The Weakly Hobbyt #62

The Weakly Hobbyt #62

Eccoci di nuovo qui! Pubblichiamo in un giorno importante, dove ognuno di noi deve guardare a se stesso e all’impronta ecologica che lascia costantemente sulla Terra.. è l’Earth Day 2012! Più di 170 Paesi e più di un miliardo di persone stanno festeggiando questa giornata con gli eventi più disparati (concerti, convegni e mobilitazioni). Quando vi lavate i denti lasciate l’acqua aperta? Che tipo di lampadine usate? Quante volte, perchè abbiamo il gluteo pesante, prendiamo la macchina per fare pochi metri? Lo slogan di quest’anno è “Mobilize the Earth”, quindi mobilitiamoci tutti per proteggere la grande madre che così gentilmente ci ospita. Diceva bene il grande George Carlin, siamo noi umani il virus che sta infettando la terra, facciamo i bravi prima che lei decida di liberarsi di noi..

Via con la lettura ^^

Wrath of the Titans
(A Cura di Celebandùne Gwathelen)

Wrath of the Titans

Come vi avevo annunciato settimana scorsa, il mio “bisogno” di vedere Clash of the Titans derivava unicamente dal fatto che un mio amico greco qui in Germania voleva assolutamente vedere Wrath of the Titans, che qui viene ancora mostrato nei cinema, non so in italia com’è la situazione.

Comunque sia, ci troviamo di fronte al diretto sequel del film recensito sullo scorso Weakly, in cui Perseo, dieci anni dopo gli avvenimenti che lo hanno portato ad uccidere il Kraken di Ade, è un umile pescatore. Io è morta (???), ma da lei ha ricevuto un figlio Heleos. Zeus lo visita una notte, dicendo che le preghiere degli umani sono troppo poche, che gli dei stanno perdendo le loro forze e per questo la prigione di Tartato, in cui Kronos e le sue creature sono imprigionate, sta cedendo. Perseo, mostrando di aver capito molto dal primo film, ignora le richieste del padre e dice che starà accanto a suo figlio costi quel che costi.
Dispiaciuto, Zeus, con suo fratello Poseidone e suo figlio Ares, si reca nell’oltretomba dove incontra Ade. Lì, chiede al fratello di chiudere un occhio sul passato e di combattere insieme il padre, Kronos il titano, che si sta risvegliando a causa della loro debolezza.
Ade però lo attacca, e anche Ares lo tradisce combattendo con lo zio. Insieme, i due riescono a ferire gravemente Poseidone e imprigionare Zeus stesso, rubandogli il suo bastone a forma di fulmine. Il loro intento è di resuscitare Kronos, che ha loro proposto l’immortalità in cambio della libertà. Contemporaneamente, alcune creature riescono a evadere la prigione di Tartaro, e una chimera attacca il villaggio di Perseo, arrivando quasi ad uccidere lui ed il figlio. Scosso da ciò, si reca al tempio degli dei, dove invoca il padre per spiegargli l’accaduto (??). Appare Poseidone, in punto di morte, che gli narra del tradimento di Ade e Ares e delle loro intenzioni. Gli dice di trovare il figlio Agenore, col quale trovare un modo di fermare i due traditori. Detto ciò, gli da il suo tridente e si dissolve in sabbia.

Perseo

Perseo con in mano il tridente di Poseidone

Perseo non perde un attimo, lascia il figlio nel villaggio e si reca da Andromeda, regina dei greci, per scoprire dove sta Agenore. A quanto pare, il suddetto è un ladro di alta lega, che ha tentato di provarci con Andromeda e al rifiuto, ha tentato di rubare i gioielli reali. Comunque sia, Perseo riesce a farlo liberare e insieme si dirigono via nave in cerca di Efesto, il dio delle armi, che a quanto pare sa come entrare dentro Tartaro per liberare Zeus.
Dopo aver combattuto ciclopi, aver convinto Efesto di aiutarli e così via, arrivano davanti alle porte di Efesto, dove però li confronta Ares. Efesto da ad Agenore la cartina di Tartaro, e si sacrifica combattendo Ares per permettere a lui, Perseo e Andromeda di entrare dentro Tartaro (le cui porte si chiudono dietro di loro). Agenore cerca di dirigerli attraverso il labirinto nella prigione, ma presto il gruppo viene diviso, e Perseo si trova costretto a combattere un minotauro prima di giungere al centro della prigione e ricongiungersi con i suoi amici.
Zeus nel frattempo chiede al fratello di perdonarlo, perchè lui perdona Ade per quello che sta facendo. A queste parole, Ade ha un ripensamento sulle proprie azioni, ma interviene di nuovo Ares, che combatte Ade sul ciglio di una pozza di lava dentro Tartaro, e apparentemento lo butta dentro di essa, cadendo a sua volta quasi dentro il magma ardente. In quel momento arriva Perseo, che con il tridente di Poseidone cerca di liberare il padre visibilmente indebolito. I tre riescono a liberarlo, ma in quel momento si risveglia Kronos e ricompare Ares, che lancia la forca di Ade nella schiena di Zeus, ferendolo mortalmente. Perseo, Agenore e Andromeda portano Zeus ad un accampamento militare greco alla base del vulcano dentro cui si trova Tartaro e si preparono a combattere Kronos e le sue armate. Nel frattempo, Perseo, armato della forca di Ade e il tridente di Poseidone, sfida il fratello nel Tempio degli Dei per impossessarsi del fulmine di Zeus e combinare le tre armi nella Lancia di Triam, l’unica arma in grado di sconfiggere Kronos. Ares però ha catturato il figlio di Perseo Heleos, e con Perseo distratto, malmena il fratello non voluto. Frattanto, Ade va nella tenda in cui Zeus sta morendo, e usando gran parte del poptere rimastogli, gli rida forza vitale, unendosi nella lotta contro Kronos e le sue armate (che stanno facendo piazza pulita degli uomini di Andromeda e Agenore). Kronos distrugge umani su umani, finchè non intervengono le due divinità e riportano un certo grado di equilibrio in campo. Nel frattempo, con Perseo a terra, Heleos cerca di sfidare Ares. Il dio della guerra non riesce a non accettare la sfida, ma è in quel momento che Perseo lo pugnala col tridente di Zeus e lo uccide. Con le tre armi in pugno, crea la Lancia di Triam e a bordo di Pegaso, vola nella gola del Titano Kronos, arrivando fin dentro lo stomaco e uccidendono dall’interno con l’arma sacra. Kronos scoppia dall’interno, ma l’onda d’urto rischia di travolgere Ade e Zeus. Il re degli dei decide quindi di mettersi davanti al fratello e proteggerlo col suo corpo.

Ade

Ade è ancora una volta il personaggio più interessante del film.

A lotta finita, Perseo incontra il padre, solo per vederlo dissolvere in sabbia davanti ai suoi occhi. Ade invece dice di essere solo un umano ora, privato del tutto di ogni suo potere, e sostiene che forse è meglio così. Perseo, dopo aver baciato Andromeda ed essersi assicurato che anche il cugino Agenore sia sopravvissuto alla battaglia, insegna ad Heleos ad usare la spada, convinto che ci possono essere altri titani da sconfiggere.

A quanto pare, questo film è il secondo di una trilogia di lungometraggi su Perseo e soci.
Di per sè, questo film non è malvagio quanto lo scorso, e anzi, segnala un netto miglioramento in tutti i campi filmici di rilevanza. La storia è più curata e meno piena di clichè del genere fantasy/mitologico di Clash of the Titans. Perseo continua ad essere una persona molto poco coerente con se stesso, ma almeno non è più il classico soldato americano trasposto in un ambientazione mitologica. Zeus continua ad essere un dio leggermente ridicolo, e tutto il film non fa che detronizzare il potere degli dei dell’olimpo a una specie di mago fantasy. Tutte le divinità, difatti, sembrano più dei Gandalf estremamente potenti, che gli antichi dei greci, e la cosa rende tutto il film un pochino ridicolo.
Detto ciò, i personaggi in questo film sono più interessanti, Andromeda torna dal primo capitolo (ma interpretata da un’attrice diversa) e prende più o meno il ruolo di Io dello scorso film (uccisa probabilmente perchè l’attrice si rifiutava di fare un nuovo film con uno script così pietoso), e Agenore è il solito ribelle che poi però torna ad essere utile al gruppo. Ares è il supercattivo di turno, mentre Ade torna dal primo film e si riconferma figura più interessante della saga, pentendosi delle sue azioni e combattendo a fine film con Zeus contro il padre. Mi viene da dire “ma che cazzo lo hai liberato a fare, se poi ti penti e ti allei con tuo fratello”, ma cosa vado trovando da hollywood ultimamente. Coerenza? Impossibile trovarla…

Perseus e Zeus

Perseo prova a liberare Ganda...ehm, Zeus dalle sue catene succhia-vita!

Giudizio finale? Un decisivo passo in avanti dal prequel, e ci troviamo di fronte a un film che nel complesso risulta godibile. Gli effetti speciali sono okay, la regia anonima ma per lo meno decente, la scenografia genericamente fantasy/mitologica e gli attori discretamente convincenti, con Ralph Fiennes nel miglior ruolo del film.
Se avete voglia di un fantasy a tutti i costi, provate a vedervelo, senza aspettative.

Voto Personale: 6/10

Esorcisti fiammeggianti – Ao no exorcist

(A cura di Fall)

Cercavo un manga più leggero, diverso da quelli che sono abituata a leggere. Scorro la lista uppata su mangaeden.com e mi spunta davanti agli occhi questo “Ao no exorcist/Blue exorcist”,opera di Kazue Kato, uno shonen a tinte dark né troopo drammatico né troppo serioso. Comincio la lettura e non vengo affatto delusa: lo stile è molto veloce e di impatto e i primi dialoghi scorrono senza problemi! Approvato!

I protagonisti di questo manga sono due gemelli cresciuti in un convento. Durante l’infanzia Rin, lo spaccone spigliato e pronto all’azione, ha sempre protetto Yukio, più sensibile e vulnerabile, che è cresciuto vedendo il fratello come suo eroe. Si cresce.. Yukio studia per poter entrare nella facoltà di Medicina e Rin , tra una rissa e l’altra, è alla ricerca di un lavoretto per non essere più di peso al convento. Già da un po’ di tempo Rin vede cose strane, macchioline nere che svolazzano attorno alle persone, e viene spesso coinvolto in risse da strada. Durante una di queste risse Rin  si trasforma e libera delle fiamme blu dal suo corpo. Uno dei ragazzi che l’ha attaccato è in realtà un demone e non trattiene la soddisfazione perché ha trovato quello che Satana in persona gli aveva detto di cercare. Il Prete, che l’aveva seguito, sconfigge il demone rivelando i suoi poteri da esorcista. I due scappano al convento discutendo animatamente.  Rin scopre dal Prete che sua madre fu impossessata da Satana e rimase incinta, e che i suoi poteri demoniaci passarono solamente a lui, il gemello più forte. Rin è quindi la chiave che ha Satana per poter ritornare sulla terra, in quanto mezzo umano e mezzo demone! Il prete gli consegna una spada, la Kurikara, e gli rivela che estraendola tutti i poteri verranno trasferiti da essa a Rin, che acquisterà la forma di demone per sempre. Il ragazzo furibondo scatena tutta la sua rabbia contro il prete che invece lo prega di andarsene e fuggire – per proteggerlo. Il prete si accascia a terra e viene impossessato da Satana, felicissimo di poter rincontrare suo figlio. Satana apre le porte degli inferi e chiede a Rin di andare con lui per poter scatenare l’inferno in terra. Rin sconvolto per la morte del prete e per l’apparizione scatena i suoi poteri e sfodera la spada! Sulla sua fronte si liberano delle fiammeggianti corna blu! Rin riesce a chiudere il vortice che inghiottisce Satana e si ritrova solo nella stanza a riflettere su quello che è appena accaduto.

Rin tra Padre Yhiro impossessato e la sua versione umana

Al funerale di Padre Shiro, Rin conosce Mephisto Pheles (devo davvero commentare?), amico del Prete nonchè Preside dell’Accademia più importante della città. Rin ha solo un obiettivo: diventare un esorcista e poter vendicare il prete sconfiggendo Satana, quindi chiede a Mephisto di accettarlo nella sua accademia. Rin viene accettato e durante la prima lezione si trova davanti qualcosa che non poteva assolutamente immaginare. Il Professore entra nell’aula e Rin trova quel viso piuttosto familiare..

Come potevo non farvi lo screen della scena?

Yukio non è solo il miglior studente di tutta l’Accademia ma dall’età di 7 anni studia per diventare esorcista. Trovarselo come professore è decisamente una bella botta e Rin non risparmia i commenti 😀

E con questo fantastico colpo di scena chiudo la recensione.. spero continuiate a seguire le avventure di Rin e i suoi compagni, tra banchi di scuola e rocamboleschi combattimenti!

Enigmista Sette: Le Avventure 3D di Billy Boy

(A cura di Wise Yuri)

Ed eccoci arrivati a quello annunciato come il capitolo conclusivo della serie, girato in 3D, giusto per dimostrare come la serie abbia finito pure il fondo del barile grattabile. Non l’ho visto al cinema perché il 3D è un orpello vecchio (i film in 3D esistono dal 1940, certo, la tecnologia odierna è diversa, ma sempre quello è) e disutile usato per attirare spettatori come falene, e sì, non mi piace. Perché? Beh, perché è una tecnologia inutile, prendete ad esempio il celeberrimo Avatar: milioni di dollari spesi per fare un remake in chiave fantascientifica/ambientalistica di Pocahontas, che di impressionante aveva solo l’ego del regista James Cameron, ormai riconosciuto come uno stato a sè stante. Nel caso di Saw, a cosa serve il 3D, a far volare delle budella o dei coltelli in faccia allo spettatore? Non ho voglia di fare da cavia, o meglio, sperimentare con il mio portafoglio. Tanto se il film è una cagata hai voglia a fargli il make up da Imax e/o 3D, sempre una cagata resta, magari luccica, ma la “sostanza” è quella, e tolto il fard il film si mostra per quello che è. Ci sarebbe anche il discorso che irrita la vista a qualcuno (come il sottoscritto), ma è una cosa soggettiva ed abbiamo già divagato abbastanza. (ad essere onesto non mi dispiacque in San Valentino Di Sangue 3D, ma c’è anche da dire che quando lo vidi ero ubriaco come una scimmia XD)

Prima di passare al film, devo precisare che ho visto la versione DVD , intitolata Saw: Il Capitolo Finale, la quale, a quanto ho letto, è stata censurata rispetto alla versione cinematografica per farlo uscire come un “vietato ai minori di 14 anni”, invece che ai minori di 18. Ed a quanto ho capito sono stati tagliate 4 minuti di scene molto splatter. Avendo il DVD posso confermare che la durata è di 86 minuti, invece dei 90 minuti riportati sulla scheda ufficiale del film. Queste scene non sono nella sezione “scene tagliate” del DVD, e non voglio stare a farne un affare di stato, ma voglio dire, censuri la versione home e non quella da noleggio (che pare non aver subito tagli di sorta), e togli del gore, l’unica cosa vagamente interessante rimasta alla serie? Ma và a ciapà i rat. Onestamente non so cosa mi sono perso, e me ne frega il giusto, peccato che se pago per un film horror in DVD/Blu-Ray, non voglio nessuna censura del cazzo. Indi per cui un sentito fanculo, Mondo Home Entertaiment.

Detto ciò, parliamo finalmente di cosa cacchio succede in questo capitolo “finale”. Spoiler time! E siccome dovrò cercare di legare assieme e dar senso a ben 7 film, vi avverto che dovrò spoilerare in maniera pesante, quindi smettetela di leggere subito se non volete rivelarvi l’intreccio ed il finale del film e dell’intera serie. Leggetevi prima gli articoli che ho scritto sui precedenti Saw, o guardatevi direttamente i film. Se poi non ve ne frega niente ok, ma io vi ho avvisato! 🙂 Ripeto, d’ora in poi non cercherò di racchiudere tutti gli avvenimenti spoilerosi in un paragrafo, anche perchè sarebbe impossibile per parlare nel dettaglio della serie, quindi spoilererò senza freni.

BIG SPOILER ALERT!

Ci siamo? Ok, partiamo ricapitolando dove Saw 6 ci aveva lasciati: Jill, seguendo le direttive di John (che le aveva lasciate alla moglie nel testamento), aveva legato Hoffman e gli aveva messo la classica trappola da orso invertita, come test. Hoffman riesce a liberarsi dalla trappola, ma facendo ciò si sfregia pesantemente la faccia. Jill scappa e Hoffman è costretto ad agire per conto proprio, perchè teme che Jill parlerà di lui alla polizia. Il gioco continua anche in questa situazione, con protagonista Bobby Dogan, un tizio che si sta arricchendo con un libro e trasmissioni TV in cui descrive come è sopravvissuto alle trappole di Saw, ma che vedrà il suo castello di menzogne piombargli addosso, schiacciando lui e chi gli sta vicino…. Inoltre un personaggio del passato della serie torna in scena, ovvero il dottor Gordon, uno dei protagonisti del primo Saw, portandosi dietro rivelazioni e colpi di scena.

Onestamente mi aspettavo molto peggio da questo episodio, che fortunatamente assomiglia un pò più ai primi 3 Saw rispetto agli episodi antecedenti (soprattutto il 5 ed il 6). Togliamoci subito di torno il discorso 3D: quello di questo film non doveva essere proprio nulla di emozionante (od utile a fine di intrattenimento), visto che anche nella versione “2D” si notano in maniera clamorosa le parti che al cinema erano 3D, roba tipo un oggetto lanciato verso lo spettatore od alcune parti delle trappole che vi muovono “in TREDDIII1!” verso i vostri occhi.

Ho gradito il piccolo riassunto “Settimana scorsa su Saw” all’inizio, ma se c’è qualcosa che mi ha lasciato un pò interdetto (nel bene e nel male) è stata la trappola iniziale. La cosa particolare non è la trappola in sè, ma il contesto: due tizi si svegliano in una vetrina e devono scegliere se uccidersi l’un l’altro spingendo e tirando l’altro verso una sega rotante per salvare la ragazza con cui stavano entrambi, o far morire la mignottona che gli ha fatto le corna ad entrambi. La vetrina è al centro di una piazza colma di persone, che ovviamente si cagano addosso quando vedono un gioco dell’Enigmista accadergli davanti agli occhi, più “live” di così non credo si possa. Onestamente mi aspettavo che all’ultimo momento si rivelasse il tutto uno scherzo, una trovata pubblicitaria di sorta, ma quando ho visto due seghe rotanti affettare davvero una tizia attaccata al soffitto ho capito che non era uno scherzo. Anche perché senno penso che il regista sarebbe stato preso violentemente a cazzotti dal resto dello staff, e poi dai fan della serie. XD Ad ogni modo, è qualcosa di leggermente diverso, il che non è un male.

A questo proposito, hanno avuto la decenza di non cambiare nuovamente regista, visto che abbiamo nuovamente Kevin Greutert (regista del precedente Saw 6). Si nota la sua impronta soprattutto nel design delle trappole, molto creativo, prendete ad esempio la trappola della macchina, è assurda quanto volete, ma non si può dire che manchi di creatività. 🙂 La cosa buona è che le trappole principali (quelle legate al protagonista Bobby) sono simili a quelle dei primi 4 Saw, cioè hanno senso e sebbene assurde,  non sono “finte” come quelle del 5, od un modo come un altro per macellare gente a caso come quelle del 6, ma possono essere effettivamente superate. Bobby deve affrontare un gioco aiutando le persone a lui vicine (nel lavoro e nella vita) a superare la trappole in cui sono state imbrigliate, ma come si può aspettare, muoiono tutte perchè Bobby è un patetico bugiardo, che non ha mai vissuto in prima persona le prove dell’Enigmista, capace di affermare che è sopravvissuto ad una prova che gli richiedeva di infilarsi dei ganci da macellaio (legati a delle catene) nel petto, utilizzando solo i muscoli pettorali per elevarsi tirando le catene. É un figlio di puttana che da questa gargantuesca montagna di bugie ci sta ricavando un sacco di soldi, tra libri, incontri di “recupero” tra i sopravvissuti di Jigsaw, e partecipazioni ai talk show per promuovere le sue balle, quindi quello che gli succede se lo merita tutto. Poi voglio dire, quanto sei stupido per fingerti un sopravvissuto di Saw, dopo tutto il casino sulle prime pagine, e soprattutto, dopo 6 film? XD

Mentre il gioco preparato da Hoffman continua, questo si nasconde dalla polizia (soprattutto dopo il macello fatto nello scorso film), e Jill decide di vuotare il sacco, aiutando la polizia a catturare l’Enigmista. Hoffman però prevedeva una mossa del genere da parte di Jill, e mette in atto un piano per confondere la polizia e liberarsi dell’unica persona al corrente di tutto. Abbiamo anche il dottor Gordon, sopravvissuto e con una stampella abbinata ad una protesi/sostegno per aiutarlo a sopperire alla mancanza di un piede (se lo era tagliato per fuggire dalla trappola nel primo Saw, ricordate?), che avrà un ruolo importante   (più o meno) proprio alla fine del film, di cui andiamo a parlare subito, perché a questo punto è normale voler sapere come cavolo finisce sta serie, dopo tremila rivelazioni , contro-rivelazioni e paccate di flashback.

Saw 7 termina così: Hoffman riesce nel suo piano di liberarsi di Jill (uccidendola allo stesso modo in cui Jill aveva provato ad uccidere lui, con l’iconica trappola da orso invertita, boia se mancavano idee), di gran parte del corpo di polizia che lo inseguiva (e non solo, ha ucciso più persone lui negli ultimi 2 film che qualsiasi altro personaggio della serie XD), ma mentre scappa dal capannone a cui ha dato fuoco per liberarsi dei corpi degli agenti, viene attaccato da due figure vestite con la familiare tunica nero-rossa e le maschere da maiali. A queste due se ne aggiunge un’altra, che si rivela essere nient’altro che il dottor Gordon. Parte un flashback in cui ci viene mostrato come John Kramer abbia guarito Gordon, dopo che questo superò la sua prova, e di come “il Doc” sia diventato un seguace di John, seguace sconosciuto anche agli altri aiutante. E di come John avesse affidato a Gordon il compito di osservare Hoffman, ed una volta venuto il momento, di agire e punirlo.  Terminato il flashback, Gordon porta Hoffman nella stessa stanza in cui è iniziato tutto, gli lega il piede alla catena della stanza, buttando via la sega che Hoffman cerca di raggiungere invano, e mentre chiude la porta, gli dice addio con il classico “Game Over”.

E la serie, oplà, finisce. C’è molto da dire su questo finale, per cui mi sembra giusto dedicargli un paragrafo apposito, ma prima chiudiamo il discorso relativo al film. Di Saw 7 c’è rimasto ben poco da dire, la trama è convulsa e confusa come quella dei due film precedenti, i personaggi ricorrentii sono ancora più assurdi e ridicoli di quanto visto in Saw 6 (quelli nuovi sono lì per farsi ammazzare, ed a nessuno importa, figuriamoci a me), l’unica performance salvabile, non a sorpresa, è sempre quella di Tobin Bell come John Kramer, peccato che ci sia veramente poco Bell nel film, giusto il flashback alla fine, ma a questo punto si sarà rotto le trappole anche lui di questo ruolo. Complessivamente, è un marasma come i due film precedenti, ma perlomeno le trappole sono interessanti e ricordano quelle dei primi 3 film, il gore è buono.  Il finale è ridicolo, arrabattato e lascia aperta la possibilità di fare un altro film della serie, ma di questo ne parliamo meglio sotto. Personalmente mi è piaciuto più del 6 e del 5, ma siamo sempre su quei livelli di “qualità”, poteva essere peggio, vero, ma non vuol dire che sia un buon film.

Una piccola nota sulle censure della versione DVD di cui parlavo ad inizio articolo: so che dovrebbe mancare una scena della finta morte di Jill, ma posso confermare che manca del tutto la morte vera di Jill, si vede Hoffman sistemargli la trappola e lasciarla legata alla sedia, ma non si vede la trappola da orsi invertita ucciderla e si passa direttamente ad Hoffman che è già uscito dalla stanza, che taglio di merda. Poi vorrei sapere perché posso vedere uno infilarsi ganci nei pettorali, una persona trafitta a bocca ed occhi da spuntoni, ma non la solita morte già vista più volte negli altri film? Ma a sto punto, who cares.

Sharp (?) End Of The Saw

Il finale di Saw 7 e quello dell’intera serie: cosa ne penso? Che fa schifo, ma penso che alla fin fine ci si possa accontentare (anche perché a questo punto le vostre aspettative sulla serie difficilmente saranno più alte dell’elevazione di una formica), anche se c’è molto di cui lamentarsi. Principalmente perché il flashback finale che dovrebbe “spiegare tutto” è forzato (poi è esilarante come John, tra le altre cose, avesse chiesto a Gordon di proteggere Jill, bel lavoro Doc. XD), ed il finale arriva all’improvviso, come se foste a passeggiare ed uno vi tirasse un coppino forte quanto 2 elefanti. Non è un imprevisto piacevole, e vi lascia confusi su cosa cavolo sia appena successo, ed è più o meno questo quello che succede con Saw 7, coppini a parte. Una volta ripresi dallo shock, incominciate a farvi domande. La prima e quella più importante è “per essere annunciato come il capitolo finale, Saw 7 conclude veramente e chiaramente la serie?”

La risposta, è come potevate aspettarvi, “Nì.”, visto che la fine tanto fine non è. Il gioco potrebbe continuare, visto che al centro dell’attenzione c’è Gordon ora (più quei due seguaci ignoti con le maschere di porco), per esempio. Ma d’altro canto si può anche accettare come finale (e trovo appropriato far finire la serie dov’è iniziata), almeno sappiamo che per qualche anno non vedremo la serie resuscitare a mò di zombie, che la pietra messa sulla serie non verrà mossa per un pò. Parlo così perché il rumor di Saw 8 è un bel pò che gira nel web, gli attori e la Lionsgate non hanno negato la possibilità di un altro film, Saw è una delle serie horror più redditizie, indi non credo nessuno rimarrà sorpreso se ne faranno un altro entro il 2013.

Potrebbero seppellire la serie, ma la vedo difficile, e non so se è meglio un Saw 8 a breve o un reboot totale tra qualche anno, sarebbe meglio chiudere la questione qui, ma guardiamo i fatti: i soldi sono riusciti a fermare la serie (Saw 7 è diventato “il capitolo finale” perché la gente si era rotta le palle della serie, ed a ragione, non per ragioni di trama, quella si era già rotta 3 film fa), ma sempre i soldi saranno l’unica cosa a riportare la serie in vita, non certamente la coerenza o l’arte.

Children Of The Saw (Considerazioni Finali)

Okay, dopo 7 film, la serie è nominalmente finita, tra molti alti e fin troppi bassi. Nel complesso, Saw è stata una serie horror molto importante, non solo perché una delle poche saghe horror moderne, ma anche per meriti propri. Se c’è una cosa che non si può togliere alla serie, è il merito di aver introdotto nell’immaginario collettivo un personaggio “cattivo” molto interessante, ovvero quello di John Kramer, L’Enigmista, un mastermind che vuole testare la voglia di vivere, vuole far apprezzare la vita a persone che prendono ogni cosa come dovuta, e che rovinano la propria esistenza. John Kramer non è una persona forte, possente , ma un semplice vecchio malato di cancro terminale, il cui destino è già segnato, e non riesce a sopportare la visione di gente che spreca la propria vita, e decide di fargli comprendere quanto importante essa sia nella maniera più diretta possibile, ovvero ponendogli di fronte ad una situazione in cui puoi vedere la morte in faccia. E in quella situazione porre due scelte: morire senza fare nulla o soffrire per fuggire dalla trappola e vivere.  John, ironicamente, non può può scegliere, perché la vita ha già deciso per lui, condannandolo a morire lentamente di un male incurabile. è un personaggio che ritengo affascinante, e sicuramente qualcosa di diverso e nuovo. L’attore Tobin Bell ha decisamente azzeccato l’essenza del personaggio, interpretandolo in tutti i film (sebbene negli ultimi sia presente via flashback, essendo morto in Saw  3) della serie con convinzione e carisma.

Parlando di Saw, spesso viene citato il film del 1971 L’Abominevole Dr. Phibes (con l’horror star Vincent Price nei panni del Dr. Phibes) come ispirazione diretta per la serie dell’Enigmista, specialmente per lo scenario della trappola. Per chiarire, sebbene è chiaro che gli autori della serie si siano ispirati a questo classico horror del 1971, ed alcuni elementi siano simili (la trappola dell’acido e della chiave è presa di peso da il Dr. Phibes, cercate su youtube), Saw non è affatto una copia de L’Abominevole Dottor Phibes, nè una semplice versione moderna, ma una serie originale che si merita il suo post nel genere horror, anche guardando trama ed intreccio si nota che parliamo di due opere simili ma diverse. Questa la premessa de L’Abominevole Dottor Phibes, anche per aiutarvi a capire la differenza tra le due opere:

Anton Phibes è un famoso organista con un dottorato in musica e teologia, ritenuto morto nel terribile incidente d’auto che costò la vita alla moglie, ma Phibes è in realtà sopravvissuto, sebbene orribilmente sfigurato e costretto a costruirsi un complesso sistema per riuscire a parlare da un grammofono, oltre a dover coprire con maschere elaborate la sua faccia sfigurata e con ben poco d’umano. Una volta scoperto che la moglie venne operata senza successo subito dopo l’incidente, Phibes si chiude in sè stesso, incolpando i medici incapaci di salvare la vita della sua amata, e preparando elaborati metodi per vendicarla. Dopo aver covato vendetta per anni, Phibes inizia ad uccidere  i medici uno dopo l’altro, ispirandosi alle bibliche piaghe d’Egitto.

L'Abominevole Dr. Phibes ha anche una scena con una banda di manichini che suona, vale la pena dargli un'occhiata. Più per la bonta del film e per Vincent Price, ma anche per i manichini.

Detto ciò, torniamo in argomento. Essendo poi stata una serie famosa, è stata citata e parodiata, ma onestamente mi vengono in mente solo qualche scene di uno Scary Movie, che mantiene lo stile distintivo dei registi, ovvero l’evitare del tutto la comicità, l’ironia, ed anche una occasionale risata dello spettatore per tutta la durata dei loro film. Ad ogni modo, oltre alla figura di John Kramer rimarranno per nell’immaginario collettivo la caratteristica bambola Billy sul triciclo, le elaborate trappole e l’abbinamento tunica+grottesca maschera di maiale.

Sebbene la serie sia degenerata totalmente, c’è da dire che comunque Saw è stata trattato meglio di molti franchise horror. Prendete ad esempio Halloween Resurrection, in cui Busta Rhymes prende Michael Myers a calci, o Halloween H20, in cui la protagonista principale fa più o meno lo stesso, riducendo il temibile assassino seriale Michael ad un pagliaccio da circo che prende sediate in testa. Nulla di simile è mai successo in Saw, grazie al cielo.   Sebbene le trame, i personaggi e gli intrecci dei film degli ultimi quattro Saw siano ridicoli, la serie ha sempre avuto un buon cast di attori (ad eccezione di alcune vittime del 5 e del 6, interpretate da attori “acerbi” a voler essere buoni), mentre nella  maggior parte dei casi i franchise horror hanno cast di attori giovani e/o passabili alla meglio. Certo, non basta quando le cose importanti, cioè trama, copione e caratterizzazione dei personaggi vanno a finire nel proverbiale cesso. Più problemi “minori”, come un casting discutibile: come avevo detto nelle precedenti recensioni, penso che Costas Mandylor abbia fatto un bel lavoro nel ruolo del detective Hoffman(un killer coi fiocchi, dategli un cucchiaio e sarebbe capace di uccidere un’intero plotone solo con quello), peccato che il personaggio in sè non abbia senso nel contesto della serie e stoni tremendamente. Le interpretazioni dei personaggi da parte degli attori in generale sono molto buone,  purtroppo non dipende da loro se il copione fa cacare ed i personaggi diventano sempre più ridicoli, insensati od incoerenti.

La serie ha avuto successo e si è distinta nel panorama per le trappole ed il gore, vero (anche se a questo riguardo si è visto di peggio/meglio), ma anche per il metodo narrativo da detective movie, con un grande utilizzo di cliffhanger, flashback e flashforward, in cui il quadro generale è inizialmente confuso, ma diventa lampante una volta che tutti i pezzi del puzzle, rivelati con parsimonia durante i film, sono riuniti assieme. Questo metodo narrativo viene usato principalmente nei thriller, ma l’idea di prenderlo ed innestarlo in un contesto horror/splatter si è rivelata molto efficace, aiutando la serie a distanziarsi dai fin troppi slasher (ovvero gli horror che vedono come protagonista un assassino seriale o psicopatico di sorta uccidere molte vittime di fila, vedesi Halloween, Texas Chainsaw Massacre, e molti altri) che hanno ammorbato la scena horror moderna. Parlandone, molti lo includono nel cosiddetto genere “torture porn”, di cui Hostel è l’esponente più famoso, ma onestamente mi sembra esagerato inserire Saw in questa categoria, è più uno slasher elaborato unito con molti elementi del genere thriller.

Che altro dire? I primi tre film sono molto ben fatti e degni di essere guardati da appassionati del genere e non solo, consigliati. Consiglio anche di interrompere la visione della serie a Saw 3, che conclude la “trilogia originale”, volendola chiamare così; da Saw 4 in poi abbiamo un nuovo personaggio che succede a John Kramer e diventa il nuovo Enigmista, ma in questa seconda parte la serie degenera in un reiterazione sommaria, confusa ed inconclusiva di quanto già visto prima, che cerca di ricollegarsi ai film “originali” creando solo un marasma pieno di buchi narrativi, capace di sollevare tantissime domande ma dando risposta a ben poche, in cui l’unica attrattiva rimane il gore e le trappole. Saw 4 però è ben fatto, curato dallo stesso regista dei primi 3 ( e si vede), dal 5 in poi ci saranno più cambi di regista e il declino totale della serie. Gli ultimi film rimangono però godibili dai fan del genere e da chi cerca un pò di gore insensato, la qualità è quella che è, cioè poca, ma si possono vedere.

Sul discorso “domande sollevate” volendo si potrebbe stare a discutere per ore, ma non ne vale la pena, visto che molto probabilmente manco i registi ci avranno pensato a certi dettagli (anche se sono buchi enormi o cose che non tornano proprio), se volete sentire speculazioni o ipotesi cercate su internet, perché a me la cosa non interessa. L’unico punto che vogliono indicare è il seguente: se John Kramer è un tale esperto di comportamento umano, visto e considerato che è riuscito a prevedere gli eventi di ben 7 film, perché ha permesso che Hoffman, un bastardo a cui interessa ammazzare le persone senza crismi o motivazioni vere, diventasse il suo erede? E perchè ha permesso che rovinasse l’ideologia dietro alla sua opera, soprattutto quando aveva già previsto di togliere Hoffman di mezzo, affidando il compito a Gordon? Ma queste sono domande retoriche, è ovvio che lo sceneggiatore non ci ha manco pensato, e le falle ormai non si possono tappare.

Volendo fare una classifica, direi che in maniera obiettiva sarebbe così:

1. Saw | 2. Saw II | 3. Saw III | 4. Saw IV | 5. Saw VII | 6. Saw  VI | 7. Saw V

Mentre la mia classifica personale sarebbe questa (non molto diversa, va detto):

1. Saw | 2. Saw II | 3. Saw IV | 4. Saw III | 5. Saw VII | 6. Saw  VI | 7. Saw V

E that’s all, siori e siore, sull’argomento Saw. Molto più avanti ne riparleremo in una retrospettiva specifica, in cui parlerò nel dettaglio dei primi 3 Saw, dei due videogames per PS3/X-Box 360/PC, e rivedrò le recensioni dei Saw dal 4 al 7, ma per ora è davvero tutto. Nonostante tutti i difetti, Saw è diventata una delle mie serie horror preferite, il che non è poco, ed anche ai livelli più bassi sono riuscito a trovarla godibile. Durante queste recensioni ho espresso molte opinioni personali, ma penso di essere stato molto oggettivo quando richiesto, vi ho dato le mie opinioni come fan e come recensore, e penso che vada fatto così, non serve a nessuno una recensione o priva di interesse da parte del recensore o eccessivamente soggettiva. Spero che abbiate gradito questi articoli, si sono rivelati più impegnativi del previsto, ma anche tornando indietro gli rifarei, quindi spero che vi sia piaciuto leggerli quanto a me è piaciuto scriverli! A qualche riga più sotto!

Tales from The Cabinet

(A cura di Wise Yuri)

Oggi parlerò, per cambiare un pò, di un libro. Se non ho mai parlato di libri sul weakly, è semplicemente perché ormai non leggo più di tanto, proprio l’opposto di qualche anno fa, ma a voi non ve ne frega giustamente nulla di questo dettaglio, per cui basta preamboli. XD Il libro di cui voglio parlarvi è un analisi estensiva de Il Gabinetto del Dottor Caligari, film muto del 1920, importantissimo esponente del cinema espressionista tedesco, ed importante per il cinema in generale. Non aspettatevi un articolone, anche perchè non vedo il senso di recensire quella che è (pressapoco) una recensione.

“In che modo è questo vecchio film muto così importante?”, potreste chiedervi. Beh, principalmente perchè gli si può attribuire l’invenzione del finale a sorpresa, e perché fu uno dei primi film ad adottare uno stile narrativo criptico, in cui nulla è certo ed ogni immagine nasconde molti significati e altrettanti interpretazioni. Tutto il film è poi coperta da un’aura onirica che aiuta a rendere il tutto più surreale, con case distorte, finestre tutt’altro che rettangolari, ombre dipinte, in continuo limbo fra le molti possibili realtà. Inoltre è anche importante per il genere horror, ci sono vari elementi utilizzati milioni di volte durante gli anni dal genere. C’è da dire che parlando di horror, questo non era il primo film del genere, di recente è stato trovato e reso disponibile su internet Frankenstein del 1910, la prima interpretazione di sempre del famoso mostro, ed un pezzo di storia, voglio dire, un film con più di 100 anni, ritenuto perso per moltissimo tempo. Frankestein del 1910 (fatto dalla compagnia di Thomas Edison) è di dominio pubblico e dura 12 minuti circa, quindi se siete curiosi dategli pure un’occhiata.

Mi scuso per la qualità, ma ho dovuta scannerizzare la cover della mia copia, stranamente cercando su internet non ho trovato un’immagine decente.

Il libro è molto ben scritto ed analizza a fondo, ed intendo A FONDO l’opera di Robert Wiene. Senza nulla togliere agli autori, un professore di cinema de La Sapienza ed una saggista che lavora al Museo Nazionale di Torino (quindi mica i primi scemi), personalmente credo che l’abbiamo analizzato fin troppo, ma quando vai a fare un libro su un film del cinema impressionista tedesco (e quindi non su i film dei Vanzina) presumo sia il minimo. Ad ogni modo, se siete rimasti incuriositi dal film e la storia del cinema in generale vi interessa, questo libro è altamente consigliato. Attenzione però che il linguaggio usato è molto specifico agli appassionati/esperti di cinema, ed il volume costicchia, 15 paperdollari, non pochi, ma ben spesi per gli interessati all’argomento. Nient’altro da dire sull’argomento, quindi proseguiamo con Please, Teacher! di Celey!

Please Teacher! – 11
Teacher
(A Cura di Celebandùne Gwathelen)

Onegai Sensei

Siamo alla penultima puntata (OAV escluso), e le cose si fanno strane.
Da un lato, Mizuho cerca di aiutare Kei studiando la sua malattia giorno e notte sulla sua astronave, dall’altro i due ovviamente mancano a scuola, e gli amici di Kei, preoccupati per il loro compagno, vanno plurime volte a casa degli zii per chiedere di lui. Gli zii, seppure preoccupati, fingono che tutto vada bene, e rassicurano Hyosuke, Kaede, Ichigo, Koishi e Matagu che Kei è tornato dai suoi genitori con urgenza per motivi personali.
La realtà ovviamente è che Mizuho sta facendo di tutto sulla sua astronave per salvare Kei. In realtà, è tutto invano, poichè scopriamo che la sua malattia altro non è che uno status mentale. Rivediamo la scena con la ragazza a scuola, e vediamo come i due parlano. Il nocciolo del discorso è che l’umanità viene continuamente sbattuta tra la felicità e la tristezza, e nuova gioia porterà nuovi momenti di angoscia e malore. Questa ragazza, stanca di questo andirivieni di sentimenti, decide di farla finita buttandosi dal palazzo della scuola, e Kei è testimone di questo avvenimento. Le ultime parole di lei a lui sono qualcosa come “Se stai triste, o se sei in uno stato che sai potrebbe solo provocarti tristezza, fermati.” E da lì nascono i suoi standstill.

Kei Kusanagi

Kei confronta, in sogno, la sorella.

Tuttavia, in questo stato di sogno, all’improvviso si sente trattenuto da qualcosa, e incontra Mizuho nel sogno, che gli dice che felicità e tristezza fanno parte della vita, che non tutto il male vien per nuocere e che non solo a momenti di felicità seguono momenti di tristezza, ma a questi si aggiungeranno anche nuovi momenti di gioia, e la gioia sarà sempre quella più grande, se condivisa con qualcuno. Kei non si ricorda di lei, inizialmente, e non sa se credere a questa incantevole visione o no, ma quando lei lo abbraccia, lui ricorda, e le promette che i due si rivedranno e si ameranno tanto e si renderanno felici. Così Kei decide di lasciarsi dietro questo ricordo, e anche l’inquitante presenza di quella che scopriamo era sua sorella maggiore, probabilmente morta suicida proprio come descritto più in alto.

All’improvviso Kei si sveglia, e si ritrova a casa degli zii. Appartentemente, ha dimenticato tutto, e la sua giornata inizia come ogni altra; si incontra coi suoi amici, che anch’essi non ricordano nulla, e va con loro a scuola. Poi però Ichigo nota un pacco di cioccolatini nella borsa di Kei, che sono proprio quelli mangiati sempre da Mizuho durante gli episodi dell’anime, e il giovane, senza capire perchè, piange. Dietro di loro, non notata da alcuno, c’è Mizuho, che con tristezza osserva la scena, prima di teletrasportarsi via.

Puntata strana, come appunto detto in apertura. Da un lato, finalmente scopriamo quale dramma ha vissuto Kei nella sua infanzia, che lo ha portato a entrare in questo coma della mente e del corpo. Dall’altro, ogni sviluppo avuto fino ad ora, ogni nuova coppia creatasi e ogni amicizia consolidata, adesso dovrebbe essere tornata a zero, per qualche motivo. Spero che l’ultima puntata chiarirà qualcosa, sennò qui qualcuno s’incazzerà! 😉

Voto Personale: 6,5/10

Ultima cosa prima di salutarvi.. buon compleanno Rita ^^

Al prossimo weakly gente!

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