[EXPRESSO] The Typing Of The Dead: Overkill STEAM | Mavis Motherfuckin’ Beacon

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L’originale Typing Of The Dead fu una delle più originali idee partorite dall’industria: unire Mavis Beacon con House Of The Dead, facendovi uccidere orde di demoni e zombi non a colpi di light gun ma di tastiera per computer, e solo coloro con i diti più lesti sarebbero stati capaci di sopravvivere a questa bizzarra conversione di House Of The Dead 2 che marita zombicidio, dattilografia ed educazione.

Vista anche la mancanza di re-release digitale ufficiali di Typing of The Dead, Sega decise di sottoporre a questo trattamento anche House Of The Dead Overkill, portando su PC l’episodio più scurrile della serie, per dimostrare – ancora una volta – che ne uccide più la penna (od il dito, in questo caso) che la spada, anche se il linguaggio (totalmente in inglese) è figliodiputtanamente pieno di strafottuti intercalare come in tradizionale film d’exploitation.

Sì, è un’idea bizzarra che non farà per tutti, anzi, ma è ancora divertente, e nel caso foste intrigati dall’idea ma preoccupati dal prezzo, considerate che oltre alla versione Typing c’è il normale The House Of The Dead: Overkill incluso, con il contenuto della Extented Edition vista prima su PS3 (e sì, ci sono modi di fare andare il gioco con light gun, da quanto ho capito). E se il gioco base non vi basta, ci sono pacchetti DLC per soddisfare il vostro appetito lessicale, tra frasi in rima, testi di canzoni popolari, citazioni da film famosi, allusioni sozze, ed anche Shakespeare.

Non c’è molto altro da dire, per quanto bizzarra quella dei Typing Of è una premessa assai semplice da spiegare, e tutt’ora rimane unica, visto che i software di edutaiment sulla dattilografia sono ormai cosa del passato, anche se ci sono rari casi di titoli come Epistory: Typing Chronicles.

Strafottutamente (x 202 volte) divertente, G. Consigliato.

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Saw II: Flesh and Blood X360 [RECENSIONE] | False Trap

Saw II Flesh and Blood x360 locandina

Il primo videogame di Saw fu a sorpresa un titolo decente, cosa non comune per un titolo su licenza chiaramente pensato e rilasciato per cavalcare la popolarità del franchise di Saw al tempo sulla bocca di tutti. Ma a prescindere ci sarebbe stato un seguito, tale Saw II: Flesh And Blood, rilasciato nel 2010 per coincidere con l’uscita nelle sale di Saw 7-Il Capitolo Finale, che per molto è stato l’ultimo film della serie. Leggi il seguito di questo post »

[MELEE MANIA EXTRA] Oneechanbara ZII: Chaos PS4

[EXPRESSO] Calling WII | Tedium In The Dark

Calling WII

C’è da dire che, per quanto sia un polpettone svergognato di clichè dell’horror giapponese, Calling avrebbe una buona atmosfera iniziale, ma non c’è nulla di solido a sostenerla.

Sebbene uscito ben prima dell’orda incontrollata di merdosi survival horror in prima persona su Steam, il titolo Hudson Soft non è molto differente o migliore: oscurità eccessiva, esplorazione noiosa in corridoi e stanze che si assomigliano tutte, forzandovi a guardare la mappa di continuo, a muovere il cursore su qualsiasi oggetto o porta nella speranza di “indovinare” qualcosa di interagibile e necessario a proseguire, se il gioco vi lascerà interagire o vi dirà “non vedi bene al buio”…. anche quando non è COSÍ buio.

Il tutto condito dai motion control, che significa agitare il wiimote come degli imbecilli e premere A quando un fantasma vi assale per scappare, muovere il puntatore per dirigere la torcia e digitare sul cellulare, il quale avrebbe meccaniche potenzialmente interessanti ma rovinate da orribili scelte di design, come il fatto che non ricorda nessun numero inserito.

…..Anche se le cose sul telefono ammetterò di averle scoperte via altre recensioni, perchè dopo 1 ora e 20 minuti non ne potevo più di vagare senza qualsiasi direzione ed indizio, esasperando ogni possibilità cercando avanti ed indietro in ogni angolo di ogni identico corridoio ed identica aula, nella speranza di trovare un minuscolo oggetto con cui interagire o qualcosa per procedere. È così noioso che già a mezz’ora di playtime mi sembrava di esserci stato ore sopra.

C’è un doppiaggio italiano, a sorpresa, ma la qualità di questo mi ha fatto venire alla mente roba come Haven Call Of The King o roba di prima PS1, e distrugge quel briciolo di atmosfera creata quando ricevete le chiamate dai fantasma che usano lo speaker interno del Wiimote.

Uber-tedioso e brutto.

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PS: Apparentemente il gioco ha pure un falso finale brusco ed inaspettato, ovvero c’è il credit roll ma non è finito, c’è ancora metà gioco nei panni di un nuovo personaggio. Da quanto ho letto, mi sarei perso cose peggiore, quindi per quanto mi riguarda ho vinto, perchè il tempo non me lo rimborsa nessuno.

[MELEE MANIA: MUSOU A-GO-GO] Berserk and The Band of The Hawk PS4

Dead Island: Retro Revenge PS4 [RECENSIONE] | Zombie Finger Fury

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Venduto come bonus/incentivo per la Dead Island: Definitive Edition (un remaster talmente pigro che la versione PS4 vi costringe a ), sarebbe facile dare un’occhiata veloce al titolo a cui Deep Silver ha spiccicato sopra il nome “Dead Island” e grugnire sarcasticamente nella sua direzione generale. Leggi il seguito di questo post »

Saw: The Videogame X360 [RECENSIONE] | #fucKonami

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Mentre la mia retrospettiva sulla serie di film è in corso su Wise Cafè , è il momento di parlare qui dei videogame basati su Saw, due, entrambi sviluppati da Zombie Studios e pubblicati da Konami per PS3, X-Box 360 e PC.

Iniziamo dal primo, che tecnicamente si chiama solo “Saw” ma per evitare confusione è spesso detto “Saw: The Videogame”. Leggi il seguito di questo post »

[EXPRESSO] Dead Nation PSN

Dead Nation

Come presumo molti, sono venuto in possesso di Dead Nation come uno dei regali di scusa da parte di Sony quando ci fu la famosa falla nel sistema di sicurezza del PSN, nel 2011, il che significa 100 anni fa per come l’internet smette di parlare di alcune cose dopo 1-2 settimane, a prescindere che siano importanti o meno.

La cosa buffa è che anche anni dopo, anche dopo che il fenomeno zombie è ormai saturato fino al punto che è il tipo di narrativa più banale e pigro immaginabile, ed anche dopo tonnellate di twin stick shooter (altro genere ormai tutt’altro che poco esplorato) a tema zombie o meno, il titolo Housemarque è piacevole da rivisitare oggi come quando uscì, nell’era in cui non si giravano le pupille a sentire “zombi”.

Il che riconferma come Housemarque (Resogun, Nex Machina) fosse già allora una casa di qualità a cui fidarsi per reintepretare le sensibilità arcade di titoli d’epoca ed adattarle bene per i sistemi moderni, visto che sebbene sia molto basico a livello di gameplay (ci sono zombi, sparagli, raccogli medicinali e loot per comprare e migliorare armi e corazza, e sopravvivi fino alla prossima zona franca), è molto ben fatto, soddisfacente, impegnativo ma non frustrante, e ha alcuni tocchi propri.

Inoltre ha un buon modo di ricompensarvi a giocare con la mentalità “punteggio alto” in mente, non è troppo lungo per amor di durare tanto, ha un discreto comparto tecnico, classifiche, cooperativa locale ed online, e nel tempo ha ricevuto anche un DLC, oltre ad essere stato rilasciato per tutte le piattaforme Sony da PS3 in poi.

La dice lunga quando ti viene voglia di riprendere a mano un twin stick shooter a tema zombi.

Se non l’avete giocato consiglio di recuperarlo, magari nella versione completa per PS4. Buono!

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