Ampiamente noto per essere il titolo Wii con piú profanità verbali di sempre, il ritorno di House Of The Dead fu tutt’altro che in sordina, e la scelta di andare con un prequel (con protagonisti un giovane Agente G ed un motherfucker Isaac Washington che danno la caccia ad un superbastardo di nome Papa Ceasar) in stile grindhouse/exploitation movie anni ’70 perfetta e capace di dare una personalità distinta a questo titolo di una serie che si ricorda principalmente (oltre che per il gameplay) per il ridicolo e legnoso – ma divertente per questo- voice acting e dialoghi.
Il writing ed il voice acting qui è al contrario buono e genuinamente divertente, ma ciò per cui lo giocate é ovviamente il gameplay, e non delude, la formula é la stessa di sempre con alcune meccaniche nuove minori (fasi di difesa durante le boss battle in cui dovete colpire il nemico per evitare che vi faccia male con tanto di barra di difesa), e funziona benissimo, ancor più impreziosita da un buon sistema di combo e moltiplicatore che vi incitano a sparare con cura e precisione, ed il gioco implementa un buon compromesso tra difficoltà ed accessibilità in quanto potete continuare quanto volete ma i vostri punti vengono dimezzati, cosa deleteria per i perfezionisti in cerca dell’high score.
La versione PS3 in questione é una edizione “bigger, better, grindhouse-ier” con grafica migliorata (anche se si nota comunque che era un titolo Wii), livelli e mini-giochi extra, il supporto per schermi 3D (con tanto di un paio di occhiali 3D di carta allegati, quelli schifosi in rosso e blu che sono un tocco perfetto) oltre al Move che funziona egregiamente (anche se continuo a preferire il Wiimote per gli on rail shooter).
Immancabile per ogni motherfuckimg appassionato del genere che si rispetti!