PLATFORMATION #23: Crash Bandicoot N Sane Trilogy

Crash Bandicoot N Sane Trilogy logo

Come ormai saprete, Crash è tornato. 🙂

Dopo esser stato annunciato all’E3 2016, il ritorno dell’amata mascotte Playstation ha preso forma in questa collection per PS4 (esclusiva PS4, almeno per ora) che raccoglie la trilogia originale della serie Naughty Dog per la prima Playstation, e non è un semplice dumping su blu-ray delle rom dei giochi.

Questo remake/remaster è curato da Vicarious Visions, il che è già di per sè rassicurante, visto come siano stati responsabili di molti titoli per portatile sul marsupiale, e con una qualità media più che dignitosa. E c’è da dire, che questo sì che è un remaster degno del termine, non un porting scaracchiato di titoli neanche vecchi, tipo gli orribili porting per PC dei due Marvel Ultimate Alliance, sempre sotto il logo di Activision.

La serie di Crash Bandicoot non ha bisogno di presentazioni, vista la sua popolarità rimasta altissima nei decenni, specialmente per la generazione di chi era giovane/adolescente negli anni 90, ma volendo far finta che non sappiate cosa sia Crash Bandicoot, beh, è una serie di platformer per l’originale Playstation, uscita durante il periodo in cui le mascotte ed il “mascotte platformer” era il trend forte, come oggi lo sono i titoli open world.

Crash Bandicoot N Sane Trilogy n sanity beach

Una schermata piena di nostalgia per molti (me incluso).

A livello di gameplay erano una via di mezzo tra i Mario e la serie di Sonic The Hedgehog, con la relativa enfasi nel procedere senza fermarsi in molti stage, senza però far sì che Crash si muovesse troppo rapidamente, anzi, cercando di porre molta enfasi sul prendersi il tempo per calcolare bene i salti, visto che (di standard) non avete timer a costringervi a correre attraverso i livelli.

Anche la trama è essenzialmente la stessa di Sonic The Hedgehog (protagonista animale antropomorfo creato da uno scienziato pazzo al quale si ribella), non che mi importi, francamente non mi interessa, preferisco il cast di villain di Crash, specialmente il caro vecchio Cortex e Ripper Roo. Gusti personali, presumo.

Activision ha scelto di optare per la via sicura e conservativa, quindi a livello di gameplay e di level design, i titoli sono come ve gli ricordavate su PS1 (sono stati mantenuti anche exploit come camminare sui muretti nei livelli medievali di Crash 3), perchè il fattore nostalgia è altissimo con questa serie, e soprattutto è incredibilmente lucrativo.

Talmente lucrativo che per settimane il titolo è stato in cima alla classifica vendite europea (e non), ed i vari negozi hanno finito lo stock con rapidità incredibile, tant’è che sono riuscito ad averne una copia solo ad inizio agosto. Non si può dire che l’IP di Crash sia diventato meno forte nel tempo, decisamente no.

Crash Bandicoot N Sane Trilogy world map

Parleremo dopo dell’aspetto tecnico, ma prima parliamo delle differenze a livello di gameplay che ci sono, piccole ma non insignificanti, che riguardano soprattutto l’originale Crash Bandicoot, e non solo, in quanto ora tutti i titoli della trilogia hanno delle funzioni condivise per rendergli più accessibili e moderni.

Per esempio, potete salvare quando volete fuori dai livelli (ed anche usare l’autosalvataggio), potete scegliere di giocare con Coco (che è meccanicamente identica a Crash), anche se non in ogni livello, le gemme normali grigie si ottengono anche morendo una volta, potete riprovare i bonus round ogni volta che volete, e ci sono prove a tempo (e quindi reliquie): questo vale per ogni titolo della collezione. Ci sono anche suggerimenti duranti i caricamenti che vi aiuteranno a trovare gemme o capire cosa fare per accedervi, utili per i neofiti.

Il titolo che beneficia più di questo è l’originale, che aveva un sistema di password oltre ad un sistema di salvataggio che vi permetteva di salvare su memory card solo dopo tot livelli, rendendo proseguire e riprendere fastidioso. Oltre a farvi andare l’intero livello senza poter vedere quante casse avevate preso, facendovi sorbire alla fine di esso le casse mancanti sulla testa a mò di beffa, e negandovi la gemma delle casse se osavate morire una volta in quel livello (cioè è sempre valido per le gemme colorate, ma almeno in quel caso ha senso come sfida), oltre a non permettervi di riprovare il bonus round se lo fallivate.

Molto meglio adesso, senza dubbi.

Crash Bandicoot N Sane Trilogy animal abuse

Sarà notizia lieta per i completizionisti che le reliquie in Crash 1 non contano verso la percentuale, meno male perchè il primo Crash non aveva i livelli pensati anche per potenziali corse a tempo, e si noterà meglio passando da questo al 2/3, o viceversa. Non avete neanche lo scatto rapido come abilità sbloccabile, quindi se volete ottenere le reliquie, ci sono. Molti non lo faranno, comprendo perfettamente, neanch’io ho intenzione di raccoglierle a breve, ma se vi interessa ci sono classifiche online per le prove a tempo, un gradito tocco, non per me, ma gradito comunque.

Una cosa che forse non apparirà ovvia è che, per meglio unificare l’esperienza tra i titoli senza toccare il level design (altrimenti molti si sarebbero lamentati), Crash ha lo stesso arco e “ombra” di salto di Warped in tutti i titoli, che sebbene aiuti per la consistenza e per rendere il proseguire nei 2 seguiti indolore, non aiuta affatto nell’originale titolo, visto che Crash rimane rigidotto da controllare com’era all’epoca, richiedendo quindi che siate ancora più precisi ed assimiliate l’arco di salto alla perfezione.

Se vi sembra che Crash sia più fastidioso da controllare qui che nell’originale su PS1, non è una vostra impressione. Ho rigiocato le versioni PS1 Classic sia di Crash 1 sia di Crash 3 per verificare, e c’è stato un cambiamento, piccolo ma non insignificante.

Certo, c’è da dire che di contralto ora potete controllare meglio Crash quand’è in aria, e potete usare l’analogico, meglio ricordare che il primo Crash era un platformer 3D pensato per essere giocato con le frecce direzionali, tutt’altro che ottimale, l’unica scusante è che effettivamente l’analogico non era di standard su PS1 nel 1996. Ma non cambia il fatto che Crash non è controllabile bene come vorreste, è rigiduccio per design, proprio.

Crash Bandicoot N Sane Trilogy le madonne nella nebbia

Controller contro il muro, dal 1996.

Sebbene alcune cose possano essere scusate in quanto era uno dei primi platformer 3D, con i soliti problemi nati dall’inesperienza e dalla novità del genere, va ricordato che uscì poco dopo Super Mario 64, e che il primo Crash era assai tradizionalista per l’epoca, con livelli in 3D ma un impostazione ed una precisione richiesta nei salti da platformer 2D (ai quali sistemi era ancora fortemente legato), notabile specialmente in stage odiati come quelli sui ponti sospesi nella nebbia. E boss fight un pò troppo facilotte, perlopiù, nulla di incredibile.

Per quanto ami l’originale, è senza dubbio il titolo della serie che è invecchiato peggio, ed anche allora aveva alcune scelte di design tutt’altro che ottimali e che portavano alla frustrazione, come la visuale più vicina del necessario al personaggio visuale nei livelli in fuga da massi ed orsi, in cui correvate verso lo schermo e dovevate avere o riflessi d’acciaio o memorizzavate i livelli per meglio prepararvi. L’antiquato sistema di vite (qui preservato) non aiuta, di sicuro.

Ed era relativamente facile sbagliare nel capire dove sareste atterrati se non avevate assimilato alla perfezione l’arco di salto del peramele (dovrete imparare a tenere premuto ancora più fondo il pulsante del salto, è essenziale nei livelli avanzati, perchè Crash nel suo titolo di debutto aveva un repertorio di mosse molto scarno (neanche un doppio salto), e si poteva giocare il tutto – senza esagerazione – anche con un controller NES.

Nonostante questa bizzarra scelta di design ed i problemi che ne vengono, con le modifiche/aggiunte dei sistemi presi dai seguiti, direi che è questa la versione definitiva dell’originale, la migliore nel complesso, ed ai fan nostalgici, toglietevi il cervello dal culo, il fatto che siete riusciti ad abituarvi al vecchio sistema di controllo non significa che fosse perfetto, anzi, significa solo che vi siete abituati, e probabilmente (come me) avevate più tempo per queste cose da piccoli.

Crash Bandicoot N Sane Trilogy how it all began

il primo Crash Bandicoot rimane un decente platformer dell’epoca, in cui il fattore divertimento supera sempre quello dell’eventuale frustrazione (parzialmente accentuata da una scelta di design sensata ma non perfetta), rimane divertente da visitare o rivisitare, ed è molto bello vedere i miglioramenti fatti rapidamente nei titoli successivi, che sono semplicemente migliori titoli sotto ogni aspetto, dai controlli alla varietà e qualità del level design. Se siete come me gli adorate e passerete sopra a qualsiasi problema, perchè conoscete benissimo i giochi, amate i suoi personaggi e lo stile, l’atmosfera, e perchè la nostalgia è un fortissimo veleno.

Perchè nel bene e nel male è quello che molti volevano da questa collection, ovvero un approccio purista ai titoli, senza troppi cambiamenti. “Nostalgia” è sicuramente la parola chiave del progetto, perchè credo che Vicarious Visions avrebbe potuto fare aggiunte e modifiche per rendere l’originale Crash Bandicoot molto più godibile per gli standard moderni senza modificare troppo, ma ci sono orde numerose di fan che conoscono questi titoli come il palmo delle loro mani, e Activision non voleva alienarsi così tanti consumatori. Il che ha perfettamente senso a livello di freddo business.

Non c’è molto da dire a livello di gameplay sui seguiti, il secondo titolo e specialmente il terzo non avevano bisogno di grosse o meno modifiche di gameplay, e di fatti questa è una versione HD di Warped, idem per Crash 2. Ed entrambi sono un notabile miglioramento rispetto all’originale, con il secondo che è ottimo, e Warped il migliore episodio della serie, ed ancora oggi un signor platformer, rigiocati entrambi da capo per completezza e perchè adoro Crash Bandicoot (finirgli una volta in più non fa male).

Alcune boss battle di Crash 2 e Crash 3 sono un pò cagotto ed erano facilotte anche al tempo, ma che ci vuoi fare?  *spallucce*

Crash Bandicoot N Sane Trilogy brio and the holograms

A proposito di Crash 2, ho trovato un bug minore nei livelli in cui Crash può andare sottoterra (come “Bee Having”), a volte non vi lascerà uscire dal terreno saltando e l’unico modo è ruotare fino a quando Crash non farà nuovamente l’animazione di entrare sotto il manto terroso ed allora potrete riuscire. Al momento in cui scrivo (25 agosto 2017) non è stato corretto, ma immagino sia una cosa facile da correggere in una futura patch.

A sorpresa, qualche settimana dopo l’uscita è stato rilasciato gratuitamente (non so se nel momento in cui leggete va pagato, ma fu pubblicizzato e reso disponibili sul PSN di molti paesi come gratis) un DLC per la collection, che aggiunge il celeberrimo Stormy Ascent al primo Crash Bandicoot, un livello scartato dall’originale Crash in quanto mai finito da Naughty Dog all’epoca, ora completato e giocabile, un livello notoriamente difficile, tanto che il gioco stesso vi mette in guardia.

Un graditissimo ed inaspettato extra, che dimostra come a Vicarious Visions importi eccome di questo remaster, anche se non sembra essere l’unico DLC, visto che la lista di trofei indica un’espansione detta “lost Treasures” per Crash Bandicoot, ma di cui ancora non si sa nulla. Potrebbero essere altri DLC gratuiti (assurdi per una collection di titoli vecchi di decenni, a prescindere che siano a pagamento o meno) od aggiunti via patch del software, chi lo sa.

Crash Bandicoot N. Sane Trilogy_20170809131309

Ad inizio dicevo che questo è uno dei pochi remaster che si meritano questa nomea, ed è assolutamente vero.

Vicarious Visions ha fatto un lavoro superbo, rifacendo tutto il comparto grafico e sonoro da capo, ricreando i livelli, personaggi e nemici da zero per aggiornare l’appuntito look del 1996/1997/1998 agli standard moderni, con Crash e personaggi curati meticolosamente (l’effetto pelliccia è ottimo), ed il paradosso che un titolo del 1996 abbia una direzione artistica più colorata ed accattivante che goda molto più di un remaster in HD di titoli usciti neanche un paio di anni fa.

Ovviamente è stata ricreata anche la sequenza di start up con il voiceover “xxx presenta un titolo di Xxx” stile Warped (con nomi ovviamente diversi), ed una gradevole scenetta di conversione del Crash poligonale del 1996 nella sua versione HD, che però avrei preferito aver l’opzione di saltare, dopo la trimilionesima volta che la vedo incomincio ad averne abbastanza.

Btw, nel caso aveste questo dubbio, no, non dovete farvi per forza i giochi in ordine, se la prima volta che avviate il gioco il selettore non vi dà subito disponibili Crash 2 e 3, aspettate qualche minuto, perchè (come il gioco stesso vi avvisa) sta finendo di installargli. Le meraviglie della generazione PS4/X-Box One. (sospira)

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La presentazione è superba, ed è completamente in italiano (il primo titolo del 1996 non fu mai tradotto in italiano), con un doppiaggio italiano nuovo per Crash 2 e 3, e colonne sonore riarrangiate superbamente per ogni livello di ogni titolo, che suonano familiari ma non sono i vecchi file spiattellati senza nessuna pulizia od affinamento.

La domanda spinosa è sull’effettiva necessità di questo remaster, oltre a quello di un lifting totale alla grafica ed al problema che la Sony ha creato apposta per risolverlo, ovvero quello di non avere i PS1 Classic compatibili con PS4… perchè “fanculo dammi i soldi” (cit. Joe Vargas). La retrocompatibilità, questa (comodamente) dimenticata.

Nel bene e nel male, questa collection è servita da “termometro” alla Activision-Blizzard per sondare quanto popolare sia effettivamente Crash Bandicoot come ip oggi, non che ce ne fosse tantissimo bisogno visto che per qualche motivo la serie è sempre stata vocalmente amata, a prescindere dall’uscita recente o meno di un titolo della serie, un’anomalia e testamento di come sia rimasta nella memoria collettiva in maniera positiva, anche con i pessimi titoli di Radical Entertaiment fatti verso fine del primo decennio 2000 (che vorrei rivisitare per morbosa curiosità,  ma sono diventati assai costosi da recuperare, indi..).

Commento Finale

Crash Bandicoot N Sane Trilogy è un ottimo remaster dell’originale trilogia di Crash Bandicoot, con un look rifatto da zero, un comparto grafico e sonoro aggiornato agli standard moderni per rendere la serie ancora più bella da vedere, e leggere modifiche al gameplay per non intaccare l’esperienza, preservata con fedeltà e rimasta intoccata, in modo da permettervi di rivivere la serie come la ricordavate all’epoca.

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Perchè se volevate qualcosa di meno conservatore, non è questo il caso. Se siete qui per qualcosa di diverso da un look rifatto da capo ed alcune modifiche minori ad alcuni sistemi di gioco, e non vi interessa la grafica nuova fatta da zero… non troverete molto che non abbiate già giocato al tempo, potete benissimo tenervi e giocare alle versioni PS1 (fisiche o PS1 Classic), onestamente.

Certo, è la versione definitiva dei titoli (specialmente l’originale Crash Bandicoot ha giovato di meccaniche e di cose rimosse e modificate rispetto alla release su PS1), quindi se non avete mai giocato i titoli, questa collezione di titoli è perfetta, e venduta ad un prezzo semi-budget, che si merita per il lavoro di remaster fatto, tutt’altro che un porting fatto alla cazzum (sì, avrei gradito anch’io un remaster di CTR incluso qui, ma non c’è, quindi…).

L’altro lato della medaglia è che i titoli sono come gli ricordate, quindi sono titoli dal gameplay obiettivamente datato per gli standard moderni, con dei problemi e scelte di design non sempre perfette preservate anch’esse, non è una serie perfetta, specialmente il primo, ma anche distanziandomi dalla mia esperienza con la serie (giocato da amici e conoscenti da piccolo, me ne innamorai subito), non è difficile capire perchè la serie ha il fanbase che ha, in quanto è ben fatta, divertente (anche se non originale), e con un attitudine totalmente anni ’90 ma apprezzabile ancora oggi, decenni dopo.

Non è solo nostalgia e distintivo, per così dire.

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Anche se sarebbe stato più interessante vedere un remake vero e proprio della trilogia, od un nuovo titolo della serie, vedere come possa essere immaginato e realizzato un Crash Bandicoot per la generazione attuale, in un mondo in cui il modo di creare videogames e le aspettative/desideri del pubblico sono diversi, nel bene e nel male)… beh, questa è un’industria che la gioca sul sicuro quasi sempre, ed è difficile dirgli che non dovrebbe, quando la N Sane Trilogy ha venduto da far schifo ed ha fatto sold out in maniera incredibile per più della prima settimana.

Una ottima collection di buoni platformer d’epoca PS1, speriamo sia d’apripista ad un reboot della serie Crash Bandicoot, ed uno che non fa schifo, stavolta, grazie.

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