[EXPRESSO] Lights Out (2016)

lights out locandina

Basato sull’omonimo corto del regista David F. Sandberg, Lights Out è un film che non sarebbe difficile sottovalutare, visto che la premessa gioca con uno degli elementi più “banali” del genere horror: la paura del buio. E la premessa del film è altrettanto “semplice”: un entità oscura segue i membri di una famiglia, specialmente la madre, ma presto anche gli altri capiscono che l’entità è tutt’altro che inventata, e l’unica cosa che la può fermare è la luce.

Lo so, non sembra davvero nulla di che come film a giudicare dalla premessa, sembra troppo semplice. Ma questo è un ottimo esempio di come l’esecuzione sia importante, perchè Lights Out utilizza gli elementi essenziali dell’horror, sì, ma lo fa benissimo, calibrando i silenzi per far sì che quando accadono urli od attacchi del mostro siano feroci e rapidi, con un’ottima atmosfera ed ottimi jump scares.

C’è un ottimo sound design, ed inoltre la storia ha un po’ più del previsto, con una backstory inquietante a sufficienza sulla creatura e personaggi sorprendemente umani e simpatetici, cosa non sempre ovvia. È rinfrescante avere personaggi ben caratterizzati e non stupidi, e c’è anche del dramma familiare che oltre ad essere ben fatto ha un senso nella trama generale.

La creatura stessa è un buon esempio di come il film funzioni così bene, perchè questa è davvero un’incarnazione della paura primitiva dell’oscurità, della paura apparentemente infantile ma così radicata, e questo è un film che non si limita a “sapere le basi”, ma a dimostrare che “semplicità” non è “sciattume”.

La mia maggior critica è il calo di atmosfera e di tono che accade alcuni momenti, che davvero camminano la sottile linea tra brevissimo momento comico voluto ed affatto non volontario.

Ma diciamo che non è un caso se James Wan abbia voluto produrlo. 🙂

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The Conjuring 2 – Il Caso Einfield (2016) [RECENSIONE]

The Conjuring 2 locandina

Dopo la curiosa scelta di dirigere Fast And Furious 7, James Wan torna in un territorio più consono, con il seguito dell’ottimo The Conjuring, che è tutt’ora un raro caso di buon horror fatto da studios cinematografici enormi, specialmente quando Universal e Blumhouse sembrano gareggiare a chi rilascia più spazzature found footage (o comunque roba a costo sempre più basso e di altrettanta qualità) sul mercato. O cercano di trasformare vecchie licenze in qualcosa che forse ma non troppo vuole imitare i film su supereroi che tanto piacciono, tipooo… tipo Dracula Untold.

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[EXPRESSO] Fast & Furious 7

fast & furious 7 cover

Inutile provare a mentirvi: Fast & Furious 7 vi dà esattamente la pletora di ridicolo assoluto, macchinoni enormi da millemila miglia orarie, musica tamarra accompagnata da inquadrature di culi e tette in bikini (o viceversa), frasi pompate clichè ma ad effetto, scene melodrammatiche al formaggio e prosciutto, acrobazie fisicamente impossibili, scene d’azione tamarrissime ipercinetiche con montaggio “turbo”, il polpettone di assurdo & testerone ignorante come le capre, tutto quello che il trailer vi vende c’è.

Indi se avete amato od odiato il precedente Fast & Furious sapete già se vi piacerà o meno questo.

In ogni caso James Wan (meglio noto in ambito horror per Saw, Insidious e The Conjuring) dimostra di saper fare anche un film del genere, è difficile sentire il cambio di regista, ma senz’altro il signor Wan sapeva cosa doveva fare, ovvero prendere la formula del 5 e 6, ed esagerare ancora di più, perchè onestamente sono il ridicolo e l’esagerato a rendere film come questo divertenti, dite quello che vi pare ma Fast & Furious 7 intrattiene parecchio, e prendere un film che ha nel trailer un macchinone che passa ATTRAVERSO palazzi in volo per qualsiasi cosa di diverso da popcorn entertaiment è mancare il punto.

Ah, sì, c’è una storia. Circa. Si scopre che il cattivone del film precedente aveva un fratello, il quale è ancora più stronzo e si vuole vendicare di Vin Diesel e dei suoi compagni di motori e merende, ed inizia da Dwayne Johnson, che a sorpresa è poco presente nel film. Indovinate cosa succede dopo.

In ogni caso è divertente, è intrattenimento a cervello spento, sì, ma è onesto e non finisce mai in puro territorio exploitation, e per una tamarratona del genere, il finale è onestamente toccante per come porta rispetto in maniera dignitosa al defunto Paul Walker.

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P.S.: Per la cronaca, io ho visto solo Fast & Furious 5 e 6 prima di questo, quindi non so cosa ne avrei pensato se avessi seguito tutta la serie fin dall’inizio. Tenete questo in mente.

The Conjuring – L’Evocazione [RECENSIONE]

Bentornati, bentornati, lettori e lettrici! Oggi abbiamo la recensione di un film, l’ultima “singola”, in quanto settimana prossima il Weakly si risveglierà dal suo letargo estivo. Fresco per voi, abbiamo il recente film horror The Conjuring, con il sottotitolo italiano “L’Evocazione”.

the conjuring  2013

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