Per favore non andate a vedere Resident Evil: The Final Chapter al cinema.
Non ho mai iniziato una recensione così, anche perchè mi mancava di vedere un film che mi ha fatto sentire male fisico agli occhi. Seriamente, in diversi punti ho dovuto girare la testa lontano dallo schermo per far riposare gli occhi. E piango per le povere anime che l’hanno visto in 3D, non che potranno leggere quello che sto scrivendo ora.
Perchè?
Perchè questo film è diretto e montato da un troll idiota, ecco perchè. Non c’è scusa per un montaggio così orripilante, un vero asino avrebbe fatto un lavoro migliore, perchè avrebbe rotto il computer e così non dovremmo vedere scene che hanno tipo 6 tagli con flash per 3 secondi di film. Una cosa è fare un film action ed optare per un montaggio rapido, una cosa è creare un abominio del genere, che rende qualsiasi scena d’azione confusionaria da far schifo e stancante per gli occhi, il che è deleterio per quello che è un film d’azione SyFy con più budget dietro.
Non ho visto gli altri film di Resident Evil, ma sono pronto a scommettere che non importa. Per quello che è, The Final Chapter è un b-movie action horror che potrebbe benissimo portare il logo Asylum se non avesse la licenza del franchise da Capcom ed un budget più alto a disposizione. Ha la stessa attutidine, è interamente costruito su clichè anni 90, prevedibile al 100 % e con i mostri in CGI ridicola per il 2017.
Sapevo cosa aspettarmi e si potrebbe fare di peggio, ma è difficile godeserlo anche come film di serie D, visto che è montato da schifo nei momenti per cui film del genere esistono, cioè le scene d’azione, che i vostri occhi vomiterebbero, se potessero. Aberrante.