[EXPRESSO] Kong: Skull Island (2017)

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12 anni dopo il noto remake di Peter Jackson, Kong torna con quello non è un prequel od un remake, solo un nuovo film su Kong, ed uno che ha pretese diverse rispetto a quelle del regista neozelandese.

Qui l’attitudine è più leggera e più tipica da monster movie, uno mischiato con un film di guerra sul Vietnam, e se l’idea di miscelare Platoon con King Kong sembra assurda, lo è, ma funziona molto bene, ancor più visto che il regista Jordan Vog Roberts chiaramente non voleva cercare di replicare il classico del 1933, ma fare un “b-movie” estremamente divertente che dimostra appieno il suo budget nelle scene d’azione tra/contro mostri, e la scelta musicale così ovvia e cosciente di esserlo.

La premessa è che il giorno del ritiro delle truppe americane dal Vietnam, uno squadrone viene chiamato per assistere scienziati e geologi nell’esplorare un’isola sconosciuta nel sud-Pacifico, detta Skull Island. Il problema è che c’è una scimmia gigante di nome Kong che non reagisce bene alle bombe lanciate sull’isola per sondare il terreno, e distrugge tutto quello che ritiene una minaccia.

Kong: Skull Island non aggiunge nulla al genere e non vincerà premi al Sundance, questo film esiste per farvi vedere mostri e Kong che li mazzuola, scenari esotici, la follia di un generale esaltato, ed altre cose che potreste aspettarvi sia da un film sul Vietnam sia da un film di King Kong, ci sono più o meno tutti i clichè, ma sono fatti assai bene da risultare familiari e piacevoli.

Una cosa inaspettata è il gore, voglio dire, c’è una citazione alla famosa scena di Cannibal Holocaust (pure confermata dal regista), e questo non ha restrizioni d’età di sorta.

Molto divertente e scorrevole, ci si vede per il seguito e/o il nuovo King Kong VS Godzilla. 🙂

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[EXPRESSO] The Great Wall (2017)

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Non parleremo di whitewashing, perchè più che ci penso (e ci ho pensato, abbastanza da farci un’editoriale sopra) e più è una parola del cazzo e priva di senso, specialmente in questo caso.

Quindi parliamo di cose serie, parliamo di The Great Wall, blockbuster action fantasy da Zhang Yimou (Hero, La Foresta Dei Pugnali Volanti, ed altri), ed è da un po’ che non dico questo insieme di parole senza una pila di sarcasmo pronta a partirmi dal fondo della gola. Quindi grazie signor Zhang per aver interrotto questa mia abitudine. La trama? Detta subito.

Matt Damon e Pedro Pascal si avventurano fino alla Grande Muraglia Cinese per prendere della potentissima polvere pirica, vengono catturati dalle guardie che difendono la celebre costruzione cinese (con armature colorate stile Dynasty Warriors), che qui esiste per difendere la Muraglia da una razza di mostri intelligenti (strani ibridi tra cani e rettili, bei design) che attaccano ogni 60 anni, e che se non fermati si diffonderanno per il resto del mondo.

E nonostante fosse venuto lì come ladro, Matt Damon si ricorda che è Matt Damon, decide di aiutare i guerrieri e fare l’eroe in questa impresa disperata, mentre Pedro Pascal e William Dafoe complottano per approfittare della cosa e fuggire con la potente “polvere nera”, perchè cos’altro deve fare William Dafoe in mezzo alla cina medioevale?

Non è il tipo di film più complesso del mondo, anzi, ma è girato davvero bene, con bellissimi paesaggi, mostri interessanti, ottime scene d’azione, un blockbuster che è costato un fottio per dare un gran spettacolo, davvero curato e ben fatto, non per una decadente campagna di marketing e poi per il film in sè.

Ed a sorpresa, non c’è nessuna storia d’amore forzata e trita tra il protagonista estraneo e la leale guerriera.

Molto divertente, consigliato.

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The Weakly Hobbyt #181

The Weakly Hobbyt #181

A volte ritornano: ogni tanto tocca anche a me introdurvi alla lettura di un Weakly Hobbyt.
In questo numero abbiamo una buona dose di videogiochi, con il nostro CapRichard che aprirà le danze con le tormentate avventure di Arno, spiegandoci perché secondo lui Ubisoft ha fatto un grande passo indietro nella serie che narra l’eterna lotta tra Assassini e Templari. Nel menu non mancheranno escursioni su pianeti ghiacciati, con Wise Yury che ci parlerà di Lost Planet 3, e tanta musica elettronica nella recensione di Lumines: Electronic Symphony curata dal sottoscritto. In tutto questo poteva mancare una buona dose di celluloide? Ovviamente no, a inframezzare gli scritti videoludici ci pensa il buon Celey, sperando che non diventi verde come Edward Norton in The Incredible Hulk.
Ma mi sono dilungato fin troppo: buona lettura!

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