Grind Café #24: The Most Spooky Time Of The Year

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L’odore orripilante di una zucca da intagliare una volta “sviscerata”, le varie sette cristiane piene di fede ma con l’istruzione di un redneck che lanciano volantini avvertendolo sui rischi di queste credenze (da che pulpito), e la scusa per i vari negozi di mettere ridicoli scheletri di gomma e pipistrelli di cartonato, il Lucca Comics & Games, è Halloween davvero, e non sarà quello che ha messo il suo babbo natale pupazzo (di già) ad appendere dal balcone a rovinarmelo!

L’anno scorso piegai un pò le regole per un Halloween anime (con film di qualità, pure), stavolta torniamo sul classico, dando un’occhiata a film antologici dedicati appunto alla festa di Hallow’s Eve!

Enjoy!

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Anno: 1987

Nazione: Stati Uniti

Durata: 1 ora e 26 minuti

Regia: Michael Gornick

L’originale Creepshow è uno dei più amati film horror antologici, e per diversi motivi di cui ho già parlato qualche Halloween fa, ovvero il fatto che così tante leggende del genere si fossero riunite per fare una sanguinolenta ed affezionata lettera d’amore ai vecchi fumetti horror antologici, specialmente le varie serie EC Comics, con nomi come “Vault Of Horror”.

E sebbene sia sempre basato su storie di Stephen King, scritto da Romero, e ci sia ancora Tom Savini, stavolta la regia è affidata a Michael Gornick, il cinematografo del primo film. Però non è tanto il regista a far dubitare, ma il fatto che la magia o freschezza dell’esperienza originale (di solito) se ne vada quando la ripeti, ma d’altro canto il formato antologico è molto meno limitante, visto che si può fare qualsiasi cosa ed avvolgere il tutto assieme con un pretesto semplice.

La maggiore differenza rispetto al primo Creepshow è quella più ovvia e notabile, cioè la riduzione delle storie da 5 a 3, e non è un caso, perchè erano previste altre due storie (Pinfall e Cat From Hell), che vennero cannate per questioni di budget, sebbene una di queste – Cat From Hell – vide la luce più avanti in Tales From The Darkside: The Movie, considerato una sorta di seguito spirituale di Creepshow 2 rispetto all’altro seguito… di cui parleremo meglio a fine recensione, non saltiamo troppe tappe.

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Una cosa su cui questo seguito espande è la cornice alle storie, con un ragazzo, Billy, che riceve il fumetto di Creepshow (il quale esiste realmente ed è basato sul primo film) e di cui è fan da un tizio inquietante che introduce e commenta le storie in stile presentatore dei vecchi show horror, come il Guardiano Della Cripta (de I Racconti Della Cripta). Inoltre, questi intermezzi raccontano una piccola storia – con tanto di opening che fa una carrellata dalle pagine dei “fumetti/storie” – e sono inizialmente con attori veri, ma subito il tutto diviene animato (con qualità dell’animazione accettabile anche se un pò ridicola), per rendere meglio il feeling da fumetto, il che trovo molto accattivante ed in tono con lo spirito leggero di questi vecchi fumetti horror.

In sintesi, la presentazione è ottima ed un ulteriore passo avanti rispetto all’originale. Quindi parliamo delle storie presenti nel film.

Le 3 storie riguardano rispettivamente una statua di legno di un guerriero indiano che prende vita e si vendica di criminali che uccidono i vecchi negozianti che si curavano di lui, una coppia che su una zattera cerca di scappare ad una macchia melmosa che si aggira nel lago e divora carne umana, ed una su un autostoppista che viene investito da una donna e la perseguita da non-morto.

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E devo dire che Creepshow 2 inizia male, perchè la prima storia è francamente noiosa e trita, lenta ed allo stesso tempo troppo corta, non orribile, ma non è quello che penso quando penso Creepshow, è filler e non so perchè mai hanno deciso di aprire con la peggiore. Fortunatamente le altre due storie sono molto meglio, sono buone e molto godibili (specialmente “La Zattera”, con una sorta di macchia/slime/medusa che consuma la carne ed avvolge le vittime stile blob), ma è inutile girarci attorno, la selezione di storie è di qualità inferiore rispetto al precedessore, meno interessanti, e non aiuta che ce ne siano pure di meno.

É vero, neanche le storie che facevano da apertura e chiusura all’originale erano stan gran cosa, ma erano discreti aperitivi e digestivi, funzionavano come copertina e retro, e c’erano 3 storie nel mezzo che erano le più valide, la vera offerta. E c’erano delle recitazioni memorabili, come Leslie Nelsen nei panni di un terrificante psicopatico, o Stephen King stesso recitare un perfetto idiota terricolo, roba da raccontare ad eventuali figli. Creepshow 2 non è affatto un brutto film, voglio precisare, ma non ha queste cose che resero memorabile il precedessore.

Se non altro i valori di produzione rimangono assai buoni, e ci sono buoni effetti speciali pratici per il gore, ma è quello che è giusto aspettarsi con Tom Savini nella crew, è il minimo con gente esperta di questo calibro coinvolta nel progetto.

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Non consiglio affatto l’edizione italiana di Koch Media, visto che oltre ad essere un transfer da VHS (sebbene di qualità più che decente), il DVD mi ha dato un sacco di problemi di lettura su più dispositivi, con continui freeze di un secondo e poi ripartire e per poi rifreezarsi proprio all’inizio, ed altri singhiozzi in alcuni brevissimi momenti, non un problema continuo, ma è inaccettabile per qualcosa che ho tolto dal cellophane, e per cui ho pagato soldi. Voglio dire, ho fatto fatica a fare screenshot da PC del film di certe scene, visto che mi ha fatto lo stesso “scherzo” e 2 volte su 3 ad un certo punto VLC ha interrotto la riproduzione.

Ho dovuto pulire il disco (e con pulire intendo “pulire anche se non c’era nessuno sporco o graffio sul disco” visto che l’ho preso nuovo) tipo 6 volte e poi non ho avuto più problemi, od almeno credo, non è che vedo un film 6 volte nel giro di 3 giorni prima di recensirlo, quindi non mi sorprenderei se più avanti mi darà gli stessi problemi, dopo essere stato tenuto pulito in un porta cd sigillato. C’è anche una versione Blu-Ray, ma da quanto ho letto e capito, è la stessa roba, ancora più inscusabile perchè costa di più. Stronzi.

Commento Finale

Dire che Creepshow 2 è brutto non è corretto.

Dire che Creepshow 2 è un seguito deludente è corretto, specialmente visto che è curato dallo stesso team di leggende dell’horror, ma a parte la presentazione più curata ed in tono con le origini fumettose delle storie, a parte la migliore cornice che accentua lo stile “orrore e morte, ma mica roba seria, suvvia”, le storie sono meno, e francamente meno interessanti, specialmente quella scelta per aprire le danze. É un problema quando ti ritrovi un seguito con meno roba del precedessore, ed un terzo di essa è filler poco ispirato.

È come tornare in un’osteria montana in cui avete fatto pranzi eccelsi, e vedere che sebbene il cuoco sia sempre competente, lo staff sempre esperto e comprovato, i piatti sono diventati più piccoli e meno gustosi. Forse per questioni di “mero denaro”, ma i retroscena finanziari non devono importare molto agli avventori, che sono lì non per guardare in tasca all’oste.

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Sicuramente più che decente, ma un passo indietro rispetto all’originale, un caso esemplare di sequel che reitera senza migliorare quanto visto prima, anzi, con meno mordente e meno denti. Comunque merita una visione se avete visto il primo, anche perchè non dura neanche 90 minuti, e tutto sommato mi è piaciuto, per quello che è. Solo che mi aspettavo di meglio, ed avevo ogni motivo per farlo, visto il team dietro.

Come i fan del genere con una certa esperienza sapranno, ci fu un Creepshow 3, ma fu un seguito apocrifo, visto che nessuno del cast o della troupe ebbe mano in questo film, proprio nessuno. Ma è ancora troppo presto per parlare di quello…

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Anno: 2015

Nazione: Stati Uniti

Durata: 1 ora e 32 minuti

Regia: Neil Marshall, Darrel Lynn Bousman, Axelle Carolyn, Lucky McKee, Andrew Kasch, Paul Solet, John Skipp, Adam Gierasch e Jace Anderson, Mike Mendez, Ryan Schifrin, Dave Parker

Uno dei film più recenti mai trattati nel Grind Cafè, con Tales Of Halloween si decide di andare per la filosofia “king size” e non si limita ad avere un regista e un pugno di storie per il proprio film horror antologico, ma ben 11 registi per 10 storie ambientate tutte durante la notte di Halloween di un qualunque sobborgo americano.

A differenziarlo da Creepshow (o Trick R’ Treat) c’è anche il fatto che i registi chiamati a dirigere i vari segmenti sono tutti nuove leve (di sicuro rispetto a Romero o Joe Dante), e francamente non ne conoscevo nessuno ad occhio, anche se facendo ricerche conoscevo almeno di nome alcuni film di un paio di registi (The Descent di Neil Marshall – scrittore per serie TV come Game Of Thrones, Black Sails ed anche il recente Westworld- e Darren Lynn Bousman ha diretto i Saw dal 2° al 4 °, mica pizza e fichi), ma francamente la maggior parte di queste persone non so chi siano, quindi non si può dire che voglia essere preventivamente positivo verso certi registi. La mia lingua è pulita, per così dire. 🙂

La prima domanda che mi venne in mente era “ma i segmenti sono legati tra loro stile Trick R Treat”, o no?”, e la risposta è sì, nel senso che sono storie a parte ma alcuni personaggi appaiono in altre, visto che accade tutto nella stessa notte. Una cosa da far notare è che sebben ci siano ben 10 storie, il film non è più lungo per questo motivo, dura a stento più degli standard 90 minuti, il che significa che le storie sono lunghe 10- 12 minuti circa l’una, il che mi aveva preoccupato inizialmente.

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Ma le mie preoccupazioni si sono rilevate infondate, perchè il formato più corto delle storie elimina filler di sorta, e quindi le varie storie si sviluppano rapidamente senza inutili punti morti, e durano quanto basta, e con 10 storie c’è una certa varietà, e si vede che i vari corti sono fatti da persone diverse, ma ciò non rende il tutto un polpettone schizofrenico.

Francamente avrei fatto a meno di due segmenti, perchè uno è troppo stupido anche per qualcosa del genere, e l’altro perchè va nella direzione opposta, con un tono stranamente serio che stona in mezzo alle altre storie, e la storia è incomprensibile fino al twist finale che comunque non è chiarissimo ed è rivelato in quattro e quattrotto, con troppa fretta.

A parte quelle due storie che ho trovato poco interessanti, la qualità media dei segmenti è buoni, certo, molti sono reintepretazioni o clichè, ma sono clichè solidi e fatti con divertimento, con auto-consapevolezza, ed anche storie che sembra iper-clichè hanno colpi di scena (alcuni folli e divertentissimi per questo) che potrebbero sorprendervi, e comunque rimangono molto divertenti e perfettamente in spirito con la festività pagana, perchè nulla rende più vicini di un po’ di gente stupida che viene sbudellata da un mostro mentre voi divorate dolcetti casalinghi e ridete del loro destino. 🙂

La recitazione è di buon livello, i valori di produzione tendenti all’alto (almeno per il genere), con ottimo gore ed effetti speciali completamente artigianali…. tranne la deliziosa intro in cui le storie e la pianta stessa della città ci sono presentati in stile pop-up, come dei perversi libri per bambini, ed anche un pizzico di stop motion, il che (come dovreste ormai sapere) mi rende felicissimo. 🙂

Non starò a fare una lista delle storie o recensire segmento per segmento, perchè sarebbe mediocre, noioso, eccessivamente lunga come procedura, e vi rovinerei la sorpresa della visione, anche solo perchè metà del divertimento è vedere cosa c’è ad aspettarvi dopo.

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Tales Of Halloween è una deliziosa scatola di cioccolatini al sapore di gore, cioccolato, diavoli, streghe, zucche intagliate, che si è rivelata migliore di quanto previsto, considerato quanto era facile che questa si rivelasse un mero caso di quantità sopra qualità (10 storie per un film horror antologico sono tante), ma c’è varietà nelle brevi storie, ed una decisa cura riposta nel lato tecnico, con più che buoni valori di produzione ed effetti speciali artigianali di ottima qualità.

E cosa più importante, è divertente e cattura perfettamente lo spirito giocoso di Halloween, almeno quello che è oggi Halloween, perchè si parla di morti e di mostri, ma con tono leggero, quasi fanciullesco, e questo film lo sa, lo capisce. Nel complesso, a parte il fatto che contiene un paio di quelle caramelle da nonna che non prende mai nessuno, Tales Of Halloween è un ottimo film horror antologico, non particolarmente raffinato, ma neanche intenzionato ad esserlo, visto che ha come priorità il divertimento!

Good stuff. 🙂

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