Stagione: 1 di 2 (numero di stagioni NON definitivo)
Episodi: 4
Disponibilità in Italia: Netflix (Esclusiva)
Doppiaggio: Sì
–Bozza
Non sono il fan più dedicato della serie di Konami, anzi, alcuni mi definirebbero un’eretico perchè a me è piaciuto il primo Lords Of Shadow, ma considerato lo stato di abbandono in cui vige la serie, con la maggiore cosa prominente in tempi recenti essere… un cazzo di pachinko che non rappresenta affatto lo spirito della serie (#fucKonami), l’annuncio di una serie animata in arrivo su Netflix fu probabilmente gia in sé la miglior cosa che era capitata alla serie da anni.
Ora la prima stagione (con Netflix che ha già commissionato una seconda) è disponibile globalmente, con la scelta di rendere subito disponibili i 4 episodi da 23 minuti che la compongono, e porca trota, è davvero un ritorno fantastico di Castlevania, fatto con passione e cura in stile anime da uno studio internazionale di animatori.
La premessa non segue di per sé quella di un videogame in particolare, ma si rifà al mito generale di Dracula a cui già la serie si rifaceva, portandoci nella Valacchia del 1475, in cui Vlad Tepes – dopo un monito alla popolazione – scatena un’orda di demoni in una cittadina della Valacchia, per vendicarsi della chiesa e dei suoi sudditi che hanno ucciso al rogo sua moglie Lisa, un benevolente medico che credeva nella scienza in anni e luoghi dov’era considerata stregoneria.
Ci sono anche i Belmont, ovviamente, ma in questo universo sono considerati una casata decaduta, scomunicati dalla chiesa perchè ritenuti collusi con il diavolo, e l’ultimogenito della casata, Trevor Belmont, se ne va per la Valacchia sbevazzando e vagabondando, cosa destinata a cambiare molto presto…
–Inchiostratura
L’animazione è semplicemente ottima, per un attimo temevo sarebbe stata in quello schifo di CGI che emula il celshading, usata da roba come Kemon Friends, la orribile serie tv attuale di Berserk, od il film di Blame prodotto da Netflix, ma no, è animazione tradizionale, con design anime notabili ma non accentuati troppo, e di altà qualità, anche se potrebbe essere meglio in alcune scene d’azione, è comunque buona, ma potrebbe puntare più in alto.
Interessante che il progetto sembri più simile ad un lungometraggio, diviso poi in episodi in quanto non raggiunge di fatto i canonici 90 minuti, perchè questo sembra, visto che non ci sono neanche opening credits, solo un brevissimo reprise dell’episodio precedente all’inizio, anche se non è una stagione con una conclusione, in quanto si chiude proprio dopo aver stabilito la quest principale, con un team che rievoca Castlevania III: Dracula’s Curse per NES (difatti usato da base per questa serie), con il vampiro Alucard, Trevor Belmont, ed una maga di nome Sypha, manca giusto un ladro arrampicamuri, ma appunto, c’è una seconda stagione di 8 episodi già in lavorazione. 😉
La cosa ottima è che già in questa prima stagione la serie riesce a ricalcare una sua identità senza dimenticarsi delle radici videoludiche, incorporando elementi noti ai fan come il bestiario un po’ stravagante per il setting (ciclopi di pietra ed Est Europa non sono esattamente due cose tematicamente vicine), ed il castello di Dracula stesso che può appare ovunque e risulta pieno di insidie e meccanismi magici incredibili e peculiari, come una realtà a parte.
Anche senza il nome illustre, la serie diretta da Sam Deats dipinge un assai convincente europa flagellata dai mostri, oppressa da una chiesa che schiaccia ogni possibile voce che non canta il suo verbo, che brucia e fa esempio di scienziati chiamandoli streghe, che sobilla le masse contro i loro nemici, un mondo assai violento, con demoni che sbranano le persone, occhi che si spappolano fuori dalle orbite dei proprietari, teste esposte su picche ed avvolte da intestini come macabri ornamenti delle mura cittadine, sangue che ricopre altari, in cui leggende e miti sono cruda realtà.
Per quanto riguarda i personaggi, non sono affatto male, con caratterizzazioni tipiche ma convincenti, come Trevor Belmont, un nobile decaduto che appare inizialmente come un incurante vagabondo che vuole solo mangiare, bere, e dormire in pace, osservando in panciolle il mondo che va in rovina, infuriato contro la chiesa che tronfia ed arrogante ha voluto esiliare il suo casato, ma poi ritrova l’onore e combatte per difendere gli uomini nella minaccia, aiutata da una fiera maga di un’ordine di saggi nomadi (detti Parlatori), ed infine dal figlio di Vlad Tepes, ovvero Alucard, un vampiro pronto a combattere per l’umanità contro suo padre Dracula, un’anima oscura dedicata alla vendetta fomentata dall’odio assoluto che il conte prova verso la razza umana, responsabile di avergli portato via il suo unico amore.
Non c’è molto altro da dire a riguardo visto che Alucard è abbozzato bene ma appare giusto alla fine della prima stagione, Sypha non vede grandissimi sviluppi come personaggio, che potrebbero accadere nella seconda stagione, ma appunto, “potrebbero”. Ci vorranno più episodi per vedere eventuali sviluppi della caratterizzazione per i personaggi che non sono Trevor Belmont, al momento dire altro è mera speculazione, ma la qualità dei dialoghi mi rende fiducioso.
–Colpi di china
Castlevania ritorna senza EROTIC VIOLENCE (grazie al cielo), ma con una serie anime che cattura il feeling della serie, portando alcune cose dai videogame ma non dipendendo da esse, creando un proprio ed assai convincente mondo gotico popolato da demoni, sacerdoti ubriachi di potete, roghi, sangue e violenza facile, ed anche ordini di saggi, maghi e fieri guerrieri Belmont che combattono il male con la tradizionale frusta di famiglia.
E con un’ottima animazione, buone scene d’azione che non si risparmiano sui bulbi oculari, una storia semplice ma efficace, ed una notevole cura per i dialoghi, l’unica vera lamentela che posso fare è che questa prima stagione è assai corta, cosa che di solito apprezzo ma è davvero corta, e ciò impedisce di sviluppare personaggi come Alucard o Sypha, non c’è semplicemente tempo per delinearli bene con così pochi episodi di questa durata.
E visto come termina questa prima stagione, il tutto sa di un’aperitivo, di un gustoso e non piccolo boccone di quello che verrà, ma appunto, un boccone, che se non altro fa benissimo il suo lavoro, attirarvi con una buona apertura e rendervi curiosi su come proseguirà.
Ben fatto. 😉
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