[ANISURGE!] Gyo: Tokyo Fish Attack

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Disponibilità in Italia: Nessuna

Doppiaggio: No

Bozza

Se siete appassionati di manga, nello specifico manga horror, potreste aver sentito nominare Junji Ito, specialmente per il suo manga di debutto Tomie, che generò un’intera serie di film live-action (ben 8 film in totale), ma anche altri suoi manga hanno ricevuto adattamenti filmici, come Uzumaki (di cui mi procurai il dvd anni fa a sentita, non sapendo niente dell’autore).

Nel caso di Gyo, la scelta è ricaduta su un adattamento animato – curato dallo studio d’animazione ufotable – diretto da Takayiki Hirao, che non è esattamente un mediometraggio, ma dura poco più di un’ora. La premessa di Gyo (che ha ottenuto il sottotitolo “Tokyo Fish Attack” nelle release internazionali) è tipica dei b-movie horror: c’è un’invasione di mostri a Tokyo (e città limitrofe come Okinawa), nello specifico creature marine mutanti, che immagino la capitale nipponica non volesse.

Una curiosità interessante: Ito avrebbe dovuto collaborare per il design delle creature in Silent Hills, secondo quanto detto da Guillermo Del Toro in un tweet. *se magna i pugni dalla rabbia *

Più ci penso e più scopro, e più sono incazzato con la Konami, perchè deveessere veramente governata da un gruppo di amebe vendicative e stupide per avere un progetto con così tanti talenti a disposizione, e cancellarlo senza motivo cercando di cancellare dall’esistenza pure P.T., che fu accolta con gioia e clamore. Fanculo, Konami, dal profondo del mio cuore.

Per la cronaca, la versione recensita è quella britannica su DVD della Terracotta Distribution (nella collana Terror Cotta), con traccia audio solo giapponese e sottotitoli solo in inglese, il che è comunque la miglior opzione per comprarlo e possederlo, non mi pare che esista un’edizione italiana del film su home video.

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Inchiostratura

Ovviamente, ci sono gli squali a quattro zampe, ma la nostra protagonista, Kaori, vuole comunque trovare il suo fidanzato prima di perderlo nel caos che divora la città, considerato le mostruosità che ci girano attorno, sapete. Il motivo per cui ci sono squali mutanti che si muovono sulla terraferma con zampe da insetto è dato da un miasma, detto “il fetore della morte”. All’inizio non è chiaro perchè molte di queste creature sembrano arrivare dal mare, ma poi si vede che è questo odore disgustoso di cadavere a provocare mutamenti e spargersi come un virus epidemico.

Parliamoci chiaro, una delle maggiori attrative del film è il design delle creature, ed effettivamente è difficile staccare gli occhi da questi grotteschi mutanti, dal ben noto – e comunque davvero grottesco, con tubi di carne che sembrano collegare lo squalo alla sezione da scarafaggio che lo fa camminare sulla terraferma – squalo con zampe da insetto ad altri aborti bio-meccanici (che fanno rumori altrettanto inquietanti come il loro aspetto, quasi come insetti), ad altri pesci con zampe da insetto ed anche calamari giganti con zampe, passando per roba deliziosamente disgustosa come.. sapete cosa, non vi voglio rovinare la sorpresa.

L’animazione è tradizionale e di ottima qualità (come ci si aspetterebbe dallo studio), ma anche la grafica 3D usata per i mostri (non tutti, perchè alcuni sono animati in maniera mista, metà grafica 3D e metà animazione tradizionale) è più che decente, ed è ben usata perchè gli da un’alone ancora più alieno. Non ho molto da dire a riguardo, è ottima, curata.

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Giusto per completezza, mi sento in diciamo dovere di avvertire che c’è un threesome, ma nulla di grafico, ed il suo spazio nella storia è tipo di 1 minuto e nessuno ci torna sopra quindi…. c’è.. Questo per dire che – threesome a parte – non è un film sguaiato e “b-movie” nell’accezione generale del termine, è abbastanza serio, visto che c’è una storia d’amore di mezzo; questo senza essere troppo serio, il che da un tono ancora più bizzarro ad uno scenario “pesci mutanti con zampe invadono completamente Tokyo”, che di per sé è assai peculiare.

C’è anche un cameraman freelance che incontra la protagonista e finisce per accompagnarla (a causa di questione di lavoro) nella sua ricerca, e nel caos di Tokyo, alla ricerca di una risposta al mistero dietro queste creature, e la spiegazione (che non vi dirò per motivi ovvi) è interessante, anche se alcuni colpi di scena un pizzico troppo clichè, per quanto abbiano senso nella trama. Ed anche per gli standard di questo film, verso la fine ci sono scene assai strane, non si può dire che manchino i colpi di scena e che il film non tenga alta l’attenzione.

Il finale è sorprendemente amaro, uno di quelli che vi lascia semi-tristi senza essere comicamente iper-tragico il finale stesso (circa), ed è anche uno di quei finali tipici dei film d’animazione giapponese, cioè è totalmente anti-enfatico, con un tocco malinconico, e fa terminare il tutto in un momento in cui film occidentali cercherò di dare una conclusione più definitiva alla storia.

Succedono molte più cose di quanto si aspetterebbe in un film animato horror con questa premessa, i personaggi sono più interessanti del previsto, e la cosa più impressionante è che mi sono dimenticato con facilità come ci sia relativamente poco del film speso nello scappare attivamente da i mostri, è un buon segno quando un film del genere NON ha bisogno di ricordarvi di continuo la sua premessa, perchè di solito non ha altro da offrire quando fa così. Non è questo il caso.

Colpi di china

Sebbene il sottotitolo lo facci sembrare uno di quei film di merda della Asylum, questo adattamento del fumetto di Junji Ito è sorprendemente ben fatto, e non è solo una scusa per farvi vedere mostri dal fantastico e grottesco design mozzicare la gente per le città del giappone.

Succedono molte cose nei 70 minuti scarsi del film, molte più del previsto, da incidenti a fortuiti incontri che permettono ai ben delineati personaggi di andare a fondo e scoprire il mistero che si cela dietro questa invasione di mostruosità, e non mancano i colpi di scena. Davvero non mi aspettavo di interessarmi in questa misura ai personaggi ed alla storia, specialmente con una premessa del genere, preso di sorpresa è dir bene.

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Anche se vale la pena vederlo per il solo spettacolo di certe scene, per visuali fantastiche colme di bizzarra creatività (molte volte ho fermato il dvd solo per fare screenshot a caso, tanto belli sono certi frame), e per l’ottima animazione che usa il metodo tradizionale con un po’ di grafica 3D decente ed usata in maniera azzeccata. Il finale non mi è dispiaciuto ma è molto giapponese, il che non piacerà a tutti.

Non fatevi ingannare dalla premessa, è molto meglio di quanto possa sembrare a primo acchitto, e lo consiglio ai fan dell’horror (animato o meno) ed ovviamente a quelli di Ito. Una deliziosa bontà horror a base di inquietanti aberrazioni marine. 🙂

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