La mancanza di uno Snaso non intacca il titolo del nuovo film di Tom Ford, che decisamente si merita un posto nella mia Top 5/10/quelchemipare di fine anno, se mi ricordo ed ho tempo di farla.
Dopo la credit sequence iniziale che di sicuro attirerà la vostra attenzione, scopriamo che questa era una performance per la presentazione della nuova galleria d’arte della protagonista Susan, che si sente non realizzata e rimpiange non essere diventata artista, e mentre pensa al suo ex-marito, questo le spedisce il romanzo “Animali Notturni”, dedicato a lei.
Ed è facile scordarsi che la storia del romanzo non sia direttamente la storia del film, perchè poteva essere benissimo un lungometraggio a sé, visto che è un thriller intenso, brutale, su una famiglia che viene assalita da un gruppo di texani criminali che minacciano e poi rapiscono la moglie e la figlia del protagonista, il quale sopravvive scappando e nascondendosi, per poi scoprire cosa è successo, e dedicarsi alla vendetta, nonostante la sua debolezza, il suo essere debole e patetico anche in situazioni estreme.
È davvero una storia che vi metterà a disagio e vi farà salire un’ansia incredibile, una storia di pura miseria e disperazione, di impotenza, con un cast eccelso e recitazioni ottime, e vi farà rimanere incollati allo schermo, anche quando il film ci riporta nella sua realtà in cui Susan legge il romanzo, o ci dà flashback sul suo rapporto con l’ex-marito.
Il “problema” di Animali Notturni è che la storia dentro la storia è così incredibile che diventa facile dimenticarsi della vera trama per la quale il finto racconto esiste in funzione di, ed è un peccato che questa possa quasi sembrare una cornice alla “vera” vicenda, perchè c’è un’ottima storia di amore perduto, distrutto, eroso, di rimpianto e di occasioni perse.
Fantastico.