[EXPRESSO] Heavy Metal Tennis Training iOS

Heavy Metal Tennis Training

Il titolo mi ha attirato, lo ammetto, sembrava deliziosamente stupido.

Ed effettivamente il gioco è quanto scritto sull’etichetta, cioè uno in cui vi allenate a tennis, non mi aspettavo Virtua Tennis, ancor più quando il titolo usa quello stile di grafica pixellata tipica di titoli indie fatti con Unity (sebbene questo ne usi una versione personalizzata, apparentemente).

Per rendere “METAL!” un’attività mondana come questa, oltre ad un omino vestito ammodo come tennista, dovete colpire le palle di fuoco lanciatevi da malvagie macchine lanciapalle e cercare di respingerle al mittente per distruggere la macchina e passare alla successiva, presumo finchè ce la fate, o morite per aver preso una palla di fuoco, che appena vi tocca è game over.

È tutta questione di tempismo, che onestamente anche dopo molte partite continua a sfuggirmi, mi posso prendere un po’ di colpa per un senso del ritmo non perfetto, ma in più di un caso ho visto il personaggio non respingere la palla anche se avrebbe dovuto, solo perchè ero in ritardo di qualche microsecondo. La cosa buona è che il gameplay non è orribile, e vi viene voglia di ritentare più volte per vedere se fare un po’ meglio e provare a capire il tempismo richiestovi dal gioco.

Come potreste immaginare è free-to-play, ma vi permette di acquisire partite vedendo una pubblicità, aspettando tempo, e se volete potete pagargli per non dover star dietro alle vite/gettoni, non è particolarmente manipolatore a riguardo.

Oltre ad un paio di personaggi sbloccabili (tra cui la regina Elisabetta), non è che ci sia altro in questo titolo, è solo una sfida all’high score, ma francamente dubito l’idea avesse gambe più lunghe di queste. Per quello è che, Heavy Metal Tennis Training è un simpatico modo di passare il tempo in treno, ok, ma nulla di seminale.

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I videogiochi, l’arte e il futuro inquieto

Breve introduzione per questo articolo, che marca il primo avventurarsi di Checkpoint Cafè nel mondo delle collaborazioni tra blog (e sperabilmente non l’ultimo). L’articolo che leggerete qui di seguito è stato scritto da Marco, curatore del sito Gioco Indie e attivo anche in altri reami internettiani come Indie Vault e Arcademia. Senza perderci ulteriormente in chiacchiere, vi lascio al suo pensiero, che sarei lieto di vedere commentato! =)

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