Platformation #13: Spyro: A Hero’s Tail

spyro a hero's tail logo

Si ritorna a parlare di Spyro, di cui avevamo già parlato recensendo il primo sfortunato e pessimo Spyro dell’era PS2/NGC/XBOX. Speriamo meglio stavolta.

Enter The Dragonfly fu un esempio di come la tua carriera di sviluppatore può morire dopo aver curato un solo gioco di una serie amata, quando vieni forzato a fare uscire un titolo chiaramente incompleto per richiesta del publisher. Il risultato non fece felice nessuno. Un paio di anni dopo il dragone viola ci riprova, forte di un nuovo publisher (Vivendi Universal) e sviluppato dalla fu Eurocom (già responsabile de L’Ira Di Cortex e Crash Bash, per rimanere nell’ambito dei platfomer) con Spyro: A Hero’s Tail, che oltre ad essere il primo della serie ad uscire per l’originale X-Box, fu anche l’ultimo Spyro della serie originale.

Recensisco la versione PS2, ma non è la prima volta che metto mano a questo gioco, tempo fa avevo comprato e giocato in versione Gamecube, ma ovviamente mi capitò di comprare una versione del gioco nuova… ma rotta, disco fresco e tirato fuori dal cellophane, ma che comunque diventava illeggibile dalla console durante una partita, tante di quelle volte da renderlo quasi ingiocabile. La mia solita fortuna, nulla di sorprendente a pensarci bene.

La trama è presto pennata: il regno dei draghi è minacciato da Red, un drago esiliato tempo orsono che ora è tornato per vendicarsi, seminando per il mondo gemme nere che risucchiano la vita (e cose belle come fiori e melensità varie) con l’aiuto di un redivivo (di nuovo) Gnasty Gnorc ed altri cattivoni. E siccome c’è Spyro in giro, tocca nuovamente a lui salvare il suo mondo. Sfiga.

Spyro a hero's tail screenshot

 

Non so cosa mi aspettavo per il finale, ma onestamente sembra che il team fosse contento di aver finito il gioco e che volesse chiudere il tutto il prima possibile, perchè è una cutscene di 1 minuto che non ha un vero e proprio culmine e potrebbe continuare un altro po’, e no, non c’è la classica scena finale post-crediti in cui si radunano tutti i personaggi o cercano di lasciar intendere che ci sarà eventualmente un seguito. Sono pronto a scommettere (anche senza ricerca google) che c’è un altro finale se completate il gioco al 100 % e provate a finirlo, sarebbe molto tipico.

Per quanto riguarda i dialoghi ed il doppiaggio (o la trama), non starò a lamentarmene troppo, so qual è il target primario d’utenza per titoli come questo, chiaramente pensati per utenza giovine, ed infatti i dialoghi sono quelli che vi potete aspettare, con alcune freddure e battute spacca quarta parete (magari citazionistiche), ma è scritto meglio di quanto mi aspettavo, per essere onesti, poteva essere molto più stupido. Ci sono anche le battutacce un po’ sporche da ragazzini che a volte esagerano un po’ (come un robot riparatore che vi flasha per sbaglio scusandosi dicendo “ops, pensavo che fossi qualcun’altro”), ma nulla di scandaloso, sono più altro stupidotte.

Anche se non so a chi è venuto in mente di cambiare doppiatore a Spyro (o di farlo guardare in camera così tanto, fatti gli affari tuoi, Spyro!), o meglio, dargli questa voce, sul serio, sembra che abbia una molletta sul naso ogni volta che apre bocca e suona stupidotto, mentre il resto dei personaggi è perlomeno doppiato in maniera accettabile (meno male che c’è il caro vecchio Riccardo Rovati a fare la voce di Riccone… ed almeno altri 3 personaggi, come da tradizione e contratto, immagino).

Fine lamento, proseguiamo con la recensione!

A livello di gameplay è Spyro, sorpresone, ma con alcune differenze sostanziali, la prima è che ora le gemme non sono più un collezionabile essenziale alla progressione, e funzionano più come una semplice valuta, il denaro del gioco, ed invece il tutto è più incentrato sulla semplice progressione adempiendo ad obiettivi specifici, il tutto chiaramente per fare qualcosa di simile a Jak And Daxter od anche Crash Twinsanity (che a sua volta si rifece alla nuova serie Naughty Dog, in una mossa un po’ ironica), in generale per dare una maggiore modernità alla formula, che non è necessariamente un male.

Passano gli anni, ma Hunter continua a dirvi le solite cose, come se fosse la prima volta.

Passano gli anni, ma Hunter continua a dirvi le solite cose. Evvabbè.

Anche se all’inizio sono rimasto un po’ confuso dal level design e pensavo di dover essere forzato a prendere ogni collezionabile in ogni zona, ma no, semplicemente non avevo visto un passaggio in un area perchè non era chiaro che si potesse andare di là, almeno senza guardare la mappa, che per quanto basica e priva di legenda dettagliata sia, vi mostra dovete potete proseguire e serve.
In ogni caso, non vi fidatevi troppo neanche di quella, esplorate e poi guardatela, perchè – come già detto – è molto poco dettagliata, non sono spiegate neanche i percorsi/entrate alle varie zone.

E perchè all’inizio il sistema di warping non è chiaro, potete teletrasportarvi tra i negozi di Riccone che avete incontraro in vari punti focali di ogni regno, ma sempre nel primo mondo c’è una sfera style monkey ball che dovete usare per accedere ad un altro zona del regno (come è usata nell’ultima isola, oltre che in sezioni obbligatorie od in missioni secondarie in altri mondi/livelli).
Dopo aver sconfitto il primo boss ottenete un teletrasporto per passare da un regno ad un altro in maniera vecchio stile, e torna tutto, ma l’esplorazione all’inizio non è cristallina o particolarmente chiaro dove andare per proseguire, ma nulla di gravoso.

La maggiore novità è rappresentata dalle gemme nere: le più piccole sono facili da distruggere e danno gemme, mentre le più grandi richiedono una specifica mossa ed una volta distrutte fanno cambiare qualcosa nel livello/zona, come un ponte che si ricompone del tutto o piattaforme che si alzano, e per accedere alla boss battle del regno è richiesto che distruggiate un numero preciso di gemme nere prima che si aprano. Ci sono anche gemme di luce che servono ad azionare alcuni meccanismi o veicoli, ma che sono molto più comuni rispetto a quelle nere, che vanno scovate tutte in un mondo per accedere alla boss battle del suddetto mondo/regno, e costituiscono il collezionabile principale. Ora ci sono anche scrigni che richiedono grimaldelli per essere aperti, comprabili con poco da Riccone), e possono contenere oggetti come altre gemme o munizioni per il soffio secondario di Spyro, od anche uova di drago.

Parlando di abilità, Spyro inizia con il basico sputo di fuoco e carica (oltre a poter aggrapparsi a sporgenze e planare) e poi acquisce alcune abilità classiche, ed alcune nuove come il poter roteare su pali come un novello principe di persia, o come Jak in Jak And Daxter, che gli sviluppatori devono aver giocato perchè continua a passarmi quello per la testa giocando queste sezioni.
Ed il paragone non è a caso, visto che spesso dovrete fare un po’ di backtracking per avanzare in posti inaccessibili prima di acquisire una certa abilità od un certo numero di gemme di luce.

spyro a hero's tail red

Come in Enter The Dragonfly, Spyro non è più limitato a soffiare fiamme, ma può sputare acqua, fulmini e ghiaccio, e meno male stavolta ogni soffio ha un uso più sensato che in Enter The Dragonfly, per esempio non c’è quella cazzata del soffio “bolle” che serviva solo a catturare le libellule e nient’altro. Ottenete un nuovo soffio sconfiggendo un boss, che sono sul facilino ma non completamente idiotiche, per un ragazzino/giocatore inesperto è una difficoltà adeguata, meglio ricordare per chi è fatto principalmente un gioco di questo tipo. Per gli altri invece sono poco impegnative e prevedibili, e le passerete molto facilmente, roba d’ufficio, almeno le prime.

Una cosa minore che mi ha preso un po’ per il verso sbagliato è che i pulsanti della fiammata e della carica sono invertiti per qualsiasi motivo, è una piccolezza lo so, ma se avete giocato un qualsiasi altro Spyro sarete instivamente portati a premere Quadrato per caricare con la cornata, è un po’ spiazzante all’inizio (e no, non potete re-assegnare i pulsanti).

La seconda cosa che non mi ha esaltato è che qui ritornano i vari mini-livelli e mini-giochi in cui controllate anche personaggi secondari amici di Spyro, come la new entry Blinky La Talpa, il Sergente Bird ed Hunter.
Onestamente questi livelli secondari sono mediocri e formulaici, tipici come sessioni su torretta e cose del genere, e non aiuta che dobbiate giocarli due volte perchè offrono un altro collezionabile che vi potrebbe servire dopo avergli finiti la prima volta. Le migliori sono le due/tre sezioni in cui prendete controllo di Hunter, perchè avete effettivamente controllo su di lui e non siete a fare un mini-gioco trito, ma potete saltare ed “arciare”.

A difesa (circa) del titolo, queste sezioni potete in gran parte saltarle, non sono necessarie per finire il gioco visto che finirle la prima volta vi danno uova di drago, un collezionabile opzionale, ed onestamente le salterete quasi subito, perchè sono davvero mediocri i mini-giochi proposti. Ma se siete completisti, ve li sorbirete tutti.
In ogni caso, se siete completizionisti, troverete un bel po’ di roba da collezionare qui per raggiungere il 100 %, se proprio ne avete voglia, perchè ci sono titoli migliori da completare, secondo me. In ogni ci sono parecchie gemme di luce (e certe zone segrete sono accessibili solo con un preciso numero di questo) ed uova di drago da raccogliere.

Ritornano anche i mini-giochi con gli amici di Spyro.

Ritornano anche i mini-giochi con gli amici di Spyro.

Per finire il gioco mi ci sono volute 10 ore, mi sono bloccato un paio di volte, ma non posso dare la colpa al gioco in questo caso, è colpa mia che ho over-pensato la soluzione ad alcuni puzzle ambientali e non ho notato alcune cose e sono finito a fare backtracking a caso, sul serio, colpa mia. Anche se non aiuta non aver segnato sulla mappa dove potete accedere al altre zone del mondo da una specifica zona. In ogni caso mi aspettavo di peggio, una buona durata specialmente per giochi di questo tipo con target di questo tipo. Il gioco non è tarato per essere difficilissimo, ma nelle sezioni finali (e precedenti a queste) la difficoltà cresce in maniera adeguata ed alcune possono impegnarvi non poco, per mia gradevole sorpresa, non me lo aspettavo.

Esteticamente A Hero’s Tail non è un brutto gioco, per la console e l’anno la grafica è buona, colorata e con texture più che decenti, il titolo non è nulla di che a livello di design di nemici ed ambientazioni, ma è ok (l’unica cosa degna di nota sono i nemici robotizzati nel livello finale che sono praticamente resi come micro-Gundam), ho rilevato un solo grande bug che ha fatto cadere Hunter attraverso il mondo di gioco all’infinito (forzandomi a ricaricare l’ultimo salvataggio, non un problema con l’autosalvataggio frequente), ma niente cali ingiustificati di framerate, solo un po’ di pop-in di alcune texture, ma poco.

Per il resto ci sono alcuni bug minori, tipo a volte le collisioni/compenetrazioni sono eccessivamente puntigliose o “scazzano” un po’, mi è capitato che lanciandomi contro i pali ginnastici Spyro non si attaccasse automaticamente ad essi come dovrebbe, anche saltando alla perfezione, il che è un po’ fastidioso nelle sezioni finali in cui queste acrobazie sono richieste in rapida successione, e casi in cui il personaggio scivolava un po’ più del dovuto (la seconda ed ultima sezione con Hunter nel ghiacciaio in cui da fermo scivolava un po’ in avanti, e spesso su piattaforme non grandissime) o che di solito era bloccato da benigni muri invisibili (come quelli nella prima boss battle contro Red nella fase finale) in cui questi muri venivano meno a caso, facendo cadere Spyro nella lava sottostante la piattaforma ed uccidendolo subito (il che non dovrebbe accadere). Non sono roba che distrugge il gioco, ma sono bug minori fastidiosi.

La musica finisce nella grande pila del “servizievole ma subito dimenticabile”, è ok, tutto qua.
La telecamera è di default settata su “passivo” ed è bruttina, ma migliora considerevolmente se messa su “attivo”. Il gioco ha un sistema di salvataggio automatico legato ad ogni checkpoint, il che vi permette di riprendere la partita dove l’avevate lasciata visto la buona ed ampia disposizione dei checkpoint nel gioco.

Commento Finale

spyro a hero's tail riccone

Nel complesso Spyro: A Hero’s Tail è ok, non è davvero nulla di speciale per il genere ed onestamente la formula di gioco, pur con tocchi moderni più o meno rilevanti, rimane datata anche qui visto che non è davvero ripensata per il meglio, o ripensata, punto, ed il level design non offre nulla di così ben fatto od originale da far passare sopra alle meccaniche non proprio fresche.

Ma è un titolo decente, si controlla bene, ha un comparto tecnico buono, e tutto sommato, non è così male come potreste pensare, specialmente considerato come l’ultimo titolo per home console della serie fosse brutto e schiaffato sugli scaffali pur essendo incompleto. Sia chiaro, questo non fa diventare magicamente A Hero’s Tail un capolavoro, ma perlomeno il titolo Eurocom soddisfa la voglia di un altro Spyro che molti fan della serie potevano avere, specialmente dopo Enter The Dragonfly, castrato dal publisher.

Se non siete fan, potete tranquillamente lasciare perdere, ma se avete consumato la serie originale e volete giocarne un’altro, giocate questo invece di Enter The Dragonfly, vi toglierete lo sfizio di giocare uno Spyro per PS2 con un titolo decente invece che uno brutto.
Non ho molto altro da dire, è risultato un titolo più piacevole del previsto.

Sebbene questo concluse la serie originale/canonica, non fu l’ultimo Spyro, visto che 2 anni dopo Sierra avrebbe preso i diritti e creato un reboot con la trilogia di The Legend Of Spyro, ma queste sono altre recensioni, miei cari….

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