
La replica.
Questo intervento è stato originariamente scritto il 14/12/2009 sul mio blog; lo ripropongo qui, dopo così tanto tempo a causa dell’argomento potenzialmente controverso; ho fatto qualche leggera aggiunta, ma nel caso voleste vedere l’originale lo potrete trovare qui.
Oggi, come mio solito, bazzicavo su facebook; ero spinto dalla curiosità di trovare aggiornamenti sulla recente percossa che ha raggiunto il volto di Silvio Berlusconi, e naturalmente i vari pareri sparsi qua e là.
Premetto che non ho interesse alcuno nell’instaurare con gli eventuali lettori un dibattito sulla vicenda in sé, sul fatto che fosse giusto o meno colpirlo, su quanta forza avrebbe dovuto essere stata impressa, quale oggetto sarebbe stato più adatto, eccetera eccetera. Ciò che vorrei portare all’attenzione di tutti è ben altro.
Chi frequenta spesso il famoso social network, saprà sicuramente come funzionano le meccaniche relative ai gruppi. In breve:
Improvvisamente, cambia il nome (ed ovviamente, anche gli altri dati) di diversi gruppi facebookiani di varia entità, come ad esempio “contro facebook a pagamento”, “aste online a ribasso”, “guarda chi visita il tuo profilo” ed altre futilità simili che aggregano un macello di persone, sommate a uno o più gruppi contro la violenza sugli animali, di solidarietà verso i terremotati abruzzesi, a favore del Made in Italy, ed infine diversi gruppi antiberlusconiani (compresi i recenti a favore della duomata), più i potenziali altri che possono essermi sfuggiti.
I nuovi, simpatici, nomi di questi gruppi corrispondono a “SOLIDARIETA’ A SILVIO BERLUSCONI”, “Sosteniamo SILVIO BERLUSCONI contro i FAN di massimo TARTAGLIA”, ed altri che in questo momento non riesco a trovare. Ne ho contati massimo 3-4 e, pensate un po’, sono colmi di iscritti. Il più affollato di essi arriva, pensate un po’, a quasi a 2 milioni.
Viene da ipotizzare che qualche buontempone abbia avuto la brillante idea di esprimere così il suo credo politico, difatti sono già nati gruppi contro i presunti colpevoli; ma analizzando con attenzione, sembra che la faccenda sia più complessa di così.
Come spiegato poc’anzi, quando il nome di un gruppo a cui apparteniamo cambia, tale avvenimento ci viene, di default, notificato; onde evitare fraintendimenti riporterò esclusivamente la mia esperienza personale.
Le mie impostazioni mi permettono di ricevere una classica notifica di facebook e, oltre ad essa, una mail che specifica i dettagli. Mi è stato notificato da una mia amica che il nome di alcuni gruppi a cui ero scritto, era stato cambiato, così ho cercato di capirne di più, e vedevo gruppi pro Berlusconi riempirsi di iscritti a vista d’occhio (continuavo ad aggiornare la pagina, incredulo che fossero già 300.000 membri). Che brutta storia.
Guardando meglio, noto che, nonostante il gruppo in questione fosse senza amministratori, non comparisse l’opzione per poterlo diventare io stesso. Che curiosa anomalia.
Inoltre, parlando con altre persone cadute nello stesso “tranello”, è saltato fuori:
Sono l’unico ad avere il sentore che ci sia qualcosa che non va?
Oggi è il 24, e di questa storia non se ne parla già più. Il giorno dopo l’accaduto, i gruppi incriminati erano già tutti scomparsi, ma non c’è da sorprendersene: saranno stati segnalati da centinaia di migliaia di persone, me compreso.
Molta gente, tramite facebook, si è subito organizzata per inviare in massa una mail alle maggiori fonti di informazione italiane, e non, segnalando quanto accaduto, ma per il momento non ho visto sviluppi.