Nuovo Nintendo Direct (rimandato di una settimana causa disastri naturali, cose più importanti davvero), quindi nuovo articolo-commentario a caldo su quanto mostrato/annunciato. Leggi il seguito di questo post »
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Tirate fuori i vostri nichelini, perchè ci rituffiamo nell’affascinante ma lurido ghetto dei titoli low budget, roba ignota che emerge dalle pile “videogiochi a 5 euro”, spesso in numeri da far invidia alle famiglie di ratti, o che appare su amazon nuova a 2 euro. E che stronzi masochistici e curiosi come me comprano. Benvenuti ad un nuovo episodio di “cestone salvage”!
La prima sorpresa venne dal fatto che nonostante le descrizioni su amazon lo facessero sembrare uno sparatutto su binari… non è uno sparatutto su binari. Certo, la parte “su binari” non è del tutto errata, ma non è affatto quello che fui portato a pensare. Leggi il seguito di questo post »
Se non sapete dell’esistenza di questo titolo…. non ve ne faccio colpa, anch’io fino ad ottobre dell’anno scorso non sapevo esistesse, l’ho scoperto per caso cercando Ovelord Minions su amazon, e da fan della serie mi piaceva l’idea di poter espandere la mia collezione Wii con un titolo Overlord. Ancor più quando scoprii che non si trattava di un mero porting castrato da X360/PS3, ma un titolo appositamente fatto per la console Nintendo, sviluppato (come già Minions) da Climax, invece di Thriumph Studios. Leggi il seguito di questo post »
Una cosa che si disse su The Conduit è che era un “buon fps… per il Wii”.
Ecco, anche con un controller normale o su qualsiasi altra piattaforma, The Conduit farebbe fatica ad impressionare, se non in negativo. I livelli sono uberstandard, così ripetitivi ed inutilmente lunghi che spesso vi sembrerà di essere tornati indietro inavvertitamente, ed il riciclo si espande anche ai nemici, specialmente a quelli di tipo boss riusati senza vergogna più e più volte.
Anzi, il level design è volutamente frustrante e crudele, con spawner di nemici a iosa spesso nascosti in punti alti, che vi mette contro il sistema di controllo, standard per FPS su Wii e funzionale, ma che NON vi permette di mirare direttamente verso l’alto (e sì, ci sono nemici volanti). L’unica novità del gameplay è la sfera-torcia-hacking tool, ma è essenzialmente un tasto “interagisci” a lunga gittata, e dovete usarla fin troppe volte, magari in sezioni in cui c’è uno spawner che non avete visto e quindi verrete interrotti in media res.
Ah, sì, c’è una storia, un polpettone evascente di cospirazioni ed alieni, senza spiegazione o contesto degno di nome, con il bonus del finale cliffhanger (poi uscì un seguito, ma non è quello il punto). La campagna dura poco più di 6 ore ed è comunque troppo lunga. Sì, al tempo c’era il multiplayer online e ci sarebbe quello per 4 in locale, ma parliamoci chiaro, non lo comprate per il multiplayer un titolo del genere vecchio di 5 anni.
Tecnicamente è un gioco PS2 dall’aspetto sgradevole e sgranato, ho visto centinaia di giochi migliori graficamente su Wii, o PS2, se per quello, questo è bruttino anche per gli standard Wii, e non aiuta lo stile generico e derivativo (tipo le armi aliene che sanno di Halo).
Brutto e superfluo.
P.S.: Apperentemente, gli sviluppatori fecero un casino per poter rendere il gioco tecnicamente più vicino allo standard PS3/X-Box 360 del tempo… solo che se hanno fatto qualcosa del genere, potevano evitarsi la fatica, visto che è un titolo assai brutto da vedere anche per un titolo Wii del 2011, e come scritto nella recensione, più degno di un titolo PS2 di tardo 2000.
Posso credere che hanno fatto compromessi, visto che non c’è una singola cutscene in tutto il gioco, solo voiceover (doppiati discretamente, un peccato perchè il writing è mediocrità assoluta) su schermate di dialogo testuale nei briefing pre-missione, non vedo che cosa dovrebbe averne guadagnato il gioco però.
Nella casa dei morti c’è la botte buona, ed uno dei franchise Sega più amati, uno di quelli che non è stato rovinato nel tempo con vergognosi, incomprensibili e schizzofrenici reboot o rivisitazioni assurde, sapete di cosa parlo. Anche se con qualche omissioni (vedrei volentieri re-release di Typing Of The Dead ed il resto, pensaci Sega), è una serie amata e che nel tempo si è mantenuta tale, anche coi problemi di quello che è un genere tradizionale ma morto (e non del tutto senza motivo).
Quello di cui oggi parliamo è una compilation di House Of The Dead 2 & 3 per Wii, ed in questo caso la recensirò come compilation, ho due distinte recensioni in arrivo.
E devo dire, come collection è buona, sia per contenuto che per presentazione. Avete diverse opzioni relative a schermo, calibrazione, ed ovviamente la difficoltà, con crediti calibrabili, il cui limite massimo aumenta più giocate e fate game over, che trovo meglio di darvi crediti infiniti, visto che comunque dovete giocar bene ma potete arrivare alla fine anche se fate un po’ schifo ai rail on shooter, e migliorare riprovando più volte i livelli e sbloccando crediti extra. Ovviamente il wiimote è perfetto per questi titoli, anche senza attaccare accessori esterni.
Oltre alla modalità arcade dei due titoli, abbiamo diverse modalità extra, tra mini-giochi, time attack, boss rush, però spalmate in maniera squilibrata tra i due titoli. Peccato per dei problemi tecnici con House Of The Dead 3, e per la mancanza dell’originale House Of The Dead, che avrebbe reso il pacchetto più appetibile, visto il prezzo pieno a cui fu venduto.
Per i fan del genere è da prendere senza discussione, vista l’eccelsa qualità dei classici che vi portate a casa con questa collection. Cercate però di non pagarla troppo.
Un sequel/versione moderna dell’omonimo titolo per Sega Genesis/Megadrive, Alien Syndrome per Wii invece di uno shooter 2D a scorrimento laterale è un twin stick shooter con elementi gdr e sistemi da dungeon crawler. C’è una storia …….. di cui me ne sono fregato in toto, francamente.
Ma puoi spruzzare gdr quanto ti pare, e non cambierai in meglio un’esperienza assai letargica, arcaica e noiosa, anzi in questo caso serve più per oberare il giocatore con meccaniche superflue. Anche se l’idea del robot che vi segue fornendovi fuoco di supporto e crafting di oggetti è ben pensata. Meno gli orribili mini-giochi.
Non solo il fatto che questo è un porting da PSP fa sembrare il titolo qualcosa uscito duranti i primi anni della PS2, ma anche a livello di gameplay abbiamo qualcosa di vecchio, arcaico e per niente divertente. Vi trascinate in livelli dal design triste e spesso orribile in cui trovate una discreta varietà di nemici (che poco conta visto il continuo reskin e riciclo) noiosi da combattere che respawanano di continuo e spesso sono pure ignorabili.
No davvero, potete correre ed ignorare anche nemici boss se non hanno un oggetto che vi serve. Ma dovrete combatterli vista la necessità di grindare ed uccidere nemici anche solo per poter ottenere oggetti, quello e per aiutarvi a finire le quantità deliranti di punti vita dei boss che comunque sono altrettanto noiosi da combattere.
Almeno finchè il gioco decide di usare qualsiasi colpo basso possibile (come riciclare boss e tirarvi addosso orde di questi in corridoi stretti) per frustrarvi e fabbricare “difficoltà”.
Inoltre è lungo, comicamente, incredibilmente lungo quando poteva/doveva tranquillamente finire molto molto prima.
È giocabile, supporta 4 giocatori in locale, ma Alien Syndrome è così arcaico, noioso, monotono, così mediocre e frustrante che non vale l’attenzione di nessuno.
Merda secca. SCHIFO.
P.S.: Questo è un altro di quelli che non ho finito, anche perchè controllai per curiosità su una guida quanto mi mancasse per finirlo e con orrore scoprii ancora di essere a malapena oltre la metà, quando ormai pensavo di essere vicino alla fine (che già allora sarebbe stata fin troppo prolungata).
E visto che il livello dov’ero era orribile e lunghissimo, ho deciso di non trascinarmi fino alla fine per questo schifo di gioco. Non mi odio così tanto. Ed anche se ci fosse un buono per sesso orale alla fine del gioco, non ne varrebbe la pena.
In questa occasione, ho deciso di non informarmi troppo sul gioco: sapevo che non era uno dei più odiati della serie, che era essenzialmente su Le Mille Ed Una Notte a livello di storia e look, e che era uno dei primi titoli Wii.
E non altro. Il che mi é bastato come motivo, assieme ad averlo pagato 4 euro.
Beh, una storia insulsa dal Sonic Team che poi mischierà Camelot assieme al suo riccio blu me la aspettavo, ed infatti accade con The Black Knight, uno pseudo seguito di questo. Mi chiedo se pensassero di distinguersi facendo roba del genere, quando era meglio evitare almeno lo strazio dei dialoghi parlati al giocatore. Specialmente quando Ali Baba/Tails (sì, i personaggi di Sonic sono resi personaggi delle storie di Le Mille Ed Una Notte, evviva!) parla. Leggi il seguito di questo post »
Facciamo finta che ho recensito Night Of Lepus, ok? Buona pasqua!
L’idea di una versione 3D di Marble Madness non è malvagia.
Il problema è che Vertigo si gioca completamente ed esclusivamente via l’inclinazione del Wiimote, che però non tenete di lato stile NES come altri titoli del genere su wii, ma come se doveste puntare un’arma in Metroid Prime 3. Questo o potete usare la Wii Balance Board se vi volete DAVVERO male. In ogni caso il sistema di controllo è scomodo, impreciso e richiede fin troppo da voi, vista anche la pessima fisica che regola il tutto.
Ma anche se assimilate il sistema di controllo ed imparate a giocare come vuole il titolo, sarà il level design di pessima qualità a frustrarvi abbondantemente, visto come vi spinge a far andare la palla sempre più veloce ed incontrollabile possibile, che non solo vi forzerà ad imparare ad usare la frenata d’emergenza (che ironicamente non funziona se andate troppo veloci, anche se premete B fino a fondo), ma più avanti vi forzerà pure ad accellerare per saltare oltre burroni e half-pipe sconnessi, sempre avendo quasi nessun controllo sulla sfera in aria.
Aggiungete a tutto questo un’infima telecamera di cui siete succubi, ed il fatto che non potete prendervela per niente comoda, visti gli stretti timer, ne potete usare scorciatoie anche scoperte a caso, perchè se mancate i checkpoint ed arrivate a fine livello, non vale.
Sul serio.
Senz’altro c’è molto contenuto, tra diversi stage e modalità, ma poco conta se costruisci il tuo castello sulla palude, ed almeno in quel caso arriva John Cleese a proteggervi il principesso. Questo è un gioco che verte tutto su controllo e precisione, ed il sistema di controllo è terribilmente impreciso, scomodo ed infuriante, la fisica orribile, il level design frustrante, devo dire altro?
Sì, che purtroppo aveva potenziale, ma di fatto è una schifezza.
P.S.: per correttezza, devo dire che non l’ho tecnicamente “finito” il gioco, ma ho visto e giocato diversi livelli e modalità, e già questi sono sufficienti a far perdere la pazienza a chiunque, non me la sentivo di torturarmi molto a questo giro. Di solito cerco sempre di finirlo un gioco, ma in questo caso la mia opinione dubito sarebbe cambiata, anzi, posso scommettere che sarebbe stata più vitriolica. Spero che capiate, altrimenti siete i benvenuti a trovare il gioco ed a provarlo di persona, ma vi ho avvertito.
Non che lo possiate trovate, è raro e costa davvero tanto su siti online, una benedizione in questo caso. Esiste una versione PC, forse è meglio ma non posso affermarlo con certezza, solo sappiate che c’è e costa pochissimo. Sto facendo questo lungo post-scriptum perchè questo gioco una recensione completa non se la merita finchè non sale in camera sua ed impara qualcosa dai propri errori.
Ah, un tocco di classe è che nonostante il retro della confezione indichi chiaramente compatibile anche il Nunchuk, usate sempre e solo il Wiimote, che è falsa pubblicità ed è illegale. Altro tocco di classe è la mappa/struttura dei livelli in modalità Arcade copiata spudoratamente da Out Run.
Dall’era d’oro delle sale giochi, in cui il Neo Geo era il re e le console speravano di raggiungere gli standard tecnici e qualitativi dei cabinati arcade, da questo background e segmento temporale viene Spin Master (noto anche come Miracle Adventure).
Questo é in realtà uno dei titoli che per me finisce nella nostalgica categoria del “l’ho giocato nelle sale giochi da piccolo, me lo ricordo bene, etc.”. Quindi sì, é una rivisitazione che implica una lotta all’ultimo sangue tra come vi ricordavate qualcosa di amato tempo fa e com’è ora con il senno di poi. Fortunatamente la Virtual Console per Wii permette a questa lotta tra nostalgia e realtà di prendere luogo senza costringervi a spendere centinaia di soldi in cabinati o Neo Geo casalinghi, non una console economica per cui collezionare. Leggi il seguito di questo post »