per ogni situazione, ma tende ad avere roba come lanciagranate appiccicosa ed armi di supporto (alcune pensate con in mente il multiplayer). Mentre il soldato base non ha nulla di speciale ma è quello più equilibrato e flessibile, adatto per ogni situazione.
Parlando di armi, devo dire che fa piacere vedere cose ridicole come “laser lance”, puntatori laser per indirizzare razzi su un nemico, classici tradizionali ma sempre graditi come il lanciafiamme (Yogurt ne sarebbe fiero) od armi che sparano raggi d’energia come se fossero quelli di un globo da discoteca, dopo la grigia noiosità di Insect Armageddon, impegnato ad essere “serio”.
Ogni classe ha delle armi diverse ed ottenibili giocando con esse, e come sempre per aumentare la salute massima dovrete raccogliere pezzi d’armature, ed aumentare il livello di difficoltà se volete mettere mano su alcune gioiellini. Solita roba di EDF 2017, il gameplay è tipico EDF della Sandlot, non molto altro da dire sul gameplay in sé, se non che c’è l’opzione per usare i touchpad posteriori, ma siccome non capisco il motivo di incasinare un sistema di controllo con cose superflue, non ho mai usato l’opzione (che non a caso il gioco disattiva di default).
Purtroppo i veicoli, sebbene siano più controllabili che in EDF 2017, sono ancora un po’ scomodi e comunque non c’è mai un vero motivo per prefergli all’uso delle vostre armi normali, mi spiace ma è vero, specialmente quando il design dei livelli fa sempre preferire che vi muoviate velocemente, e di conseguenza siate a piedi. Sì, c’è una motocicletta levitante con mitragliatrici, ma si controlla un po’ “da culo”. Trovo quasi affascinante che i veicoli in EDF siano come gli elefanti da guerra in Dynasty Warriors, entrambi su carta dovrebbero apportare un vantaggio netto e notabile al giocatore, ma di fatto questo finisce per non usargli mai e dimenticarsi che ci sono, tanta la loro utilità.
…Ok, in alcuni casi possono essere utili, ma solo perchè non avete armi avanzate con quel personaggio, tipo in un livello con l’Air Raider e le armi sue che avevo non mi avrebbero portato a vedere la fine, se non fosse stato per il carro armato ed il suo colpo di mortaio potente. Ma sono casi altamente specifici e rari. E l’elicottero è pure più scomodo da usare che in EDF 2017, non pensavo fosse possibile.
C’è da dire che come prevedibile il formato a missioni funziona meglio su portatile, mentre parlando delle missioni in sé Invaders From Planet Space ha decisamente una maggiore varietà di nemici rispetto a 2017, e fin da subito, anche, il che è una cosa specialmente importante in uno sparatutto arcade come questo, e con il riuso generale delle ambientazioni per più missioni. Inoltre incomincia ad offrire un po’ di sfida relativamente presto, il che è sempre gradito.
Il che significa che per affrontare i livelli avanzati vi servirà capire bene quale combinazione di armi usare per scamparla in qualche modo alle ondate enormi ed efferate, come nei livelli finali che combinano vari tipi di nemici già affrontati, oltre a dover grindare per raccogliere armatura ed aumentare la vostra salute, perchè gli stage finali sono tosti e vi servirà quanta più salute potete accumulare per sopravvivere ad orde di nemici più forti, e la battaglia finale è ancora più epica e tosta dello scontro contro l’enorme astronave madre in EDF 2017, in cui vi servirà abilità oltre ad una barra salute enorme per averla vinta, oltre a saper selezionare le armi giuste per l’occasione giusta diventa presto una necessità e vi costringe a pensare a cosa fate, non una cosa che molti direbbero per EDF.
E se temete di vedere una campagna corta e priva di finale come quella di Insect Armageddon (che non aveva proprio finale, non è un’iperbole per criticarne la conclusione, è che questa non esiste), non è questo il caso, visto che parliamo dell’EDF più longevo della serie, almeno prima dell’arrivo di EDF 2025 (e conseguentemente il remaster Shadow Of New Despair). Ci sono ben 75 missioni, e vedere la fine mi ha richiesto circa 26 ore a Normale, ma ovviamente la rigiocabilità è altissima, con le armi da collezionare ed i vari livelli di difficoltà che vi metteranno a dura prova.
Sia ben chiaro, parlo di “varietà” per quanto può offrire EDF, quindi poca, ed il riciclo di ambientazioni è più notabile vista la maggiore lunghezza della campagna, e sebbene ci siano davvero più varietà di nemici che in passato, c’è da dire che alcuni sono banalissime ricolorazioni. Per spiegare, le formiche rosse sono un altra varietà rispetto a quelle normali nere perchè non sputano acido ma vi mordono e sono molto più veloci ed aggressive, quelle dorate…. no, sono solo formiche nere ricolorate. E francamente anch’io ho storto un po’ il naso quando nelle missioni finale appaiono ragni…. no, scusate, ragni corazzati, che non hanno neanche nuovi attacchi o più resistenza. Tch tch tch tch.
Il vero problema di EDF 2 è il comparto tecnico, perchè si vede che questo è un titolo da PS2. Neanche EDF 2017 su X-Box 360 era sta meraviglia, vero, ma qui la cosa, oltre ad essere criticabile perchè si poteva fare di più su PS Vita con un remake di un gioco low budget per PS2, ecco, la distanza visiva potrebbe risultare un problema in certi stage, perchè per come EDF è fatto, ci sono livelli spaziosi per poter sparare e muoversi tenendo a bada le ondate di nemici, ma è difficile tenere a bada orde di astronavi mostrate sul radar ma che non vedete proprio anche con armi dotate di zoom.
Ed ovviamente ci sono cali di framerate, che sembrano però accadere solo quando usate il lanciafiamme su più nemici, non so perchè ma quest’arma in particolare può far calare il framerate a picco per diversi secondi.
Fortunatamente la distanza visiva non è un problema vero e proprio, perchè le armi a ricerca non badano al campo visivo, ma il campo visivo era migliorabile. Per il resto è la solita cosa di sempre, insetti che sembrano fatti di plastica come se fossero modellini da due lire (e possono bloccare la vostra traiettoria), edifici che cascano fin troppo bene e fatti di wafer visto che basta un solo razzo per buttare giù roba alta almeno 300 metri e larga metò, con l’aggiunta di penetrazione tra modelli ed altre cose che ci si può aspettare da un titolo low budget per PS2. La presentazione (specialmente i menù) è ottima, però, si vede fatta per l’occasione.
Solo vorrei che ci D3 Publisher ci buttasse un po’ più di soldi in questa serie, poteva in questo caso, ma forse sopravvaluto un publisher che campa di titoli low budget da sempre, e che dubito avesse i soldi per fare qualcosa di meglio, anche volendo. Non lo sto scusando, sia chiaro.
C’è anche il multigiocatore, con opzioni per la cooperativa ed il versus, entrambi giocabili in cooperativa locale od online, che non ho provato nel momento in cui questa recensione sarà online.
Commento Finale
Se avete amato EDF2017, adorerete questo porting/remake di EDF 2, che uscì su PS2 anni fa come Global Defence Force, e che ritorna su PS Vita con nuove missioni, una nuova classe, e multigiocatore online per ammazzare insetti spaziali assieme a perfetti sconosciuti. Va da sé che la struttura di gioco è perfetta per un titolo da handheld, per partite brevi e rapido accesso.
E sapete cosa, fin’ora è il miglior titolo della serie che abbia giocata, con maggiore varietà di nemici rispetto ad EDF 2017, una campagna più estesa, ed ancora più rigiocabilità di prima, con armi e la nuova classe pensate per incentivare il gioco di squadra in multigiocatore. Una boccata d’aria fresca dopo il deludente Insect Armageddon, devo dire, ci voleva un po’ di EDF tradizionale.
Se non vi piaceva prima EDF non cambierete idea con questo , visto che il gameplay è sempre lo stesso di base. Il vero problema di Invaders From Planet Space è che è un porting da PS2, e si vede. La serie è nata e rimane di natura low budget, ma era legittimo aspettarsi un lavoro migliore, qualcosina di più, anche da D3 Publisher. Quasi sicuramente i fan non se ne faranno un grosso problema, ma visti altri porting per Vita, a livello tecnico questo è un lavoro mediocre, con un comparto grafico da PS2 ripulito un poco ma con la stessa qualità di texture e nemici, con bug grafici, compenetrazione di modelli e gli occasionali cali di framerate quando c’è troppa roba a schermo.
Se amate la serie ed avete una PS Vita, sapete già che è un acquisto obbligato. Non vi dirò di comprare una Vita per questo, anche perchè trovo delirante comprare una console per un singolo gioco, ma per gli appassionati possessori dello sfortunato handheld Sony, è da considerare se vi piace la serie.
31 agosto 2016 alle 12:42
[…] The Witch, Redline, Ghostbusters (2016), Lights Out, Suicide Squad, EDF 2: Invaders From Planet Space. […]