Masterminds perlopiù si attiene ai fatti realmente accaduti nel caso della rapina alla Loomis-Fargo, e non è esattamente un soggetto che ben si presta per una commedia stile slapstick, perchè non è una storia divertente, affatto. Che può intrattenere, sì, ma non divertente di per sé.
La premessa vede David Ghatt, uno stupidotto che lavora come supervisore del caveau della banca federale Loomis-Fargo, venir convinto dalla sua ex-collega Kelly Campbell a tentare un piano folle: fuggire con 20 milioni di dollari in un blindato, dare i soldi a Kelly ed il suo amico Owen Wilson, e farseli passare poco alla volta da loro mentre David si nasconde in Messico.
Se non che Kelly e Owen Wilson sperperano il denaro ottenuto come degli idioti, lasciando tracce ovunque, senza far vedere un centesimo a Davis. Ah, l’ilarità!
A parte il soggetto scelto, quello che il film fa con esso non è molto meglio, ravanando senza pudore nel cestone delle gag più trite e più pezzenti possibile, le più basse, le più infantili e le più pigre e prive di originalità possibile, scaracchiate verso il pubblico nel disperato tentativo (spesso fallito) di scardinare una risata dalle vostre labbra.
Anche perchè gran parte della “commedia” del film verte sul prendere per il culo il personaggio di Galifianakis, “commedia” nello stesso senso in cui si può intendere bullismo come “interazione sociale”. Anche Galifianakis non riesce a fare molto con questo personaggio che non sia ripetere il suo solito scthick, né il resto dell’ottimo cast (che ci prova) può fare molto, intrappolato in un piccolo, noioso e per niente divertente film.
Ci sono alcuni momenti simpatici (come la gag della parrucca e delle lenti a contatto), ma così pochi e sparuti in quello che diventa una carrellata di tedio lunga 90 terribili minuti.
Noioso e patetico.