Grind Cafè #12

frankenweenie

Per questo Halloween farò qualcosa di diverso e piegherò un pò le regole, perchè non parliamo di veri e propri film, ma di mediometraggi e serie web moderne fatte nell’antica arte della stop motion, che nonostante possa sembrare morta e defunta in gran parte della produzione filmico/televisiva popolare (con eccezioni rare che di solito si chiamano Tim Burton), ha trovato nuova vita sul web con dedicati piccoli scultori di modellini e set, con poco budget, tanta dedizione ed a quanto pare tanto tempo, perchè la stop motion è sempre stata (ed ancora è) un’arte difficile e che richiede tanto di quel tempo che la rende papabile solo a gente dedicata, è tutt’altro che fast o take away. In tributo a questa arte ed ai maestri che la usarono per dare vita ai mostri dai tardi anni ’20 in poi (in primis Willis H. O’Brien ed il suo studente, tale Ray Harryhausen) , vi auguro un buon halloween fatto a mano e con cura!

Buona lettura! 😀

 

Tema: Stop The Motion, I Wanna Get Off!

ghost burger

 

NOTA: questo non ha nulla a che vedere con il famoso Ghost Burger della catena di hamburger a tema “metallaro” Kuma, quello con un’ostia dentro. 

Non é la prima volta che parlo di Lee Hardcastle sul blog, ma fa piacere avere l’occasione di fare un po’ di luce su questa youtube star inglese della claymation horror e splatter con qualcosa che non sia un mini-video da 2 minuti.

In ogni caso, Lee Hardcastle é nel business da un po’ e si é fatto un nome per sè su youtube con le sue riassunti in 1 minuto di film come Eraserhead, le parodie con gatti di film come Evil Dead 2, La Cosa, e video originali pieni di estremo gore, zombie, demoni, motoseghe, teste mozzate e sangue di plastilina a fiumi, e tante altre (orride) belle cose! 🙂

Nel caso di Ghost Burger abbiamo il suo primo mediometraggio, una feature di 22 minuti inteso come “seguito spirituale” del corto T Is For Toilet (da un progetto antologico multiautoriale noto come  The ABCs Of Death che ha ricevuto quest’anno un seguito).

ghost burger ghost hunt

Questa la premessa: dopo gli eventi di T for Toilet, John è cresciuto come un ragazzino introverso, che non parla mai, ma ha anche la capacità di vedere i fantasmi con il suo occhio sinistro. Per un estate viene affidato a suo zio Benedict, che gestisce un fallimentare burger shop, ma il fantasma che John ha ucciso viene buttato nel tritacarne da suo cugino Ritchie per occultarlo. Solo che Benedict trova questa carne bianca nel frigo, decide di usarla per disperazione e il “Burger Blanc” con cui è fatta si rivela un inaspettato successo. Solo che ciò porta John e Ritchie a procacciarsi carne di fantasma, e gli spiriti non gradiscono questo trattamento da fast food, per niente…

Se siete già familiari con il lavoro del signor Hardcastle, avete già un’idea di cosa potete aspettarvi da Ghost Burger, ed onestamente non vedo perchè aspettarsi altro che un b-movie horror con il gusto per il gore stralunato (vi piacciono mostri gabinetti che strangolano persone, smembramenti e violenze esagerate? Dovrebbero, visto che siete arrivati a leggere fin qui.), questo è Ghost Burger, e per quello che è e vuole essere, centra il punto benissimo, è un divertente corto-mediometraggio a tema horror/sovrannaturale ma con attitudine da b-movie in claymation. I dialoghi sono discreti (attenzione però a pesanti accenti inglesi come quello di Leeds del signor Lee in persona, e dico pesanti), la trama è più che servizievole (con qualche citazione lì e là anche a precedenti lavori di Lee), e sebbene molti potrebbero rimanere delusi dal minore tasso di gore (che ti aspetti da un tizio i cui video di solito hanno alieni tritati nel frullatore o cose del genere), il finale si rifà a questo riguardo.

Da un punto di vista tecnico, noto che Lee continua ad avere problemi con i dettagli, i modellini delle ambientazioni sono molto amatoriali, quelli dei personaggi sono ancora un po’ crudi per quanto riguarda i dettagli (mentre quelli dei mostri di solito hanno molta cura), e noto che ha ancora dei problemi per quanto riguarda le mani, infatti spesso i personaggi hanno le maniche che coprono le mani (ma credo sia per problemi di stabilità della creta e non per abilità nel fare le mani).

ghost burger c is for chainsaw

Ma considerato che modella, prepara e gira tutto da solo (non completamente in questo caso, ma comunque il 99 % del lavoro lo fa lui) con budget microscopici, non gliene faccio un enorme problema, per così dire, non ha sicuramente il team della Aardman (la compagnia di claymation nota per Wallace & Gromit e tra le altre Shaun The Sheep) ad aiutarlo. E come ho detto almeno una decina di volte, anche a livello più “amatoriale” questa è un’arte estremamente faticosa e consuma tempo, ed ho rispetto per chi la pratica. Ed il “ragazzo” ha talento, non c’è dubbio, voglio vederlo migliorare nel tempo e realizzare il suo sogno di aprira una sua casa di produzione di claymation!

Anche se un miglior punto di partenza per curiosi rimane il suo canale youtube, vi consiglio di guardare prima o poi Ghost Burger, lo potete vedere a pezzi su Youtube, noleggiarlo o comprarlo in versione integrale ed in HD su Vimeo per neanche 2 euro, supportate il signor Hardcastle ed altri artisti di claymation come lui (tipo Mr.Oz o Takena) se amate l’horror e questo tipo di animazione, perchè per quanto limitata, la stop motion è un’arte ancora interessante e con un fascino tutto suo che il tempo difficilmente riuscirà a portare via, ora che ha trovato nuova vita in queste nicchie su internet. 

 

Mary Shelley's Frankenhole

Questo é un altro strappo alla regola, perché non parliamo di un film parodia ma di una serie web in stop  motion firmata Adult Swim, creata e scritta da Dino Stamatopolous, e molto recente, del 2010.

E la prima differenza rispetto alla popolare Robot Chicken é il materiale usato per i modelli, invece di plastilina e action figure di G.I. Joe customizzate abbiamo la cara vecchia cartapesta e papercraft, che gli dà un suo stile particolare, ed abbiamo a anche una serie con trame ed episodi, come intuibile dal titolo a tema horror. Attualmente ci sono due stagioni per un totale di 20 episodi (considerando anche uno che è stato girato ma non reso disponibile da nessuna parte per evitare controversie) di 11 minuti l’uno, visibili integralmente sul sito di Adult Swim, od in pezzetti sul canale youtube dello stesso. Premesso che dovete avere una buona conoscenza dell’inglese e non ci sono sottotitoli, almeno non ufficialmente.

Ed infatti Frankenhole é una gigantesca monster mash, con questa premessa: nel villaggio di  Da Qualche Parte Nell’Europa Dell’Est vive il dottor Victor Von Frankenstein,  scienziato pazzo annoiato dalla sua stessa immortalità e genio, in possesso del Frankenhole, una macchina del tempo che gli permette di zizgare nel continuum nel tentativo di trovare o creare qualcosa di nuovo che lo ispiri faccia passare la noia per un po’, magari accettando le bizzarre richieste di altri mostri e viaggiatori temporali


A circondarlo ci sono i classici mostri Universal, sua moglie xxxx (ed i due loro vecchissimi figli), il suo assistente Polidori, la Creatura che é un emo melodrammatico, Dracula che é un pimp-vampire, un remissivo ed ovviamente schizofrenico Dr. jekyll, Nosferatu stesso, un egocentrico narcistista uomolupo, il dottor Moreau, un cacciatore di vampiri che adora l’America, un pervertito uomo invisibile, anche la Morte e Gesù Cristo in persona ed altri personaggi provenienti dai recessi della storia e della pop culture; gli amanti dell’horror e del b movie si divertiranno a scovare le tante piccole citazioni (tra cui una pure a Bert I. Gordon) ed anche i diretti riferimenti, come gli episodi della seconda stagione dedicati a famosi scrittori di fantascienza ed horror, esempio “Edgar Allan Poe’s Jesus”.

mary shelley's frankenhole victor frankenstein

Detto ciò, la serie in sé è molto divertente, è vero che si basa sul fatto che lo spettatore ne sappia un po’ in quest’ambito horror/b-movie ed è molto più godibile così, ma non è elitista, gli scafonati che sanno parecchio di questa materia ovviamente saranno capaci di goderselo di più, ma molti mostri e personalità appartengono ormai alla cultura popolare e quindi non è necessario un diploma in “horrorologia” per guardare la serie e divertirsi. L’humour è un po’ sul cattivello con tanto humour nero, è strano ed a volte esagera un po’ sul lato “eccesso” (molte trame degli episodi sono onestamente folli, come quella in cui Victor si crea una vagina apposta solo per una battaglia dei sessi contro sua moglie, non è sempre così ma in generale le premesse spesso sono molto esagerate, ma buona parte del divertimento viene anche da questo), ma il writing è più che buono nel complesso (con alcuni “scivoloni” lì e là, ma perdonabili), e la natura episodica non richiede una visione in ordine cronologico degli stessi episodi, in quanto sono a sé stante. 

Buon voice acting, a parte alcune scelte discutibili come l’accento di Ghandi che sembra più italiano che indiano. Per quanto riguarda il lato tecnico, è stop motion, quindi tanto lavoro, tante miniature e tanti modellini/pupazzi di cartapesta, con il tipico fascino di questo stile d’animazione ed un’ottima cura per il dettaglio.

Come dicevo sopra, il cast è estremamente vario ed i personaggi sono divertenti, spesso esagerando o costruendo le loro personalità sul calco lasciati dai vari film (come l’uomo lupo che ormai non vuole più comprensione per la sua maledizione, la pretende in maniera egoistica e narcisistica, o la Morte che si ritrova in conflitto con Victor perchè rianima di continuo le cose morte rendendo il suo lavoro inutile, la Creatura è ipersensitiva e non perde occasione di iniziare monologhi estremamente drammatici su sé stesso ed il suo creatore anche quando non c’è motivo, Dracula è un gigolo che cerca sempre di farsela con Elizabeth, la moglie di Frankenstein, ed al centro di tutto c’è un Victor Frankenstein reso immortale da un siero ed annoiato da tutto a causa di questa immortalità, un frankenstein cinico, sarcastico, e sempre in cerca di qualcosa per non annoiarsi, sia creare ibridi animali (come uno squalo con ali da pipistrello) da uccidere subito una volta creati, sia mutilarsi per provare eccitazione, sia mettersi alla prova con scambi di cervello, testa, corpo e le richieste assurde fattegli dagli abitanti di Da Qualche Parte Nell’Europa Dell’Est e da qualsiasi cliente proveniente da ogni spazio e tempo immaginabile.

mary shelley's Frankenhole vampire wings

Nel complesso, se vi interessa anche un minimo l’horror ed apprezzate la stop motion, non posso fare altro che consigliarvi la visione di Mary Shelley’s Frankenhole, che mi sorprende non sia ancora una serie cult.

E come sempre, vi auguro un buon Halloween, divertitevi e morsicate chi volete nel collo, ma niente lingua! 😉

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