[EXPRESSO] The Typing Of The Dead: Overkill STEAM | Mavis Motherfuckin’ Beacon

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L’originale Typing Of The Dead fu una delle più originali idee partorite dall’industria: unire Mavis Beacon con House Of The Dead, facendovi uccidere orde di demoni e zombi non a colpi di light gun ma di tastiera per computer, e solo coloro con i diti più lesti sarebbero stati capaci di sopravvivere a questa bizzarra conversione di House Of The Dead 2 che marita zombicidio, dattilografia ed educazione.

Vista anche la mancanza di re-release digitale ufficiali di Typing of The Dead, Sega decise di sottoporre a questo trattamento anche House Of The Dead Overkill, portando su PC l’episodio più scurrile della serie, per dimostrare – ancora una volta – che ne uccide più la penna (od il dito, in questo caso) che la spada, anche se il linguaggio (totalmente in inglese) è figliodiputtanamente pieno di strafottuti intercalare come in tradizionale film d’exploitation.

Sì, è un’idea bizzarra che non farà per tutti, anzi, ma è ancora divertente, e nel caso foste intrigati dall’idea ma preoccupati dal prezzo, considerate che oltre alla versione Typing c’è il normale The House Of The Dead: Overkill incluso, con il contenuto della Extented Edition vista prima su PS3 (e sì, ci sono modi di fare andare il gioco con light gun, da quanto ho capito). E se il gioco base non vi basta, ci sono pacchetti DLC per soddisfare il vostro appetito lessicale, tra frasi in rima, testi di canzoni popolari, citazioni da film famosi, allusioni sozze, ed anche Shakespeare.

Non c’è molto altro da dire, per quanto bizzarra quella dei Typing Of è una premessa assai semplice da spiegare, e tutt’ora rimane unica, visto che i software di edutaiment sulla dattilografia sono ormai cosa del passato, anche se ci sono rari casi di titoli come Epistory: Typing Chronicles.

Strafottutamente (x 202 volte) divertente, G. Consigliato.

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[EXPRESSO] The House Of The Dead: Overkill (Extended Cut)

 

the house of the dead overkill extended cut cover

Ampiamente noto per essere il titolo Wii con piú profanità verbali di sempre, il ritorno di House Of The Dead fu tutt’altro che in sordina, e la scelta di andare con un prequel (con protagonisti un giovane Agente G ed un motherfucker Isaac Washington che danno la caccia ad un superbastardo di nome Papa Ceasar) in stile grindhouse/exploitation movie anni ’70 perfetta e capace di dare una personalità distinta a questo titolo di una serie che si ricorda principalmente (oltre che per il gameplay) per il ridicolo e legnoso – ma divertente per questo- voice acting e dialoghi.

Il writing ed il voice acting qui è al contrario buono e genuinamente divertente, ma ciò per cui lo giocate é ovviamente il gameplay, e non delude, la formula é la stessa di sempre con alcune meccaniche nuove minori (fasi di difesa durante le boss battle in cui dovete colpire il nemico per evitare che vi faccia male con tanto di barra di difesa), e funziona benissimo, ancor più impreziosita da un buon sistema di combo e moltiplicatore che vi incitano a sparare con cura e precisione, ed il gioco implementa un buon compromesso tra difficoltà ed accessibilità in quanto potete continuare quanto volete ma i vostri punti vengono dimezzati, cosa deleteria per i perfezionisti in cerca dell’high score.

La versione PS3 in questione é una edizione “bigger, better, grindhouse-ier” con grafica migliorata (anche se si nota comunque che era un titolo Wii), livelli e mini-giochi extra, il supporto per schermi 3D (con tanto di un paio di occhiali 3D di carta allegati, quelli schifosi in rosso e blu che sono un tocco perfetto) oltre al Move che funziona egregiamente (anche se continuo a preferire il Wiimote per gli on rail shooter).

Immancabile per ogni motherfuckimg appassionato del genere che si rispetti!

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