12 anni dopo il noto remake di Peter Jackson, Kong torna con quello non è un prequel od un remake, solo un nuovo film su Kong, ed uno che ha pretese diverse rispetto a quelle del regista neozelandese.
Qui l’attitudine è più leggera e più tipica da monster movie, uno mischiato con un film di guerra sul Vietnam, e se l’idea di miscelare Platoon con King Kong sembra assurda, lo è, ma funziona molto bene, ancor più visto che il regista Jordan Vog Roberts chiaramente non voleva cercare di replicare il classico del 1933, ma fare un “b-movie” estremamente divertente che dimostra appieno il suo budget nelle scene d’azione tra/contro mostri, e la scelta musicale così ovvia e cosciente di esserlo.
La premessa è che il giorno del ritiro delle truppe americane dal Vietnam, uno squadrone viene chiamato per assistere scienziati e geologi nell’esplorare un’isola sconosciuta nel sud-Pacifico, detta Skull Island. Il problema è che c’è una scimmia gigante di nome Kong che non reagisce bene alle bombe lanciate sull’isola per sondare il terreno, e distrugge tutto quello che ritiene una minaccia.
Kong: Skull Island non aggiunge nulla al genere e non vincerà premi al Sundance, questo film esiste per farvi vedere mostri e Kong che li mazzuola, scenari esotici, la follia di un generale esaltato, ed altre cose che potreste aspettarvi sia da un film sul Vietnam sia da un film di King Kong, ci sono più o meno tutti i clichè, ma sono fatti assai bene da risultare familiari e piacevoli.
Una cosa inaspettata è il gore, voglio dire, c’è una citazione alla famosa scena di Cannibal Holocaust (pure confermata dal regista), e questo non ha restrizioni d’età di sorta.
Molto divertente e scorrevole, ci si vede per il seguito e/o il nuovo King Kong VS Godzilla. 🙂