Piattaforma: Playstation 4
Disponibile anche per: X-Box One, Nintendo Switch, PC (Steam)
Giocato alla/e difficoltà: Normale Leggi il seguito di questo post »
Piattaforma: Playstation 4
Disponibile anche per: X-Box One, Nintendo Switch, PC (Steam)
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Sapete, in un certo senso questa è una “migrazione naturale” per la serie spin-off Pokemon in questione, visto che anche su console il gameplay era uno dei più semplicistici possibili, ed il precedente titolo era free-to-play fin da subito, quindi potete immaginare il corollario di cazzate e meccaniche che esistono per “ritenzione” ed “engagement” (vomito).
E sì, per poco NON appartiene a quella categoria di titoli free-to-play che vi forzano o vi “fortemente consigliano” a lasciare il gioco in autoplay. Per poco perchè stavolta anche il movimento del pokemon giocattolo che controllate è automatico , lasciando voi ad andare di tap mashing (o lasciare andare l’autobattle automaico) sui nemici in livelli che comunque sono sempre linee rette, con un boss alla fine, e l’unico sforzo mentale richiesto è ricordarsi le debolezze tra tipi di Pokemon.
E di tener premuto per caricare un attacco quando necessario. YAY
Ci sono nuove meccaniche, come il poter equipaggiare un pokemon con un attacco di supporto di un altro Pokèmon, ma ovviamente il tutto è legato a meccaniche di crafting, legate a materiali che vengono minati con eccessivi timer una volta passato il tutorial, tutto per portarvi al negozio e comprare le gemme con denaro vero. Se non altro è la riconferma che questi giochi sfruttano in gran parte la compulsione, perchè il gameplay è senza cervello E neanche particolarmente divertente, incredibilmente ripetitivo, con quasi zero profondità.
Sì, stavolta dovete soddisfare alcune condizioni prima di accedere al prossimo boss dell’area, ma nelle zone cambiano solo i vari Pokemon da aggiungere alla collezione, l’unico elemento che – forse – non vi farà abbandonare il gioco una volta finito il tutorial. Come gli altri della serie, c’è un briciolo di divertimento “spremibile” nonostante tutto, e gli elementi free-to-play non rovinano troppo un’esperienza mediocre, “usa e getta” fin da sempre.
Piattaforma: Nintendo Switch
Disponibile anche per: New! Nintendo 3DS (SOLO per 3DS della linea New!)
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Dopo l’insipido Super Mario Run (ed uno spin-off su Wii U dedicato allo spilungone verde), la Nintendo ritorna su smarthphones con le avventure mediche dell’idraulico in salopette, nella sua declinazione di dottore, con Dr. Mario World, ovviamente un free-to-play, con tutte le cose che vi aspettereste, tra energia richiesta per giocare, diamanti e monete per ottenere power-up utili, o tentare il sistema gacha per ingaggiare assistenti e dottori, questi ultimi dotati di un abilità specifica e statistiche passive più utili per il multigiocatore online competitivo.
Le prime impressioni non sono eccelse, visto che meccanicamente sembra abbiano invertito lo scrolling, con le pillole che galleggiano inesorabili dal basso verso l’alto invece che cadere da sopra, e basta, ma poi il gioco inizia ad inserire altri elementi, come gusci di Koopa che rimuovono tutti i virus in una linea, bombe che distruggono cosa coinvolgono nell’esplosione, virus nascosti nei blocchi, e la mancanza di un timer od urgenza rende questa versione di Dr. Mario meno frenetica, il che non è necessariamente un male, visto che si ritrova nel tradizionale ma ottimo multiplayer online.
Un caso strano, perchè di solito i titoli free-to-play sono mediocri e prioretizzano quantità per cercare di cavarvi denaro, ma questo è invece un buon puzzle game incatenato agli elementi freemium, non solo per i timer, ma per un orrido sistema gacha che – oltre ad essere poco attraente per neanche prova la tattica del “il primo assaggio è gratis”, ma vi forza ad usare eccessive quantità delle valuta gratis od a comprare quella premium, niente lube di sorta, diretti alla prostata senza passar dal via. Non che sia meglio il metodo viscido a lungo termine che altrimenti è lo standard dei free-to-play, od il modello free-to-play in generale, uno dei tumori dell’industria che neanche il buon dottore Mario può curare.
Praticamente arrivato dal nulla durante il Nintendo Direct del 13 febbraio 2019, Tetris 99 è disponibile gratuitamente sull’eShop dello Switch, a patto siate iscritti all’abbonamento/servizio online Nintendo (cosa che mi secca ammettere ho finito per fare a causa di Splatoon 2).
Subito ha ricevuto il soprannome di “Tetris Battle Royale”, e beh, sicuramente se l’è cercato, visto il numero nel titolo, giusto uno in meno rispetto allo standard di giocatori per un videogame stile battle royale. Sembra una battutina dozzinale per prendere in giro il trend, ma no, eccolo davvero, solo che non siete paracadutati su un’isola in una battaglia mortale contro altri 98 tetramini.
Siete a giocare Tetris online contro altri 98 giocatori, rappresentati da altrettante finestrelle ai lati della vostra area di gioco, e potete selezionare quale altro giocatore attaccare, oltre che conservare tetramini per dopo e scegliere criteri per attaccare automaticamente gli avversari (avversari più vicini al KO, mettersi in contrattacco, etc.).
È Tetris VS, solo su scala mondiale e contro più gente, e… funziona. Più del previsto, ma quanto tempo ci spenderete sopra dipende da quanto siete competitivi e/o abili a Tetris. Personalmente dopo qualche match di fila in cui vengono assalito in massa dagli altri (alcuni dei mostri che sembrano allenarsi a Tetris dalla Guerra Fredda) e perdo in 30 secondi, un po’ la voglia mi passa. E se non avete intenzione di essere the very best, non c’è molto altro motivo di giocarci a lungo.
Ottenete punti esperienza ed eventualmente salite di livello, ma è per dare un qualche senso di progressione, visto che non sbloccate nulla, né ci sono loadout di abilità con cooldown o microtransazioni sotto forma di booster pack dal contenuto randomico con rango o stelle.
Tetris 99 è meglio del previsto, ma alla fine è……. una modalità di Tetris, niente di più, niente di meno.
Piattaforma: Nintendo Switch (Esclusiva)
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Chi non ama un buon picchiaduro, specialmente giocato in sala giochi con amico da punzecchiare ed insultare live? Non saprei, ma la versione Arcade di Unjustice: Gods Among Us è un’anomalia, allo stesso tempo ipersimplicistica e troppo elaborata.
Quando pensate ad un picchiaduro arcade, pensate ad un classico cabinato con joystick e vari pulsanti, ma no, questo robo (sviluppato dalla capace Raw Thrills, dietro a molti titoli arcade divertenti come Cruis’n Blast e Jurassic Park Arcade) è un cabinato con grande schermo e 2 set di pochi pulsantoni enormi a prova di bimbo: attacco rapido, attacco forte, blocco, uno per la supermossa quando caricata, ed uno per scambiare i personaggi dal vostro team di tre.
Tutto qui. Sembra di avere la versione per smarthphone di Unjustice resa giocabile senza touch screen, ed ulteriormente semplificata tanto da togliere (quasi) ogni tipo di soddisfazione, a meno non abbiate 6 anni e vogliate assolutamente mazzuolare Batman usando Lanterna Verde usando comandi che non sarebbero fuori posto in un computer Fisher Price. Ed onestamente il target cercato sembra quello, visto che l’unica vera attrattiva del cabinato è stamparvi una carta a caso una volta vinto un match (il che è gradevole, anche se non avete 6 anni) con tanto di immagine “collezionale tutte” resa ben chiara e leggibile sul cabinato.
Di sicuro non è conturbarvi con un combat system che si vede subito (bastano 2 partite massimo massimo) è profondo quando una pozzanghera. Ma anche se ottenete carte buone e le fate scannerizzare dal cabinato, non è che importi davvero, visto che – anche se vincete il primo match ed avete Batman ultra-peta-ponzo – siete comunque messi di fronti ad un ineluttabile “inserire credito per continuare”, ed idealmente dovreste spendere almeno 9 crediti per arrivare alla fine.
Sì, se vedete questo cabinato… lasciatelo perdere, sono soldi sprecati.
Sì, recensisco il contenuto della versione “ultra mega deluxe” (il tier più alto) di Disgaea 1 Complete. Non il gioco.
Perchè? Perchè non ho il tempo per finire il gioco a breve (anche tirando con le pinze la definizione “a breve”), l’ho preso per PS4 e lo recensirò, ma voglio vedere di persona se e quali differenze ad aggiunte sostanziali ci sono per questa versione, che a livello di contenuto è pressapoco lo stesso gioco già visto su DS, PSP e di recente su PC, solo con un lifting grafico e minori modifiche. Comunque un gioco enorme ed un ottimo gdr tattico, ma un pò rozzo se confrontato a Disgaea 5, uscito su PS4 tre anni fa (e con un porting comprensivo di tutti i DLC per Switch uscito l’anno scorso), ed un pò tirato via in alcuni ambiti per quello che dovrebbe essere il porting definitivo del gioco.
La recensione del gioco eventualmente arriverà, ma nel frattempo, diamo un’occhiata a cosa 120 euro di uber limited edition (nominata “Rozenqueen’s Finest Edition) contengono. Leggi il seguito di questo post »
Se avete giocato ad una qualsiasi versione di Picross…. beh, avete già giocato a Kemono Friends Picross.
La longeva e prosperosa serie di puzzle logici esiste su piattaforme Nintendo praticamente dal Game Boy, ed anche su Nintendo Switch c’erano già due Picross S, quindi se siete degli avidi drogati di Picross (come il sottoscritto) e non siete contrari ad inserire un po’ di moe nella dose, sapete che fa per voi.
Anche se il titolo è più pensato per fan dell’adorabile serie animata (anche se questo videogame è basato sul defunto primo mobage di Kemono Friends che ha lanciato il franchise, quindi ha più versioni moe di animali rispetto a quelle viste nello show) che non hanno mai giocato a Picross, in quanto riprende non pochi puzzle da episodi/iterazioni precedenti e non vi punisce davvero per fare errori, se non nel punteggio.
Anche l’offerta di contenuto è simile ai Picross E e Picross S (od a quello su Zelda: Twilight Princess), con numerosi picross standard di crescente difficoltà, dei Mega Picross (con regole extra che gli rendono più difficili), e dei Micross, ovvero delle grande immagini da ricomporre facendo diversi picross singoli.
L’unica differenza (a meno non vogliate contare una galleria immagini, o poter settare quali sprite volete che appaiono in certi momenti) è che stavolta dovete prima ottenere i “pezzi” dei vari Micross, giocando i normali Picross e completandone pagine e linee, un decente incentivo, almeno. E… basta.
Se vi piace almeno una delle due serie (ed avete interesse nei puzzle logici), costa 10 euro, è il primo videogame della serie ad arrivare ufficialmente in Europa, è decente e vi terrà occupati per un po’, ma è davvero Picross con la skin di Kemono Friends (che porta colore e musichetta allegra alla presentazione spartana tipica di Picross) e nient’altro.
Piattaforma: Playstation 4
Disponibile anche per: X-Box One, PS3 (solo digitale), PS Vita (solo digitale)
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